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Gli antenati di Maria Cheli


Pier Lorenzo Cheli

Pier Lorenzo Cheli è il bisnonno paterno della mia bisnonna materna, Maria Cheli. Le notizie su di lui derivano dalla lettura degli atti di matrimonio dei suoi figli. Considerato che i suoi figli nascono tra il 1797 circa ed il 1806, si può supporre che Pier Lorenzo sia nato all'incirca nel 1770.

E' molto probabile che vivesse a Valle Calda dove poi troviamo i suoi figli. Sposa Maria Antonia Bernardini e dalla coppia nascono almeno quattro figli. Il primo nasce nel 1797 e viene chiamato Pasquale. E' il nonno della mia bisnonna e di lui parlo in dettaglio più avanti [>>].

Il secondo nasce nel 1800 e viene chiamato Giovan Andrea. Il 28 dicembre 1828, sposa Maria Angiola Martini di Santi e Maria Milanini di anni 26 [1]. Entrambi i coniugi vengono definiti contadini. Dalla coppia nascono sette bambini: Maria Domenica (1829), Giuditta Franca (1831), Fortunato (1832), Maria Luisa (1838), Matteo (1840), Domenico (1843) e Maria Annunziata (1846) [2].

Nel censimento del 1841 [3], però troviamo che abita a Mignano, sempre nel territorio di Pieve Santo Stefano. I dati riportati non sono precisissimi, lui è chiamato semplicemente Andrea e sua moglie Angiola. Le età indicate sono di 39 e 38 anni. Giovan Andrea viene indicato come un colono.
Ci sono poi cinque figli: Maria (11 anni), Fortunato (9), Costantino (5), Luisa (2) e Mattia (anziché Matteo). Rispetto ai dati trovati leggendo gli atti di nascita c'è un bambino in più (Costantino, evidentemente nato nel 1836) e manca Giuditta Franca che deve essere deceduta in precedenza.

La terza nasce nel 1804 e viene chiamata Maria Santa. Il 27 agosto 1825 a Valle Calda, sposa Giuseppe Barsucci di Paolo e Lucia Gennajoli di anni 26 di Baldignano [4]. La sposa viene definita colona e lo sposo contadino. E' difficile dire in cosa consistesse la differenza anche se è probabile che ci si riferisca a dei particolari patti agrari.

La quarta nasce nel 1806 e viene chiamata Maddalena. Il 9 giugno 1828, sposa Giovanni Battista Boschi di Biagio e Maria Santa Vitellozzi di anni 24 di Anghiari. Entrambi i coniugi vengono definiti contadini mezzajoli che immagino sia l'equivalente di mezzadri.

A Pieve Santo Stefano è vissuto anche un altro Pier Lorenzo Cheli che, per ragioni anagrafiche, non può coincidere con il mio antenato dato che ha un figlio, Giuseppe, che nasce nel 1764 e che a sua volta avrà un figlio, Tobia, nel 1812 all'età di 48 anni [5].

Pier Lorenzo Cheli muore prima del 1840 infatti, in questo anno, nel certificato di nascita di suo nipote Matteo, il padre è indicato come Giovan Andrea del fu Pietro. Sul fatto che si tratti proprio di lui nonostante l'imprecisione sul suo nome non ci sono dubbi dato che la madre viene indicata come Martini Maria Angiola di Sante.

Pasquale Cheli

Pasquale Cheli è il nonno paterno della mia bisnonna materna, Maria Cheli. Le notizie su di lui derivano dalla lettura del suo atto di matrimonio e da quelli di nascita e di matrimonio dei suoi figli.

Dato che quando, nel 1820, si sposa ha 23 anni dovrebbe essere nato nel 1797 o nel 1798. Nasce da Pier Lorenzo Cheli e Maria Antonia Bernardini e vive a Valle Calda dove, l'11 giugno 1820, sposa Rosa Draghi di Giovanni Battista Draghi e Lucrezia Mencherini di anni 25 [6].

Il matrimonio avviene nella chiesa di Santo Stefano in Tizzano ma manca l'indicazione di dove fosse originaria la sposa, infatti né Draghi, né Mencherini sono cognomi presenti a Pieve Santo Stefano. Testimoni alle nozze sono Matteo Bartolini e Santi Lacrimini.

