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Origine del cognome Cozzolino


Una origine napoletana?

In passato mi ero chiesto spesso quale fosse l'origine del cognome Cozzolino ma, nonostante avessi consultato varie opere sull'origine dei cognomi italiani, non avevo mai trovato nulla.
Quello però di cui mi sentivo sicuro era di poter affermare che Cozzolino fosse un cognome di origine napoletana, infatti è in questa città che si trova un numero elevatissimo di famiglie che hanno questo cognome.
A dire il vero avevo sentito parlare da qualcuno, forse dai miei cugini modenesi, di una origine siciliana della famiglia ma avevo scartato questa idea come fantasiosa non avendo mai trovato nulla che la supportasse.

Nel marzo del 2004 c'è stato quello che abbiamo chiamato il Primo Raduno Nazionale dei Cozzolino, forse un po' pomposamente in quanto erano presenti solo discendenti di Edoardo Cozzolino (e Rosa Silvani), però (compresi i coniugi) c'erano circa 75 persone provenienti da tutta Italia.
L'ottimo organizzatore ha fatto trovare su tutti i tavoli la riproduzione di uno stemma con la scritta Cozzolino (Conti). Sono rimasto stupito e gli ho chiesto dove avesse trovato lo stemma in quanto a me risultava che esistesse una famiglia nobile Cozzo di origine siciliana ma non una famiglia Cozzolino.
Mi ha risposto che in effetti lo stemma era quello della famiglia Cozzo ma che lo aveva avuto da dei genealogisti che gli avevano assicurato che le due famiglie avevano una origine comune.

Una origine siciliana?

Dapprima ho pensato che questa affermazione fosse dovuta all'abitudine di molti genealogisti di unificare le ricerche su cognomi simili, uno dei quali preferibilmente nobile, sia per fare prima, sia per far contento il cliente, ma poi mi sono ricordato di un'altra cosa che una volta avevo sentito raccontare a proposito dei Cozzolino e cioè che fossero discendenti di un alto prelato.

Anche questa cosa mi era sembrata molto fantasiosa però unita alla discendenza dalla nobile famiglia siciliana dei Cozzo lo è molto meno.
Bisogna infatti tener presente che l'abitudine delle famiglie nobili di far seguire la carriera ecclesiastica ai figli nati dopo il primo era particolarmente diffusa in Sicilia.

Quando sono stato per qualche tempo a Catania per lavoro, un collega del posto mi accompagnò al monastero dei Benedettini, enorme costruzione fatta di quattro palazzi di quaranta per quaranta metri uniti fra di loro e circondati da basse costruzioni usate come stalle. Il tutto con la chiesa (enorme) e gli orti circostanti era una piccola città e tutto questo per ben ... 31 monaci non uno di più non uno di meno; perché ne entrasse uno nuovo doveva morire uno dei 31.
In realtà si trattava di figli cadetti di famiglie nobiliari siciliane, tutti straricchi che, non potendo ereditare il feudo non essendo i primogeniti, si ritiravano lì continuando la bella vita circondati da centinaia di servi, addirittura avevano un servo apposta che gli facesse da controfigura alle numerose funzioni religiose alle quali dovrebbe assistere quotidianamente un monaco. Tutto questo è durato molto a lungo finché il Papa si è stancato ed ha posto fine alla faccenda
[1].

E' quindi tutt'altro che improbabile che uno o più dei nobili Cozzo fattosi monaco o prete per necessità e non per vocazione abbia avuto una moglie e dei figli che non poteva riconoscere e a cui non poteva dare il suo cognome ma che il popolo chiamava Cozzolino forse come per dire piccoli Cozzo.

In mancanza di dati certi si tratta di una pura ipotesi che però presenta il vantaggio di essere altamente plausibile.
Si può spiegare così anche l'alto numero di Cozzolino a Napoli, è infatti possibile che i Cozzo diventati ecclesiastici vivessero poi a Napoli dove era la capitale.
Anche il fatto che vi siano molti più Cozzolino che Cozzo troverebbe così una spiegazione infatti, per lungo tempo, solo i primogeniti dei Cozzo avrebbero mantenuto il nome avito.

E' molto interessante anche il fatto che la presenza della famiglia Cozzo a Napoli abbia forse origini molto antiche. Giovanni Battista di Crollalanza, nella sua opera sulle famiglie nobili e notabili italiane [2], ci dice che i Cozzo di Messina erano anticamente chiamati Cozco e proprio un Cozzolino [3] ci racconta che a Napoli, nel quartiere Barra, vi era la villa duecentesca dei de' Coczis che fu in seguito distrutta dalle eruzioni del Vesuvio e che era situata dove ora sorge Villa Bisignano.
E' vero che zc non è uguale a cz ma si parla di un'epoca durante la quale la grafia dei vari cognomi era spesso alquanto approssimativa.

Del resto esiste una citazione di un Roberto de Cozi che risale addirittura al 1166 ma, dato che costui si trovava allora in Terrasanta, non abbiamo idea di dove provenisse e quale fosse il suo paese d'origine.
Nei documenti del Regno di Gerusalemme [4] si trova scritto che, nel 1166, Ugo, signore di Cesarea, dona un casale all'Ospitale del priore Giberto e fra i vari testimoni dell'atto il secondo, che compare subito dopo Pietro Costi, vicecomandante di Cesarea, è Robertus de Cozi.

