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Due proposte per migliorare le elezioni democratiche


Una proposta per migliorare il sistema maggioritario

In Italia già da parecchi anni è stato introdotto il sistema maggioritario. Il popolo lo ha scelto, a larghissima maggioranza, perché stanco del proliferare dei partitini e della incertezza delle alleanze che si aveva con il sistema proporzionale.
In realtà il risultato è stato ben lontano dalle aspettative ma almeno si è ottenuto che ora ci siano due schieramenti contrapposti fra i quali scegliere.

Però nel maggioritario dovendo scegliere fra due soli schieramenti può accadere che vi siano molti cittadini che non sono soddisfatti né da uno schieramento, né dall'altro e non sanno quindi come votare.
Molti, in questo caso, votano per quello che considerano il male minore ma, così facendo, non hanno modo di mostrare ai due schieramenti la loro scontentezza.
Meno ancora fanno vedere come la pensano se non votano o votano scheda bianca o nulla.

Per evitare ai cittadini la scelta fra rinunciare al proprio diritto di voto o votare per uno schieramento che non li soddisfa solo perché l'altro li soddisfa anche meno, si potrebbe introdurre il voto negativo.
Il cittadino cioè potrebbe scegliere se dare un voto positivo ad uno dei due schieramenti indicando così quale considera migliore oppure dare un voto negativo ad uno dei due schieramenti indicando così che nessuno dei due schieramenti lo soddisfa e che dei due quello per cui ha votato è quello che considera il peggiore dei due.

Il conto dei voti sarebbe semplicissimo: si contano i voti per i due schieramenti e dai voti positivi si sottraggono quelli negativi, chi ha il risultato più alto ha vinto.
Vediamo un esempio pratico utilizzando due partiti immaginari:

Nel Paese che non c'è ci sono due partiti, i Grassi ed i Bassi, ognuno dei quali ha circa cinque milioni di fedelissimi; ci sono poi circa tre milioni di cittadini che, essendo magri ed alti, non si ritrovano in nessuno dei due partiti.
Nelle ultime elezioni due milioni e mezzo di magri alti hanno votato per i Grassi e solo mezzo milione per i Bassi perché insoddisfatti del precedente governo dei Bassi.

I Grassi quindi hanno vinto per sette milioni e mezzo di voti contro cinque milioni e mezzo ottenendo circa il 57% dei voti validi. Il governo dei Grassi però ha scontentato tutti e alle elezioni successive, due milioni e mezzo di magri alti non sanno come votare dato che avevano scelto i Grassi perché non si fidavano dei Bassi.

Non essendoci il voto negativo accade che dei due milioni e mezzo di magri alti che avevano votato per i Grassi duecentocinquantamila decidano di votare i Bassi considerandoli il male minore, ben due milioni decidano di non votare o votare scheda bianca e duecentocinquantamila, pur insoddisfatti dei Grassi decidano di continuare a votare per loro pur di impedire ai Bassi di tornare al potere.

I Bassi quindi vincono con 5,75 milioni di voti che sono molti di meno di quelli ottenuti in precedenza dai Grassi ma i Bassi possono lo stesso cantare vittoria perché hanno comunque aumentato i propri voti.
I Grassi hanno avuto 5,25 milioni di voti ed hanno perso ma possono dire di aver perso per solo mezzo milione di voti ed attribuire la sconfitta alla disaffezione al voto ed alla diminuzione dei votanti.

Se invece vi fosse stato il voto negativo dei due milioni e mezzo di magri alti che avevano votato per i Grassi due milioni possono decidere di dare un voto negativo ai Grassi ed il mezzo milione di cittadini che sono insoddisfatti dei Grassi ma che li considerano il male minore rispetto ai Bassi possono dare il loro voto negativo a questi ultimi.

I Bassi così vincono con cinque milioni di voti validi (5,5 - 0,5 milioni) ma non possono cantare vittoria perché i loro voti sono calati, i Grassi hanno solo tre milioni di voti validi (5 - 2 milioni) ma sanno che il loro risultato è dovuto più ai propri demeriti che ai meriti dell'avversario.
Entrambi i partiti quindi hanno interesse a capire in cosa abbiano scontentato i magri alti tanto da obbligarli a dare voti negativi.

