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Saturno Silvani


Il padre della mia nonna materna

Saturno Silvani è il padre della mia nonna materna, Rosa Silvani ed è il più antico fra i Silvani, sicuramente miei antenati, dei quali mi è giunto il nome tramite la tradizione orale.
Benché sia vissuto in un'epoca abbastanza recente di lui sapevo solo che era nato molto probabilmente a Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo, che la sua famiglia proveniva da Firenze e che aveva un fratello di nome Sante.

Successivamente ho saputo che è nato a Pieve Santo Stefano nel 1853 da Giuseppe Silvani ed Assunta Cheli. E' stato battezzato col nome di Saturnino ma poi è sempre stato chiamato Saturno, anche nei documenti ufficiali. Suo padre sembrava fosse il Giuseppe Silvani, nato a Bagno di Romagna nel 1802, del quale parlo ampiamente nella mia pagina sui Silvani di Bagno [>>].

Dico sembrava perché questa notizia mi era stata data da un discendente di un cugino di mia mamma che si interessa anche lui di ricerche genealogiche ma non sapevo in base a quale documento si potesse affermare che il Giuseppe Silvani, padre di mio bisnonno Saturno, fosse proprio questo Giuseppe.

I dubbi mi erano sorti perché di Francesco, figlio del Giuseppe Silvani di Bagno, veniva detto ultimo esponente di questa stirpe di proprietari e perché nel 1853, anno di nascita di mio bisnonno Saturno a Pieve Santo Stefano, Giuseppe sembrava abitare ancora a Bagno in quanto venne eletto presidente dell'Accademia del Teatro dei Ravviati che aveva ripreso l'attività, nel 1851 dopo un periodo di decadenza.

Successivamente ho scoperto che è vero che il padre di Saturno si chiamasse Giuseppe e che provenisse da Bagno di Romagna ma che era figlio di Benedetto Silvani e Teresa Ricci ed era nato nel 1813. Si tratta quindi di un omonimo del Giuseppe individuato in precedenza e di lui parlo diffusamente in un altra pagina [>>].

Saturno Silvani nasce alle sei di mattina del 14 dicembre 1853 e viene battezzato il giorno successivo con i nomi di Saturnino, Alderigo, Sisto e Bernardo. Il padrino del battesimo è Angiolo Pigolotti. E' il primo Silvani che nasce a Pieve Santo Stefano [1].

Al momento della sua nascita suo padre Giuseppe di Benedetto Silvani e Teresa Ricci ha 40 anni e sua mamma Assunta di Domenico Cheli e Maria Domenica Piccini ne ha 31. Prima di lui sono nati già cinque bambini e dopo di lui ne nasceranno altre tre.

Mia nonna raccontava che l'attore Aldo Silvani (Torino 1891 - Milano 1964) era un suo cugino. Non ho trovato molti particolari sulla famiglia di questo noto attore, se non che era figlio di un Giuseppe Silvani. Considerato l'anno di nascita di Aldo è possibile che suo padre Giuseppe fosse figlio di un fratello maggiore di Saturno e probabilmente di Silvio Silvani che aveva dieci anni più di lui.
Aldo Silvani quindi, anche se quasi suo coetaneo, sarebbe stato il figlio di un cugino di mia nonna.

Saturno Silvani era un commerciante e gestiva un negozio di scarpe a Pieve Santo Stefano. Si è sposato con Maria Cheli da cui ha avuto otto figli, tre femmine (Rosa, Giulia ed Assuntina) e cinque maschi (Tommaso, Tersilio, Adolfo, Pilade ed Everaldo) due dei quali (Adolfo ed Everaldo) sono caduti durante la Prima Guerra Mondiale [>>].

Non so quando sia morto ma, dato che mia mamma, che ha passato un periodo di vacanza a Pieve Santo Stefano quando era bambina, non si ricorda di averlo conosciuto, dovrebbe essere morto nel 1925 o forse anche prima.

I Silvani di Firenze

Mia nonna raccontava che i Silvani provenivano da Firenze. Nei documenti fiorentini più antichi però ho trovato ben pochi Silvani, infatti non ne ho reperiti né negli elenchi degli esecutori degli ordinamenti di Giustizia [2], né negli elenchi dei Podestà del Comune di Firenze e dei Capitani del Popolo [3] e solo nelle Istorie di Giovanni Cambi ho trovato citati due Silvani (forse padre e figlio) nel 1468 e nel 1516 [4].

Che a Firenze vi fossero dei Silvani nel XVI secolo è però cosa sicura come racconto nella mia pagina sull'Origine dei Silvani ma pensando che mia nonna si riferisse ad un'epoca più recente ho cercato e trovato alcuni Silvani citati in vari documenti dell'inizio dell'800.
In particolare ho trovato vari Silvani nei documenti dell'Archivio preunitario del Comune di Firenze [5].