Nel 2016 ho pernottato in un bel agriturismo a Monterchi, vicino a San Sepolcro, gestito da una famiglia Draghi ed ho notato una pergamena, appesa ad un muro, con delle notizie sul cognome Draghi realizzata da una società genealogica commerciale.

In questa pergamena si afferma che il cognome Draghi derivi dai Dragoni di Assisi il cui capostipite fu Rodolfo, un barone tedesco trasferitosi in Italia nel 963. Viene citato un Giovanni Draghi che fu governatore di Ravenna nel XIV secolo e si dice che un ramo dei Draghi è fiorito a San Sepolcro nominando in particolare la signora Ines Draghi fu Giuseppe.

Stemma dei Draghi di San SepolcroSulla pergamena è raffigurato anche lo stemma dei Draghi che è: D'oro a tre bande d'azzurro, col capo d'azzurro caricato dalla metà superiore di un drago d'oro. E' molto curioso che, a parte il capo, questo stemma sia uguale a quello dei Contarini di Venezia. Non so se vi sia qualche collegamento.

Però anche per il capo c'è qualcosa di strano, infatti d'azzurro al drago d'oro, secondo Antonio Manno [7], è lo stemma della famiglia nizzarda Drago (o Draghi), originaria della Provenza. Costoro furono baroni di Bojone, Dosfraires e Ferres, signori di Conségues e Pierlas e consignori di Trana.

Quindi sembrerebbe che questo stemma sia nato dall'unione di due famiglie entrambe con una origine molto lontana da questi luoghi.
Comunque, parlando con uno dei gestori, ho saputo che di Draghi ce ne sono vari in zona ma sparsi qua e là a differenza di altri cognomi locali che sono caratteristici di ben determinati borghi.

Per entrambi i coniugi la professione indicata è quella di agricoltore. Dalla coppia nascono almeno sette bambini. La prima è Maria Antonia che nasce alle 9 di mattina del 4 febbraio 1822 e viene battezzata il giorno successivo con Elisabetta Pasqui come madrina [8].
Il secondo è Gregorio che nasce nel 1825 a Valle Calda e del quale non ho ulteriori notizie [9].

Il terzo è Ferdinando che nasce alle 10 di mattina dell 9 aprile 1827, sempre a Valle Calda ed è battezzato lo stesso giorno con Maria Antonia Romiti come madrina [10]. Ferdinando poi, il 23 ottobre 1856, sposa Settimia Fabbri fu Giovanni Battista e fu Francesca Ceccantini di 23 anni [11].

Da questa coppia nascono quattro bambini: Maria Sofia (1857), Giovanni Battista (1859) [12], Maria Annunziata (1862) e Maria Vittoria (1864) [13].

Il quarto ed il quinto nato sono Maria Luisa Cristiana (1829) e Filippo Giacomo (1831). Entrambi nascono a Valle Calda e di loro non ho ulteriori informazioni.

Il sesto bambino nasce nel 1833 e viene chiamato Tommaso [14]. Si tratta del padre della mia bisnonna e di lui parlo in dettaglio più avanti [>>].

Infine, nel 1837, nasce, questa volta a Bulciamella, Luisa Palma su cui non ho ulteriori informazioni ma che potrebbe essere la Palmira Cheli che, nel 1857, sarà la madrina al battesimo della primogenita di suo fratello Tommaso.

Che sia Pasquale Cheli che sua moglie Rosa Draghi fossero morti prima del 1856, lo si poteva dedurre dagli atti di matrimonio dei loro figli Tommaso e Ferdinando, sposatisi entrambi in questo anno, perché, di fianco ai loro nomi si trova l'indicazione defunto.

Quando però ho potuto consultare l'atto di morte di Rosa Draghi ho trovato altre notizie molto particolari e tragiche: Rosa Draghi, infatti, muore annegata, assieme a sua figlia Maria Antonia, nella notte fra il 17 ed il 18 febbraio 1855 [15] a causa della terribile inondazione del Tevere che colpì Pieve Santo Stefano in quella notte a causa della frana di un pezzo di Belmonte che aveva bloccato improvvisamente il corso del Tevere a sud del borgo.