Ovviamente può accadere che i voti negativi siano di più di quelli positivi e quindi uno schieramento abbia un risultato totale negativo. Si può stabilire che quando ciò accada ad entrambi gli schieramenti si debbano rifare le elezioni ed entrambi gli schieramenti debbano sostituire i candidati che hanno avuto un giudizio così negativo dagli elettori.

Così, tra l'altro, entrambi gli schieramenti, per ottenere più voti positivi, avrebbero interesse a far vedere ciò che essi stessi hanno fatto di buono anziché parlare solo di ciò che ha fatto di sbagliato lo schieramento avversario.

Questo sistema però funziona bene solo con un maggioritario puro dove esistano due soli schieramenti perché, se vi fossero due grossi schieramenti fra loro antagonisti ed un terzo piccolissimo partitino, potrebbe accadere che, essendosi combattuti fra loro i due grossi schieramenti a colpi di voti negativi, potrebbero bastare pochissimi voti al terzo partitino per vincere le elezioni senza alcun merito solo perché nessuno si è preso la briga di consumare un voto negativo per lui.

Una proposta per un sistema elettorale completamente nuovo

La democrazia, tranne il caso di comunità molto piccole, non può mai essere diretta ma deve essere per forza rappresentativa cioè il popolo deve eleggere delle persone che lo rappresentino e che prendano delle decisioni importanti in suo nome.

Un problema grosso però è che il popolo, una volta eletti i suoi rappresentanti, non ha alcun modo di agire su di loro e di sfiduciarli se non lo soddisfano. L'unica cosa che può fare è aspettare le successive elezioni ed eleggere degli altri rappresentanti.

Un altro problema è che il popolo ha ben poca parte nella scelta dei candidati che si presentano alle elezioni perché di solito questi, essendo ben pochi rispetto al numero degli elettori non sono scelti direttamente da questi ma sono presentati dai partiti e l'elettore spesso deve fare più un atto di fiducia che una scelta consapevole.

Propongo quindi un nuovo sistema che può sembrare strano ma che permette di far veramente partire dal basso la scelta dei rappresentanti del popolo e di poterli sfiduciare in qualsiasi momento senza bisogno di indire nuove elezioni.
Questo sistema ha anche il vantaggio di essere applicabile a comunità di qualsiasi dimensione e di essere sperimentabile in piccolo prima di essere applicato in grande.

Per poter funzionare questo sistema richiede il voto palese e ciò può sembrare strano a molti dato che il fatto che il voto sia segreto viene visto come un grande progresso dato che impedisce che un elettore sia ricattato in base al suo voto.
Non si pensa però che il voto segreto toglie del potere all'elettore infatti se un candidato sa quali sono i suoi elettori terrà in gran conto qualunque critica giunga da loro mentre lo farà molto meno se colui che lo critica è uno che potrebbe aver votato per lui.

Vediamo come funziona questo sistema: tutti gli elettori vengono stabilmente divisi in piccoli gruppi. Su quanti elettori debba essere composto ogni gruppo si può discutere ma sicuramente il numero deve essere abbastanza piccolo affinché accada che tutti gli elettori si conoscano fra di loro o possano conoscersi facilmente.
Secondo me il numero dovrebbe essere compreso fra dieci e cento, nel mio esempio prenderò come numero base la dozzina.

Gli elettori italiani (che considero siano circa 50 milioni) vengono quindi divisi in 4,16 milioni di gruppi di elettori. Ogni gruppo si riunisce ed elegge un componente del gruppo come suo rappresentante (che chiamerò di primo livello). Durante la riunione ogni elettore può esprimere le proprie idee, può dire come vuole che si comporti chi viene eletto e dire come si comporterebbe lui se fosse eletto.

Il rappresentante viene eletto a maggioranza con il voto palese degli elettori. Il voto di ogni elettore viene registrato ed ogni elettore ha il potere di cambiarlo in qualsiasi momento successivo. Se un rappresentante di un gruppo perdendo la fiducia di uno o più componenti del suo gruppo non ha più la maggioranza decade dalla sua carica ed il gruppo si riunisce di nuovo per eleggere un altro rappresentante.

