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In ricordo di Marina Grappa

Ritratto di Marina Grappa


Premessa

Scrivere un ritratto di Marina non è affatto facile. Non vorrei infatti presentare un semplice elenco di date e di avvenimenti ma vorrei mostrare come Marina si sia sempre impegnata a favore del prossimo ed abbia saputo fare tanto anche se in maniera semplice e non vistosa.

Inoltre vorrei utilizzare il più possibile le parole stesse di Marina. Fare ciò non è facile e soprattutto richiede molto tempo per cui, per ora, pubblico questa pagina, anche se largamente incompleta, riservandomi di migliorarla ed ampliarla col tempo.
Per alcune parti ho utilizzato il curriculum vitae da lei stessa preparato per il Comitato Etico dell'ASL di Bologna del quale ha fatto parte per sei anni. Si tenga presente, però, che tale curriculum è aggiornato solo fino al 2010.

Sulla bravura di Marina come artista polivalente ho scrittura un'apposita pagina che però è ancora da completare: Marina artista, mentre è ancora da sviluppare il racconto del suo impegno nell'associazione Linguamara che si occupa dei problemi dati dalla balbuzie.

Inoltre andrebbero raccontate le tante cose che ha fatto per gli altri e delle quali, spesso, io stesso non ero a conoscenza. Dopo la sua scomparsa tantissime persone mi hanno raccontato di come Marina le avesse aiutate in un momento difficile.

Manca anche il racconto del suo impegno come genitore durante gli studi di mio figlio dalle materne all'Università e soprattutto manca il racconto della sua lunga malattia e del molto tempo che ha passato a chiedere giustizia per far sì che non accadesse ad altre donne quanto era accaduto a lei.

Per ora mi limito a dire che, se chi doveva vedere avesse visto quello che doveva vedere quando doveva vederlo, molto probabilmente Marina sarebbe ancora con noi e che, se la comunità scientifica internazionale non avesse presa per buona quella che si è visto poi essere una frode scientifica, Marina (ed altre decine di migliaia di persone in tutto il mondo) non sarebbe stata sottoposta a cure pesantissime, invalidanti, del tutto inutili ed anzi dannose.

Giovinezza e studi

Marina nasce a Ferrara nel maggio del 1950. Passa un'infanzia serena in una bella casa, alla primissima periferia della città, con i genitori ed i nonni materni. La casa ha un vasto giardino dove vi è anche un orto curato dal nonno e vari alberi da frutto.

Quando Marina sta per cominciare ad andare a scuola, l'atmosfera della casa cambia perché sua madre, depressa da un lutto, attraversa un momento difficile e si rivolge ai medici che non solo non riescono ad aiutarla ma la scombussolano ancora di più per cui, per anni, avrà, di tanto in tanto, delle ricadute.

Molti anni dopo Marina ha cercato di capire cosa fosse veramente successo a sua mamma dato che, da quando è venuta a vivere con noi ed è stata seguita da lei stessa, non ha più avuto problemi. Ha anche cercato di consultare le cartelle cliniche di allora ma ciò non è stato possibile e non si sa nemmeno se esistano ancora.

Quanto accadde si può riassumere con queste poche parole che Marina stessa ha scritto nel 2013: Purtroppo hanno sperimentato anche su mia madre senza consenso informato, negli anni '50 usavano le anfetamine, droghe che venivamo sperimentate anche in casi di lieve depressione (mia madre era sofferente per un lutto). La mia infanzia ed anche la mia giovinezza la passai ad assistere mia madre.

La mamma di Marina, che prima della guerra era impegata all'Ufficio di Collocamento e che poi aveva avuto un negozio di alimentari ed era stata sarta, non si riprenderà mai del tutto dalle sperimentazioni a cui è stata sottoposta. In quegli anni ad altre donne va anche peggio: vengono sottoposte ad una terapia ormonale che trasforma il loro fisico in quello di un'uomo.

Ecco cosa scrive Marina su quei giorni: La domenica andavo con la Lambretta di mio padre in Ospedale a trovare mia madre. Una bimba di cinque anni entra e attraversa saloni e padiglioni con le vetrate enormi e due lunghe file di letti (apparentemente uomini e donne ma erano gli ormoni steroidei a mascolinizzare le pazienti) poi il sorriso luminoso e le braccia spalancate di mia madre. Quante domeniche, quanti Natali e Pasqua di tristezza!
Tutti gli esperimenti fatti su mia madre: pentotal, shock insulinici, anfetamine, testosterone, ecc.

