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Altri Silvani, anche non imparentati, più o meno famosi


Agostino Silvani (XX secolo) - docente

Agostino Silvani insegnava latino e greco al Regio Liceo Beccaria di Milano ed ha pubblicato vari libri di testo rivolti agli studenti delle scuole medie, del ginnasio e delle superiori.
Tra questi ricordiamo La sintassi latina (1935), Storia della letteratura latina (1936), Esercizi di Lingua greca (1940) e Grammatica greca (1940). Ha pubblicato anche numerosi libri di autori classici da lui commentati o tradotti come Storia della guerra del Peloponneso di Tucidide (1912), Le odi di Orazio (1926), Le Storie di Erodoto (1933), Orazione Pro Milone (1933) e De oratore (1934), entrambe di Cicerone ed una antologia di scritti di Plutarco e Luciano (1936). La maggior parte di queste opere è stata ristampata più volte, anche in tempi relativamente recenti.
Ha inoltre collaborato a La Pretesta, rivista di filologia classica edita a Torino.

Agostino Silvani (XIX secolo) - patriota

Agostino Silvani è nato, nel 1804, a Voghera da Antonio Maria Silvani. Nel 1821, quando aveva 17 anni, era studente del II anno di filosofia presso l'Università di Pavia.
Allo scoppio dei moti del 1821 tesi ad ottenere la proclamazione della Costituzione, fuggiva dall'Università, assieme ad 83 compagni (su 893 iscritti), per parteciparvi.

Al Silvani (New York 1910 - 1996) - allenatore di boxe ed attore

Al (Alfredo) Silvani è stato un famoso allenatore di boxe che ha preparato più di venti campioni del mondo fra i quali ricordo Jake La Motta, Henry Armstrong, Carmen Basilio, Fritzie Zivic, Pone Kingpetch, Rocky Graziano, Ingemar Johansson e Lou Ambers. Ha anche allenato Nino Benvenuti dal 1968 al 1971.
Agli inizi degli anni 40, quando lavorava presso lo Stillman Gymnasium, si rivolse a lui un giovane e sconosciuto Frank Sinatra che gli chiese di allenarlo perché voleva fare un po' di pugilato. Fra i due nacque una stretta amicizia che durò molti anni tanto che alcuni credono erroneamente che i due fossero cugini.

Oltre a fare le funzioni di guardia del corpo per Frank Sinatra, Al Silvani partecipò a numerosi film nell'arco di più di trent'anni fra i quali Da qui all'eternità (1953), Al Capone (1959), Cape Fear (1962), Rocky (1976) e Rocky III (1982).
Nel 1978 ha anche partecipato al primo episodio della serie televisiva Starsky and Hutch.

Aldo Silvani (Torino 1891 - Milano 1964) - attore

Ha iniziato la sua carriera di attore in teatro nel 1914. Dal 1923 ha diretto il Teatro del Popolo di Bologna. Nel 1925 ha recitato assieme ad Emma Grammatica in Santa Giovanna di George Bernard Shaw. E' stato anche direttore dell'EIAR di Roma.

Ha partecipato a ben 106 film a partire dal 1934 (Il Cardinal Lambertini) al 1964 (La Cittadella). Fra gli altri ricordiamo La cena delle beffe (1941) e La strada (1954).
In televisione partecipa a nove sceneggiati dal 1955 (Piccole donne) al 1963 (I Patriarchi). Fra gli altri ricordiamo Piccolo Mondo Antico (1957) ed Il Mulino del Po (1963).
Ha anche doppiato numerosissimi attori. Tra l'altro è stato voce narrante di Orson Welles in più film, è stato la Voce dello Specchio nella prima edizione di Biancaneve ed i sette nani e la voce di Capitan Libeccio in Alice nel paese delle meraviglie, entrambi lungometraggi a cartoni animati di Walt Disney.

Anita Silvani (inizi XX secolo) - scrittrice

Ha pubblicato nel 1904 un libro intitolato Strange Story of Ahrinziman che è stato poi ristampato nel 1906 e 1908 in Inghilterra. E' stato anche tradotto in tedesco e pubblicato in Germania nel 1914 e 1922 col titolo Ahrinziman: Eine seltsame Geschichte.
In questo libro si parla di filosofia spiritualista presentandola sotto forma di novella. Vi si racconta la storia del persiano Ahrinziman che vive più vite: una sulla Terra, una all'epoca dell'Abisso ed una nei paradisi del futuro apprendendo da ognuna di queste.

Nel 1912 pubblica un nuovo libro intitolato The silver gauntlet dove si racconta di una fratellanza mistica che risale al medioevo e di un discendente di un antico popolo proveniente dalle stelle.

Esiste anche una Anita Silvani che, nel 1866, ha pubblicato Missions to the women of China, un libro rivolto alle giovani realizzato in collaborazione con la Society for Promoting Female Education in the East (Società per la promozione dell'educazione femminile nell'est). Non so se si tratti della stessa persona.

Anselmo Silvani (seconda metà del VI secolo - Cremona, 637) - vescovo

Anselmo Silvani era un religioso che, nel 602, si recò in pellegrinaggio a Gerusalemme insieme a Desiderio da Modena e vi rimase fino al 609. Quando entrambi rientrarono in patria Desiderio fu fatto Vescovo di Cremona ma morì l'anno successivo ed al suo posto fu nominato Anselmo.
Cremona però era stata distrutta dal re longobardo Agilulfo ed Anselmo si ritirò a Soncino o a Crema dove rimase sette anni, poi la regina Teodolinda volle che la città fosse ricostruita, i suoi profughi vi rientrassero e fossero riedificati i templi cristiani. Fu allora costruita la chiesa di Santa Lucia che Anselmo benedì nel 622 e dove sembra fosse stata posta una lapide in suo onore.
Anselmo rimase a lungo Vescovo di Cremona, morì nel 637 e fu sepolto nella Cattedrale.