Lo stesso sistema identico viene applicato ai passi successivi. I rappresentanti di primo livello vengono riuniti in gruppi di dodici persone ed eleggono i rappresentanti di secondo livello che saranno quindi circa 347.000.
Costoro, sempre divisi in gruppi di dodici, eleggeranno i rappresentanti di terzo livello che saranno quindi circa 28900. Quelli di quarto livello saranno circa 2400 e quelli di quinto saranno 200.

Chi si occuperà, giorno per giorno, di far funzionare il paese saranno quindi i duecento rappresentanti di quinto livello che potranno, per le scelte più importanti, consultare il gruppo che li ha eletti facendo così interagire con le scelte di governo anche i 2400 rappresentanti di quarto livello.

Una obiezione che si può fare a questo sistema è che sarebbe molto farragginoso e per ogni elezione occorrerebbe troppo tempo ma bisogna tener presente che, come vedremo meglio poi, il fatto che in ogni momento ogni rappresentante possa essere sfiduciato implica che non c'è alcun bisogno di ripetere le elezioni ad intervalli prefissati: chi mantiene la fiducia dei suoi elettori resta in carica e chi non la mantiene può essere sostituito anche dopo un solo giorno.

Ogni elettore ha quindi cinque persone ben precise che lo rappresentano ai vari livelli ed è a queste cinque persone che si può rivolgere per chiedere di agire in un certo modo o per lamentarsi delle scelte fatte.
Se il cittadino non è per niente soddisfatto può pretendere che si faccia in un certo modo e se la sua richiesta non ha seguito può agire con la sfiducia che può indifferentemente partire dall'alto o dal basso.

Se ad esempio un cittadino ha scritto al suo rappresentante di quinto livello chiedendo di fare una certa cosa e minacciando la sfiducia ma costui gli ha detto di no o nemmeno gli ha risposto, l'elettore può scrivere al suo rappresentante di quarto livello chiedendogli di sfiduciare il rappresentante di quinto livello.
Se anche costui non gli da soddisfazione, scrive a quello di terzo livello chiedendogli di sfiduciare quello di quarto livello e così via fino a togliere lui stesso la fiducia al suo rappresentante di primo livello se nessuno gli da retta.

Oppure un cittadino si può rivolgere al suo rappresentante di primo livello chiedendo che una certa sua richiesta sia inviata ai livelli superiori e dicendo che per lui è così importante da prevedere la sfiducia in caso di risposta negativa.
Se il suo rappresentante di primo livello non accetta la cosa, l'elettore lo sfiducia invece se l'accetta sarà il rappresentante di primo livello a portare la richiesta a quello di secondo livello e a sfiduciarlo se costui la respinge e così via.

Dato che tutte le votazioni sono palesi, il cittadino dovendo seguire solo l'operato di cinque suoi rappresentanti è sempre in grado di sapere come si comportano costoro e se lo soddisfano o no.
Da parte loro i rappresentanti sapendo benissimo chi sono i loro elettori e chi li ha votati non possono agire come pare a loro e devono tenere in gran conto le opinioni dei propri elettori.

Un punto molto delicato perché una simile proposta possa funzionare è come decidere la suddivisione delle persone in gruppi perché è evidente che raggruppando in diversi modi persone dalle idee simili si potrebbe far prevalere un'idea invece che un'altra.
Però bisogna tener presente che, in una vera democrazia, i votanti non votano per gruppi prestabiliti, come accade spesso col sistema dei partiti, ma di volta in volta decidono se appoggiare o no un'idea per cui un elettore che su un certo argomento ha votato in maniera opposta alla mia, su di un altro argomento può benissimo trovarsi d'accordo con me.

Altri punti da approfondire sono anche come modificare nel tempo i gruppi e cioè come sostituire le persone decedute, se cambiare di gruppo o no chi si trasferisce in un'altra città e in che gruppi inserire i nuovi votanti.


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