A seguito dello stress al quale si trova di colpo sottoposta Marina inizia a balbettare. A scuola va molto bene ugualmente e sulla pagella di quinta elementare la sua insegnante scrive: Affetta da balbuzie (in seguito ad un dispiacere) ha cercato di lottare continuamente contro questo impedimento. E' attiva, intelligente, d'ottima condotta, penso che migliorando nella pronuncia, possa anche affrontare studi impegnativi.

Fortunatamente, anche a seguito di questo buon giudizio, non viene iscritta alla Scuola di Avviamento Professionale, come qualcuno suggeriva, ma alla Scuola Media Torquato Tasso, allora reputatissima, che frequenta con ottimi risultati.

Una volta finite la medie Marina vorrebbe iscriversi alle Magistrali perché è suo desiderio insegnare ai bambini ma, a causa della sua balbuzie, l'iscrizione non viene accettata ed allora Marina viene iscritta ad una scuola professionale dove avrebbe studiato stenografia e lingue estere.

Ora, dopo decenni di riforme della scuola fallite e di un generale decadimento della qualità dell'insegnamento, può sembrare poco importante questa rinuncia di Marina ma allora vi erano ancora molte maestre di una bravura e di una preparazione oggi inimmaginabile e quindi diventare maestra ed insegnare ai bambini appariva ancora una vera e propria missione.

Nella scuola professionale Marina non si trova affatto bene e benché tutti le dicano quanto sia difficile il Liceo Classico, vuole abbandonare questo studio che non la interessa e si iscrive al Liceo Classico Ariosto che frequenta con ottimi risultati. E' sempre promossa senza venire mai rimandata (cosa riuscita allora a pochissimi) e si diploma con la media dell'otto.

Per ottenere ciò si è dovuta impegnare moltissimo perché la sua balbuzie l'ha svantaggiata parecchio. Nel 2011, parlando di ciò, Marina scriverà: Infastidire il meno possibile la gente quando parlavo, la soluzione era dire l'essenziale o stare zitta. Non potevo dimostrare a nessuno della mia scuola quanto avessi studiato, non ne avevo il diritto, avevano gli altri la precedenza, o meglio le loro orecchie avevano più diritti di quanti ne avessi io.

Una volta diplomata Marina avrebbe voluto iscriversi a Sociologia perché Marina, come lei stessa scrive, ama la gente e vorrebbe poter conoscere tutte le creature di questo mondo, parlare con loro e ascoltarle, comprenderle e amarle. Allora però la Facoltà di Sociologia c'era solo presso l'Università di Trento ed i suoi genitori, sia per la lontananza, sia perché allora, in piena contestazione, la facoltà era molto chiacchierata, non sono d'accordo.

Marina allora decide di iscriversi a Medicina. Lo studio la appassiona e sostiene diversi esami con voti ottimi. Ovviamente Psicologia è l'esame che è più vicino al suo cuore e così non manca un bel trenta e lode. Marina però è molto perfezionista e non sostiene un esame finché non si sente perfettamente preparata per cui impiega molto tempo a studiare prima di decidersi a presentarsi ad un esame.

Inoltre Marina vuole aiutare i suoi e collabora tenendo l'amministrazione dell' Azienda artigiana di famiglia e poi facendo vari lavori per integrare le entrate della famiglia: lavora per un periodo presso la Società Eridania Z. N. di Ferrara e presso la Direzione Provinciale Poste e Telegrafi di Ferrara oltre a passare varie estati al mare lavorando come commessa o come cameriera (e da ciò deriverà la sua estrema gentilezza nei confronti di queste persone delle quali, diceva, conosceva il duro lavoro e l'aiuto che può dare anche solo una parola gentile).

Marina non pensa solo ai suoi e negli anni '70 è socia dell'Organizzazione Internazionale I.B.O. (Soci Costruttori) presso la Comunità di San Girolamo occupandosi di assistenza alle persone disabili. Partecipa anche ad un campo di lavoro a Gubbio dedicato a restaurare un vecchio edificio da utilizzare poi per le finalità dell'associazione.

Così facendo, però, Marina rimane indietro nello studio e finisce per non laurearsi, anche se non smetterà mai di studiare e sosterrà qualche esame anche molti anni dopo (uno addirittura quando era all'ottavo mese di gravidanza).
Purtroppo, ogni volta che si impegna maggiormente, sorge qualche grave problema esterno che richiede tutta la sua attenzione: prima la gravidanza e la crescita di nostro figlio, poi la tante cure che dedicherà a sua madre ed infine sarà Marina stessa ad ammalarsi.

L'impegno nel settore medico

Nonostante Marina non si sia laureata, la Medicina resta la sua grande passione e le sue esperienze professionali e di volontariato in questo settore sono di tutto rispetto.

