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In ricordo di Marina Grappa

Marina Grappa, artista


Premessa

Marina aveva un grande gusto artistico ed avrebbe potuto avere grandi risultati in molti campi ma, oltre ad essere troppo perfezionista, non aveva dentro di sé quel sacro fuoco che spinge tanti artisti a non interessarsi ad altro che alla propria arte, lei invece amava il contatto umano e far del bene al prossimo per cui l'arte era una cosa a cui si dedicava se c'era una ragione concreta per farlo o se le avanzava del tempo, cosa che le succedeva ben di rado.

Marina era molto brava a scrivere e lo si può vedere nella pagina che ho appunto dedicato ai suoi scritti [>>].
Non amava però le opere di pura fantasia ed anche se ha partecipato ad alcuni concorsi letterari lo ha fatto solo quando era interessata all'argomento al quale era dedicato il concorso.

Era anche bravissima a prendere appunti e sono molti i suoi compagni di studi che si sono fatti prestare i suoi appunti e sono diventati medici mentre lei rimandava l'esame perché non si sentiva ancora perfettamente pronta.
Riusciva a prendere ottimi appunti anche su argomenti lontani dalla sua preparazione specifica. Una volta siamo stati assieme a sentire un'interessantissima conferenza sulla fisica quantistica e sono rimasto impressionato da come sia riuscita a prendere appunti che spiegavano benissimo quanto esposto dal relatore.

Il campo nel quale Marina era più brava era la pittura. Già a scuola il suo talento era stato riconosciuto e poi ha partecipato anche ad alcuni concorsi con buoni risultati anche se non ha mai dedicato molto tempo a sviluppare questa sua dote.
Per ora, parlerò della sua abilità in questo settore e successivamente svilupperò anche gli altri argomenti.

Quello però che a Marina sarebbe piaciuto di più era recitare in teatro ma non ha mai avuto l'occasione e poi era trattenuta dai suoi problemi di balbuzie che, in realtà, non le avrebbero dato alcun fastidio dato che era capacissima di parlare in pubblico ed ha anche tenuto varie conferenze.

Nel 1984 partecipò, a Montepulciano, ad un corso di mimo tenuto niente di meno che da Marcel Marceau. I risultati furono ottimi e ne fu contentissima ma l'anno dopo nacque nostro figlio così non ebbe l'oppurtunità di sviluppare ulteriormente quanto appreso.

Il corso si teneva a Montepulciano, nella Fortezza Medicea, dal 2 al 29 luglio 1984 e faceva parte del 9° Cantiere Internazionale d'Arte denominato "rumori di guerra  suoni di pace".
Il corso Laboratorio estivo di Mimo era diretto da Marcel Marceau con la collaborazione di Anne Sicco.

Quando andai in ferie potei recarmi anch'io a Montepulciano e dato che scattavo delle fotografie ai partecipanti al corso, ebbi il permesso di seguire le lezioni seduto in un angolo. Fu un'esperienza bellissima.
Il racconto di ciò è più avanti [>>] in questa stessa pagina.

Marina pittrice

Come ho detto, già a scuola era stato riconosciuto il suo talento per la pittura. Oltre ad avere ottimi voti, una volta un suo disegno, che rappresentava il Cristo degli Abissi, ebbe uno speciale encomio in quanto fu considerato il più bello di tutta la classe.

Natura morta con aranci e fiori - opera di Marina Grappa

Castello - opera di Marina Grappa

Da giovane dipingeva nature morte e panorami ed è proprio una natura morta, che aveva intitolato "La cena del pittore", il quadro che lei considerava fosse quello che rappresentava il suo miglior risultato, opinione confermata anche da vari esperti.

La cena del pittore - opera di Marina Grappa

 

Citta' - opera di Marina Grappa

Faceva anche dipinti meno tradizionali come questa insolita città ma quelli che amava di più erano alcuni quadri che rappresentavano il suo desiderio di libertà come un quadro che rappresentava alcuni hippies che cantavano attorno ad un fuoco acceso sulla spiaggia.

Hippies attorno a un fuoco sulla spiaggia - opera di Marina Grappa

Un quadro appartenente a questo filone non fu mai finito ed a me è sempre piaciuto per l'originalità. era infatti dipinto ad olio ma le figure dei due personaggi, un ragazzo ed una ragazza, ancora tratteggiate col carboncino e con solo i lunghi capelli della ragazza colorati; a Marina, però, non diceva granché.

Quadro non finito - opera di Marina Grappa

Era molto brava anche a fare ritratti col carboncino. Eccone qui tre esempi, quello più a sinistra rappresenta sua madre da giovane e fu scelto come foto da mettere sul santino quando sua mamma, nel 2010, morì.

