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Storia di Pontelagoscuro


Le origini del nome "Pontelagoscuro"

A chi non conosca i luoghi, l'aspetto e la storia della bassa padana può sembrare semplice spiegare l'origine del nome Pontelagoscuro: ci doveva essere un lago chiamato Lago Scuro che in qualche punto era attraversato da un ponte ed il paese nato vicino al ponte si chiamò Pontelagoscuro.

Chi conosce la bassa padana fatica invece ad immaginare un lago in queste zone; per questo motivo gli storici che hanno fatto delle ipotesi sull'origine del nome Pontelagoscuro hanno trasformato il lago in palude ma non hanno cambiato granché l'ipotesi più semplicistica su tale origine.

Del resto anche l'idea di un lago o per lo meno di una palude di dimensioni considerevoli riaffiora in queste ipotesi sfruttando il toponimo Isola presente già in tempi antichi vicino a Pontelagoscuro.
C'è anche da dire che esiste una carta che riporta l'isola con tanto di laghetto intorno, ma tale carta è del 1600
[1] e quindi successiva ai lavori che fecero gli Estensi in tale località per costruirvi un palazzo che faceva parte delle cosiddette "delizie estensi" e che questa carta è alquanto imprecisa dato che pone Pontelagoscuro di là dal Po ed il lago del l'isola ad est del borgo e per di più collegato al Po da un canale che non è mai esistito.

Le mie considerazioni sulle origini del nome "Pontelagoscuro" sono state pubblicate in questo sito all'inizio del 2005 ma successivamente, prendendo spunto da un'antica pergamena longobarda e basandomi poi quasi esclusivamente sulla geomorfologia dei territori paludosi, ho proposto una nuova ipotesi che ho chiamato eretica in quanto diversa da tutto quanto proposto finora ma che, però, spiega scientificamente tutte le antiche leggende sul Pontelagoscuro.

Quindi nella pagina in cui ci troviamo riporto solo le spiegazioni che avevo scritto nel 2005 basandomi sull'opinione dei vari storici che si sono occupati di questo borgo mentre la mia ipotesi la si può vedere in un'altra pagina [>>].
E' da precisare però che la mia ipotesi vuole dimostrare l'esistenza antichissima di un ponte a Pontelagoscuro ma non permette di dire quando sia sorto il paese di Pontelagoscuro.

L'ipotesi di Antonio Dolcetti

Antonio Dolcetti, abitante di Pontelagoscuro, ci ha lasciato un diario degli avvenimenti all'epoca della Rivoluzione Francese e dei successivi rivolgimenti in Italia con la creazione della Repubblica Cispadana prima e Cisalpina poi [2].

All'inizio di tale diario vi è una brevissima storia di Pontelagoscuro e viene riportata la seguente ipotesi sull'origine del nome:

Trae la sua denominazione da un ponte di legno, o di barchette per il quale si varcava il lago, oppure un fiume scorrente a traverso le acque stagnanti. E' peraltro probabile che le isole di queste paludi avessero abitatori in questa epoca, e prima ancora; e se la cosa è così è lecito congetturare che l'isola maggiore, e più popolata, fosse il luogo in cui ora esiste il paese, luogo che tuttavia conserva il nome antico di Isola. Presso l'accennato ponte accadde un fatto d'armi sanguinosissimo, dove Arnoldo Costabili riportò una compiuta vittoria sopra li Adrioti. Lo scrittore Giovannino, nella vita del generale Paolo Costabili pretende che da quella battaglia, per la strage orrenda che segui, ne venisse la denominazione di Lago Oscuro.

Come si vede questa ipotesi contempla tutti i ragionamenti sopra riportati ed anzi si spinge anche a cercare un motivo per cui il lago o la palude che fosse sarebbe stato chiamato Oscuro.

L'ipotesi di Giovanni Bedani

Giovanni Bedani, anch'esso abitante di Pontelagoscuro, ha scritto, nei primi anni del '900, una storia del suo paese [3]. Benché non abbia scritto la sua ipotesi in merito all'origine del nome "Pontelagoscuro" ha ripreso le varie ipotesi che ha trovato e che in buona parte concordano con quelle del Dolcetti:

Il Carena nelle sue osservazioni sul corso del Po dice che a miglia da Ferrara verso settentrione trovasi la villa di Lagoscuro luogo di mortifere esalazioni con pochi rustici casolari sparsi fra le paludi vicino al lago. Arnaldo Costabili fece in questo luogo un'orrenda strage di Adrioti, il numero del morti caduti nel lago fu tale che per il molto sangue sparso l'acqua ne era diventata alquanto rossiccia e da ciò; verrebbe il nome Pontelagoscuro. Il nome di Pontelagoscuro deriva da un ponte di legno o di barchette per il quale si varcava il lago che a quei tempi sembrava sussistesse.