Antonio Silvani - docente

Fu professore dell'Università e membro della Società Agraria di Bologna. Partecipò al primo congresso degli scienziati italiani che si svolse a Pisa nel 1839.
Nel 1846 presentò alla Società Agraria di Bologna una memoria sulla Contrattazione del bestiame che fu poi pubblicata.

Antonio Silvani (1783 - 1847) - patriota

Avvocato bolognese di idee liberali. Docente di Diritto Civile all'Università di Bologna dal 1824.
Durante l'insurrezione delle Legazioni e di Reggio e Parma del 1831 fa parte della Commissione provvisoria di Governo composta da otto membri in parte carbonari, in parte liberali moderati che proclamerà poi la decadenza del governo del Papa.
Successivamente, a seguito del fallimento dei moti rivoluzionari, nonostante l'amnistia concessa dal Cardinal Bernetti, fu arrestato dalla flotta austriaca. Essendo suddito pontificio fu inviato dapprima a Civitavecchia e poi (agosto 1832) in Francia.
Furono poi processate più di mille persone con duecento condanne a pene varie (due a morte). Tutti gli altri furono amnistiati tranne 33 cittadini fra cui il Silvani che si recò in Toscana ottenendo una cattedra all'Università di Pisa.
Fu amnistiato nel 1846 e riottenne la sua cattedra di diritto ma morì a Roma l'anno successivo.

Bartolomeo Silvani (XVI secolo) - erudito

Bartolomeo Silvani fu un erudito che visse nel XVI secolo e che fu noto per le sue traduzione di opere classiche. Ricordiamo in particolare la traduzione dell'Opera Omnia del famoso medico Claudio Galeno, pubblicata a Venezia nel 1541 e quella delle opere su Aristotele scritte da Ammonio di Alessandria, figlio di Ermia, che furono pubblicate, sempre a Venezia, fra il 1541 ed il 1555. Bartolomeo Silvani, nelle sue opere, si firmava Bartholomaeus Sylvanius.

Cajo Germanico Silvani (XVI secolo) - scrittore

Cajo Germanico Silvani ha pubblicato alcuni libri nella prima metà del Cinquecento. Ricordiamo in particolare De Pontificatu Clementis VII Pont. Opt. Max. Panegyris prima, In Statuam Leonis Decimi Pont. Max. Sylva (1524), Romae in Aedibus Ludovici Vicentini, et Lautitii Perusini cum Gratia, et privilegio (1527) e Epistula ad Leonem X.

Carlo Silvani (XVIII secolo) - docente

Originario di Sarsina, insegnò presso l'Università degli Studi di Bologna a partire dal 1721. Il suo titolo era professore di filosofia, termine all'epoca abbastanza vago e spesso sinonimo di scienziato, ed insegnava ai futuri medici.

Dante Silvani - calcografo

Allievo di Paolo Toschi, fu addetto alla calcografia (incisione su metallo) della Scuola d'Intaglio in Parma. In particolare viene ricordato un suo bulino raffigurante Angelo Pezzana.

Demetrio Silvani Loreni (XIX secolo) - assessore di polizia

Demetrio Silvani Loreni apparteneva ad una famiglia nobile, era cavaliere ed avvocato. Fu assessore generale di polizia nella Roma dei Papi all'epoca dei primi moti risorgimentali e per questa sua carica era malvisto da molti.
Morì di apoplessia fulminante poco dopo la mezzanotte tra il 23 ed il 24 aprile 1846 e per questo divenne famoso per un sonetto in dialetto romano che Giuseppe Gioacchino Belli (senza alcun spirito cristiano) immediatamente scrisse sulla sua morte rallegrandosene e che si intitola L'orazzione esaudite.

Domenico Silvani (Firenze, ~1550 - Pisa, 1614) - religioso

Domenico Silvani nacque a Firenze e diventò Servita. Nel 1570 ricevette il dottorato in Teologia presso l'Università di Firenze. Per alcuni anni insegnò dialettica presso i Cistercensi del monastero di Chiaravalle di Milano. Nel 1576 fu chiamato ad insegnare teologia all'Università di Pisa in sostituzione di Giacomo Tavanti che era stato nominato Priore generale dell'ordine.
Nel 1580 lui stesso diventò Provinciale di Toscana. Nel 1583, essendo rientrato Tavanti, Francesco I, granduca di Toscana, gli assegnò la cattedra di Logica sempre presso l'Università di Pisa. Nel 1588 diventò Decano del Collegio Teologico. Morì a Pasqua del 1614.

Enor Silvani - regista

Ha iniziato a lavorare nel cinema neglia anni '70 come attore (1972) e come Product Designer (1973). E' poi passato al teatro ed alla regia ottenendo lusinghieri successi tra i quali ricordo: Sonata Sinfonietta (1981), Superfaust (1983), Il Drago Nella Fumana (1986), Il Sottotenente Gustl (1988) e La miseria.
Ha diretto la Cooperativa Teatro Presenza ed anche il Teatro delle Celebrazioni di Bologna. In tempi recenti ha curato la regia dello spettacolo che Gianni Morandi ha portato in tournee.

Enrico Silvani (Bologna 1850 - 1929) - banchiere

Figlio dell'avv. Paolo Silvani [>>], fu il quarto direttore della Cassa di Risparmio in Bologna dal 1908 al 1926. Insieme al Senatore Ferrero di Cambiano fondò l'Associazione delle Casse di Risparmio Italiane della quale fu Vicepresidente dal 1919 al 1924.
Dopo la sua morte il Consiglio di amministrazione della Cassa per onorare la sua memoria instituì la Fondazione Enrico Silvani con il capitale di un milione di lire.

