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Altri Martini, anche non imparentati, più o meno famosi


Alberto Martini (Oderzo 1876 - Milano 1954) - disegnatore

Alberto è figlio di Giorgio Martini, insegnante di disegno e pitture naturalista. Il padre gli fa da maestro. Nel 1895 inizia la realizzazione di disegni a penna, in inchiostro di china, per illustrare opere letterarie. Nel 1898 lavora, a Monaco di Baviera per le riviste Jugend e Dekorative Kunst. Nel 1899 realizza della cromolitografie per le ditte Longo e Zoppelli di Treviso e collabora, come disegnatore, alla rivista Emporium.

Tra il 1901 ed il 1911 realizza moltissime illustrazioni, per svariati committenti, la maggior parte delle quali in inchiostro di china ma presenta anche due olii alla VII Biennale di Venezia. Dal 1912 si dedica anche alla pittura a pastello. Durante la Grande Guerra realizza una serie di litografie intitolate Danza macabra. Dopo la guerra si dedica anche al teatro disegnando costumi e coreografie. Alla fine degli anni '20 va a vivere a Parigi dove resta fino al 1934 tornando poi a Milano.

Alessandro Martini (Firenze 1834 - Torino 1905) - imprenditore

Nasce da una famiglia povera e quando, nel 1845, il padre si trasferisce a Torino va a lavorare come garzone nella distilleria Michel, Re, Agnelli e Baudino. Si occupa poi del settore commerciale e ne diventa socio. Nel 1863 la ditta prende il nome di Martini, Sola & C e si espande, dapprime aprendo una sede a Roma e poi sui mercati esteri. Nel 1879 la società cambia nome in Martini e Rossi.
Alessandro Martini si occupa anche di politica e diventa consigliere comunale a Torino e dal 1899 consigliere della Banca d'Italia. E' nominato Commendatore e Cavaliere del Lavoro.

Arturo Martini (Treviso 1889 - Milano 1947) - pittore e scultore

Arturo Martini inizia a lavorare com orafo e ceramista. Nel 1914 partecipa alla Mostra Futurista e collabora con L'Eroica, rivista di xilografia.
Successivamente si dedica alla scultura e realizza alcune opere pubbliche a Milano, un bronzo per l'Università la Sapienza di Roma ed un bassorilievo per il portale della chiesa del Sacro Cuore di Cristo Re, sempre a Roma. Nel 1941 fa la sua prima esposizione di dipinti e dall'anno successivo insegna all'Accademia di Venezia.

Bartolomeo Martini (San Bonifacio, 1676, - Monteforte d'Alpone, 1720) - medico e botanico

Bartolomeo Martini iniziò la sua carriera come speziale e poi si laureò in medicina a Padova nel 1704. Nel 1716 fu tra i fondatori dell'Accademia de' Naturalisti che si trovava a Soave.
Si interessò alla botanica facendo ricerche in particolar modo sulla flora del monte Baldo. I suoi erbari sono conservati presso la Biblioteca dell'Orto Botanico di Padova. Nel 1707 pubblicò un'opera sulle piante del Monte Baldo.

Biagio Martini (Parma, 1761 - 1840) - pittore

Biagio Martini ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Parma ottendendo vari riconoscimenti. Nel 1788 ha dipinto il Diogene e nel 1791 ha vinto un concorso dell'Accademia borbonica presentando la sua opera La morte di Socrate in seguito al quale si recò a studiare a Roma.

Tornò poi a Parma dove divenne professore di pittura. Successivamente l'Accademia fu chiusa ma riaperta nel 1803 sotto i francesi. In quel periodo si diceva che a Parma fosse il pittore più bravo. Nel 1816 ebbe l'incarico di recarsi a Milano per ricuperare le opere d'arte rubate a Parma da Napoleone Bonaparte. La duchessa Maria Luigia lo nominò primo pittore di corte.

Emidio Martini (Napoli, 1853 - Napoli, 1940) - filologo

Emidio Martini, laureatosi in legge ed il lettere, si interessò alla filologia classica. Lavorò nella Biblioteca Nazionale di Napoli, in quella di Palermo e poi alla Braidense di Milano dove diventò prefetto e realizzò nuovi cataloghi alfabetici a schede mobili al posto di quelli in volumi.

