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Gli antenati da Borgo San Sepolcro


Rosa Comanducci

Rosa Comanducci è la nonna materna della mia nonna materna. Il 24 agosto 1856 sposa Tommaso Cheli di Pieve Santo Stefano e si reca a vivere in quella cittadina [1].

Rosa, però, è nata a Borgo San Sepolcro, alle due di pomeriggio del 2 agosto 1826, da Domenico Comanducci ed Angiola Calosi, contadini ed è stata battezzata il giorno successivo nella Cattedrale della cittadina con Caterina Comanducci come madrina [2].

Sono riuscito a risalire a tutti i suoi bisnonni ed in qualche caso anche oltre. Tutti costoro vivevano a Borgo San Sepolcro o negli immediati dintorni per cui ho scritto questa apposita pagina sui miei antenati di Borgo San Sepolcro.

I Comanducci

La grossa opera, in due volumi, sui cognomi d'Italia, pubblicata da UTET nel 2008 [3] e che spiega l'origine dei cognomi italiani afferma che il cognome Comanducci deriva dalla parola comando e che è diffuso specialmente nell'aretino ed in particolare a San Sepolcro e ad Anghiari e che di Comanducci se ne trovano anche nel resto della Toscana, nel riminese (specie a Montescudo) e a Roma.

In effetti, utilizzando il sito L'Italia in dettaglio, si vede che oggi è il Comune di San Sepolcro quello dove risiede il maggior numero in assoluto di Comanducci mentre quello di Anghiari ne ha il maggior numero in percentuale sul totale della popolazione. Ad Anghiari il cognome Comanducci è il sesto fra i cognomi più frequenti.

Domenico Comanducci

Il padre di Rosa è Domenico Comanducci. La maggior parte delle informazioni su di lui derivano dai dati del suo matrimonio con Maria Angiola Calosi [4] e da quello di sua figlia con Tommaso Cheli.

Il 29 agosto del 1819 il 24enne Domenico Comanducci, contadino abitante al Trebbio, sposa la 22enne Maria Angiola Calosi, contadina abitante nella zona di Gricignano. I genitori di Domenico sono Giacomo Comanducci e Maria Antonia Sguluppi (sic) mentre quelli di Maria Angiola sono Simone Calosi e Costanza Zanchi. I testimoni alle nozze sono Luigi Valori e Domenico Palardi. Il matrimonio avviene nella chiesa di San Biagio a Gricignano.

Trebbio e Gricignano si trovano immediatamente a sud di San Sepolcro, rispettivamente ad est e ad ovest del Tevere ed il loro territorio arriva fino al vicino confine con l'Umbria che un tempo era anche confine di Stato. Si tratta di una stretta fascia di pianura estremamente fertile.

Quando, nel 2016, percorrendo a piedi il Cammino di San Francesco, sono passato per San Sepolcro (ed anche per Gricignano) era in pieno svolgimento la manifestazione storica del Palio della Balestra.
Ho chiesto qualche informazione sui Comanducci e, oltre a confermarmi che si tratta di un cognome tipico di San Sepolcro, mi è stato detto che questa famiglia fa parte del Rione di Porta Romana, cosa che combacia benssimo con la residenza a Trebbio che si incontra uscendo proprio da Porta Romana.

Domenico e Maria Angiola hanno molti figli che però muoiono quasi tutti in tenerissima età, uno addirittura, essendo morto alla nascita, non riceve nemmeno il nome. Prima della mia antenata, Rosa, altre due bambine ricevono questo nome ma entrambe muoiono giovanissime.

I nomi dei sette figli sono: Rosa (1820-1821), Rosa (1823-1824), Giovanni Battista (1825-1825), Rosa (1826->1864), Annunziata (1828-?), nato morto (1831-1831), Maria (1832-1832) [5] [6].

Non so quando sia morto Domenico Comanducci ma sicuramente il suo decesso è avvenuto prima del 1856 poiché nell'atto di matrimonio di sua figlia Rosa viene indicato come deceduto mentre, invece, sua moglie Maria Angiola, a quella data è ancora viva.

Iacopo Comanducci

Come detto prima il nome di Giacomo Comanducci e quello di sua moglie li ho ricavati dall'atto di matrimonio di suo figlio Domenico, però, in tutti gli altri documenti che lo riguardano l'ho sempre trovato indicato come Iacopo. E' vero che Iacopo e Giacomo sono la stessa cosa ma dato che ciò mi fa pensare che di solito fosse chiamato Iacopo terrò per buono questo nome.