Ermenegildo Silvani (Lodi 1895 - San Geminiano 1931) - antifascista

Nasce a Lodi il 1° dicembre 1895. E' alto e robusto e lavora come manovale ma viene arrestato a Roma nel settembre 1927 per attività comunista. Il 22 giugno 1928 viene condannato a 21 anni e sei mesi di carcere dal Tribunale Speciale.
E' in carcere con Umberto Terracini che lo cita spesso nelle sue lettere. In carcere si dedica alla lettura. Nonostante il suo fisico robusto si ammala e muore nel carcere di San Geminiano nell'aprile 1931.

Erminio Silvani - pittore e scultore

Originario di Parma, fu pittore e scultore nella seconda metà dell'800. E' padre del pittore Severino Silvani [>>]

Eugenio Silvani - corridore automobilista

Eugenio Silvani è un corridore automobilista attivo negli anni vicini alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1914, correndo su una Diatto, vince il 1° Circuito Automobilistico Toscano (si trattava di una gara di regolarità) sul tracciato San Pietro a Sieve - Scarperia - Giogo - Fiorenzuola - Passo della Futa - San Pietro a Sieve da percorrere quattro volte.
Dopo la guerra, per poter tornare a correre, si dedica, assieme a Bartolomeo Costantini, a modificare e potenziare una Bugatti T13 con la quale però corre solo per alcune gare (nel 1920 si iscrive al I Circuito del Mugello ma ha dei problemi e non parte).

Sempre nel 1920, su una Packard con motore d'aereo, vince i Gallarate Speed Trials stabilendo il nuovo record italiano di velocità con una media di 157,894 km/h. Alla stessa gara, su Alfa, partecipa anche quello che allora è un giovane pilota: Enzo Ferrari che, anni dopo, dichiarò di aver preso l'ispirazione per il suo dodici cilindri dal motore della Packard.
Nel 1921 vince il I Circuito del Garda su Bugatti 22 e la Coppa Gallenga (che si correva vicino a Roma) su Packard, partecipa anche al I Gran Premio delle Vetturette su SB Bugatti ma si ritira dopo 13 giri per problemi ad un cuscinetto ed alla IX Coupe des Voiturettes a Le Mans, sempre su SB Bugatti dove non conclude nemmeno un giro.
Nel 1922 partecipa alla XIII Targa Florio su Steyr 12/40 hp giungendo ventitreesimo e poi al II Gran Premio d'Italia di Monza ed un mese dopo al I Gran Premio d'Autunno su Bianchi 18 ma nel primo caso non parte e nel secondo si deve fermare dopo 11 giri. L'anno dopo partecipa al III Gran Premio d'Italia su Voisin ma è costretto al ritiro dopo 14 giri per problemi meccanici.

Nel frattempo si dedica a modificare la FIAT 501 (un auto di serie) con quella che viene chiamata Testa Silvani che spinge questa vettura ad oltre 125 km/h (quella normale andava al massimo a 70 km/h). L'auto viene chiamata anche Siluro Silvani e nel 1923 il corridore neozelandese John Steer, su di una Fiat-Silvani 501S, vince una corsa a O'Kains Bay presso Christchurch in Nuova Zelanda.
Nel 1924 partecipa al IV Circuito del Garda su di una Amilcar CGS giungendo secondo di categoria ed undicesimo assoluto.

Nel 1927, in coppia con Giovanni Minozzi, si iscrive alla prima edizione della Mille Miglia. Corre su di una 519S e risulta vincitore della classe C (oltre 3000 cc e fino a 5000) in 24h 52' 54" a 65,427 km/h di media e ventiduesimo assoluto. Il non esaltante risultato in classifica generale è dipeso dai problemi avuti: all'andata, subito dopo Bologna, gli si sono rotti i freni (!) per cui ha continuato con il solo freno a mano e a Roma si è dovuto fermare 45 minuti per sostituire una balestra.

Nel 1957 viene invitato al Secondo Congresso Mondiale "Vecchie glorie del volante" che si tiene a Saint Vincent che si propone anche di stilare un decalogo, rivolto agli utenti della strada, con lo scopo di far diminuire il numero degli incidenti.

Nel 1938 il Tenente di Vascello Eugenio Silvani, su di un motoscafo della Regia Marina da venti tonnellate (costruito dai cantieri Baglietto e con motori Isotta Fraschini), batte numerosi record mondiali di velocità (quelli dell'ora e delle tre, sei, nove e dodici ore) con una media, nella prima ora, di 89,737 km/h, inoltre percorre mille chilometri in mare aperto senza rifornimento.
Non so se tratti del medesimo Eugenio Silvani o di un omonimo ma immagino sia probabile che si tratti della stessa persona anche perché il Tenente di Vascello Eugenio Silvani non era ufficiale di carriera bensì di complemento.

Felice Silvani (1743 - 1798) - giureconsulto

Studiò a Napoli a spese del Governo Parmense. Tornato a Parma diventò professore di Diritto presso l'Istituto dell'Ateneo. E' anche censore per conto dell'Università e la sua autorizzazione compare sui libri pubblicati. Morì prematuramente nel 1798.
La Biblioteca di Parma conserva un suo manoscritto intitolato Iuris Pubblici Praelectiones scritto dal 1788 al 1789.

Ferdinando Silvani (Parma 1823 - 1899) - calcografo

Allievo di Paolo Toschi, si occupò di calcografia (incisione su metalli) a Parma. Tra le sue opere ricordiamo una Apoteosi di Napoleone. Insieme ad altri realizzò una serie di opere sugli affreschi del Correggio e del Parmiggianino.