Benché vi siano attualmente moltissime famiglie Cozzolino in Italia e nel mondo, non ho finora trovato citazioni molto antiche di questo cognome. I più antichi Cozzolino che ho trovato nel napoletano sono i fratelli Nicola e Giovanni Antonio Cozzolino, il primo dei quali nato nel 1591. Vivevano a Resina ed erano di modesta estrazione [5].
Ricordo che Resina corrisponde grosso modo al territorio dell'attuale Comune di Ercolano (che fino al 1969 si è chiamato Comune di Resìna) che è quello che percentualmente ha, di gran lunga, più Cozzolino di ogni altro Comune italiano.

Più antico di costoro c'è un Giovanni Cozzolino che, tra il 1571 ed il 1577, fu inquisito dall'Arcivescovo di Napoli per irriverenza verso cose o persone sacre ma non so di dove fosse, né ho modo di saperlo dato che il fascicolo che lo riguarda non è consultabile [6].

Bisogna però anche tener presente che sul lato orientale della chiesa di Santa Maria a Pugliano, che si trova proprio a Resina, vi era una porta (che nell'ottocento era già stata chiusa) dove vi era un'iscrizione, datata 1557, che riportava i nomi degli amministratori dell'epoca che erano tre ed uno di questi era Ietile Coczolino [7].

Considerato che cz può essere vista come una semplice variante grafica per zz e che la zona della Villa de' Coczis, costruita nel 1275, era chiamata Barra de' Coczis dal nome dei ricchi proprietari terreni che vi abitavano, può darsi che la precedente spiegazione che collega il cognome Cozzolino al siciliano Cozzo sia corretta ma che il cognome originario sia invece il napoletano Cozzi.

Si potrebbe anche pensare che Cozzolino sia un cognome di origine geografica ed indicasse inizialmente qualcuno che proveniva dalla zona di Barra de' Coczis ma, dato che i Cozzolino più antichi del napoletano si trovano tutti a Resina che è vicinissima a Barra, ritengo questa ipotesi abbastanza improbabile.

Anche in Calabria e più precisamente nel cosentino vivevano anticamente dei Cozzolino, si tratta di Giovan Domenico Cozzolino che firma il contratto di nozze della figlia Donna Artemisia, il 6 febbraio 1584. La sua è una famiglia benestante, tant'è Donna Artemisia porta in dote cento ducati in denaro e cento in beni mobili [8] ma può darsi che l'origine di questi Cozzolino, come spiego più avanti, sia diversa da quelli napoletani.

Sempre nel Cosentino e precisamente a Rovito, troviamo anche un Coczolino, ancora più antico di quello napoletano, che troviamo citato in un atto notarile redatto a Cosenza e datato 1 settembre 1522 [9]. Anche in questo caso si può pensare di collegare il cognome Cozzolino ad un cognome locale che è quello dei Cozza, famiglia nobile di Amantea.

L'origine del cognome Cozzo

A questo punto il problema di spiegare l'origine del cognome Cozzolino si trasforma nello spiegare l'origine del cognome Cozzo. Basta aprire una carta geografica, un po' particolareggiata, della Sicilia per scoprire che lì Cozzo è un nome geografico.
Si trova, qua e là, anche in altre zone d'Italia ma è in Sicilia che è estremamente diffuso: se guardiamo l'Atlante Stradale del Touring al 200.000 troviamo un solo Cozzo nel centro-nord (un paese in provincia di Pavia) e ben 57 nel sud
[10] [11].

In particolare Cozzo indica un tipo di monte ma come sono fatti questi monti e da cosa deriva il nome? L'ho chiesto ad un siciliano che mi ha spiegato che Cozzo indica un monte alquanto tondeggiante e che la parola in dialetto significa nuca e che ciò deriva dal fatto che anche i poderi sulle pendici del monte vengono chiamati Cozzo e questi hanno un andamento simile alla nuca di un uomo.

Successivamente, nel Tesoro della Lingua Italiana delle Origini [12], ho trovato che la prima citazione di questa parola in siciliano è del 1348 e che la parola stessa deriva da coccio in quanto indica propriamente l'occipite che ha la forma di un coccio.
La si trova nel Declarus di Angelo Senisio [13] dove ne viene spiegato proprio il significato: vel Ociput pitis a caput capitis, idest extrema pars capitis, que dicitur "lu cozu".

Stemma dei CozzoL'origine del cognome della famiglia Cozzo è quindi forse dovuta a dei possedimenti alle pendici di qualche monte Cozzo. In effetti nello stemma della famiglia (che è: troncato, nel 1° d'oro, nel 2° di rosso, a tre monti del primo) compaiono proprio tre monti, anche se vengono rappresentati alquanto appuntiti e non a forma di coccio.