Il Bedani ricorda anche che nel 1500 Alfonso Duca di Montecchio e zio del duca Alfonso II edificò a Ponte, poco dietro alla chiesa, un palagio che fu detto dell'Isola.

L'ipotesi moderna

Fra i molti studiosi moderni della storia ferrarese nessuno ha dedicato un'intera opera a Pontelagoscuro, però il Comune di Ferrara ha curato la realizzazione di varie interessantissime pubblicazioni dedicate a Pontelagoscuro. Di queste la più completa è Il Lago-Scuro, ponte per la città, pubblicata nel 1987 a margine dell'omonima mostra realizzata quell'anno [4].

In quest'opera, che consta nella raccolta di numerosi articoli su Pontelagoscuro scritti da diversi studiosi della storia ferrarese, non vengono fatte nuove ipotesi sull'origine del nome Pontelagoscuro ma nel primo articolo, a firma di Giacomo Savioli, si fanno alcune interessanti osservazioni [5].

Dapprima vengono riportati i brani più antichi su cui si sono basati il Dolcetti ed il Bedani, poi viene riportata l'opinione del Frizzi (noto ed importante storico ferrarese del XVIII secolo) che ricorda che né di un lago, né di una palude particolare e diversa dalle altre del ferrarese vi è alcuna traccia neanche nei documenti più antichi e che la zona non presenta nemmeno differenze dalle altre nella natura del suolo. Sempre il Frizzi sostiene che per spiegare il termine oscuro non è necessario immaginare mortifere esalazioni ma basta pensare ad una fittissima selva attorno al lago (stranamente il lago, eliminato nella spiegazione del primo termine della parola Lagoscuro torna fuori nella spiegazione del secondo!).

Il Savioli non esprime una propria opinione sull'origine del termine Lagoscuro ma lascia intendere come corretta l'interpretazione che la parola Ponte sia stata originata dalle esistenze di un ponte di legno per passare il Po in questa località in tempi antichi.

Per quanto riguarda l'epoca alla quale risalirebbe questo ponte viene escluso che possa risalire a prima delle rotte del Po, avvenute nel XII secolo e che ne modificarono il corso, in quanto, in base agli studi di Adriano Franceschini [6], si rigetta l'ipotesi, cara agli storici antichi di Pontelagoscuro, che il diploma imperiale con cui Enrico III concede franchigie al popolo di Ferrara, emesso a Ponte (Actum ad Pontem) il 24 agosto 1055 riguardi Pontelagoscuro e dimostri quindi la preesistenza del paese alle rotte del XII secolo.

Il Savioli quindi porta al 1222 la prima citazione di un ponte situato al Lagoscuro quando Riccobaldo da Ferrara nella sua Chronica parva ferrariensis [7], parlando dello scontro avvenuto fra il Salinguerra e le fazioni avverse, scrive Transitis pontibus Bonetici atque Lacuscurii. Nel prosieguo dell'articolo viene riportata anche la descrizione delle fortificazioni e del ponte di barche costruito dai veneziani durante la guerra del sale con gli Estensi terminata nel 1484.

Alcune considerazioni

La prima cosa da fare per discutere intorno alla parola Pontelagoscuro è sicuramente il dividere Ponte da Lagoscuro, cosa per altro frequentissima nella letteratura dove si trova spesso citato il Lagoscuro riferendosi al paese e alla zona di Pontelagoscuro.

Si può quindi supporre che Lagoscuro sia un attributo di Ponte che serve a specificare a quale ponte ci si riferisca e che quindi Lagoscuro indicasse in origine non un paese ma una zona ben precisa. Del resto il paese di Santa Maria Maddalena, che prende nome dalla sua chiesa parrocchiale e che è di fronte a Pontelagoscuro sulla sponda opposta del Po, per lungo tempo è stato chiamato anche Lagoscuro Transpadano.