Ritratto di Elba Martini - opera di Marina GrappaRitratto - opera di Marina GrappaRitratto - opera di Marina Grappa

Quando venne ad abitare a Castel Maggiore per un certo periodo riprese a dipingere ad olio e partecipò anche ad alcuni concorsi indetti dai pittori locali, ottenendo discreti riconoscimenti.

Manifesto della mostra di pittura del 1983Manifesto della mostra di pittura del 1984

Di quel periodo, ecco un bel quadro di argomento naturalistico (Gli aironi) ed un semplice panorama montano.

Aironi - opera di Marina Grappa

Panorama montano - opera di Marina Grappa

A Marina, però, non dava molta soddisfazione dipingere un quadro che si limitasse a rappresentare qualcosa ma preferiva un dipinto che mostrasse un sentimento, così, per l'ultimo dei concorsi ai quali partecepò, disegnò a carboncino un negretto disperato.
Questo disegno mi è subito piaciuto tantissimo e lo trovo bellissimo anche se lo considero un po' angosciante: viene da dire: ma cosa gli hanno fatto a quel povero bimbo?

Bimbo disperato - opera di Marina Grappa

Successivamente Marina, avendo sempre pochissimo tempo libero, non dipinse più ad olio anche se spesso pensò di ricominciare e si limitò, di solito su mia sollecitazione, a fare qualche rapido schizzo a matita o con i pastelli.
Questo è l'ultimo disegno che ha fatto durante il nostro bellissimo viaggio in Norvegia nel 2012 [
>>]: un panorama di Stavern realizzato in pochi minuti mentre io testavo la temperatura dell'acqua indeciso se fare il bagno o no (si era ormai in settembre).

Stavern - opera di Marina Grappa

Marina al corso di mimo tenuto da Marcel Marceau

Come ho detto in precedenza il corso Laboratorio estivo di Mimo, diretto da Marcel Marceau, si è svolto a Montepulciano, nella Fortezza Medicea, dal 2 al 29 luglio 1984 nell'ambito del 9° Cantiere Internazionale d'Arte denominato "rumori di guerra  suoni di pace".

Il Cantiere Internazionale d'Arte è stato aperto dal 2 luglio al 5 agosto 1984 e prevedeva un numero enorme di iniziative interessantissime come numerose mostre (due delle quali dedicate a Marcel Marceau), corsi e laboratori (oltre a quello di Marceau c'era un laboratorio di pittura e scultura e corsi di oboe, violoncello e danza moderna).
Fra le varie mostre ci ha particolarmente colpito quella di Sandor Szombatt, tenuta a Palazzo Ricci e denominata Oggetti sonori, consistente in strumenti musicali mai visti.

Inoltre il carnet era ricchissimo di spettacoli originali e bellissimi che spaziavano dal teatro alla musica sinfonica, dalla danza alla lirica (fu rappresentato l'Edgar di Puccini riproposto per la prima volta nel XX secolo).
Vi furono anche spettacoli di burattini e perfino delle battaglie di soldatini di piombo.

Agli spettacoli hanno partecipato nomi famosi provenienti da varie parti del mondo ma il clou lo si è raggiunto il 28 luglio con il Concerto per la pace al quale hanno partecipato Bibi Anderson, Claus Bantzer, Harry Belafonte, Marcel Marceau, Letta M'Bulu, Elsbeth Moser, Sergio Ortega, Arja Saijonmaa, Irmgard Schleier, Angela Winkler e Der Hamburger Friedenschor.

Dato che io non potevo prendere un periodo così lungo di ferie Marina si recò da sola a Montepulciano, iniziando il corso il 2 di luglio. Per altro, i primi giorni, Marcel Marceau non era ancora presente ed il corso era tenuto, in sua vece, da Anne Sicco, sua collaboratrice.

Firme dei partecipanti al laboratorio di mimoAl corso erano iscritte quasi quaranta persone, alcune di loro, come Marina, partecipavano per puro piacere personale ma molti altri speravano in futuro sbocco lavorativo e specialmente di potere essere ammessi alla Scuola Internazionale dì Mimodramma "Marcel Marceau" di Parigi che avrebbe ricominciato i corsi nell'ottobre successivo.

Alcuni di loro avevano già una certa notorietà o perché facevano parte di famiglie di artisti famosi o perché avevano avuto qualche piccola parte in film o spettacoli teatrali.

Era presente anche Jêrôme (Jean-Jêrôme Raclot) che dal 1982 studiava alla Scuola Internazionale dì Mimodramma e che collaborò con Anne Sicco prima e con Marcel Marceau poi aiutando gli allievi durante le esercitazioni.