A supporto di questa teoria c'è quanto scrive Goffredo di Crollalanza nella sua Enciclopedia araldico-cavalleresca [14] a proposito della presenza di tre monti negli stemmi. Dice infatti che i tre monti sono molto comuni negli stemmi italiani, specie sull'Appennino, e che, molto probabilmente, indicano un feudo in una zona montuosa. Tra gli stemmi che cita come esempio vi è anche quello dei Cozzo.

C'è ancora da dire che, secondo il già citato Giovanni Battista di Crollalanza, proprio la famiglia nobile dei Cozzo che aveva lo stemma con i tre monti, si è trasferita in Sicilia da Verona nel XV o XVI secolo. Lo stesso scrive Antonino Mango che dice che il primo Cozzo a giungere in Sicilia sarebbe stato un Antonio Cozzo nel XVI secolo [15].
Quindi se il cognome non avesse avuto origine in Sicilia, tutto il ragionamento fin qui fatto cadrebbe, però, data la discordanza dei vari autori sul periodo dell'eventuale trasferimento in Sicilia di questa famiglia e dato che oltre il 55% delle circa trecento famiglie Cozzo italiane, vive in Sicilia, rimango dell'idea dell'origine siciliana di questo cognome.

Comunque, come già spiegato in precedenza, il cognome Cozzo non è l'unico che potrebbe aver originato Cozzolino, ci sono anche i Cozza nobili di Amantea, imparentati con i Carratelli sempre di Amantea ed i Cozzi nobili di Napoli nel Seggio di Montagna [16].
E' vissuto anche un certo Giovanni Cozzarello che fece parte della corte di re Roberto d'Angiò (XIV secolo).

Stemma dei Cozzi di NapoliNel sito Nobili Napoletani [17] si trova uno stemmario nel quale compare anche lo stemma dei Cozzi di Napoli. Non so dove sia stato trovato in quanto si dice solo che gli stemmi sono stati realizzati consultando antichi manoscritti inediti conservati presso Biblioteche Nazionali, Archivi di Stato e Biblioteche Universitarie senza specificare quali, citando il solo Fizzarotto.
Lo stemma può essere così descritto: trinciato d'azzurro in banda di rosso, nel 1° cometa d'oro in banda, nel 2° tre stelle d'oro a sei punte in banda su tre monti al naturale.

E' bene precisare che in siciliano cozzu indica anche la parte non tagliente del coltello oppure l'estremità delle pagnotte [18] ma non mi sembra che da ciò possa aver avuto origine un cognome.
Inoltre in siciliano esiste la parola cozzuli che indica le cozze e che un tempo poteva essere usata anche per indicare una persona magra e scarna ma, dato che il cognome Cozzuli non esiste né in Sicilia, né in Campania e non esiste nemmeno il cognome Cozzulino, non mi sembra possibile che tale parola possa aver a che fare con l'origine del cognome Cozzolino.

Ho fatto una ricerca sui toponimi italiani legati al cognome Cozzolino [>>]. Non ne ho trovati in Sicilia mentre invece ne ho trovati in gran numero in Campania ed in Calabria proprio nelle zone dove avevano i loro feudi i Cozzi di Napoli ed i Cozza di Amantea.

Anche se, non avendo alcuna indicazione sull'antichità di questi toponimi, non si può dire nulla di certo, l'ipotesi che il cognome Cozzolino derivi da quello dei Cozzo siciliani appare quindi meno valida di quella che derivi invece dal cognome dei Cozzi di Napoli e dei Cozza di Amantea.

Resta invece valida l'ipotesi che l'origine del cognome sia da legare al nome geografico Cozzo anche perché, non lontano da Amantea, si trova un toponimo Casa Cozzolino che è in mezzo e vicinissimo a due alture che si chiamano entrambe Cozzo e precisamente il Cozzo Via Longa di 559 metri di altezza ed il Cozzo Trozzo di 597 metri.

Una origine veneziana?

Una gentile lettrice di questo sito mi ha segnalato di aver letto tempo orsono che i Cozzolino sarebbero discendenti di guerrieri veneziani e che il loro stemma riportava una spada ed una specie di bastone. Non ho ancora trovato ulteriori dati su questa notizia e su questo stemma.

Stemma dei Cozzolino della zona vesuvianaEsiste però uno stemma di una famiglia Cozzolino che, tra le sue varie figure, comprende anche una clava. Compare nello Stemmario Vesuviano [19] e fa parte degli stemmi delle famiglie che vivevano nei comuni ai piedi del Vesuvio.
La sua descrizione è la seguente: d'azzurro, all'uomo vestito di tunica, con cappello a falde larghe, sorreggente una clava con la mano destra, il tutto al naturale, ed un sole orizzontale a sinistra d'oro.

Stemma dei CozzolinoSul sito dei Nobili Napoletani, già citato, è presente uno stemma dei Cozzolino molto simile al precedente ma con alcune importanti differenze: il coloro rosso anziché azzurro e la figura umana molto diversa dall'uomo vestito di tunica.