Filippo Silvani (XVIII secolo) - militare

Nel 1797 i francesi, che avevano invaso lo Stato Pontificio, con l'armistizio di Bologna e la pace di Tolentino avevano ottenuto le Legazioni ma poi, sostenendo che San Leo apparteneva alla Romagna, il 3 dicembre 1797 varcarono i confini ed il generale Dambrowski domandò la resa della fortezza.
Filippo Silvani, che era il capitano comandante la fortezza, nonostante avesse pochi mezzi di difesa, rispose negativamente. Così i repubblicani attaccarono ma furono respinti dalle artiglierie pontificie e si allontanarono finché non arrivarono dei rinforzi. Tornati all'attacco furono nuovamente respinti.

Allora Dambrowski fece sapere a monsignor Saluzzo preside d'Urbino ed al colonnello Baruichi, comandante militare in Urbino e Pesaro, che se non ordinavano la cessione di San Leo, avrebbe occupata tutta la provincia.
Fu ordinato al Silvani di sgombrare la piazza a condizioni onorevoli e consegnarla a Dambrowski. Ciò avvenne il 7 dicembre 1797 e al Silvani furono tributati tutti gli onori militari. Il generale dei francesi rimane sorpreso quando vide sfilare il piccolo numero dei soldati che avevano fatta una così valorosa resistenza.
Successivamente Filippo Silvani giunse al grado di generale di brigata.

Francesco Silvani (Urbino - XV secolo) - ceramista

Fu un fabbricante ed un pittore di maioliche della scuola urbinate che era allora la prima in Italia. Di lui abbiamo un piatto con la rappresentazione dell'assalto alla città di Goletta (Africa) da parte della flotta di Carlo V.
Probabilmente è anche l'autore di un piatto con la rappresentazione di San Girolamo che toglie la spina dalla zampa del leone e che è uno dei migliori del suo tempo. Il piatto riporta le iniziali F.S.

Francesco Silvani (1660 - ~1745) - poeta e librettista

Francesco Silvani era un abate ma ha dedicato tutta la sua vita a comporre libretti per opere musicali o, come si diceva allora drama in musica. La sua prima opera è stata pubblicata nel 1683 a Venezia (Ottone il grande) e non deve aver avuto un successo enorme visto che non è stata più ristampata.
Dal 1691 però inizia il grande successo dei suoi scritti. Francesco Silvani produce oltre sessanta opere che vengono stampate più e più volte fino a superare abbondantemente le duecento edizioni. Le sue opere sono stampate a lungo anche dopo la sua morte, le varie edizioni arrivano fino al 1789.

Quelle che hanno avuto più successo sono: Armida abbandonata, Il comando non inteso, ed ubbidito, Il piu fedel fra' i vassalli o' sia l'innocenza trionfante, L' Innocenza giustificata o sia Giuditta imperatrice, La fede tradita e vendicata, La Virtù trionfante dell'amore e dell'odio o sia Artaserse, Ricimero e Sofonisba.
La maggior parte delle opere è stata pubblicata a Venezia (dal 1683 al 1785) ma moltissime state pubblicate anche a Milano (dal 1692 al 1767) e a Napoli (dal 1707 al 1789).

Il successo di Francesco Silvani è stato grande in tutta Italia. Sue opere sono state stampate anche ad Ancona, Bergamo, Bologna, Ferrara, Firenze, Forlì, Genova, Livorno, Lucca, Mantova, Modena, Padova, Parma, Pesaro, Piacenza, Roma, Torino, Udine e Verona. Due opere sono state pubblicate perfino all'estero (a Klagenfurt e a Bratislava).
La raccolta delle sue opere è stata pubblicata a Venezia in quattro volumi, tre dei quali sono usciti nel 1744 e il quarto ed ultimo nel 1757.

Franco Silvani (XX secolo) - cantante

Franco Silvani è un tenore che, prima della Seconda Guerra Mondiale, ha inciso svariate canzonette. Con l'Orchestra Giordani ha inciso Quando il cuore invecchierà e Non guardarmi così, con l'Orchestra Aromandi Paesanella e Napoli piange e ride (tratta dal film La gondola delle chimere), con l'Orchestra Costabile Per tutte e per nessuna (tratta dal film Amo tutte le donne) ed infine, con l'Orchestra Reali, ha inciso Sogno tzigano.
Inoltre ha cantato ed inciso, con le orchestre Giordani e Costabile, varie canzoni esaltanti la Guerra d'Etiopia che allora veniva giustificata dicendo che era necessaria per portare la civiltà a quel popolo.
I titoli della canzoni sono E l'Italiano canta ..., In Africa si va, La fanciulla di Macallè, Ti saluto! (Vado in Abissinia), La canzone dell'Africa ed ovviamente Faccetta nera.

Franco Silvani (XXI secolo) - attore

Franco Silvani è un attore teatrale argentino preparato anche in canto e danza jazz. In teatro ha lavorato in teatro dal 2000 (El teléfono) al 2006 (Pinguilandia che è una commedia musicale infantile.

Gabriello Silvani (San Piero in Bagno 1742 - Cortona? 1792) - teologo

Gabriello Silvani, noto anche come Gabriello da Bagno, si chiamava in realtà Andrea Silvani ma aveva assunto il nome di Padre Gabriello quando aveva preso i voti il 7 settembre 1758 vestendo il saio dei minori osservanti nel convento di Santa Margherita a Cortona.
Successivamente diventò teologo del Vescovo di Chiusi e Pienza, Monsignor Giuseppe Pannilini. Quando fu incardinato come canonico della cattedrale riprese il cognome paterno ma continuò ancora ad usare il nome adottato entrando in religione, Gabriello.
Nel 1784 viene pubblicata una sua Orazione sacra recitata nella cattedrale di Cortona in occasione del solenne triduo in onore del Beato Lorenzo da Brindisi minore cappuccino dedicata al merito singolare dell'illustrissimo e reverendissimo monsignore Gregorio Alessandri, vescovo vigilantissimo della medesima città.