Alla Scuola Internazionale dì Mimodramma Marcel Marceau ammetteva solo dei giovani che si fossero distinti e poi li formava e li faceva diventare dei buoni mimi in tre anni molto duri perché composti di lezioni molto impegnative e di otto ore giornaliere.

Quando andai in ferie potei recarmi anch'io a Montepulciano. Sono partito il 21 luglio e quando sono arrivato all'albergo il padrone mi dice che Marina lo aveva informato che le prove del mimo sarebbero durate più a lungo del solito.

Sono andato a piedi alla ricerca del posto delle prove e quando finalmente lo trovo, ci sono molti giovani seduti per terra che ascoltano Marcel Marceau che spiega qualcosa e che vedo per la prima volta ma Marina non c'è.
Torno all'albergo e scopro che era già lì!

Già alla sera del 21 ci immergiamo nell'atmosfera fatata che si respira in questi giorni a Montepulciano assistendo al mimodramma La memorie des femmes (prima assoluta), ideato e diretto da Anne Sicco (che è stata l'insegnante di Marina per le prime due settimane) col Le theatre de la Sphere di Parigi.

Marina all'operaLo spettacolo si svolge sulla Piazza Grande chiusa da transenne per questa occasione. C'è anche la RAI che, piazzandosi davanti a noi ma appena spostata, fa si che i posti immediatamente davanti a noi restino vuoti garantendoci un'ottima visuale. Lo spettacolo è molto buono ed alcuni punti mi ricordano scene analoghe viste in Lindsay Kemp.

Nei giorni successivi, dato che scattavo delle fotografie ai partecipanti al corso, ebbi il permesso di seguire le lezioni seduto in un angolo e fu un'esperienza bellissima perché, anche se io non recitavo, potevo seguire tutte le lezioni di Marceau.

Marcel Marceau era straordinario ma per apprezzarlo quanto meritava bisognava vederlo dal vivo e possibilmente abbastanza da vicino. Purtroppo nei filmati che lo riprendono non si può apprezzare compiutamente la sua bravura.

Jêrôme aiutava specialmente nelle esercitazioni in gruppo e quando si facevano delle improvvisazioni per cui, quando c'era lui, l'atmosfera era sempre più rilassata.

Oltre alla classica scena dove si deve mimare un uomo in gabbia, ricordo il condannato a morte, Pigmalione, Icaro, gli scacchi, i duellanti e la catena di montaggio.

Una improvvisazione di massa alla quale hanno partecipato tutti è stata la rissa al mercato, che nasce dal fatto che il pesce in vendita puzza, con arresto e giudizio finale dei partecipanti alla rissa.

Un giorno in cui l'atmosfera era molto rilassata (e specialmente Marcel Marceau non c'era) Jêrôme mi ha chiesto se volevo provare anch'io a fare qualcosa. Ho accettato volentieri ed ho fatto la classica scena nella quale si mima uno che passeggia, vede un fiore, lo coglie e ne apprezza il profumo.
Solo che ho voluto aggiungere qualcosa di mio (e di surreale) e dopo aver mimato di annusare il profumo del fiore ho mimato di mangiarmelo apprezzandolo molto!

Dedica di Marcel Marceau a MarinaQuando c'era Marcel Marceau, ovviamente, l'atmosfera era molto più seria. Dopo aver spiegato cosa andava fatto, ce lo faceva vedere lui stesso ed era incredibile come con pochi gesti posati esprimesse un'intera storia.
Ricordo come fosse capace, attraversando la scena con pochi passi, di illustrare l'intera vita di un essere umano. Sembrava proprio che, ad ogni passo, cambiasse: da bambino diventava ragazzo, poi adulto, anziano ed infine vecchio decrepito.

Prima che il corso finisca Marina raccoglie, sul programma del Cantiere d'Arte, le firme di tutti i partecipanti del corso. La più curiosa è quella di Jêrôme che si firma semplicemente Raclot ma con l'area racchiusa dalla R che si allarga e forma un volto sorridente.

Quella di maggior valore, però, è quella di Marcel Marceau che scrive una dedica a Marina o meglio la fa scrivere a Bip, il suo personaggio più famoso nel quale si identifica. Infatti scrive A Marina / de tout cour / Bip disegnando poi un fiorellino di fianco alla firma e sotto aggiunge et a bientot / Marcel Marceau.

Il 28 c'è il Concerto per la pace che è ottimo ma molto lungo e finisce oltre la mezzanotte. Per di più ci siamo andati con largo anticipo per occupare i posti migliori subendo poi una lunga attesa.
Siamo però riusciti a sederci vicinissimi al palco godendo di un'ottima vista ed inoltre io avevo seduta alla mia destra Marina ed alla mia sinistra un'attrice molto famosa e molto bella!


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