Ho reperito l'atto di morte di sua moglie, deceduta il 3 marzo 1850, apprendendo che, a quella data, Iacopo era ancora vivo e poi ho potuto leggere anche il suo atto di morte [7].

Iacopo Comanducci muore alle nove di mattina del 22 luglio del 1850. E' un contadino ma è anche un possidente. Ha 82 anni e quindi è nato circa nel 1768 ed appartiene alla Parrocchia di San Giovanni Battista al Trebbio.

Dal documento si apprende anche il nome del padre di Iacopo che è Sebastiano mentre della madre è indicato solo il nome che è Margherita perché nessuno si ricordava più come si chiamasse da ragazza.
Da ulteriori ricerche ho poi appreso che il cognome mancante era Fancelli.

Oltre a Domenico ho notizia di soli altri due figli di Iacopo.
La prima è un'altra Rosa Comanducci che l'11 giugno 1820, all'età di 17 anni sposa il 28enne Luigi Sarti di Gricignano, figlio di Marco e di Domenica Ulivieri [8]. Entrambi gli sposi sono indicati come possidenti. Testimoni alle nozze sono Simone Favi e Barnaba Tarducci. Anche in questo documento il cognome di Maria Antonia, madre di Domenico e di Rosa Comanducci, è scritto Sguluppi.
Rosa resterà poi vedova nel 1852 quando Luigi Sarti, contadino ma anche possidente, muore alle ore undici del 7 febbraio a Gricignano ed all'età di 61 anni [9].

La seconda è Margherita Comanducci che muore alle otto di sera dell'8 settembre 1811 all'età di cinque mesi e sei giorni (ma nell'indice dei morti c'era scritto solo sei giorni) [10].

Particolarmente interessanti sono i nomi di chi si reca in Comune per dichiarare l'avvenuta morte di Margherita: si tratta, infatti del 43enne Francesco Comanducci e del 32enne Giuseppe Comanducci e viene dichiarato che entrambi sono zii della piccola defunta e quindi fratelli di Iacopo Comanducci.

Per altro, nel 1811, anche Iacopo aveva circa 43 anni per cui si può anche supporre che, salvo errori sempre possibili, Iacopo e Francesco fossero fratelli gemelli.

Sebastiano Comanducci

Il nome di Sebastiano Comanducci l'ho reperito nell'atto di morte di suo figlio Iacopo ma poi, dall'indice dei morti dal 1808 al 1814, ho appreso che Sebastiano è morto il 27 luglio 1810 all'età di 74 anni e che suo padre si chiamava Francesco [11].

Ho poi potuto leggere anche l'atto di morte vero e proprio dove c'è scritto che, alle sei di pomeriggio del 28 luglio 1810, si sono presentati in Comune Iacopo Comanducci, contadino di anni 37 (età che non quadra con gli altri documenti di Iacopo) di Trebbio e Tommaso Testerini, ballettaio di anni 64 di San Sepolcro, per dichiarare che, alle due di pomeriggio del giorno precedente, all'età di 74 anni, era deceduto Sebastiano Comanducci, vedovo di Margherita Fancelli e figlio di Francesco [12].

La morte era avvenuta nella casa dove Sebastiano abitava, situata al Trebbio e di proprietà del Capitolo delle Cattedrale di San Sepolcro. Nell'atto di morte non viene indicato il nome della madre.

Sebastiano era quindi nato circa nel 1736, aveva sposato Margherita Fancelli ed aveva avuto almeno tre figli: Francesco, Iacopo e Giuseppe.
Fancelli è un cognome dell'Italia Centrale presente specie a Foligno, Firenze e Perugia e si trova citato già nel 1269.

Francesco Comanducci

Il nome di Francesco Comanducci compare nell'atto di morte di suo figlio Sebastiano che però non dice null'altro su di lui.

Esiste però un'atto di morte che potrebbe darci qualche altra informazione su di lui: si tratta di quello di Giuseppe Comanducci morto il 1 novembre 1813 all'età di 83 anni. Giuseppe era figlio di Francesco Comanducci e Caterina Inghirani e vedovo di Lucrezia Giorni [13].