Sempre sulla sponda opposta del Po a Gurzone, paese del quale si hanno notizie certe già nell'XI secolo sotto il nome di Castello de' Contrari, il Marchese Azzo fece costruire una chiesa dedicata a Santa Maria di Lagoscuro [8].

Il fatto che la zona chiamata "Lagoscuro" coprisse entrambe le sponde del Po ed il richiamo al Marchese Azzo, che è vissuto nell'XI secolo (anche se non è chiaro a quale Marchese Azzo ci si riferisca), fanno pensare che il termine risalga a prima della rotta di Ficarolo.

Se effettuiamo una ricerca nelle carte geografiche italiane troviamo vari altri Lagoscuro; nella maggior parte di casi si tratta di laghi montani e quindi di qualcosa di molto diverso dal nostro Lagoscuro ma, vicino a Cremona e vicinissima al Po, troviamo una località chiamata proprio Lagoscuro che ha molti punti di contatto col nostro Lagoscuro.

Un Lagoscuro vicino a Cremona

Attualmente si trova nel territorio del Comune di Stagno Lombardo ma fino al 1879 ha fatto parte del Comune di Pieve d'Olmi ed è nella storia di questo Comune che troviamo sue notizie [9]. Lagoscuro risale per lo meno al 990, anno della fondazione della chiesa di San Martino in Lagoscuro di proprietà dei monaci di Nonantola. Molti dei toponimi intorno a Lagoscuro mostrano un mondo legato all'acqua e al fiume (Stagno, Bonemerse [da bona emersa cioè beni emersi], Sommo con Porto, Isola Pescaroli, Motta (in dialetto significa posto elevato), Ca' del Codolo (cedolo in dialetto e sasso in italiano), Gerolo (ciottolo), Morta (luogo di acque stagnanti), Cantarane, le Chiaviche, Sabbioni. Per un caso curioso vicino a Lagoscuro c'è anche una località che si chiama ... Ferrara!

Quello però che è interessante è che l'origine del nome di questa località deriva senza ombra di dubbio dalla presenza di un lago che non solo è noto storicamente ma le cui vestigia sussistono ancor'oggi.
Da un esame delle tavolette al 25.000 dell'IGM e dalle foto aeree pubblicate in Internet dal Ministero dell'Ambiente [10] si vede che questo lago ha avuto origine da quello che anticamente era un meandro del Po che è rimasto isolato come accade naturalmente ai fiumi quando si interrano.
Mentre altre località, vicine a Lagoscuro ma più vicine al Po e quindi più recenti, mostrano senza dubbio la loro origine da un meandro del fiume sia nella geomorfologia che nella toponomastica (ad esempio la zona circondata dallo Scolo Morta con al centro le località Isola Alta e Isola Provaglio o la zona circondata dal Fossadone e dal Po morto) la zona del Lagoscuro, se non fosse per i resti del lago e del canalino che lo alimenta, non mostrerebbe alcun segno di essere nata da un meandro del fiume.

Il nostro Lagoscuro

Tutto ciò dimostra che un migliaio d'anni è un tempo sufficiente per far sparire ogni traccia di un lago nato da un meandro di un fiume e quindi cadono le obiezioni del Frizzi che non trova tracce del lago.
Del resto moderni studi geomorfologici
[11] hanno trovato numerose strutture fluviali antiche. In particolare esistono tracce di un corso secondario preromano, ma forse ancora attivo in età romana, con un ramo minore che da Casaglia Vecchia va verso Pontelagoscuro Nuova (percorrendo circa l'attuale Canale Nicolino) e poi corre parallelo al Canal Bianco fino alla località Sgarzora mentre un altro, di età non chiarita, va da Pontelagoscuro alla località Canova.

Si può quindi pensare che il Lagoscuro sia nato dalle rotte del XII secolo e sia sparito in poche decine d'anni lasciando il nome alla zona ma non facendo in tempo a lasciare tracce negli scritti degli storici o, più probabilmente, che esistesse prima delle rotte (anche perché questa zona era chiamata del Lagoscuro su entrambe le sponde del Po) e che sia sparito anticamente o sia stato inglobato nel nuovo corso del Po dalla rotta di Ficarolo.