Si impegnò poi un una catalogazione analitica dei codici greci, pubblicando, assieme a Domenico Bassi, il Catalogus codicum Graecorum Bibliothecae Ambrosianae. Ritornato a Napoli si occupò di riordinare l'Officina dei papiri ercolanensi della Biblioteca Nazionale di cui diventò direttore nel 1900.

Enrico Martini (San Bernardino, 1818 - 1869) - patriota

Enrico Martini era figlio del conte Francesco dei Martini di Crema. Nel 1848 conosceva Cavour ed il re Carlo Alberto. Dopo le Cinque Giornate di Milano e la proclamazione del Governo provvisorio informò i milanesi della possibilità che Carlo Alberto entrasse in guerra.

Nonostante il parere contrario di Carlo Cattaneo, la proposta fu approvata come anche la fusione di Lombardia, Veneto e Piemonte. Dopo il ritorno degli austriaci Enrico Martini ebbe la cittadinanza piemontese e fu nominato ambasciatore ed inviato presso Pio IX nella speranza di una alleanza che non si concretizzò. Successivamente fu deputato del Regno di Sardegna e si dedicò alla politica.

Fausto Maria Martini (Roma, 1886 - 1931) - poeta

Fausto Maria Martini inizia il suo lavoro come poeta della scuola crepuscolore. Nel 1907 si reca negli Stati Uniti assieme a due amici. Torna in Italia nel 1908 e lavora come critico teatrale della rivista La Tribuna e successivamente passa al Giornale d'Italia. Nello stesso periodo scrive e pubblica vari testi teatrali.

Nel 1915 va in guerra come volontario e viene gravemente ferito. Solo dopo tre anni si riprende ed inizia a pubblicare varie opere di narrativa tra cui Verginità dove parla della Grande Guerra e Si sbarca a New York dove racconta il suo avventuroso viaggio negli Stati Uniti dove era arrivato su di un vapore.

Giovanni Martini (San Gimigniano?, 1406 - ~1483) - notaio e letterato

Giovanni, che appartenva alla famiglia dei Martini Cetti, seguì la professione di suo padre, Nello, diventando giudice e notaio ma ebbe maggior fama come letterato.
Giovanni Martini insegnò grammatica a San Gimignano e a Prato ed oltre a scrivere opere relative alla sua materia, fu anche poeta. In particolare il Martini sarebbe l'autore di L'alta virtù di quel collegio santo, una canzone dal contenute morale che dice quali siano le doti che una donna dovrebbe desiderare. Alcuni però (fra i quali anche Giosuè Carducci) attribuiscono quest'opera ad un poeta più antico.

Inoltre Giovanni Martini fu interpellato da Giovanni Rucellai in merito all'interpretazione di un passo dell'Altercatio Hadriani Augusti et Epicteti philosophi e rispose con una lettera nella quale proponeva tre interpretazioni delle quali il Rucellai scelse la prima per inserirla nel suo Zibaldone.
Nel 1464 Giovanni Rucellai riprese il lavoro della sua opera ed allora vi inserì l'intera lettera di Giovanni Martini insieme ad altre da lui ricevute, fra le quali una su Marsilio Ficino, con il titolo Opera di ser Giovanni di messer Nello da San Gimignano.

Giovanni Martini (Udine, ~1472 - 1535) - pittore

Giovanni Martini è nato in una famiglia di artisti del Friuli ed è stato un importante pittore agli inizi del Rinascimento. Le sue opere sono tutte di argomento religioso e molte di queste possono essere ammirate nelle chiese, in particolare nel Duomo di Udine, in quello di Portogruaro ed in quello di Spilimbergo mentre la sua pala d'altare per la chiesa di Santa Maria in Collevillano a Faedis è andata perduta. Altre opere si trovano presso importanti musei in Italia e all'estero.

Realizzò anche degli altari lignei per le chiese di Montemigliano, Faedis e Remanzacco. Quello di Montemigliano è il suo capolavoro: è alto più di cinque metri e comprende una sessantina di statue. A differenza degli altri altari lignei non è suddiviso in tante scene separate ma illustra un'unica scena.