Nel 1788, dal 25 aprile al 16 maggio, pubblica nella rivista Annali ecclesiastici una serie di articoli intitolati Voce della verità o sia rimostranza rispettosa di un Teologo Cattolico al Sommo Pontefice relativa alla condanna del libro "Che cos'è il Papa" che è poi stata raccolta in un volume.
Nello stesso anno scrive e pubblica Della falsità del progetto di Borgo-Fontana con riferimento al libro Réalité du projet de Bourg-Fontaine del gesuita Padre Sauvage, pubblicato nel 1755 ma ristampato nel 1787, che aveva suscitato molte polemiche. Il termine Borgo Fontana deriva da un'assemblea di Giansenisti che si tenne a Bourg-Fontaine nel 1654.
Gabriello Silvani muore il 19 gennaio 1792.

Gaetano Silvani (Parma 1798 - 1879) - calcografo

Fu allievo di Paolo Toschi (1788 - 1854) che fondò la famosa scuola parigina di incisione. Si dedicò specialmente alle stampe di ritratti e collaborò all'opera sul Correggio.

Gherardo Silvani (1579 - 1675) - architetto

Architetto e scultore fiorentino, fu molto attivo nel XVII secolo a Firenze ed in zone circonvicine. Lavorò a lungo assieme al figlio Pier Francesco [>>].
Ricordiamo a Firenze i palazzi Corsini, Covoni, Fenzi, Aldobrandini-Borghesi, Pallavicini, Panciatichi-Ximenes e i lavori di ampliamento in S. Clemente, S. Simone e S. Agostino ed i lavori nel monastero di Vallombrosa.

Giambattista Silvani (XVI secolo) - docente

Insegnò Diritto Civile presso lo Studio di Perugia a partire dal 1524.

Giovanna Silvani - docente

E' Direttore del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere della Università degli Studi di Parma.
Ha pubblicato numerosi articoli sulla Letteratura Inglese con particolare riferimento al teatro fantastico ed al romanzo gotico.

Giovanni Silvani (Roma, XIX secolo) - musicista

Giovanni Silvani era un musicista che viveva a Roma. Dal 1831 fu Professore Organista presso la Congregazione ed Accademia di Santa Cecilia in Roma.

Giovanni Silvani (Parma 1898 - 1989) - giornalista

Nato a Parma nel 1898, esordì nel 1918 come redattore de Il Giornale di Parma. Lavorò poi alla Gazzetta di Parma proprio negli anni in cui vi era anche il giovane Giovannino Guareschi. Nel 1930, assieme a Ferruccio Tato Mazzieri, fondò il quindicinale d'arte L'arciere.

Scrisse per Il Piccolo ed il Corriere Emiliano. Fu direttore de Il Lunedì e corrispondente de Il Resto del Carlino, La Stampa, Il Giornale d'Italia, La Gazzetta dello Sport e La Sera.

Girolamo Silvani Arata - letterato

Nel 1679 pubblicò il libro Capricci diversi cioè Poesie ed Anagrammi italiani e latini, stampato a a Milano presso Ambrogio Ramellati. A quell'epoca però non molti letterati apprezzavano l'enigmistica ed i giochi di parole per cui l'Abate Quadrio, che scrisse una famosa opera sulla poesia, le definì cose assai sciocche. Non ho avuto modo di consultare il suo curioso libro ma forse la critica moderna sarebbe diversa.
Secondo Vincenzo Lancetti, che scrive nel 1836, Girolamo Silvani Arata sarebbe lo pseudonimo di Angelo Maria Salvatori, Servita cremonese, che l'avrebbe ricavato anagrammando il proprio nome.

Giuseppe Silvani (Parma 1890 - Milano 1969) - critico musicale

Studiò violoncello al Conservatorio di Parma e poi si dedicò al giornalismo. Fu critico musicale de Il Piccolo di Parma, della Cronaca di Parma e della Gazzetta di Parma. Fu redattore nel Torchio.

Nel 1923 fu direttore del settimanale d'arte Medusa, fondato dal fratello Mario [>>]. Si trasferì a Milano dove fu direttore del Giornale dell'Arte e poi del Nuovo Corriere degli Artisti. Diventò Presidente del Collegio dei Sindaci dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti e scrisse anche una Storia della Musica.

Giuseppe Antonio Silvani (1672 - 1726) - editore e compositore

Allievo di G.P. Colonna. Dal 1697 fu Maestro di Cappella della Compagnia dei Poveri della Regina de' Cieli e (dal 1702) di Santo Stefano a Bologna.
Continuò l'attività di famiglia di editore di musica, stampando, tra le altre, anche opere di Benedetto Marcello.
Fu un attivo compositore di musica sacra. Ricordiamo le sue opere Il martirio dei santi Grisanto e Daria (1696), Giesù nato (1697), Il Gulia ucciso da Davidde (1697) e La Verità in sogno spiegata da Gioseffe hebreo a Faraone re dell'Egitto (1704). Si tratta di Oratori, da lui posti in musica, da cantarsi in chiesa.