Non è chiaro cosa rappresenti se non che si tratta di un uomo scalzo e nero con qualcosa di verde in testa. Potrebbe trattarsi del selvaggio anche se questa figura araldica, di solito, è rappresentata nuda e cinta di foglie in testa ed alla vita.
La descrizione dello stemma potrebbe quindi essere la seguente: di rosso al selvaggio vestito di nero sorreggente una clava con la mano destra, il tutto al naturale, ed un sole d'oro uscente dal cantone sinistro del capo.

La presenza dello stemma di una figura umana fa effettivamente pensare ad una provenienza dal nord. Infatti Goffredo di Crollalanza, nella sua già citata Enciclopedia araldico-cavalleresca, ci informa che la presenza di un corpo umano negli stemmi è comune in Germania.
La clava indica forza e principe giusto che, col rigore, distrugge il vizio mentre il sole ha molti diversi significati fra i quali fede, cortesia e magnificenza.

Non c'è però da stupirsi della supposta discendenza da guerrieri veneziani in quanto molte famiglie nobili dell'Italia meridionale in genere e della Sicilia in particolare amavano far risalire le loro origini a guerrieri normanni, angioini, aragonesi o comunque del Nord.

Successivamente un altro lettore di questo sito mi ha scritto segnalandomi che, nella terraferma veneziana in una zona agricola compresa tra San Donà di Piave e Noventa esiste un nucleo storico di famiglie denominate Cuzzolin. Costoro, pur vivendo in una zona agricola, storicamente non sono mai stati contadini. Questo cognome non è diffuso nella provincia fuori da tale area.

In effetti dei 732 Cuzzolin italiani 89 vivono nel Comune di San Donà di Piave che, assieme ai 19 di Noventa, rappresentano circa il 15% del totale. Quelli che vivono in Veneto sono ben il 52,87% del totale ed il rimanente vive tutto in regioni del nord tranne 11 Cuzzolin in Toscana, 6 in Umbria e 3 a Napoli.

E' però molto difficile poter dire se vi siano dei collegamenti fra i Cuzzolin veneti ed i Cozzolino napoletani a meno di risalire a coloro che si sarebbero trasferiti dal Veneto alla Campania.

Va comunque tenuto presente che, durante tutto il Medioevo, le zone ai piedi del Vesuvio furono praticamente disabitate per cui si ricoprirono di una fittissima foresta che fu chiamata Sylva Mala e che si iniziò a disboscare solo nel XIV e XV secolo quando la Casa Reale d'Angiò concedette il bosco di Sylva Mala a tre monasteri napoletani [20] riservandosi l'uso del bosco come riserva di caccia per cui il bosco fu chiamato anche Nemus regale e cioè bosco reale da cui deriva il nome dell'omonimo paese.

Il bosco era stato inizialmente concesso, nel 1356, a Nicolò Acciaiuoli, della famiglia degli omonimi banchieri fiorentini, che aveva ottenuto soccorsi dalla Toscana e dalla Romagna per respingere la Grande Compagnia del conte di Landau che minacciava il regno di Napoli. La corte ne manteneva la proprietà ed i diritti di caccia e di taglio del bosco ma l'Acciaiuoli vi poteva cacciare, raccogliere legna secca, allevare suini e nominare gli incaricati per la custodia del bosco e la sicurezza dei viandanti facendosi poi pagare un diritto di passaggio [21]. Tali diritti rimasero in vigore fino al 1494.

Non è quindi impossibile pensare che dei Cuzzolin veneti si siano trasferiti in questa zona dal Veneto o dal Friuli in quanto esperti nella gestione dei boschi o come abili battitori e cacciatori infatti, anche se è difficile fare ipotesi sull'origine di questo cognome, considerato che in dialetto veneziano cuzzo significa cuccia, covile o letto ed anche un riparo per cacciatori o pescatori [22], si potrebbe supporre che da questo ultimo significato sia derivato il cognome.
Per altro potrebbe anche darsi che non fosse affatto così e che Cuzzolin derivi dal nome di persona Gozzelino o Gozzolino come spiego più avanti a proposito del cognome Guzzolini.

E' curioso che anche in Calabria il più antico Cozzolino abitasse in un paese vicino a dei grandi boschi e cioè a Rovito che si trova ai piedi della Sila ed che la ricerca sui toponimi legati al cognome Cozzolino mostri che la stragrande maggioranza di questi si trova in località montuose.

Inoltre, ad ulteriore sostegno all'ipotesi di una possibile derivazione veneta del cognome Cozzolino, c'è da dire che esiste un monte Cozzolin in Veneto che si trova vicino al crinale che divide la provincia di Belluno da quella di Treviso

I Cozzolino di Cosenza ed i Guzzolini di Osimo

C'è ancora da dire che per trovare dei Cozzolino nobili non c'è bisogno di dipendere dalla famiglia Cozzo infatti in Calabria e precisamente in provincia di Cosenza, vi è un importante ed antico nucleo di Cozzolino che giunsero ad essere Baroni di Cervicati.

I più importanti fra questi Cozzolino furono Isidoro Cozzolino, che visse nel XVII secolo ed il Barone Francesco Cozzolino che era di idee liberali e che nel 1847 fu arrestato a Napoli dalla polizia borbonica assieme ai baroni Stocco e Marsico dopo le insurrezioni di Reggio e di Messina [23].

