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Temi di Maturità


Premessa

Quando ero alle scuole medie nei temi d'italiano avevo voti abbastanza alterni ma non era raro che indovinassi in pieno un tema ed avessi un voto particolarmente alto. Mi ricordo un tema dove si doveva immaginare di discendere un fiume in barca e di descrivere ciò che si vedeva e si provava ed un altro che aveva il classico titolo L'animale che preferisco dove ebbi un bel voto parlando niente di meno che dell'ornitorinco!

Invece, negli anni del liceo, in italiano scritto vagai in una aurea mediocritas dovuta forse al fatto che nel tema di italiano non mi sentivo affatto libero di esprimere il mio pensiero dato che era mia convinzione che, nella correzione dei temi, si guardasse di più a quello che si diceva che a come lo si diceva e si dovesse quindi pensare quello che pensava l'insegnante.

Nel 2001, una sera che, essendo nervoso e non avendo sonno, vagavo in Internet, trovai il testo dei vari temi di maturità dati negli anni. Pensai allora come sarebbe stato divertente poter scrivere liberamente in un tema tutto quello che si pensa senza remore e costrizioni, così ne scelsi uno e lo svolsi per puro divertimento ovviamente ridicolizzando un po' tutti.

Si trattava del tema dato alla maturità scientifica nel 1992 che diceva: «Commenti il candidato la seguente affermazione di un grande scienziato vivente, Nobel della fisica: Noi scandagliamo la struttura della materia con la massima precisione, sperando di scoprirvi l'unità e la semplicità di un mondo che a prima vista sorprende per la sua diversità e complessità. Quanto più la nostra ricerca si approfondisce, tanto più ci confondono la semplicità, l'universalità e la bellezza delle leggi della natura. Carlo Rubbia».

E' venuta una cosa carina e molto divertente dove prima prendo in giro chi ha scelto questa frase per un tema della maturità e poi smonto la frase pezzo a pezzo. Purtroppo non lo posso pubblicare qui perché non vorrei che Carlo Rubbia se ne avesse a male per la presa in giro, anche se molto bonaria, della frase da lui pronunciata.

Comunque se accadesse l'improbabilissimo caso che Carlo Rubbia veda questa pagina e sia curioso di leggere il mio tema, mi scriva una mail e glielo manderò e se poi me ne darà il permesso, lo pubblicherò in questa pagina.

Intanto ho scritto un altro tema scegliendo quello, comune ai vari indirizzi, dato nella maturità del 1989 [>>]. In questo caso non viene indicato l'autore delle affermazioni contenute nel titolo e quindi non c'è pericolo che qualcuno si offenda.

Ho deciso, però, di scrivere questa pagina, non tanto per parlare di questa vecchia vicenda, ma perché, quando sono stati resi noti i titoli dei temi della Maturità 2017, ho sentito dire che vi si parlava di Ambiente ed essendomi interessato di problemi ambientali per tanti anni ho voluto leggerli.

Prima mi sono cadute le braccia nel vedere come vengono proposti i temi al giorno d'oggi e poi ho visto che, per poterli criticare esponendo le proprie ragioni, bisognerebbe sviluppare tutti i temi perché in ognuno è presente qualcosa che non mi piace e cioè che si costringe l'esaminando a sposare l'idea (che per altro ritengo aberrante) che l'uomo faccia così schifo che la terra starebbe meglio senza.

Per altro non sono stato l'unico a notare ciò ed in Internet si trovano molte critiche, anche parecchio dettagliate, a questa scelta. Per cui qui mi limito ad esaminare prima la faccenda per sommi capi e forse, in futuro, svolgerò una delle tracce prendendo (bonariamente) in giro chi l'ha scelta e quello che c'è scritto.

L'ideologia obbligata insita nei temi di Maturità del 2017

Nel 2017 tutte le varie tipologie di tema obbligano il candidato ad esaminare e commentare opere che hanno tutte in comune il concetto che l'uomo faccia schifo e che la terra starebbe meglio senza. E' vero che il candidato potrebbere criticare quest'idea e smontare quanto detto nel testo scelto però questa è una scelta coraggiosa ma pericolosa perché è forte il rischio di esserne penalizzati.

Passiamo ad esaminare le varie tipologie proposte. Nella Tipologia A - Analisi del testo il candidato deve interpretare una poesia di Giorgio Caproni. Qui, per dimostrare quanto detto prima, basti il fatto che la poesia termini dicendo Come potrebbe tornare a esser bella, scomparso l'uomo, la terra.