E' vero che non possiamo essere certi che il Francesco Comanducci padre di Giuseppe sia proprio quello padre di Sebastiano ma il fatto che Giuseppe e Sebastiano siano nati in anni molto vicini e che Sebastiano abbia chiamato Giuseppe uno dei suoi figli rende molto probabile che Giuseppe e Sebastiano fossero fratelli.

Per cui in attesa di ulteriori conferme terrò buona questa ipotesi secondo la quale Francesco Comanducci è nato circa nel 1705, ha sposato Caterina Inghirani ed ha avuto almeno due figli: Giuseppe e Sebastiano.

Esiste anche una Caterina Comanducci, figlia di Giuseppe e Lucrezia, che muore nel 1832 all'età di 68 anni. E' quindi nata nel 1764 quando Giuseppe aveva 34 anni e porta il nome della mamma di Giuseppe stesso.

C'è poi un Pietro Comanducci, fu Giuseppe e Lucrezia Giorni, che muore nel 1839, all'età di 78 anni che è sicuramente un fratello di Caterina. Era quindi nato nel 1761 [14].

Infine c'è una Mattia Comanducci (che nonostante il nome maschile è una donna), fu Giuseppe e fu Lucrezia Giorni, che muore nel 1851 al Trebbio all'età di 79 anni e che quindi era nata nel 1772. Era vedova di Simone Del Possente [15].

I Calosi

A San Sepolcro i Calosi vivevano nlla zona di Gricignano, il cognome però non è tipico dell'aretino ma di Firenze. Lo stemma dei Calosi di Firenze è Trinciato scalinato d'azzurro e d'oro.

Specie nei documenti più antichi il cognome diventa Calosa o Del Calosa e talvolta anche De Calosa.

Maria Angiola Calosi

Il padre di Maria Angiola è Simone Calosi. La maggior parte delle informazioni su di lei derivano dai dati del suo matrimonio con Domenico Comanducci e da atti relativi ai suoi figli e sono già state esposte quando ho parlato di Domenico ma, per comodità dell'eventuale lettore interessato ai Calosi ma non ai Comanducci, le ripeto nuovamente.

Maria Angiola nasce quindi nel 1797, in alcuni documenti, relativi alla nascita o alla morte dei figli, è indicata semplicemente come Angiola ed in alcuni addirittura Angela.

Il 29 agosto del 1819 la 22enne Maria Angiola Calosi, contadina abitante nella zona di Gricignano, sposa il 24enne Domenico Comanducci, contadino abitante al Trebbio. I genitori di Maria Angiola sono Simone Calosi e Costanza Zanchi mentre quelli di Domenico sono Giacomo Comanducci e Maria Antonia Sguluppi (sic). I testimoni alle nozze sono Luigi Valori e Domenico Palardi. Il matrimonio avviene nella chiesa di San Biagio a Gricignano.

Trebbio e Gricignano si trovano immediatamente a sud di San Sepolcro, rispettivamente ad est e ad ovest del Tevere ed il loro territorio arriva fino al vicino confine con l'Umbria che un tempo era anche confine di Stato. Si tratta di una stretta fascia di pianura estremamente fertile.

Domenico e Maria Angiola hanno molti figli che però muoiono quasi tutti in tenerissima età, uno addirittura, essendo morto alla nascita, non riceve nemmeno il nome. Prima della mia antenata, Rosa, altre due bambine ricevono questo nome ma entrambe muoiono giovanissime.

I nomi dei sette figli sono: Rosa (1820-1821), Rosa (1823-1824), Giovanni Battista (1825-1825), Rosa (1826->1864), Annunziata (1828-?), nato morto (1831-1831), Maria (1832-1832).

Maria Angiola Calosi rimane vedova prima del 1856 poiché nell'atto di matrimonio di sua figlia Rosa suo marito, Domenico Comanducci, viene indicato come deceduto mentre, invece, lei stessa, a quella data è ancora viva.

Simone Calosi

Dai dati relativi al matrimonio di sua figlia, Maria Angiola, sappiamo che Simone Calosi sposa Costanza Zanchi. Maria Angiola nasce nel 1797 ma, oltre a lei, la coppia ha almeno un'altra figlia, si tratta di Maddalena che muore il 9 luglio 1810 all'età di 19 anni [16].

Ho potuto leggere il suo atto di morte. I dichiaranti che si recano in Comune lo stesso giorno della sua morte sono il padre Simone il cui cognome viene indicato come Del Calosa e Francesco Polcri. Simone ha 45 anni e Francesco Polcri, di cui si dice essere un vicino di casa, 52. Di entrambi si dice che sono contadini e che stanno a Gricignano. i due comunicano all'addetto comunale che Maddalena, nubile e figlia di Simone e Costanza Zanchi, è morta alle due di pomeriggio nella sua abitazione a Gricignano all'età di 19 anni.