Di questi e degli altri Cozzolino cosentini parlo diffusamente nella mia pagina sui Cozzolino più antichi [>>] ma quello di cui voglio parlare ora è l'origine di questo cognome. Sembrerebbe infatti che questi Cozzolino discendano da un Guzzolini, nobile di Osimo nelle Marche che si trasferì nel Regno di Napoli e poi in Calabria nel XV secolo.

Ce ne parla Marcantonio Talleoni nella sua storia di Osimo pubblicata nel 1807 [24] secondo il quale l'antica e nobile famiglia dei Guzzolini (alla quale appartenne San Silvestro Guzzolini che fondò, nel 1241, l'Ordine benedettino silvestrino) si era ormai estinta ad Osimo ma esisteva ancora in Calabria.

Chi si trasferì da Osimo al cosentino sarebbe stato un Niccolò Guzzolini e ciò sarebbe avvenuto prima del 1473. Un decreto di Re Ferdinando I d'Aragona gli diede il possesso di un feudo rustico come ricompensa dei suoi servigi militari.

Niccolò ebbe un figlio, Andrea, che fu anch'esso al servizio del Re e del quale esisteva un'iscrizione sepolcrale nel Coro dei Minori Osservanti di Cosenza che diceva Affinché non perisca la memoria del valoroso Capitano Andrea Guzzolini, oriundo da Osimo nel Piceno, il qual crebbe in età in questo regno presso il servigio dei Serenissimi Re unitamente al di lui genitor Niccolò nobile, ed egregio uomo. Donna Maria Vulcana Napoletana sua mestissima consorte insieme col comun figlio superstite Niccolò qui pose il monumento piangendo.

Sembrerebbe quindi che il cognome dei nobili Guzzolini si sia trasformato in Cozzolino ma, se andiamo a leggere l'Almanacco Nobiliare del Napoletano del 1894 che riporta i nobili riconosciuti dal Regno d'Italia [25], abbiamo la sorpresa di non trovarvi i Cozzolino, Baroni di Cervicati, ma di ritrovarvi nuovamente i Guzzolini dei quali si dice:

Famiglia originaria di Osimo, e passata per via di uffici militari in Calabria nell'anno 1474, da dove ottenne dal Re Ferdinando I d'Aragona il feudo di S.Vito in territorio di S.Marco Argentano. Acquistato posteriormente il feudo di Cervicate, del quale nell'anno 1651 trovavasi di già in legale possesso, ottenne nel 1756 aggregazione all'illustre patriziato della città di Cosenza, che godette poi infino alla generale abolizione dei Seggi di nobiltà. Chiara eziando per nobili parentele, per importanti uffici sostenuti e per uomini chiari nelle lettere e nelle armi venne pure nel 1742 ricevuta per giustizia nell'Ordine di Malta nella persona di Giuseppe Maria per pruova fattane dal qm. Flavio Barone di Cervicate nell'or ricordato anno 1651.

Stemma dei Cozzolino (o Guzzolini?) di CosenzaL'arma che viene riportata per questa famiglia è: Di azzurro alla colomba d'argento volante su tre monti d'oro, ed accompagnata nel capo da tre stelle del medesimo.

Sembrerebbe quindi che costoro si siano sempre chiamato Guzzolini! Ed in effetti vari autori moderni usano questo cognome (o anche Gozzolino o Guzolino) anche per persone famose di questa casata quali Flavio, Isidoro ed il Barone Francesco. Ho quindi voluto controllare, in documenti a loro coevi, come fossero effettivamente chiamati dai loro contemporanei.

Flavio, che è colui che comprò il feudo di Cervicati, in una pergamena del 1621, è chiamato Cozzolini. Per altro, non avendo vista la pergamena originale, non so se la i finale derivi semplicemente dal fatto che, essendo in latino i documenti notarili, il cognome sia stato coniugato o no, comunque, nell'indice dei nomi delle pergamene troviamo Flavio Cozzolino con la o finale [26].

Isidoro, che visse intorno alla metà del XVII, nei documenti della sua epoca è indicato col cognome Cozzolino; al massimo, quando ci riferisce a lui in maniera succinta, viene detto il Cuzzolino [27].
Il Barone Francesco, che visse due secoli dopo, è chiamato Cozzolino sia dai giornali dell'epoca [28], sia dal Settembrini.

Si può quindi affermare che tutti costoro, per lo meno a partire da Giovan Domenico, che visse nella seconda metà del XVI secolo, in vita loro sono sempre stati chiamati Cozzolino o al massimo, in dialetto, Cuzzolino e non c'è alcuna prova che fossero chiamati Guzzolini.

L'essersi fatti chiamare Guzzolini nel prontuario della nobiltà italiana è quindi derivato dal fatto di volersi collegare ad una nobiltà più antica di quella data dal possesso del feudo di Cervicati. Se poi anticamente il cognome Guzzolini si fosse veramente trasformato in Cozzolino e costoro derivassero effettivamente dai Guzzolini di Osimo è difficile a dirsi.

