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Altri Manservigi, anche non imparentati, più o meno famosi


Adriano Manservigi (Casarza della Delizia, 1949 - Verona, 2016) - calciatore

Giocò in serie D nell'Audace San Michele, nello Schio e nel Legnago Salus ed in serie C nel Padova e nella Mestrina. Tornò all'Audace nel 1976-77 e segnando dieci goal dette un contributo decisivo alla squadra che riconquistò la Serie C.
Intraprese poi la carriera di allenatore che continuò fino alla stagione 2014-2015.

Alessandro Manservigi/isi (Malalbergo, 1851 - Bologna, 1912) - sarto e benefattore

Alessandro Manservigi nasce a Malabergo nel 1851. Quando ha sette anni sua mamma va ad abitare a Bologna, nel trasferimento il cognome diventa Manservisi. Nel 1875 Alessandro apre, in via Ugo Bassi, un laboratorio di sartoria che diventa il più rinomato di Bologna. Nel 1881 apre anche una calzoleria attigua alla sartoria.

Nel 1886 compra, a Castelluccio di Porretta, una antica casa, già dei Conti Nanni Levera e la restaura secondo la moda romantica del tempo ottenendone un castello neogotico. Quando, nel 1912, muore, lascia in eredità i suoi beni ed il castello ad un istituto di beneficenza affinché fosse realizzata una colonia per i bambini poveri che avrebbe avuto sede nel castello stesso.

Biagio Manservigi (XIX secolo) - politico

Nel 1849, nei territori dello Stato Pontificio, nasce la Seconda Repubblica Romana. A Ferrara, il 16 marzo 1849, hanno luogo le elezioni dei Consiglieri Municipali. Biagio Manservigi partecipa alle elezioni, riceve 574 voti e risulta tra gli eletti.
Partecipa poi anche alla riunione del 6 maggio nella quale si discute la dichiarazione avuta dal comandante della truppe austriache appena giunte ed accampate presso la Fortezza nella quale il Consiglio decise di non essere autorizzato a deliberare in merito.

Elio Manservigi (Malalbergo, 1907 - dopo il 1940) - antifascista

Elio nasce a Malalbergo nel 1907 da Amedeo Manservigi e Guglielmina Bassi. A diciottanni si trasferisce a Bologna. Si professa come antifascista e per questo viene aggredito e bastonato. Nel novembre 1939 viene arrestato ed inviato al confino a Monteforte Irpino (AV). Dopo circa un anno viene liberato ma continua ad essere un sorvegliato speciale fino alla caduta del fascismo.

Elodia Manservigi (Pontelagoscuro, 1893 - Roma, dopo il 1967) - antifascista

Elodia è la sorella di Lino Manservigi [>>]. Nel 1920 sposò Angelo Valente che successivamente emigrò nell'Unione Sovietica dove Elodia lo raggiunse nel 1923. A Mosca vi era anche Lino Manservigi, fratello di Elodia. Dopo qualche anno suo marito morì ma lei rimase a Mosca con suo figlio Sergio.

Durante le purghe staliniane, nel novembre del 1937, suo fratello Lino fu arrestato e poi condannato alla fuciliazione nel marzo dell'anno successivo. Nel 1940 anche Elodia fu arrestata, condannata a cinque anni di lager ed inviata al gulag di Karaganda (ora Qaraghandy, si trova nel Kazakistan) dove poi rimase confinata. Ritornò libera solo nel 1956 e solo allora seppe che anche suo figlio Sergio era morto in un lager staliniano.

Enea Manservigi (Portomaggiore, 1894 - 1915) - soldato

Enea nasce a Portomaggiore da Didimo Manservigi nel 1894. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale viene arruolato ed assegnato al 86° reggimento Fanteria. Viene ferito nei combattimenti di Monte San Michele e muore il 21 ottobre 1915 per le ferite riportate.

Giovanni Arcangelo Manservigi (Argenta, 1896 - 1916) - soldato

Giovanni Arcangelo nasce ad Argenta da Pietro Manservigi nel 1896. Si trasferisce a Bologna dove lavora come meccanico. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale viene arruolato ed assegnato al 206° reggimento Fanteria. Viene ferito in combattimento e catturato dal nemico. Per le ferite riportate muore in prigionia il 25 maggio 1916.

Giovanni Manservigi (Ferrara, 1895 - 1917) - soldato

Giovanni nasce a Ferrara da Salinguerra Manservigi nel 1895. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale viene arruolato ed assegnato al 215° reggimento Fanteria. Il 27 agosto 1917 viene dichiarato disperso sul Medio Isonzo.