Nel 1792 troviamo Anna Silvani, vedova Neri, proprietaria di uno stabile in piazza del Duomo che è citata anche nel 1801 quando cerca inutilmente di essere esentata dal pagamento del dazio straordinario per i possidenti. Da un documento del 1806 apprendiamo anche che era proprietaria dello stabile al n. 199 di via dei Balestrieri.

In vari verbali del 1803, fra i nomi del gonfaloniere, dei priori e dei consiglieri, troviamo Giuseppe Silvani che è uno dei consiglieri.
Nel 1802, nel 1803 e nel 1805 troviamo citato più volte un Luigi Silvani che era proprietario di uno stabile in via dei Tedaldi.

Però dato che il bisnonno di mia nonna, Benedetto Silvani, è nato a Bagno di Romagna nel 1785 [6] questi Silvani non hanno nulla a che fare con i miei antenati e si potrebbero invece fare altre due ipotesi. La prima è che, essendo mia nonna nata a Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo mentre invece Bagno era allora in provincia di Firenze, si riferisse soltanto a questo fatto.

La seconda invece, considerato anche che lei ha sempre indicato la città di Firenze e non il solo territorio fiorentino e considerato che gli antenati dei Silvani di Bagno erano già persone importanti e consiglieri della Comunità di Bagno nella prima metà del XVI secolo, si può supporre che un ramo della famiglia Silvani si sia trasferito da Firenze a Bagno poco dopo che questo territorio era entrato in possesso di Firenze, il che avvenne nel 1404.

Maria Cheli

Maria CheliMaria Cheli è la madre della mia nonna materna. E' nata a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, alle nove di sera del 13 giugno del 1857, da Tommaso Cheli e Rosa Comanducci ed è stata battezzata il 14 dello stesso mese con i nomi di Maria, Rosa e Annunziata [7].

Madrina del battesimo è stata Palmira Cheli della quale ignoro l'esatta parentela con Maria anche se è molto probabile che si tratti di sua zia, battezzata come Luisa Palma, che era nata nel 1837 e all'epoca aveva quindi venti anni.

Mia mamma, che l'aveva conosciuta essendo stata ospite a casa sua da piccola, mi ha detto che i Cheli avevano un caffè situato vicino ad un porticato, però, quando Maria nasce, suo padre Tommaso risulta essere un bracciante.

Maria è la primogenita. Dopo di lei nascono Maria Annunziata (1859) [8], Santi (1861) [9] e Domenico (1864) [10].

A Pieve Santo Stefano vivevano allora moltissimi Cheli sia nel borgo principale che nelle varie frazioni. Non è semplice capire se tutti questi Cheli fossero imparentati ed ignoro anche se Maria avesse una qualche parentela con sua suocera, Assunta Cheli, che portava anch'essa il suo stesso cognome ma che era di Corliano.

Comunque molti di questi Cheli erano parenti di Maria ed ho trovato parecchie notizie anche sui suoi antenati che riporto a parte in una apposita pagina [>>].

Maria Cheli si sposa con Saturno Silvani dal quale ha otto figli, tre femmine (Rosa, Giulia ed Assuntina) e cinque maschi (Tommaso, Tersilio, Adolfo, Pilade ed Everaldo). Di loro parlo in un'altra pagina [>>].
Dopo la morte del marito è vissuta con sua figlia Giulia a Roma, passando però anche lunghi periodi a Ferrara a casa di sua figlia Rosa.

E' morta a Roma il 22 gennaio del 1938.

I Cheli

Il cognome Cheli è diffuso specialmente in Toscana e dovrebbe derivare da un patronimico e cioè dal nome proprio Michele.

Secondo Enrico Ceramelli Papiani (1896-1976) che ha raccolto un fondo di quasi 8000 fascicoli sulle famiglie toscane di antica origine [11], i Cheli toscani sono divisi in più famiglie.

La prima proviene da Pescia ed ha uno stemma troncato d'argento e di nero che è quasi uguale a quello della città di Siena.
Appartenne a questa famiglia Francesco Cheli che, nel 1748 quando era priore della Collegiata dei SS. Stefano e Nicolò di Pescia, appoggiato dalla popolazione, ebbe un aspro dissidio col Vescovo, mons. Donato Arcangeli, in merito all'autonomia amministrativa della Collegiata stessa.
Il Priore fu arrestato ma la popolazione lo liberò con la forza. A seguito di tutto questo Francesco Cheli fu mandato in esilio fuori dal Granducato e la famiglia Cheli, che si pensava avesse istigato il tumulto, fu confinata a Volterra [12].