L'ultimo Guzzolini discendente da quelli di Osimo di cui ho trovato notizia certa è Niccolò figlio di Andrea che è vissuto nella prima metà del XVI secolo. In un libro del 1607 sui nobili italiani [29], a Cosenza non troviamo né Guzzolini (che pure dovrebbero esserci), né Cozzolino (che infatti non avevano ancora comprato il feudo di Cervicati). C'era però una famiglia Cozza della quale si dice che era già estinta.

Stemma dei Guzzolini di OsimoBisogna anche notare che, sempre secondo il già citato Giovanni Battista Crollalanza, lo stemma dei Guzzolini di Osimo era: D'azzurro al leone reciso d'oro col capo d'oro caricato di un aquila di nero e quindi molto diverso da quello dei Cozzolino che, tra l'altro, hanno nello stemma tre monti d'oro come quelli presenti nello stemma dei Cozzo siciliani.

Inoltre oggi, in provincia di Cosenza, troviamo vari toponimi contenenti le parole Cozzolino e Cozzolini (non manca nemmeno un Monte Cozzolino!) e nessuno con Guzzolini [30] e per quanto riguarda i residenti abbiamo oltre 450 Cozzolino, 26 Cuzzolino, 6 Guzzolino e nessuno Guzzolini [31].

Anche la ricerca sui toponimi tende a dimostrare che è errato pensare che il cognome Cozzolino discenda da Guzzolini. Infatti, in Campania ed in provincia di Cosenza, esistono moltissimi toponimi Cozzolino mentre, in tutta Italia, non ne ho trovato alcuno che si chiamasse Guzzolini, Guzzolino o Gozzolini ed esiste solo una Casa Gozzolino che si trova però nel territorio del Comune di Costigliole d'Asti in Piemonte.

L'origine del cognome Guzzolini

Il cognome Guzzolini potrebbe derivare da un nome proprio diffuso anticamente nel nord e cioè Gozzelino che si trova anche come Gozzolino, Gonzelino e perfino Gonzolino che è proprio il nome di uno dei Guzzolini e precisamente il padre dei condottieri ghibellini, Andrea e Lippaccio, vissuti nella prima metà del XIV secolo [32].

Esiste perfino una citazione di Cozzolino usato come nome nel 1348 quando, in un registro di quell'anno, si trova scritto Ioannam de Pontiaco filiam Cozzolino de Pontiaco maritatam cum Raimundo Caldora però, non avendo visto il documento originale, non ho molta fiducia in questa citazione tanto più che, nel prosieguo del discorso, l'autore chiama costui Gezzolino da Pontiaco [33].

Con il nome Gozzelino abbiamo anche due Santi; uno è San Gozzelino di Toul, vescovo, che si festeggia il 7 settembre e che visse nel X secolo a Toul in Lotaringia (si trova in Francia, vicino a Nancy) e che promosse la disciplina monastica mentre l'altro è San Gozzelino, abate (chiamato anche San Goslino), che si festeggia il 12 febbraio e che si fece monaco nel monastero di San Solutore presso Torino nel 1006, diventando successivamente abate di questo stesso monastero [34].

Questo nome deriverebbe dal francese Joczolino (che in francese moderno è diventato Josselin) e starebbe a significare abitante della Gotia dove la Gotia non indica la terra di origine dei Goti bensì le regioni costiere della Provenza, della Linguadoca e della Catalogna, un tempo occupate dai Visigoti.

In effetti esiste un Joczolino della Marra il cui nome è stato italianizzato in Gozzolino [35]. Esiste anche un condottiero normanno che si chiamava Gozzolino e che ebbe, da Roberto il Guiscardo, il feudo di Valva (situato tra la Campania e la Basilicata), nell'XI secolo ma da lui deriverebbe il cognome Valva (dal nome del feudo) e non Gozzolino [36].

Altre ipotesi

Nella grossa opera, in due volumi, sui cognomi d'Italia, pubblicata da UTET nel 2008 [37] vengono fornite alcune ipotesi anche sull'origine del cognome Cozzolino. Oltre alla possibile origine dal nome geografico Cozzo, da me già pubblicata nel 2005, si ipotizza anche che possa discendere dal diminutivo di un nome proprio.

In pratica persone chiamate, per esempio, Francesco o Federico sarebbero state chiamate Francescozzo e Federicozzo e da lì Cozzo. E' una ipotesi possibile ma la ritengo alquanto improbabile perché, se così fosse, i cognomi Cozzo e Cozzolino sarebbero nati autonomamente in svariate parti d'Italia e non solo in un punto.

Ritengo sia ancora più improbabile l'ipotesi fatta sul sito L'origine dei cognomi italiani [38] dove viene spiegata la possibile derivazione del cognome Cozzolino dal nome Jacopo (o altri simili) tramite una forma ipocoristica dell'aferesi sincopata del nome.
In pratica avremmo avuto JacopoJacopozzoJacozzoCozzoCozzolino.

Su Facebook, a proposito dell'origine del cognome, un Cozzolino modenese ha scritto di aver fatto delle ricerche alla Parrocchia di Santa Maria a Pugliano e che sembrerebbe che ci sia stato un nobile che abbia dato il suo cognome a tutti i trovatelli del luogo che dimoravano nell'orfanotrofio.