Inoltre ha pubblicato ben quattordici raccolte di proprie opere di musica sacra a partire dal 1702 (Litanie Concertate a 4 voci con Violini e senza). Ci sono Inni Sacri a voce sola e a quattro voci, Cantate Morali, e Spirituali a una, due e tre voci con Violini e senza, Motetti a voce sola, a due, a tre e a otto voci, Messe brevi a quattro Voci Piene, Sacre Lamentazioni e Responsorii per i tre giorni della Settimana Santa e Stabat Mater, Benedictus, Miserere e tre Alleluia per il Sabato Santo a otto voci piene.
La quattordicesa ed ultima raccolta (Secondo Libro delle Litanie della Beata Vergine a quattro voci concertate con Violini e Ripieni) uscì nel 1725, un anno prima della sua morte e riprendeva l'argomento della prima pubblicata 23 anni prima.

Guglielmo Silvani (Parma XIX secolo) - incisore

Figlio di Ferdinando [>>], si dedicò anche lui all'arte dell'intaglio. Si trasferì poi da Parma a Torino dove lavorò come incisore dei punzoni della zecca.

Jean Silvani (XIV secolo) - medico

Jean Silvani era un medico che viveva alla corte del re di Cipro, Giacomo I di Lusignano. Dopo la morte di Antoine le Bergame divenne capo dell'ufficio della Camera Reale ma morì domenica 25 agosto 1395 e si disse che era morto per le maledizioni che il popolo lanciava contro di lui e contro il re a causa dell'imposizione di alcune tasse sui cristiani (il re, però, morì tre anni dopo!).

Jole Silvani (Trieste 1910 - 1994) - attrice

Jole Silvani in realtà si chiamava Niobe Quajatti. Iniziò a recitare in teatro nel 1928 nella compagnia Triestinissima di Angelo Cecchelin. Sedici anni dopo entrò nella compagnia di Paolo Poli nella quale rimase per 14 anni.
Nel 1951 debuttò nel cinema partecipando al film La famiglia Passaguai con Aldo Fabrizi. Recitò in moltissimi film, l'ultimo dei quali, nel 1988, fu Minaccia d'amore. Usò anche il suo vero nome, Niobe Quajatti, che molti pensavano fosse uno pseudonimo.
Tra i vari film ricordiamo Lo sceicco bianco (1952) e La città delle donne (1980) di Federico Fellini, La luna (1979) di Bernardo Bertolucci, Fracchia la belva umana (1981) di Neri Parenti, La traviata (1983) di Franco Zeffirelli e Non ci resta che piangere (1984) di Roberto Benigni e Massimo Troisi.

Leo Silvani (1833 - 1891) - compositore

Volendo essere pignoli Leo Silvani non dovrebbe comparire in questa rassegna di Silvani famosi in quanto il suo era uno pseudonimo (e si fece chiamare anche W. S. Everard e Gustav Kuhn) ed il suo vero nome è Angelo Cunio. Però essendo ancora citato con questo nome in Scozia dove ha composto le sue musiche ho deciso di inserirlo in questo elenco.
Tra i suoi pezzi più noti ricordiamo: Flowers of the Wildwood, The Fairy Ring, Dear Scotland, Farewell dear scenes so fondly loved, The Church Bells, Gentle Words, The Lighthouse Keeper, Sea-Dew, Under the Lilies e The Weary Heart.

Lodovico Silvani (XX secolo) - scrittore e giornalista

Figlio di Luciano [>>] e nipote di Ferdinando [>>] non seguì le tradizioni di famiglia ma laureò in lettere.
Fu quindi romanziere, poeta e giornalista, inviato del Resto del Carlino in India e addetto presso il Consolato Generale Italiano di New York.

Lora Silvani (XX secolo) - attrice

Lora Silvani è una attrice cinematografica che ha recitato in svariati film fra il 1940 ed il 1950. I primi film ai quali partecipa sono Il prigioniero di Santa Cruz del 1941 (drammatico) ed Oro nero e La statua vivente entrambi del 1942, il secondo dei quali tratto dal dramma La statua di carne di Teobaldo Cecconi.

Nel 1944 Lora ricopre la parte di Addolorata nel film Carmela tratto dall'omonimo racconto che si trova nel libro La vita militare di Edmondo de Amicis.
Nel 1949 recita nel film Cintura di castità ed in due film drammatici, Femmina incatenata e Monastero di Santa Chiara, quest'ultimo tratto dalla nota canzone Munasterio 'e Santa Chiara di Barberis-Galdieri.
Infine nel 1950 partecipa alla realizzazione del film poliziesco Angelo tra la folla.

Lorenzo Silvani (XVI secolo) - giurista

Era di famiglia nobile ed era originario di Casale Monferrato. Visse nel secolo XVI e fu un noto giurista.
Ricordiamo le sue opere: De feudi recognitione pubblicato a Venezia nel 1542, In alma Ferrariensi Accademia iuris civilis a vesperis ordinarii pubblicato nel 1543 sia a Casale Monferrato che a Ferrara, i Consilia pubblicato a Lugdunum (Lione) nel 1551 e Consiliorum sive Responsorum pubblicato a Venezia nel 1574.

Luca Silvani (Sarsina 1825 - 1892) - patriota

Luca Silvani era nato a Sarsina nel 1825 da Quirino di nobile famiglia e gonfaloniere della città ma era rimasto orfano di padre dopo un solo anno e fu allevato dalla madre Maddalena Zaccarelli. Nel 1842 entrò nella Giovane Italia e l'anno successivo nella massoneria, poi, nel 1845 si trasferiva a Bologna per studiare matematica.

Nel 1848 si fece promotore fra gli studenti della formazione del Battaglione Zambeccari per muovere in soccorso dei modenesi. Fu poi fatto sergente della Prima Compagnia dei volontari papalini del Generale Durando partecipando alle battaglie di Treviso (dove fu elogiato dai suoi superiori) e di Vicenza.