Lino Manservigi (Pontelagoscuro, 1897 - Mosca, 1938) - antifascista

Lino Manservigi era un meccanico e lavorava alla Lancia di Torino. Era un dirigente socialista e nel 1921, dopo l'occupazione delle fabbriche, emigrò in Unione Sovietica dove si sposò.
Con lo scatenarsi delle purghe staliniane, dette il Grande Terrore, fu arrestato dalla polizia sovietica nel novembre 1937 e condannato alla fuciliazione nel marzo del 1938. Di lui non si ebbero più notizie.
Nel 1956 sua sorella ottenne la sua riabilitazione postuma.

Mario Manservigi (Ferrara, 1893 - Libia, 1915) - soldato

Mario nasce a Portomaggiore da Luigi Manservigi nel 1893. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale viene arruolato ed assegnato al 37° reggimento Fanteria e mandato in Libia dove, l'8 luglio 1915, viene dichiarato disperso.

Massimo Manservigi - religioso, giornalista e regista

Massimo Manservigi è nato a Vigarano Mainarda ed è diventato sacerdote nel 1988. Attualmente è Vicario generale della Diocesi di Ferrara-Comacchio. Monsignor Manservigi è anche direttore del settimanale diocesano La Voce di Ferrara-Comacchio.

Inoltre è stato regista di film e documentari che hanno ottenuto numerosi premi. In particolare ricordiamo Cercando le sette chiavi (sull'architetto spagnolo Anton Gaudì), Norina: una mamma di 74 figli, Teresa d'Avila: i giardini dell'anima (sulla sua vita e sulle sue opere), Muto come un sasso (frutto della collaborazione dei cittadini di Tresigallo), In-canto nei luoghi del cuore (sulla Corale di Vigarano Pieve) e Dio solo.

Pietro Manservigi (1863 - dopo il 1932) - socialista

Pietro Manservigi nasce ad Argenta (FE) nel 1863 ma poi si trasferisce a Bologna dove lavora come operaio. E' soprannominato Piroccio. Si professa di fede socialista per cui viene schedato dalla polizia tra le persone pericolose per la sicurezza dello Stato ma poi, per moltissimi anni, la polizia si limita a tenerlo d'occhio pensando che non potesse svolgere fattiva propaganda non essendo un uomo colto.

Rosa Manservigi/isi (XVIII secolo) - soprano

Rosa Manservigi era un soprano ma di lei si sa poco, nemmeno il suo cognome esatto. Un'enciclopedia musicale inglese dice che proveniva da una famiglia di cantanti ed un sito francese la dice toscana ma nessuno dei due cita le sue fonti. Quando, nel 1772 a Monaco di Baviera, canta nella parte di Kametri, donzella tartara, nell'opera Il Kam Cinese di Matteo Rauzzini, nel libretto stampato per l'occasione, il suo cognome è Manservigi.

Mozart, allora diciannovenne, scrisse per lei il ruolo di Sandrina ne' La Finta Giardiniera che debuttò nel 1775 e dove il cognome diventa Manservisi. Sempre nel 1775, a Monaco di Baviera, interpretò il ruolo di Amital ne' La Betulia liberata di Andrea Bernasconi [Anche Mozart, nel 1771 scrisse un'opera con il medesimo titolo e sullo stesso libretto di Metastasio, ma la prima dell'opera di Mozart fu nel 1786 mentre quella dell'opera di Bernasconi era stata nel 1754].

Nel 1778 si recò a Palermo per cantare la parte di Felicita ne' Il zotico incivilito di Pasquale Anfossi. Dal 1783 cantò a Vienna come Berenice ne' La finta principessa di Felice Alessandri e come Donna ne' La Stella frascatana di Giovanni Paisiello. L'anno successivo cantò come Camilletta ne' La finta amante e come Belisa ne' Il re Teodoro in Venezia, entrambe opere di Paisiello e fu Carlotta in I contrattempi di Giuseppe Sarti e Lauretta ne' Il ricco d'un giorno di Antonio Salieri.

Nel 1785 lasciò Vienna per cantare al Teatro San Moisè di Venezia. Fu chiamata a cantare anche a Milano ma durante il viaggio si ammalò. In questa occasione fu chiamata La Manserviti. Successivamente si recò a Dresda dove diventò maestro di canto e dove incontrò nuovamente Mozart nel 1789.

Teresa Manservigi/isi (XVIII secolo) - cantante lirica

Sorella della più famosa Rosa [>>], nel 1775 al Teatro Cuvilliés di Monaco di Baviera, ha partecipato alla prima assoluta dell'opera La Finta Giardiniera di Mozart nel ruolo di Serpetta.


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