E' sicuramente possibile che un Cozzolino abbia dato il proprio cognome ad un trovatello od a un orfanello (lo ha fatto anche il mio bisnonno) tanto più che, ad Ercolano, troviamo il toponimo Orfanotrofio attaccato a Case Cozzolino e poco distante da Masseria Cozzolino ma ciò potrebbe eventualmente spiegare solo come mai vi siano così tanti Cozzolino nel Comune di Ercolano ma non dice nulla sull'origine del cognome.

L'usanza dei nobili di concedere il proprio cognome ad orfanelli o trovatelli (ma anche ad ebrei convertiti) è documentata ma ciò non accadeva in maniera generalizzata con tutti gli orfanelli di un istituto ma solo con quelli che il nobile accompagnava al fonte battesimale come padrino [39].

Spesso poi ciò accadeva non tanto perché il nobile fosse d'animo particoralmente generoso ma perché in realtà era il vero padre del supposto trovatello e questa usanza gli permetteva di dare, senza scandalo ufficiale, il proprio nome al figlio ed anche poi di aiutarlo dato che il padrino aveva un obbligo morale di occuparsi anche in seguito di colui che aveva accompagnato al battesimo.
Ovviamente la gente del posto sapeva benissimo tutto ciò ed anche chi era la madre del trovatello ma nulla compariva sui documenti per cui noi ora non possiamo fare che delle illazioni.

Per altro in quella zona vi era un gran numero di persone che avevano il cognome Cozzolino già in tempi abbastanza remoti. Nell'elenco degli ordinandi della seconda metà del XVII secolo (cioè di coloro che stavano per prendere i voti e diventare sacerdoti), che compare sul libro intorno all'Archivio Storico Diocesano di Napoli già citato, troviamo che ben sette Cozzolino su nove provenivano da Resina e solo due da Napoli.

Infine per quanto riguarda l'unico paese del centro-nord che si chiama Cozzo, è bene segnalare che, secondo il Dizionario di Toponomastica della UTET [40], questo nome potrebbe derivare dalla parola cuttiae che, nel Medioevo, indicava una lieve altura ma che, essendo questo Comune in piano, è più probabile che derivi dal nome proprio latino Cottius.

Inoltre, in dialetto locale, questo paese è chiamato Cos per cui, se da questo nome è derivato un cognome, è probabile che non si tratti di Cozzo o Cozzolino ma di Cossolini, cognome rarissimo e diffuso solo al nord.
E' esistito anche un Pietro Cossolino che fu a capo della rivolta popolare che detenne il governo di Bologna dall'11 maggio 1411 al 14 agosto 1412 e che portò alla distruzione della fortezza di Galliera le cui rovine si possono vedere tuttora di fianco alla autostazione delle corriere di Bologna [41].


[1] - Queste notizie le ho avute direttamente a Catania da persone del posto. Per ora non ho trovato riscontri più precisi in opere letterarie. Una descrizione del monastero e del suo lusso si trova nel libro I Viceré di Federico De Roberto - Newton Compton editori - 1995.   <<

[2] - Giovanni Battista di Crollalanza - Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane: estinte e fiorenti - Giornale Araldico - Pisa 1886-1890.   <<

[3] - Pasquale Cozzolino - La Barra e Sue origini nella Napoli suburbana - Edizioni A. Bellisario e C. - Napoli 1889.   <<

[4] - Reinhold Röhricht - Regesta Regni Hierosolymitani (MXCVII - MCCXCI) - Libraria Academica Wagneriana - Oeniponti [Innsbruck], 1893.   <<

[5] - Genoveffa Palumbo - L'olio che sana ogni male: superstizione e taumaturgia in un processo inquisitoriale della prima metà del Seicento - Editrice Ferraro - Napoli 1990.   <<

[6] - a cura di Giuseppe Galasso e di Carla Russo - L'Archivio Storico Diocesano di Napoli - Volume II - Editore Guida - Napoli, 1979.   <<

[7] - Giovanni Scherillo - Della venuta di S. Pietro Apostolo nella città di Napoli della Campania - Stabilimento tipografico di A. Festa - Napoli, 1859.   <<

[8] - Vincenzo Maria Egidi - Regesto delle pergamene dell'Archivio capitolare di Cosenza - Progetto 2000 - Cosenza, 1996.   <<

[9] - Archivio di Stato di Napoli - Archivio del notaio De Arnone Benedetto 1504-1525 - prot.a. 1511-1525 - fol. 312r.   <<

[10] - Atlante stradale d'Italia - Centro Nord - Touring Club Italiano - 2003.   <<

[11] - Atlante stradale d'Italia - Centro Sud - Touring Club Italiano - 2004.   <<

[12] - a cura de' L'Opera del Vocabolario Italiano che è un Istituto del CNR con sede a Firenze presso l'Accademia della Crusca.   <<

[13] - Augusto Marinoni - Dal «Declarus» di A. Senisio i vocaboli siciliani pp. 19-143 - Centro di studi filologici siciliani - Palermo 1955.   <<

