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Il perché delle mie ricerche


Come è nato il mio interesse

La voglia di raccogliere informazioni su chi mi aveva preceduto direttamente mi è venuta molti anni fa, all'incirca all'epoca del militare (1974), leggendo un libro intitolato Il regalo del mandrogno (di Pierluigi ed Ettore Erizzo).

Si trattava di un libro di fantasia ma gli autori raccontavano che la base della trama era stata formata su vecchie storie accadute a loro antenati e che si raccontavano all'interno della loro famiglia e sul possesso da parte loro di due vecchie pistole appartenute ad uno di questi antenati.

Ho pensato che io invece, benché avessi anche qualche oggetto risalente a qualcuno dei miei bisnonni (ad esempio di Antonio Comaschi), su di loro e su cosa avessero fatto non sapevo niente o quasi.

Come sarebbe facile raccogliere dati

Si conosce il nome di qualcuno dei bisnonni, magari quelli dei quali abbiamo visto una volta la tomba da bambini, si conoscono personalmente i nonni ma poi queste informazioni non vengono tramandate ai figli ed i nipoti che le ignorano.

Molti da bimbi hanno ancora tutti i nonni viventi, basterebbe chiedere a costoro notizie sui loro genitori e nonni per risalire ad un'epoca di circa centocinquant'anni anteriore alla propria data di nascita.
Inoltre poiché il numero di antenati diretti aumenta in modo geometrico col risalire le generazioni (abbiamo 2 genitori, 4 nonni, 8 bisnonni, etc.) uno potrebbe così ottenere i nomi di ben trenta antenati diretti partendo dai genitori ed arrivando ai nonni dei nonni.

Purtroppo la maggior parte delle persone, magari curiosissime sulla vita delle persone famose, non ha il benché minimo interesse a conoscere queste cose e se, per caso, qualcuno gliele racconta, se le dimenticano all'istante; così il destino di molti genealogisti è quello di non suscitare l'interesse dei propri parenti e di trovare spesso più soddisfazione nel parlare delle proprie ricerche ad altri genealogisti che ai propri parenti.

Le mie ricerche

Quando feci queste considerazioni cercai di raccogliere il maggior numero di notizie dai miei parenti più vecchi, ottenendo però ben poco.
A quell'epoca dei miei nonni era vivo solo nonno Edoardo che essendo rimasto orfano di madre in tenera età sapeva ben poco sui suoi ascendenti.

Allora, nell'arco di molti anni, ho, quando è stato possibile, raccolto altri dati da svariate fonti.
Sono suddivisi nelle quattro famiglie dei miei nonni: Cavallari, Comaschi, Cozzolino e Silvani.

Di queste quella che ha avuto maggiori ricerche è quella dei Cavallari, non perché voglia privilegiare la famiglia che mi ha dato il cognome ma perché, essendo l'unica originaria di un paese vicino a Ferrara, per ragioni logistiche è stata quella per la quale è stato più semplice raccogliere informazioni.

Successivamente Internet mi ha dato modo di ottenere molti dati in maniera semplice e veloce, sia in maniera diretta consultando siti, archivi ed emeroteche on-line, sia trovando i titoli di numerosi libri interessanti ed in quali biblioteche si trovavano.

Alla fine del 2012 un accordo fra la Direzione Archivi del Ministero dei Beni Culturali e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (chiamati di solito e più semplicemente Mormoni) ha reso possibile la digitalizzazione degli archivi di stato civile depositati in vari Archivi di Stato italiani. I registri antichi riguardo i periodi napoleonico, della restaurazione e postunitario.

Ho così esteso le mie ricerche non solo ai miei antenati ma a tutti quelli che hanno portato uno dei cognomi dei miei antenati e di quelli di mia moglie (Grappa, Manservigi, Martini e Contarini) o anche altri cognomi collegati ed interessanti per varie ragioni.


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