Simone Calosi rimane vedovo il 13 ottobre 1836 quando sua moglie, Costanza Zanchi, ad 80 anni di età, muore alle tre della mattina nella loro abitazione a Gricignano [17]. Anche in questo documento il cognome di Simone viene indicato come Del Calosa.

Simone stesso poi muore alle ore 2 del 24 aprile 1840 all'età di 83 anni a Gricignano [18]. Era quindi nato nel 1757. Nel documento il suo cognome è Calosi e la professione indicata è quella di contadino.
Apprendiamo anche il nome dei suoi genitori che sono Giovanni Maria Calosi e Giovanna Polcri.

Giovanni Maria Calosi

Il nome di Giovanni Maria Calosi, come anche quello di sua moglie Giovanna Polcri, l'ho trovato nell'atto di morte di suo figlio Simone.

Oltre a Simone, nato nel 1757, ho però trovato anche altri tre figli di questa coppia. Uno è Pietro Calosi che muore l'11 ottobre 1809 a cinquant'anni d'età e che quindi era un fratello minore di Simone essendo nato nel 1759 [19].

Ho potuto leggere il suo atto di morte che mi ha confermato che fosse un fratello di Simone (nell'elenco dei morti è indicata la sola paternità). Come accadrà meno di un anno dopo con la morte di Maddalena Calosi, i dichiaranti che si recano in Comune lo stesso giorno della sua morte sono il fratello Simone il cui cognome viene indicato come Del Calosa e Francesco Polcri di cui si dice essere un vicino di casa. I due comunicano all'addetto comunale che Pietro Calosi, figlio del fu Giovanni Maria e di donna Giovanna Polcri è morto, alle sette di quella stessa mattina, nella sua abitazione a Gricignano all'età di 50 anni e che il defunto era scapolo.

Da questo atto apprendiamo che, nel 1809, Giovanni Maria Calosi era già deceduto. E' curioso però che, pur dichiarando che Pietro e Simone erano fratelli, per Pietro ed anche per suo padre Giovanni Maria si usi il cognome Calosi mentre per Simone si usi Del Calosa.

Un'altra figlia di Giovanni Maria è Maria Andrea Calosi che muore alle sei di pomeriggio del 14 giugno 1838 all'età di 69 anni e tre mesi [20]. Era quindi nata nel 1769; era una religiosa e stava nel Convento di Santa Chiara.

Il più giovane dei quattro figli di Giovanni Maria Calosi e di Giovanna Polcri è Domenico del quale non è agevole stabilire l'anno di nascita dato che i documenti che lo riguardano sono contradditori.

Secondo l'atto di nascita dei suoi due figli gemelli, Giovanni Battista e Luigi, avvenuta il 27 gennaio 1811, Domenico dovrebbe essere nato nel 1773 perché viene detto che Domenico allora aveva 37 anni d'età [21].

Secondo il censimento di tutta la Toscana, effettutato nel 1841 [22], Domenico dovrebbe essere nato nel 1772 perché viene detto che Domenico allora aveva 69 mentre il suo atto di morte, avvenuta alle nove del 6 giugno 1852, dice che Domenico è morto all'età di 83 anni per cui sarebbe nato addirittura nel 1769 e sarebbe quindi un gemello di Maria Andrea, nata nel medesimo anno.

Per ora terrò per buona la data intermedia, anche se il fatto che in questa famiglia vi siano state varie nascite gemellari potrebbe dar ragione a quanto scritto nel suo atto di morte. Domenico Calosi sposa Maria Anna Polcri ed ha da lei numerosi figli. La coppia vive a Gricignano dove possiede alcuni fondi che, come specificato nel censimento del 1841, gli permettono di vivere comodamente.

Domenico Calosi viene citato nella Gazzetta di Firenze di martedì 27 giugno 1826 in quanto deve seguire la vendita all'asta di svariati terreni siti a Gricignano e a Santa Fiora nella veste di curatore di Rosa Valori, vedova di Luca Carsughi e tutrice dei suoi figli minori proprietari di detti terreni [23].