Quando il Generale Durando aveva firmato una tregua di tre mesi con gli austriaci, era tornato a Bologna e passava a far parte del Battaglione del Colonnello Ferrari di Lugo.
Si recava poi alla difesa di Venezia nella Compagnia Granatieri del Reggimento Unione partecipando alla sortita di Brondolo col Generale Pepe. Passava poi alla difesa di Roma come Tenente Aiutante Maggiore del Terzo Battaglione con servizio al Secondo e combatteva a San Pancrazio.

Nel 1859 a Sarsina si costituiva una Giunta provvisoria di Governo della quale era presidente e nelle successive elezioni comunali era eletto gonfaloniere. Nel 1860, assieme a Pietro Pirazzoli, raccoglieva e guidava alcune centinaia di volontari chiamati i Cacciatori del Montefeltro che riuscivano a raggiungere il loro scopo che era la liberazione del Montefeltro.

Luciano Silvani (1857 - 1908) - incisore e insegnante

Figlio di Ferdinando [>>] seguì le tradizioni di famiglia e diventò un bravo incisore di bulino sotto la guida del Raimondi.
Quando la scuola d'incisione di Parma venne chiusa, insegnò al Conservatorio di Musica.

Luciano Silvani (Parma, 1908 - Bereguardo, 1979) - pittore

Dopo aver studiato all'Istituto d'arte Paolo Toschi di Parma sotto la guida di Marussig e De Strobel, si dedicò alla pittura per pochi anni preferendo poi occuparsi del restauro dei dipinti antichi, settore nel quale ottenne numerosi riconoscimenti.
In età più avanzata ritornò alla pittura ottenendo lusinghieri successi. I suoi quadri sono stati esposti a Milano nel 1966 e 1972, a Genova nel 1966, a Torino nel 1967. Sua caratteristica era dipingere figure possenti con volti privi di lineamenti.

Marino Silvani (~1665 - 1711) - editore

Visse a Bologna e fu libraio ed editore specializzato nella pubblicazione di musiche sacre e strumentali. In paricolare ricordiamo svariate raccolte di opere di vari autori fra lr quali: Sacri Concerti overo Motetti A due e tre voci (1668), Motetti Sacri a Voce (1670), Canzonette per Camera a Voce sola (1670), Suonate a due Violini, con il Basso Continuo per l'Organo (1680) e Melpomene coronata da Felsina (1685; si tratta di cantate musicali a voce sola, tutte di compositori bolognesi).
E' il capostipite di una famiglia di editori e musicisti.

Mario Silvani (Parma, 1884 - 1913) - compositore

Seguì gli studi classici e poi si diplomò in composizione al Conservatorio di Parma. Pubblicò una raccolta di poesie Lux et umbra (1907) e scrisse il romanzo Episodi della vita di un artista.
Fondò la rivista d'arte Medusa che fu poi ripresa dal fratello Giuseppe [
>>] e collaborò come critico musicale alla Gazzetta di Parma e alla rivista La rinascita musicale.

Scrisse il libretto Ippolito dalla tragedia di Euripide e La samaritana. Nel 1912 diresse una sua lirica per soprano e orchestra intitolata L'alba di aprile e diresse la prima esecuzione in Italia delle Danze di Debussy per arpa e archi.
Morì molto giovane prima di aver potuto compiere la sua opera. Fu commemorato al Ridotto del Teatro Regio dove vennero eseguiti i suoi Monna Vanna e Dafne e Cloe (poemi sinfonici), una Messa da requiem, una Sonata ed un Notturno per violino e pianoforte.

Maurilio Silvani (1882 - 1947) - religioso

Nato a Isola Sant'Antonio in provincia di Alessandria è stato ordinato sacerdote nel 1905.
E' stato Vescovo di Nàfpakos (Lepanto) in Grecia. E' stato Nunzio Apostolico ad Haiti prima ed in Austria poi.

Mentore Silvani (Traversetolo 1843 - Parma 1905) - pittore e scenografo

Fu allievo di Girolamo Magnani e fin dal 1864 ottenne in buon successo come pittore, si dedicò poi alla scenografia dipingendo, per il Teatro La Fenice di Venezia, alcune scene dell'opera Stella delle Alpi. Lavorò quindi come scenografo pur continuando anche a dipingere prediligendo come soggetto i paesaggi.

Orio Silvani - pittore

Ha iniziato la sua carriera artistica negli anni '50 dipingendo specialmente paesaggi ma scegliendoli fra quelli meno appaganti alla vista quali periferie urbane e campi abbandonati.
Alla fine degli anni '60 ha eliminato ogni aspetto naturalistico dalle sue opere iniziando un periodo neometafisico. All'inizio degli anni '80 si è dedicato ad un astrattismo puro basato sulle geometrie e sul cromatismo.
Nel 2005 il Comune di Parma ha organizzato una mostra a lui dedicata, intitolata Orio Silvani, il pittore delle emozioni, durante la quale sono state esposte trenta opere dell'ultimo decennio della sua produzione.

Orsola Silvani (inizio del XIX secolo) - cantante lirica

Cantante lirica dei primi anni del XIX secolo.

Nella primavera del 1810 nell'Imperial Teatro di via della Pergola di Firenze partecipa alla prima di Così si fa alle donne ossia L'avviso ai maritati, dramma buffo per musica di Luigi Caruso.
Nell'estate del 1810, nel Real teatro del Fondo di separazione di Napoli (che dal 1870 si chiamerà Teatro Mercadante), partecipa a L' amor conjugale, dramma semi-serio per musica di Giovanni Simone Mayr e poi, nell'inverno dello stesso anno, intepreta la parte di Marcellina in Le due giornate, dramma eroicomico, anch'esso di Giovanni Simone Mayr.