Rosa Draghi, per la quale viene indicata l'età errata di 67 anni anzichè 61, risulta essere vedova di Pasquale Cheli che quindi, a quella data, era già deceduto. Maria Antonia Cheli aveva 33 anni ed era celibe. Per entrambe le donne la professione indicata è quella di filatrice.
Sono indicati anche i nomi dei genitori dei defunti ed in quelli dei genitori di Rosa Draghi, ovviamente già entrambi deceduti, c'è un ulteriore errore: come cognome di sua madre Lucrezia non compare Mencherini bensì Tosoni.

Sia pur in una notizia così tragica fa sorridere l'incredibile burocrazia che vigeva allora e che vige tutt'ora in Italia: dato che nei dati dei genitori del defunto va indicato di se il genitore è vivente e fu se è deceduto, chi ha compilato l'atto di morte di Maria Antonia Cheli si è trovato nell'impossibità di sapere se, al momento della morte di Maria Antonia, Rosa Draghi fosse ancora viva o no, per cui, dove andava indicato il cognome e nome della madre della defunta, ha scritto Draghi Rosa, morta si crede contemporaneamente, annegata.

I problemi erano iniziati nei giorni precedenti con alcune scosse di terremoto, poi, nella notte del 14 febbraio 1855, una forte pioggia mista a neve dava inizio ad una frana nella zona di Belmonte sopra la chiesa della Madonna dei Lumi di Pieve Santo Stefano.
Pieve Santo Stefano sommersa dalle acque del Tevere nel 1855Durante il giorno successivo vengono travoltre tre case coloniche e alla notte la frana arriva a valle ostruendo il Tevere. Il 16 Pieve Santo Stefano inizia ad essere sommersa ed il 17 è completamente sommersa. Dall'acqua spuntano solo la torre dell'orologio, la cupola della Madonna dei Lumi e la parte alta di solamente tre case [16].

Gli abitanti sono tutti fuggiti ma, alla mattina del 18 si scopre che ci sono sette dispersi che vengono cercati con delle barche. Tre vengono trovati vivi e salvati ma non gli altri, i cui corpi vengono ritrovati solo due mesi dopo.
Oltre a Rosa Draghi e a sua figlia sono morti Maria Santa Gabellini di 61 anni e Francesco Paciotti di 76. Di Pieve Santo Stefano sommersa vennero scattate due fotografie (ma allora non esisteva ancora questo termine) usate poi nelle cartoline del paese.

I dati del censimento del 1841 ci danno qualche ulteriore informazione: Pasquale Cheli è già deceduto e quindi Rosa Draghi risulta essere la capofamiglia. La sua età è indicata in 47 anni, la sua professione è quella di filatrice e la famiglia vive a Pieve Santo Stefano.
Con lei vivono tre figli: Lando di 14 anni, che evidentemente è Ferdinando e che risulta fare l'operante, Tommaso di 7 e Luisa Palma di 4.

Tommaso Cheli

Tommaso Cheli è il padre della mia bisnonna materna, Maria Cheli. Nasce a Valle Calda alle quattro di pomeriggio del 21 dicembre 1833 da Pasquale Cheli e Rosa Draghi, entrambi contadini, e viene battezzato il giorno successivo. Madrina è Maria Domenica Guidi.

Successivamente, il 24 agosto 1856, sposa Rosa Comanducci del fu Domenico e di Maria Angiola Calosi di 28 anni. Testimoni alle nozze sono Giovanni Sacchi e Lorenzo Veri. La professione indicata per lo sposo è quella di bracciante e per la sposa quella di attendente a casa e cioè casalinga.

Calosi non è un cognome presente a Pieve Santo Stefano mentre di Comanducci ce ne sono vari, però non avevo trovato traccia né di altri figli di Domenico Comanducci, né della nascita di Rosa che dovrebbe essere stata nel 1828 o 1829.
Supponevo quindi che la sposa non fosse di Pieve Santo Stefano ma non avevo trovato da dove provenisse anche se avevo consultato i dati delle vicine Anghiari e San Sepolcro.

A San Sepolcro, in realtà avevo trovato una Rosa Comanducci nata nel 1829 ma non si trattava della mia antenata, infatti era nata il 31 gennaio del 1829 ed era figlia di Paolo Comanducci e Maria Anna Mercati [17].

Successivamente, dato che a San Sepolcro il cognome Comanducci è molto diffuso, sono tornato ad esaminare i dati dei nati di questo borgo trovando una Annunziata Comanducci nata il 25 ottobre del 1828 da Domenico e Rosa Calosi [18].