Giovanni Martini (Bologna, 1910 - 1944) - partigiano

Giovanni Martini fu tra i primi ad entrare nel movimento partigiano e fu uno dei fondatori della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi di cui divenne il vice comandante usando Paolo come nome di combattimento. Fu uno dei dodici partigiani che, nell'agosto del 1944, liberarono i carcerati politici che si trovavano nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna.

All'inizio di dicembre del 1944 fu catturato e torturato perché desse notzie sugli altri partigiani ma senza riuscire a farlo parlare. Fu fucilato il 15 dicembre 1944. Al suo nome fu intestata la 2a brigata Paolo Garibaldi.
Dopo la fine della guerra gli è stata riconosciuta la medaglia d'oro al valor militare e gli è stata intitolata una strada di Bologna.

Giovanni Battista Martini (Bologna, 1706 - 1784) - musicista

Giovanni Battista Martini nacque a Bologna da Andrea che era violinista e che lo istruì fin da quando era piccolissimo. Studiò poi il clavicembalo, il canto ed il contrappunto. Entrò nei francescani nel 1721.
Nel 1725, a soli 19 anni, fu nominato maestro di cappella della chiesa di San Francesco a Bologna. Nel tempo creò una vasta ed importante biblioteca di libri e manoscritti inerenti la musica.

Nel 1758 diventò membro dell'Accademia Filarmonica di Bologna. Il suo metodo pratico d'insegnamento, che difendeva le tradizioni e la purezza di stile, diede ottimi risultati per cui molti suoi allievi divennero famosi contribuendo a diffondere, a livello europeo, la fama del loro maestro.
Il più famoso dei suoi allievi è Mozart che, ancora giovinetto, si recò a Bologna e sostenne un esame di composizione.

Luca Martini (Firenze 1507 - Pisa 1561) - ingegnere

Luca Martini nasce a Firenze da una famiglia benestante. Sua madre è nipote dell'umanista Poggio Bracciolini. E' consulente del Duca Cosimo de' Medici che, nel 1546, lo incarica della costruzione della Loggia del Mercato Nuovo. Nel 1550 il Duca lo nomina Provveditore dell'Ufficio delle Galee e dell'Ufficio dei Fiumi e Fossi di Pisa con l'incarico di occuparsi del prosciugamento delle paludi che vi erano attorno a Pisa e che erano infestate dalla malaria.
Luca Martini si interessa anche alla letteratura ed è membro di numerose accademie, in particolare si diletta nello scrivere poesia burlesca. E' amico di Benvenuto Cellini che lo cita nelle sue memorie e gli dedica una poesia.

Luigi Martini (Sustinente 1803 - Mantova 1877) - sacerdote

Luigi Martini diventò sacerdote nel 1828. Nel 1848 venne nominato Rettore del Seminario di Mantova. Fu accusato di aver simpatia per le idee liberali ma non entrò mai a in circoli o assocazioni politiche. Fu incaricato dal Vescovo di Mantova di assistere i condannati a morte dagli austriaci per motivi politici e cioè i cosiddetti Martiri di Belfiore fra i quali vi furono anche tre sacerdoti: Bartolomeo Grazioli, Giovanni Grioli ed Enrico Tazzoli.

Quando la Lombardia entrò a far parte del Regno d'Italia pubblicò un'opera intitolata Confortatorio di Mantova negli anni 1851,52,53 e 55 dove racconta gli ultimi giorni di vita dei martiri. Tranne un periodo di cinque anni durante la dominazione austriaca (dal 1854 al 1859) rimase Rettore del Seminario di Mantova fino al 1871 quando il Seminario fu chiuso a seguito di nuove critiche di simpatie liberali.

Mario Augusto Martini (Firenze, 1884 - 1961) - politico

Durante gli studi universitari, per tre anni (1905-1907), è Presidente Nazionale della FUCI (Federazione universitaria cattolica italiana) e fonda la rivista Studium. Si interessa poi ai problemi sociali ed in particolare alle lotte contadine. E' tra i fondatori della Sezione di Firenze del Partito Popolare Italiano.