Per quanto riguarda il termine scuro probabilmente è giusta l'ipotesi del Frizzi ed il termine nasce dal fatto che il lago era circondato da una fitta boscaglia anche se non si può tacere che la più antica citazione del Lagoscuro (quella di Riccobaldo, sopra riportata) è in latino ed in latino classico il genitivo Lacuscurii non significa affatto lago scuro (che sarebbe invece obscuri lacus [12]) bensì Lago di Curio (o Lago Curio). Del resto anche negli Statuti di Ferrara del 1287 [13] troviamo scritto ad Laguscurium con una i di troppo rispetto ad obscurum.

Questa traduzione sarebbe forse molto piaciuta agli antichi storici di Pontelagoscuro sempre pronti a dimostrare l'antichità del paese, tanto più che quella dei Curii era una antica famiglia romana e che un sepolcro dei Curii, risalente alla seconda metà del primo secolo dopo Cristo, è stato trovato ad Aquileia [14]. La Cronaca di Riccobaldo però è in un latino ben diverso da quello classico quindi, senza prove archeologiche o letterarie, questa rimane solo come una curiosità ed una provocazione.

E' comunque interessante notare che a Ferrara è esistito il cognome Curioni. Troviamo infatti un Curino de' Curioni che è Giudice dei Savi nel 1322 [15] ed un Battista Curioni notaio nel 1460 [16].

Considerato che in via Canapa, proprio al margine del Lagoscuro, nel 1983 sono stati trovati i resti di un edificio rurale di grandi dimensioni del I secolo dopo Cristo [17], che una villa romana, che è esistita per un periodo che va dal II secolo a.C. al VI d.C., è stata trovata a Casaglia, non lontano da Pontelagoscuro [18] e che a Francolino, nella possessione Vilumana che si trova sulla Fossa Lavezzola, sono stati trovati i resti di una necropoli romana del I secolo dopo Cristo e le fondazioni di una casa con anche tessere musive e vari oggetti databili al III secolo dopo Cristo [19], proviamo a vedere come potrebbe essere descritta questa curiosità o provocazione:

Nel primo secolo dopo Cristo, la ricca ed antica famiglia dei Curii, abitante ad Aquileia, aveva vasti possedimenti fondiari. Fra questi vi erano ampie zone in quello che in futuro sarebbe diventato il ferrarese. Fra le meno importanti di queste vi era una vasta area paludosa detta "Lacuscurii" e cioè "palude dei Curii" [in latino il significato principale di lacus è palude e quindi, risalendo così indietro nel tempo non c'è alcun bisogno di disquisire su di un lago non meglio specificato]. Questo antico toponimo sopravvisse a lungo e, nel passaggio dal latino all'italiano, fu erroneamente trasformato in "lago scuro".

In realtà, nel primo secolo dopo Cristo, queste zone erano di proprietà imperiale ma non erano certo gestite direttamente dall'imperatore ma, non sapendo a chi ne fosse affidata la gestione, non è impossibile che fossero affidate ad uno dei Curii dato che avevano la loro base in Veneto ad Aquileia, allora quarta città d'Italia per importanza e capitale della Regio X - Venetia nella quale si trovavano anche queste zone dato che erano situate a nord del Po che allora scorreva più a sud rispetto ad oggi.

C'è anche dal precisare che, nel testo latino della Chronica Parva, pubblicato dal Muratori [20], si dice che nei tempi antichi il territorio ferrarese era suddiviso in dodici massae (blocchi), la settima delle quali si chiamava Curili.
In latino ilis è un suffisso aggettivale che aggiunto ad un nome ne indica la qualità e può essere quindi tradotto come tipico di e quindi massa Curili potrebbe anche voler dire la zona tipica dei Curii e cioè di loro proprietà.

In Internet, però, ho trovato alcuni che affermano che Curili vada tradotto con Corlo ma non ho trovato nessuna spiegazione del perché e se ciò si basi solo sulla vaga somiglianza o su qualche documento antico. Può darsi che ciò derivi dal fatto che, nel Frizzi, troviamo scritto Massam Curulum ed, in un elenco, è citato un fundo Curlo subito dopo Santa Maria in Tamara.
Comunque Corlo era legato a Francolino e non distante da Pontelagoscuro per non è impossibile che la massa Curili comprendesse l'intera zona.

Purtroppo è altamente improbabile che ulteriori indagini archeologiche portino a grandi scoperte (quello del 1983 è stato un limitato saggio di scavo) perché l'intera area dove sorgeva l'edificio romano di cui sopra è stata sconvolta dagli scavi delle discariche comunali e a Casaglia finora si è trovato poco (ma sono state fatte solo ricognizioni di superficie). Inoltre il possesso di un'area paludosa, sia pur vasta, non era certo così importante da far porre cippi o lapidi commemorative che noi potremmo ora ritrovare.