La seconda proviene da Pistoia e ha uno stemma d'azzurro, alla fascia d'argento sostenente un cane passante di rosso collarinato d'argento, e accompagnata in punta da un monte di tre cime d'oro.
Alessandro di Jacopo Cheli si trasferì poi a Firenze nel 1637 nel quartiere di Santa Croce e precisamente in quella zona che ha la Vipera come gonfalone di Compagnia.

La terza famiglia è di Siena ed ha uno stemma partito d'argento e di rosso, a tre rose, le due dell'uno nell'altro e l'una dell'uno all'altro.

Stemma dei Cheli di Pescia Stemma dei Cheli di Pistoia/Firenze Stemma dei Cheli di Siena

Inoltre una famiglia Cheli, appartenente alla nobiltà cittadina, viveva a Lucca nel XVIII secolo [13].

A Pieve Santo Stefano ho trovato moltissimi Cheli nella prima metà del XIX secolo. Non avendo avuto modo di risalire ancora nel tempo è molto difficile dire se derivassero tutti da un antenato comune o no.

A grandi linee si possono dividere in alcuni gruppi: ci sono quelli di Valle Calda ch discendono da Pier Lorenzo e che sono i parenti di Maria Cheli, ci sono quelli di Corliano che discendono da Domenico e che sono i parenti di Assunta Cheli e ce ne sono poi parecchi a Castelnuovo che discendono da Santi oltre ai tanti che risiedono nel capoluogo.
Ce ne sono poi un po' a Bulciamella e a Ville di Ruoti. I primi potrebbero essere imparentati con quelli di Valle Calda ed i secondi con quelli di Corliano.

Nell'elenco dei caduti di Pieve Santo Stefano nel corso della Prima Guerra Mondiale compaiono ben tre soldati con il cognome Cheli. Due sono figli di Costantino Cheli e si tratta di Giovanni Andrea Cheli del 26° Fanteria morto nel 1917 sul Carso a 34 anni di età e Luigi Cheli del 130° morto nel 1915 a 30 di età per le ferite subite sul fronte dell'Isonzo. L'altro è figlio di Matteo Cheli e si tratta di Giovanni Battista Cheli del 69° Fanteria morto sul Monte Giove nel 1916 a 29 anni di età [14].

Due soldati, che si chiamavano Cheli e che erano di Pieve Santo Stefano, sono citati anche in una lettera scambiata, nel luglio del 1916, fra i letterati Giovanni Papini ed Ardengo Soffici [15]. Di loro viene detto che erano parenti del Bonucci.
Giovanni Papini è nato a Firenze ma, probabilmente, aveva dei parenti a Pieve Santo Stefano dove il suo cognome è frequente.


[1] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1853.   <<

[2] - Archivio di Stato di Firenze - Elenchi nominativi degli esecutori degli ordinamenti di Giustizia in carica dal 1343 al 1435 - Indice dell'Inventario n. 31.   <<

[3] - Archivio di Stato di Firenze - Elenchi nominativi dei Podestà del Comune di Firenze e dei Capitani del Popolo in carica dal 1343 al 1502 - Indice degli Inventari nn. 25 - 30.   <<

[4] - Ildefonso di San Luigi - Istorie di Giovanni Cambi cittadino fiorentino - Volume Primo - per Gaetano Cambiagi Stampatore Granducale - Firenze, 1785.   <<

[5] - Comune di Firenze - Documenti dell'Archivio preunitario - Serie Deliberazioni, Cancellerie e Atti Magistrali.   <<

[6] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Bagno - Matrimoni 1809 - atto n. 20.   <<

[7] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1857.   <<

[8] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1859.   <<

[9] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile italiano - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1861.   <<

[10] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile italiano - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1864.   <<

[11] - Enrico Ceramelli Papiani - Raccolta Ceramelli Papiani - fondo archivistico - è consultabile sul sito dell'Archivio di Stato di Firenze.   <<

[12] - Antonio Zobi - Storia Civile della Toscana dal MDCCXXXVII al MCXLVIII - Tomo primo - Presso Luigi Molini - Firenze, 1850.   <<

[13] - Georg Christoph Martini - Viaggio in Toscana 1725 - 1745 - Editore Maria Pacini Fazzi - Lucca, 1990.   <<

[14] - Alvaro Tacchini - L'Alta Valle del Tevere e la Grande Guerra - Petruzzi Editore - Città di Castello, 2008.   <<

[15] - a cura di Mario Richter - Giovanni Papini - Ardengo Soffici - Carteggio III, 1916-1918 La grande guerra - Edizioni di Storia e Letteratura - Roma, 2002.   <<


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