Tutto ciò mi ha fatto pensare ad un possbile errore ed ho continuato le ricerche trovando che Rosa Comanducci è nata a San Sepolcro, alle due di pomeriggio del 2 agosto 1826, da Domenico ed Angiola Calosi, contadini ed è stata battezzata il giorno successivo nella Cattedrale della cittadina con Caterina Comanducci come madrina. Quindi, quando si è sposata, aveva 30 anni e non 28 come indicato nell'atto di matrimonio [19].

Continuando le ricerche ho trovato moltissimi dati anche sui suoi antenati ai quali ho dedicato un'apposita pagina [>>]

Dalla coppia formato da Tommaso Cheli e Rosa Comanducci nascono quattro bambini: Maria (1857), Maria Annunziata (1859), Santi Cheli (1861) e Domenico Cheli (1864).

Non so quando siano morti Tommaso Cheli e Rosa Comanducci ma la loro figlia primogenita, Maria, chiamerà Tommaso il suo primogenito e Rosa la sua secondogenita.

I figli di Tommaso Cheli e Rosa Comanducci

Maria Cheli

Maria Cheli nasce nel 1857. E' la mia bisnonna e di lei parlo più diffusamente in un'altra pagina [>>].

Maria Annunziata Cheli

Maria Annunziata Cheli nasce, a Pieve Santo Stefano, alle quattro di mattina del 16 gennaio 1859 e viene battezzata il giorno stesso. Le vengono imposti i nomi di Maria Annunziata ed Anna.

Madrina al suo battesimo è Maria Anna Comanducci che è sicuramente una parente della madre (forse una sorella, della quale però non ho, per ora, alcuna notizia).

Santi Cheli

Santi Cheli nasce alle nove di mattina del 26 maggio 1861 [20] e viene battezzato il giorno stesso. Gli vengono imposti i nomi di Santi, Giovanni, Pasquale, Giuseppe e Domenico.

Padrino al suo battesimo è Ottavio Brazzini. Questo cognome era abbastanza diffuso a Pieve Santo Stefamo e la famiglia dei Brazzini rimarrà amica dei Cheli molto a lungo: infatti, del matrimonio di mia nonna, avvenuto il 3 agosto 1911 a Pieve Santo Stefano, mi è rimasto un biglietto di auguri inviato da Guglielmo Brazzini.

Nell'atto di nascita di Santi la professione del padre, in precedenza indicato come bracciante, diventa quella di fornaciaro mentre quella della madre, in precedenza semplice casalinga, diventa quella di filatrice.

Domenico Cheli

Domenico Cheli nasce alle undici di sera del 19 maggio 1864 e viene battezzato il giorno successivo. Gli vengono imposti i nomi di Domenico, Giovanni Battista e Pietro.

Madrina al battesimo è Francesca Cestelli vedova Ricci. Potrebbe trattarsi di una parente acquisita o forse, dato che ho notato il suo nome anche con vari altri bambini dai più svariati cognomi, potrebbe essere stata la levatrice del paese.

Nell'atto di nascita di Domenico le professioni del padre e della madre tornano ad essere quelle indicate in precedenza.


[1] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Matrimoni 1828.   <<

[2] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1829, 1831, 1832, 1838, 1840, 1843, 1846.   <<

[3] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Censimento del 1841.   <<

[4] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Matrimoni 1825.   <<

[5] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1812 - atto n. 28.   <<

[6] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Matrimoni 1820.   <<

[7] - Antonio Manno - Il Patriziato Subalpino: dizionario genealogico - Volume 9, pag. 123.   <<

[8] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1822.   <<

[9] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1825.   <<

[10] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1827.   <<

[11] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Matrimoni 1856.   <<

[12] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1857, 1859.   <<

[13] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile italiano - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1862, 1864.   <<

[14] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1833.   <<

[15] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile italiano - Comune di Pieve Santo Stefano - Morti 1855.   <<

[16] - Davide Gambacci - Pieve Santo Stefano e l'alluvione: un conto finalmente chiuso? in L'Eco del Tevere - Anno XII - N. 8, ottobre 2018.   <<

[17] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Nati 1829.   <<

[18] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Nati 1828.   <<

[19] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Nati 1826.   <<

[20] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile italiano - Comune di Pieve Santo Stefano - Nati 1861.   <<


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