[14] - Goffredo di Crollalanza - Enciclopedia araldico-cavalleresca - Prontuario Nobiliare - presso la direzione del Giornale araldico - Pisa, 1876-77 (ne esiste anche una ristampa anastatica di duecento esemplari numerati, realizzata da Arnaldo Forni Editore di Bologna nel 1964 ed altre successive).   <<

[15] - Antonino Mango di Casalgerardo - Il Nobiliario di Sicilia - Libreria Alberto Reber - Palermo, 1912.   <<

[16] - Conte Berardo Candida-Gonzaga - Memorie delle famiglie nobili della Province Meridionali d'Italia - Editore G. De Angelis - Napoli, 1876.   <<

[17] - Sito Nobili Napoletani - Stemmario.   <<

[18] - a cura del Barone Vincenzo Mortillaro - Nuovo Dizionario Siciliano-Italiano - Volume I - Tipografia del Giornale Letterario - Palermo, 1838.   <<

[19] - Angelandrea Casale e Carlo Avvisati - Stemmario Vesuviano - in Sylva Mala - fascicoli VIII del 1987 e X del 1988 - pubblicato anche sul sito Centro Studi Archeologici di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase, con sede presso la Biblioteca Comunale Francesco Cangemi di Boscoreale.   <<

[20] - Angelandrea Casale - Proposta per lo stemma ed il gonfalone del Comune di Trecase - in Sylva Mala - Anno VI, 1985 - N. 1-6.   <<

[21] - Vittorio Cimmelli - Nicolò Acciaiuoli, Signore del Bosco di Scafati - in Sylva Mala - Anno IV, 1983 - N. 1-6.   <<

[22] - Giuseppe Boerio - Dizionario del dialetto veneziano - Reale tipografia di Giovanni Cecchini Edit. - Venezia, 1867.   <<

[23] - Luigi Settembrini - Ricordanze della mia vita - Volume primo, pagina 76 - Biblioteca Universale Rizzoli - Milano, 1964.   <<

[24] - Marcantonio Talleoni - Istoria dell'antichissima città di Osimo - Tomo I - Presso Domenicantonio Quercetti Stampator Pubblico - Osimo, 1807.   <<

[25] - L'Araldo - Almanacco Nobiliare del Napoletano - 1894 - Anno XVII - Enrico Detken, Librajo-Editore - Napoli, 1893.   <<

[26] - Vincenzo Maria Egidi - Regesto delle pergamene dell'Archivio capitolare di Cosenza - Progetto 2000 - Cosenza, 1996.   <<

[27] - Domenico Arena - Istoria delli disturbi e revolutioni accaduti nella Città di Cosenza e Provincia nelli anni 1647 e 1648 - a cura della Società di Storia Patria - in Archivio storico per le province napoletane - Volume 3 - stabilimento tipografico del Cav. F. Giannini - Napoli, 1878.   <<

[28] - I popoli del Regno delle Due Sicilie ai Fratelli italiani, agli Inglesi, ai Francese, a Pio IX - A spese dell'editore - Firenze, 1847.   <<

[29] - Flaminio Rossi - Teatro della Nobiltà d'Italia ove compariscono le Nobili & Illustri Famiglie di cento e dieci più famose città cominciando da Napoli e suo Regno - Appresso Gio. Iacomo Carlino - Napoli, 1607.   <<

[30] - Istituto Geografico Militare - Carta topografica d'Italia - Serie 25 DB - scala 1:25.000.   <<

[31] - Sito L'Italia in dettaglio con informazioni sulle regioni, le province, i comuni ed anche le frazioni in Italia e sui cognomi italiani.   <<

[32] - Gaetano Moroni - Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri giorni - Tipografia Emiliana - Venezia, 1847.   <<

[33] - Giuseppe Recchio - Notizie di famiglie nobili ed illustri della città, e regno di Napoli - presso Domenico Antonio e Nicola Parrino - Napoli, 1717.   <<

[34] - Daniele Bolognini - dal sito Santi, Beati e Testimoni.   <<

[35] - Donald J. A. Matthew - L' Europa normanna - Jouvence - Roma, 1987.   <<

[36] - Antonino Vincenzo Rivelli - Memorie storiche della città di Campagna - stab. tip. A. Volpe & C. - Salerno, 1894.   <<

[37] - Enzo Caffarelli, Carla Marcato - I cognomi d'Italia. Dizionario storico ed etimologico - Volume primo - UTET - Torino 2008.   <<

[38] - Sito L'origine dei cognomi italiani a cura di Ettore Rossoni.   <<

[39] - Se ne parla alle pagine 91 e 92 del libro, già citato, Notizie di famiglie nobili ed illustri della città, e regno di Napoli di Giuseppe Recchio.   <<

[40] - Dizionario di Toponomastica - UTET - Torino, 1994.   <<

[41] - Cherubino Ghirardacci - Historia di Bologna; corredata delle tavole de' cognomi bolognesi e forestieri compilate da Gaspare Bombaci - Volume I - per Giovanni Rossi - Bologna, 1596 - (ne è stata pubblicata anche la ristampa anastatica: Forni - Bologna, 1973).   <<


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