Nel 1985 lavora, per un breve periodo data la nascita di nostro figlio, presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna. Dal 1986 al 1995 Marina è socia coordinatrice e consigliera dell' Associazione Linguamara per lo studio e la prevenzione dei disturbi del linguaggio. Nel 1995, in rappresentanza dell'Italia e dell'associazione, partecipa al Congresso Mondiale sui problemi della parola che si è tenuto a Linköping (Svezia).

Lavora, poi, per vari anni presso un Poliambulatorio medico-oculistico di Bologna ma deve smettere dopo la diagnosi di tumore e le pesanti cure alle quali viene sottoposta.

Appena Marina sta meglio prende presso di sé sua mamma che, durante la sua malattia, era stata in una casa di riposo dove andava lentamente peggiorando e così facendo regala a sua mamma altri dieci anni di vita abbastanza serena. Quando la situazione si è un po' assestata Marina si dedica al volontariato.

Nel 2004 e 2005 è collaboratrice presso il C.D.M. (Centro per i Diritti del Malato) dell'Ospedale S. Orsola-Malpighi. Si tratta di una associazione legata a Cittadinanzattiva ed al Tribunale per i Diritti del Malato di Roma.

Sempre nel 2005 è componente laica del gruppo di lavoro afferente al Progetto ASL Laboratorio dei Cittadini per la Salute strutturato secondo le norme del Piano Sanitario Regionale 1999/2001 e del Piano Sanitario Nazionale 2003/2005 per promuovere la partecipazione e sviluppare la competenza dei cittadini riguardo al Servizio Sanitario, per una condivisione responsabile nelle decisioni riguardanti la salute della comunità. Tra gli obiettivi del Laboratorio: valutare l'appropriatezza nell'uso dei farmaci, dei test diagnostici, degli screening di massa e la razionalità dei servizi offerti.

Nel 2005 e 2006 viene chiamata, come rappresentante dei cittadini, a far parte del Programma Ricerca e Innovazione della Regione Emilia-Romagna (Progetto PRI E-R). Si tratta di una iniziativa istituzionale che mira a sostenere finanziariamente le Aziende Sanitarie della Regione per sviluppare la Ricerca e l'Innovazione come previsto dalla Legge regionale n. 29/2004 offrendo loro un ruolo di protagoniste nella gestione del settore.
Come membro del panel per la terapia adiuvante e per la terapia avanzata del tumore della mammella, partecipa al tavolo di studio per l' uso appropriato dei farmaci oncologici e del follow-up.

Nel 2007 il lavoro svolto da tutti i membri dei panel attraverso l'applicazione del metodo Grade ottiene un autorevole riconoscimento da parte del Journal of Clinical Oncology che pubblica l'articolo Developing clinical recommendations for breast, colorectal and lung cancer adjuvant treatments using the GRADE system riportando in appendice i nomi di tutti coloro che vi hanno contribuito.

Nell'aprile del 2007 Marina diventa membro laico del Comitato Etico Indipendente dell'ASL di Bologna. Nel 2010 la sua nomina viene confermata e continua a far parte del Comitato fino a che, nel 2013, la riforma dei Comitati etici provoca la sua chiusura. Benchè sia già gravemente ammalata, riesce a partecipare, anche se con le stampelle, perfino all'ultima riunione del Comitato con grande stupore del suo oncologo che faceva anch'egli parte del Comitato e che la credeva ricoverata a Modena.

La partecipazione al Comitato etico ha richiesto un grande impegno da parte di Marina ma, oltre ad alcune arrabbiature, le ha dato anche molte soddisfazioni che hanno compensato in parte il grande cruccio di non essere riuscita a terminare i suoi studi di medicina.
In una pagina a parte riporto quanto Marina ha scritto a proposito dell'impegno nel Comitato etico [
>>].

La formazione complentare in campo medico

Anche il dettaglio della formazione complentare di Marina, in campo medico, è impressionante e ciò, nonostante l'elenco fosse ancora da completare essendo aggiornato solo fino al 2010, anno nel quale fu nuovamente nominata a far parte del Comitato etico e quindi fornì il suo curriculum vitae aggiornato.

Sfogliando la sua agenda del 2011 ho aggiunto alcuni dati che ho trovato, relativi a quell'anno ma non so se ho trovato tutto quello che andrebbe inserito nel curriculum ed alcune cose non le ho inserite perché non sono sicuro che Marina, dopo averle segnate nell'agenda, abbia poi potuto parteciparvi.

Il 2012 ed il 2013 sono ancora da inserire. Inoltre andrebbero inseriti anche gli anni antecedenti al 2004 nei quali Marina si è interessata a molti problemi, primo tra i quali quello della balbuzie:


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