La moglie di Domenico, Maria Anna, era figlia di Giovanni Battista e Diamante Marioli. Anche nel suo caso non è chiaro quando sia nata: secondo il censimento del 1841 aveva allora 54 anni mentre nel suo atto di morte, avvenuta l'anno successivo alle ore dieci del 2 ottobre 1842, si dice che aveva allora 57 anni d'età [24].

Dal censimento del 1841 apprendiamo che, assieme a Domenico e a sua moglie Maria Anna, vive il loro figlio Giovanni Maria di 32 anni (è quindi nato nel 1809) con sua moglie Lucrezia, della quale non viene indicato il cognome e che è sua coetanea con i loro quattro figli: Pietro (7 anni), Giovanna (5), Rosa (3) e Giovanni Battista (2).

Nella famiglia, che abita a Gricignano, vivono anche due giovani non sposati Mattio di 23 anni e Luisa di 20 dei quali non è indicata la parentela ma che so essere i figli più giovani di Domenico Calosi e Maria Anna Polcri.

Mattio infatti è nato il 17 maggio 1818 da Domenico Calosi e Maria Anna Polcri. Anche il suo è stato un parto gemellare ma il suo gemello, chiamato Pietro Pasquale, è morto sette giorni dopo la nascita [25].

Con loro vive anche un garzone ventunenne, Angiolo Ricciarelli. Nel censimento si specifica anche che Domenico Calosi sa leggere e scrivere e che Giovanni Maria sa leggere.

Giovanna Polcri

Giovanna Polcri è la moglie di Giovanni Maria Calosi. Muore, a Gricignano, il 7 aprile 1815 all'età di 90 anni. Era quindi nata nel 1725. Nell'elenco dei morti di quell'anno è indicata la sola paternità, ho quindi appreso che Giovanna era figlia di Lorenzo Polcri. Purtroppo non potuto leggere il suo atto di morte e non so quindi quale fosse il nome di sua madre [26].

Polcri è cognome piuttosto raro ma tipico di San Sepolcro. Nell'opera della UTET sull'origine dei cognomi italiani, il cognome Polcri non compare, vi si trova invece il cognome Polchi ancora più raro ma anch'esso presente a San Sepolcro.

Gli Sgoluppi

Sgoluppi è cognome molto raro che si trova a San Sepolcro. Nei documenti più antichi si trova spesso scritto Sguluppi ma, al giorno d'oggi non mi risulta esista alcun Sguluppi.
Nell'opera della UTET sull'origine dei cognomi italiani, il cognome Sgoluppi non compare.

Maria Antonia Sgoluppi

Il nome di Maria Antonia Sgoluppi e quello di suo marito Iacopo Comanducci li ho ricavati dall'atto di matrimonio di suo figlio Domenico che, il 29 agosto del 1819 sposa Maria Angiola Calosi. Domenico abita al Trebbio, come i suoi genitori, mentre la sposa è della vicina Gricignano.
In questo documento il cognome di Maria Antonia è scritto Sguluppi.

Trebbio e Gricignano si trovano immediatamente a sud di San Sepolcro, rispettivamente ad est e ad ovest del Tevere ed il loro territorio arriva fino al vicino confine con l'Umbria che un tempo era anche confine di Stato. Si tratta di una stretta fascia di pianura estremamente fertile.

Maria Antonia ed Iacopo Comanducci hanno tre figli: Domenico, che nasce nel 1795 e che è il mio antenato diretto, Rosa che nasce nel 1803 e si sposa nel 1820 e Margherita che nasce nel 1811 e muore nel medesimo anno.
Di Iacopo Comanducci e dei suoi figli ho parlato più diffusamente nel capitolo dedicato ai Comanducci [
>>]

Maria Antonia muore il 3 marzo 1850 alle dieci di sera ed all'età di 76 anni. Il documento, che definisce Maria Antonia contadina possidente, ci restituisce anche i nomi dei suoi genitori che sono Mattio Sgoluppi e Giovanna Pagielli; inoltre ci informa che, a quella data, suo marito Iacopo Comanducci, era ancora vivo.

Mattio Sgoluppi

Il nome di Mattio Sgoluppi l'ho trovato nell'atto di morte di sua figlia Maria Antonia, successivamente però ho potuto leggere il suo atto di morte da cui ho appreso che Mattio Sgoluppi à morto alle nove di sera del 4 gennaio 1822 alla notevole età di 98 anni. Era quindi nato nel 1723. E' vedovo ma non viene indicato il nome della moglie.