Dal 1912 al 1919 è Sindaco del Comune di Casellina e Torri (che diventerà successivamente Comune di Scandicci). E' eletto deputato nel 1919, 1921 (quando è Sottosegretario ai Lavori pubblici) e nel 1924. Con l'avvento del fascismo decade dalla carica di Deputato. Nel 1943 entra a far parte della Resistenza toscana in rappresentanza della Democrazia Cristiana.

Dopo la fine della guerra è, per un breve periodo, Presidente della Provincia di Firenze ed è poi nominato Ambasciatore in Brasile dove rimane dal 1945 a 1953. E' poi Presidente della casa editrice Le Monnier e dal 1955, Presidente della Banca Toscana

Mario Martini (Pianoro 1901 - Irun 1937) - antifascista

Nel 1921 fu arrestato con l'accusa di avere partecipato a uno scontro a fuoco con i fascisti, fu incriminato per tentato omicidio e porto abusivo di arma ma fu assolto con formula piena e scarcerato. Nel 1924, però, fu pugnalato dai fascisti e gravemente ferito.

Una volta guarito si trasferì a Milano dove fu nuovamente arrestato per una scheda ed una somma di danaro per la sottoscrizione a favore dei minatori inglesi trovata in suo possesso.
Nel 1927 espatriò clandestinamente in Francia dove svolse una intensa attività politica nelle organizzazioni antifasciste. Nel 1936 lascò Parigi per arruolarsi nelle brigate internazionali che combattevano in Spagna. Fece parte della Milizia popolare e morì in combattimento sulla Puncha vicino ad Irun nel 1937.

Martino Martini (Trento 1614 - Hangzhou 1661) - gesuita

Martino Martini entra nella Compagnia del Gesù nel 1632 e viene mandato a Roma a studiare materie classiche e filosofia, ha però grande interesse per l'astronomia e la matematica che studia con Athanasius Kircher. Chiede di andare missonario in Cina. Viene mandato a Lisbona dove, nel 1639 diventa sacerdote e l'anno successivo salpa per Macao dove rimane fino al 1643 studiando il cinese.

Si trasferisce poi ad Hangzhou per svolgere la sua attività missionaria. Da lì fa numerosi viaggi per le province della Cina raccogliendo molte informazioni geografiche. Nel 1651 parte per Roma come delegato delle missioni cinesi ma ha un viaggio estremanente avventuroso per cui arriva a Roma solo nel 1655. A Roma discute per cinque mesi sul problema dei riti cinesi e cioè quali antiche pratiche cinesi come la venerazione degli antenati fossero permesse ai cinesi convertitisi al cristianesimo. Nel 1656 la Propaganda Fide si pronuncia a favore delle tesi dei gesuiti.

Intanto, nel 1655, Martino Martini pubblica la sua opera più importante il Novus Atlas Sinensis che avrà un successo strepitoso per la sua precisa cartografia della Cina che sarà utilizzata dai cartografi per quasi un secolo. Nel 1658 torna in Cina dove, vicino ad Hangzhou, costruisce una chiesa a tre navate che oggi si chiama la Cattedrale dell'Immacolata Concezione. Nel 1661 muore di colera.

Pietro Martini (Cagliari, 1800 - 1866) - letterato

Tutte le sue opere trattano della storia della Sardegna, inoltre, dal 1837, assieme a suoi fratelli, fu l'anima del giornale Indicatore sardo fortemente filo-monarchico. Tra le sue opere ricordiamo Biografia sarda (1837-38), Storia ecclesiastica di Sardegna (1839-40), Storia di Sardegna dall'anno 1799 al 1816 (1852), Compendio della storia di Sardegna (1855), Illustrazioni e aggiunte alla Storia ecclesiastica di Sardegna (1858) e Storia delle invasioni degli Arabi e delle piraterie dei barbareschi in Sardegna (1861).
Purtroppo fu una delle principali vittime della truffa detta delle Carte d'Arborea cioè pergamene e documenti falsi offerti agli studiosi dal 1845 al 1870. Sulla base di questi documenti falsi scrisse varie opere il cui compendio fu Pergamene, codici e fogli cartacei d'Arborea (1863).