Sempre nel 1810 ma a Ferragosto aveva partecipato, nella parte di Zulma, a Marco Albino in Siria, dramma per musica di Giacomo Tritto, rappresentato nel Real teatro di San Carlo di Napoli, per festeggiare il compleanno dell'Imperatore Napoleone.
Nel 1811 nel Teatro dei Fiorentini di Napoli interpreta la parte di Ramira (che è la rivale della prima donna) nella commedia in musica L'erede senza eredità di Silvestro Di Palma con libretto di Giuseppe Palomba. Sempre nel 1811, il giorno di Natale, nel Real teatro di San Carlo di Napoli canta nel dramma per musica Pirro di Giovanni Paisiello.

Nel febbraio del 1812, nel Real teatro di San Carlo di Napoli, interpreta la parte di Dorina in La dama soldato, dramma giocoso per musica di Ferdinando Orland e nella primavera dello stesso anno, nel Real teatro del Fondo di separazione di Napoli, canta e recita nella parte di Rosina in La musicomania, ossia, Che originali, dramma giocoso per musica di Giovanni Simone Mayr con libretto di Gaetano Rossi ed in Elisa, dramma sentimentale dei medesimi autori.
Sempre nel 1812 e sempre nel Real teatro del Fondo, in estate, partecipa a Una fatale supposizione, o sia, Amore e dovere, dramma semi-serio per musica di Carlo Coccia.
Nel 1815 nel Real Teatro Carolino di Palermo canta e recita in Elena, dramma per musica di Giovanni Simone Mayr. Nel 1816 nel Real Teatro della Munizione di Messina interpreta la parte di Lucinda in I due Policarpi, commedia buffa in musica di Giambattista De Luca. Sempre nel 1816, nel Real Teatro Carolino di Palermo, interpreta la parte di Fidalma in Il matrimonio segreto, dramma giocoso per musica di Domenico Cimarosa.

Otmar Silvani (Augsburg XVI secolo) - tipografo

Una cinquantina d'anni dopo l'invenzione del torchio a caratteri mobili l'arte della stampa era largamente diffusa. Tra i primi tipografi troviamo Otmar Silvani che fu attivo nei primi anni del XVI secolo ad Augusta Vindelicorum (l'attuale Augsburg in Germania).
Tra i libri editi da lui ho trovato un'opera di Johannis Piniciani con consigli religiosi su come vivere e come educare i fanciulli, un libro di Riccardo Bartholini e Sermo de digna preparatione ad Sacramentum Eucaristie di Martin Lutero (tutti del 1518); nel 1519 stampa Epistole Franc. Philelphi equitis aurati. Epistole L. Annei Senecae ad Apostulum Paulum et rursus Pauli ad Senecam e nel 1520 una orazione tenuta da Giovanni Gussebelio Longicampiano all'Università di Ingolstadt.
Intorno al 1524 stampa un'opera del predicatore protestante Ulrico Zwingli e nel 1533 alcune opere di Ammiano Marcellino.

Paolo Silvani (Bologna XIX secolo) - banchiere

Fu nel 1857 il fondatore ed il Direttore della Pontificia Banca delle Quattro Legazioni in Bologna, alla creazione e all'autonomia della quale concorse anche la locale Cassa di Risparmio. Fu padre dell'avv. Enrico Silvani [>>].

Paolo Luigi Silvani (XVIII secolo) - docente

Insegnò presso la Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Bologna a partire dal 1766. Prestò la sua opera presso l'ospedale di Santa Maria della Vita in Bologna.

Paolo Vincenzo Silvani (XVIII secolo) - docente

Nato a Bologna, insegnò presso la Facoltà di Medicina della locale Università a partire dal 1699.

Pier Francesco Silvani (1620 - 1687) - architetto

Architetto fiorentino, lavorò a lungo col padre Gherardo [>>].
Di lui ricordiamo il progetto della scala a spirale nel Palazzo Corsini a Firenze e la realizzazione della sontuosa cappella dei Corsini nella Chiesa del Carmine, sempre a Firenze.

Pina Silvani - pittrice

Pina Silvani, detta anche Giusy, è una pittrice romana che si occupa anche di poesia e di sculture in bronzo. E' stata allieva del pittore P. Patti. Ha tenuto delle personali in tutto il mondo. I suoi soggetti preferiti sono nature morte, paesaggi, figure, nudi e specialmente cavalli.

Rodolfo Silvani (1837 - 1906) - militare

Rodolfo Silvani è un militare di carriera. Nel 1870 era capitano del 9° Reggimento di artiglieria del Regio Esercito Italiano ed ha partecipato alle operazioni belliche che, il 20 settembre 1870, hanno portato alla presa di Roma, guadagnando la medaglia d'argento al valor militare.
Dal 1885 al 1887, quando era tenente colonello è Direttore della Stabilimento che divenne poi il Laboratorio Precisione Esercito. Successivamente, quando era colonello, è stato eletto in Parlamento come deputato di Bologna.

Severino Silvani (Calestano 1878 - Parma 1965) - pittore

Era figlio di uno scultore in legno (Erminio Silvani [>>]); studiò pittura a Parma sotto la guida di Cecrope Barilli e poi a Milano all'Accademia di Brera. Dipinse specialmente ritratti e quadri di soggetto religioso. Alcuni dei suoi lavori migliori andarono distrutti nel terremoto di Messina del 1908.
Non firmava quasi mai le sue opere e quando ne era insoddisfatto spesso le distruggeva. Non si curò mai di partecipare a mostre ed esposizioni, però una grande esposizione delle sue opere fu organizzata a Parma nel 1964 poco prima della sua morte.

Vincenzo Silvani (XVI secolo) - docente

Nato a Casale Monferrato, insegnò presso la Facoltà di Medicina della Università degli Studi di Bologna a partire dal 1539.


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