In questo documento i nomi che vengono riportati per i suoi genitori sono Giacomo Sgoluppi e Giovanna Pajelli e viene detto che è morto a Melello. Sembra abbastanza strano che sua madre si chiamasse quasi esattamente come sua moglie e viene il dubbio che ci sia un errore nel documento.

Per fortuna c'è un altro atto di morte che aiuta a dirimere i dubbi. E' quello di Antonio Sgoluppi, contadino di Melello, che muore alle 7 di mattina del 23 luglio 1829 all'età di 85 anni. Di lui si dice che è figlio di Giacomo Sgoluppi e di Maria Angiola Giovagnini e che è vedovo.

Appare molto probabile che Antonio sia un fratello minore di Mattio, anche se non si può negare che la differenza di 21 anni fra la nascita dei due potrebbe far pensare che Maria Angiola Giovagnini sia una eventuale seconda moglie di Giacomo Sgoluppi e non la madre di Mattio.

Infine è precisare che in tutti i documenti più recenti non si trova né il cognome Pagielli, né Pajelli bensì Pagelli. Probabilmente nei tempi antichi veniva scritto Pajelli ma letto Pagelli.

Gli Zanchi

Zanchi è un cognome presente soprattutto in Lombardia ed in Toscana. E' particolarmente diffuso a San Sepolcro e a Città di Castello (PG). Un Bonagionta Zanchi è citato a Pisa nel 1228.

Costanza Zanchi

Il nome di Costanza Zanchi l'ho trovato nell'atto di matrimonio di sua figlia Maria Angiola Calosi, dal quale apprendiamo anche che il marito di Costanza Zanchi era Simone Calosi.

Successivamente ho potuto leggere anche il suo atto di morte da cui ho appreso che Costanza Zanchi è morta alle tre di mattina del 13 ottobre 1836 all'età di 80 anni. Era quindi nata nel 1756.

La professione indicata è quella di contadina. Al momento della morte suo marito Simone è ancora vivo ma il suo cognome viene scritto del Calosa. L'atto di morte viene depositato nella parrocchia di San Biagio a Gricignano.

Il padre di Costanza è Arcano Zanchi ma per quanto riguarda la madre si fatica a leggere il cognome che sembrerebbe essere Bistoni mentre il nome è sicuramente Maria Angiola. Però, cercando notizia di eventuali fratelli e sorelle di Costanza, ho trovato l'atto di morte di Giovanni Battista Zanchi avvenuta il 9 settembre 1816 a Gricignano [27].

Giovanni Battista Zanchi è deceduto all'età di 64 anni ed era quindi nato nel 1752. I suoi genitori sono Arcano Zanchi e Maria Angiola Mioli. Sul fatto che si tratti di un fratello maggiore di Costanza ci sono pochi dubbi ma, benchè il nome della madre sia lo stesso, il cognome è diverso.

Ho poi trovato l'atto di morte di Pietro Zanchi, contadino di Gricignano, che muore il 22 di settembre del 1821. La sua età al momento della morte non si legge bene ma sembrerebbe essere quella di 66 anni, sarebbe quindi nato nel 1755. Il nome di suo padre è quello di Arcano Zanchi e quello di sua madre Angela ma il cognome della madre è ancora diverso ed è Biti.

In questo caso di tratta di un evidente errore in quanto è vero che Angela Biti è la moglie di Arcano Zanchi ma non si tratta dell'Arcano padre di Pietro Zanchi ma bensì di suo figlio che era stato chiamato come il nonno.

L'Arcano Zanchi più giovane era nato nel 1793 da Pietro Zanchi ed Elisabetta Marzi ed il 14 novembre 1819 aveva sposato Angela Biti, nata nel 1794 da Francesco Biti ed Elisabetta Fiordelli.

Arcano Zanchi

Il nome di Arcano Zanchi l'ho trovato negli atti di morte dei suoi tre figli Giovanni Battista, Costanza e Pietro. Dato che i suoi figli sono nati nel 1752, 1755 e 1756 si può supporre che sia nato attorno al 1727.

Ignoro quando sia morto ma è probabile che ciò sia accaduto prima del 1808 dato che, a partire da questa data, ho potuto consultare gli elenchi dei morti di Borgo San Sepolcro senza trovare il suo nome.

Sua moglie si chiamava sicuramente Maria Angiola di nome mentre sul cognome c'è un po' d'incertezza ma ritengo che quello giusto sia Mioli, presente sul documento più antico.