Quinto Martini (Seano 1908 - Firenze 1990) - pittore e scultore

Inizia da autodidatta e viene apprezzato da Ardengo Soffici che lo aiuta e lo istruisce. Partecipa al gruppo di artisti, che a Prato, sono legati alla rivista Il Selvaggio. Qui, nel 1927, fa la sua prima mostra. Svolge il servizio militare a Torino dove conosce molti artisti e scrittori.
In questo periodo si dedica soprattutto alle terracotte e nel 1934 partecipa alla Biennale di Venezia con l'opera in terracotta Ragazza seanese. Successivamente partecipa a molte mostre anche con opere in bronzo. Produce anche acqueforti e disegni.

Nel 1943 espone dei dipinti della serie dei Mendicanti che viene chiusa perchéinvisi alle autorità e poco dopo viene incarcerato. Dopo la guerra, continua la sua attività artisticacon grande successo. Si dedica anche all'insegnamento nei Licei artistici e dal 1960 insegna scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze.

Simone Martini (Siena ~1284 - Avignone 1344) - pittore

Simone Martini fu uno dei più importanti artisti del Trecento. Fu chiamato anche Simone Senese dal nome della città dove è nato e cresciuto.
Tra le sue opere ricordiamo gli affreschi della Maestà del Palazzo Pubblico di Siena e della cappella di San Martino nella basilica inferiore di San Francesco d'Assisi oltre all'affresco Guidoriccio da Fogliano all'assedio di Montemassi realizzato, molti anni dopo sempre nel Palazzo Pubblico di Siena ed infine gli affreschi per la cattedrale di Notre-Dame des Doms di Avignone.
A Napoli, per incarico di Roberto d'Angiò dipinse San Ludovico di Tolosa che incorona il fratello Roberto d'Angiò. Realizzò numerosi polittici a San Gimignano, Pisa, Orvieto ed Avignone ed è da ricordare anche la sua ultima opera realizzata a Siena: l'Annunciazione tra i santi Ansano e Margherita per il Duomo di Siena, dipinta assieme a suo cognato Lippo Memmi.

Steve Martini (contemporaneo) - scrittore

Dopo aver iniziato come giornalista, si laurea in legge e dal 1974 inizia la carriera di avvocato. Dal 1984 diventa scrittore a tempo pieno e diventa famoso a livello internazionale scrivendo molti libri pubblicati anche in Italia. Il protagonista dei suoi libri è l'avvocato Paul Madriani.

Tommaso Martini (Bivongi, 1688 - 1755) - pittore

Pittore di scuola napoletana divenne famoso come ritrattista per questo motivo molte sue opere si trovano ora presso collezioni private. Oltre che a Napoli lavorò anche nello Stato Pontificio ed in Calabria. Ha dipinto anche opere (specialmente raffigurazioni della Madonna) per le chiese di Santa Cristina d'Aspromonte (RC), Bocchignano (RI) e Bivongi (RC).

Vincenzo Martini (Monsummano Terme, 1803 - 1862) - politico e drammaturgo

Vincenzo Martini fu segretario dell Ministero delle Finanze del Granduca di Toscana, Leopoldo II, fino al 1849 quando vi fu l'avvento della Repubblica. Al ritorno del Granduca fu nominato Ministro delle Finanze ed Amministratore delle Regie Dogane.
Si dedicò anche alla letteratura e nel 1841 pubblicò una tragedia (Una proscrizione sotto Caterina de' Medici) e successivamente (tra il 1842 ed 1858) pubblicò anche nove commedie.

Virginia Martini Salvi (Siena, XVI secolo) - poetessa

Frequentava l'Accademia degli Intronati a Siena i cui componenti erano antispagnoli e filofrancesi dato che gli spagnoli occupavano da decenni Siena. I suoi focosi componimenti avevano tutti un forte contenuto politico e venivano diffusi sotto forma di volantini tant'è che fu messa agli arresti domiciliari a Casole dove viveva suo padre.
Quando, nel 1552, i francesi cacciarono gli spagnoli da Siena, i suoi componimenti furono dedicati ad elogiare loro ed in particolar modo Enrico II. Nel 1555 Siena fu occupata dai Medici e Virginia fu esiliata a Roma da dove continuò a chiedere al sovrano francese di difendere Siena.


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