Per quanto riguarda il termine Ponte non ci sono troppo dubbi sul fatto che il nome derivi dalla presenza di un ponte mentre invece è molto più difficile dire a quando risalga il ponte che ha fatto nascere il nome. Di questo però ne parlo più diffusamente nelle pagine Quanto è antica Pontelagoscuro? [>>], Esisteva Pontelagoscuro nel 1055? [>>] e Nuova (ed eretica) ipotesi sull'antichità di Pontelagoscuro [>>].


[1] - La carta è di Giovanni Antonio Magini ed è stata pubblicata nel 1620 nel volume Italia dal di lui figlio Fabio.   <<

[2] - Antonio Dolcetti ha lasciato un diario manoscritto [cfr. Fondo Carletti (n. 15727) - Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara] che riguarda prevalentemente il periodo 1796-1801 e che è stato anche pubblicato col titolo Le cronache di Pontelagoscuro da Roberto Balzani, [Edizioni Analisi srl, Bologna 1993].   <<

[3] - Giovanni Bedani Memorie storiche di Pontelagoscuro - Ferrara 1905.   <<

[4] - Il Lago-Scuro Ponte per la Città - a cura di Marica Peron e Giacomo Savioli - Ferrara 1987.   <<

[5] - Giacomo Savioli Al luogo di bucintori, barbote e burchi "per tuto se entra et tuto è porta" in "Il Lago-Scuro Ponte per la Città" - Ferrara 1987.   <<

[6] - Adriano Franceschini Giurisdizione episcopale e comuni rurali altopolesani, Bergantino, Melara, Bariano, Trecenta - Bologna 1986.   <<

[7] - Riccobaldo da Ferrara Chronica parva ferrariensis - a cura di G. Zanella in Atti della Deputazione Ferrarese di Storia Patria - Ferrara 1983.   <<

[8] - Comune di Occhiobello Per una Storia di Occhiobello a cura di Sergio Gnudi - Liberty House 1991.   <<

[9] - Pieve d'Olmi - 990 - 1990 - Millennio di una comunità - edito dalla Parrocchia di San Geminiano in Pieve d'Olmi - 1990.   <<

[10] - Portale Cartografico Nazionale: www.pcn.minambiente.it/PCN.   <<

[11] - Marco Bondesan, Renzo Ferri, Marco Stefani Geomorfologia ed evoluzione idrografica del territorio di Ferrara" in "Ferrara nel Medioevo" - Ferrara 1994.   <<

[12] - In effetti, nella lapide sulla facciata della via Coperta verso il Po, lì posta da Innocenzo X e scritta in latino, la frase il borgo di Pontelagoscuro era tradotta come Obscuri Lacus Suburbium.   <<

[13] - Statuta Ferrariae anno MCCLXXXVII a cura di William Montorsi - Ferrara 1955.   <<

[14] - Si trova ora presso il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia.   <<

[15] - Antonio Frizzi - Memorie per la storia di Ferrara - Seconda edizione, volume II - Presso Abram Servadio Editore - Ferrara, 1848.   <<

[16] - Antonio Frizzi - Memorie per la storia di Ferrara - Seconda edizione, volume I - Presso Abram Servadio Editore - Ferrara, 1847.   <<

[17] - Giovanni Uggeri Insediamenti, viabilità e commercio di età romana nel Ferrarese in "Storia di Ferrara" Volume II, Tomo I - Edizioni Gabriele Corbo, Ferrara 1989.   <<

[18] - Flavia Giberti - La villa romana in località Casaglia (Ferrara) - Tesi di Laurea in Archeologia e Storia dell'Arte Romana - Facoltà di Lettere e Filosofia - Università degli Studi di Bologna, Anno Accademico 2005-2006.   <<

[19] - Andrea Faoro - Topografia e popolamento del territorio a nord di Ferrara in età romana in Atti dell'Accademia delle Scienza di Ferrara volumi 70-71 - Anno Accademico 1992-93.   <<

[20] - Ludovico Antonio Muratori - Rerum Italicarum Scriptores - Tomo Ottavo - Ex Typographia Societatis Palatinae - Milano, 1726.   <<


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