Maria Angiola Mioli

Maria Angiola Mioli è per me particolarmente interessante perché è la mia antenata diretta per via madrilineare, è cioè la mamma della mamma della mamma ... di mia mamma.

Ognuno di noi ha il suo DNA che proviene da quello di entrambi i genitori ma ha anche un DNA mitocondriale (cioè presente nei mitocondri di ogni sua cellula) e questo DNA lo si riceve solo dalla madre e senza alcun cambiamento per cui il mio DNA mitocondriale è lo stesso di quello che aveva Maria Angiola Mioli.

Da lei mi separano sette generazioni ed i nomi delle varie madri sono: Matilde Cozzolino, Rosa Silvani, Maria Cheli, Rosa Comanducci, Maria Angiola Calosi, Costanza Zanchi, Maria Angiola Mioli.

Come ho spiegato in precedenza c'è un po' di confusione su quale fosse effettivamente il suo cognome ma, scartato Biti frutto di un evidente errore, ritengo che quello giusto sia Mioli perché Bistoni non solo appare scritto male ma si ha anche l'impressione che sia stato scritto in due tempi essendo indecisi, dopo avere scritto la prima lettera, su come continuare.

L'errore probabilmente nasce dal fatto che Mioli non era un cognome noto a Borgo San Sepolcro. Ora i Mioli sono presenti più che altro in Emilia-Romagna ma si tratta di un cognome nobile del veneto (il loro stemma era troncato: nel primo d'oro all'aquila di nero, linguata di rosso, armata e coronata del campo; nel secondo di rosso alla rupe frammezzata da una cascata d'acqua, il tutto al naturale).

A Verona, nel 1272, Balzanello da i Mioli, coinvolto in una faida cittadina nella quale ci furono alcuni morti, fu condannato a morte assieme a Antonio della Capella e decapitato sulla pubblica piazza [28].

Maria Angiola, comunque, non è l'unica Mioli vissuta a San Sepolcro in quell'epoca: ho trovato infatti l'atto di morte di Maddalena Rossi, coniugata con Sebastiano Zanchi, che muore nel 1829 all'età di 66 anni. Era quindi nata nel 1763.

Costei era figlia di Giuseppe Rossi e Maria Mioli che quindi aveva all'incirca la stessa età di Maria Angiola. Può darsi che fossero sorelle ma, per ora, non si può dire nulla di certo.


[1] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Pieve Santo Stefano - Registro dei Matrimoni 1856.   <<

[2] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Nati 1826.   <<

[3] - Enzo Caffarelli, Carla Marcato - I cognomi d'Italia. Dizionario storico ed etimologico - Volume primo - UTET - Torino 2008.   <<

[4] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Matrimoni 1819.   <<

[5] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registri dei Nati dal 1820 al 1832.   <<

[6] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registri dei Morti dal 1821 al 1832.   <<

[7] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1850.   <<

[8] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Matrimoni 1820.   <<

[9] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1852.   <<

[10] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Borgo San Sepolcro - Morti 1811 - atto n. 126.   <<

[11] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Borgo San Sepolcro - Indice dei Morti 1808 - 1814.   <<

[12] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Borgo San Sepolcro - Morti 1810 - atto n. 108.   <<

[13] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Borgo San Sepolcro - Morti 1813 - atto n. 127.   <<

[14] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1839.   <<

[15] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1851.   <<

[16] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Borgo San Sepolcro - Morti 1810 - atto n. 97.   <<

[17] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1836.   <<

[18] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1840.   <<

[19] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Borgo San Sepolcro - Morti 1809 - atto n. 117.   <<

[20] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1838.   <<

[21] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile napoleonico - Comune di Borgo San Sepolcro - Nati 1811 - atto n. 24.   <<

[23] - Gazzetta di Firenze - n. 76, pag. 3 - martedì, 27 giugno 1826 - nella stamperia del Giglio.   <<

[24] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1842.   <<

[25] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Nati 1818.   <<

[26] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1815.   <<

[27] - Archivio di Stato di Firenze - Stato civile della restaurazione - Comune di Borgo San Sepolcro - Registro dei Morti 1816.   <<

[28] - Girolamo Dalla Corte - L'Historia di Verona - divisa in due parti et XXII libri - Libro Nono, pag 499 - nella stamperia di Girolamo Discepolo - Verona, 1596.   <<


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