La Tipologia B - Redazione di un «saggio breve» o di un «articolo di giornale» è suddivisa in quattro ambiti e consiste, come dice il titolo stesso, nello scrivere un pezzo sull'argomento proposto utlizzzando anche i dati forniti.

Il primo ambito (artistico-letterario) ha come titolo La natura tra minaccia e idillio nell'arte e nella letteratura e presenta un brano di Leopardi che termina con la Natura che dice anche se mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei, una poesia del Pascoli dove si dice la terra ansante, livida, in sussulto; | il cielo ingombro, tragico, disfatto, una di Montale, abbastanza tranquilla e pacifica ma per miracolo tace la guerra ed uno scritto del Foscolo che termina dicendo La Natura siede qui solitaria e minacciosa, e caccia da questo suo regno tutti i viventi.

Qui l'idea che la terra starebbe meglio senza l'uomo è meno evidente ma quella presentata è una natura matrigna ed indifferente che nemmeno si accorge della nostra esistenza, per cui, tutto sommato, anche se sparissimo non sarebbe poi una gran perdita per nessuno.

Il secondo ambito (socio-economico) ha come titolo Nuove tecnologie e lavoro e quindi non parla di natura ma presenta tre articoli, presi da giornali, riviste e siti Internet sul tema della perdita di posti di lavoro a causa dei robot. Qui i tre articoli sono abbastanza equilibrati, anche se tutti criticabilissimi, in quanto uno dice che i robot faranno perdere il 66% dei posti di lavoro, un altro dice che invece nasceranno nuovi posti di lavoro anche se ci vorrà un aggiornamento ed il terzo dice che gli esperti sono divisi a metà su queste due idee.

Quindi qui l'idea che la terra starebbe meglio senza l'uomo non è presente ma c'è quella che i robot sono capaci di far meglio e bene tutto quello che fa l'uomo, il che equivale a sminuirlo e a renderlo del tutto inutile.

Il terzo ambito (storico-politico) ha come titolo Disastri e ricostruzione e presenta due articoli di giornale ed uno scritto del Machiavelli. Nel primo articolo si parla della distruzione e ricostruzione di Montecassino. L'articolo è, tutto sommato, positivo ma termina dicendo: Una sfida analoga, per certi versi, a quella che ora, dopo il terremoto, ci troviamo ad affrontare nell'Appennino, cuore e spina dell'intero paese. Dato che si sa che la ricostruzione non è stata affatto pronta, la scelta di questo brano sembra voler far pensare che oggi si è più incapaci (o più farabutti) che nel passato.

Il secondo articolo parla dell'alluvione di Firenze del 1966 e termina dicendo: La natura sa distruggere infinite cose ma tutte possono essere riparate dagli uomini. Purtroppo è l'uomo ad essere in grado di annientare per sempre ciò che altri uomini hanno fatto prima di quelli che ignorano la propria missione. La prima delle due frasi sottolinea quanto già detto nell'altro articolo e cioè che un tempo si era capaci di rimboccarsi le maniche mentre la seconda afferma che la natura può fare dei danni ma che è l'uomo a fare quelli più grossi.

Il brano del Machiavelli non è facile da comprendere, tanto più, che (cosa che si evince anche dal fatto che inizi con nondimanco) non viene presentato cosa vi è scritto prima, inoltre, secondo i commentatori dell'opera Il Principe da cui è tratto, questo brano non deve essere interpretato letteralmente.

Quindi non si capisce bene perché venga presentato all'esaminando a meno che non sia per l'impressione di disastro che dà con la frase questi fiumi rovinosi che, quando si adirano, allagano e' piani, rovinano li arbori e li edifizi, lievano da questa parte terreno, pongono da quella altra: ciascuno fugge loro dinanzi, ognuno cede all'impeto loro sanza potervi in alcuna parte ostare.

Con i brani proposti si vuol quindi far vedere come la terra possa distruggere tutto in barba agli sforzi dell'uomo che non può nulla se non ricostruire dopo, cosa che di solito non riesce a fare bene, se non è addirittura lui a provocare le distruzioni. Quindi il significato ultimo è che l'uomo è inutile se non dannoso.

Il quarto ambito (tecnico-scientifico) ha come titolo Robotica e futuro tra istruzione ricerca e mondo del lavoro e presenta tre articoli (due presi da siti internet ed uno da un giornale) che, ad una prima lettura, verrebbe da definire deliranti.

Infatti il primo parla della robotica a fini educativi ma non intende con questo l'usare un robot come insegnante bensì il far costruire robot agli allievi e viene, poi, spiegato come ciò li aiuti a sviluppare le competenze cognitive tipiche del pensiero computazionale.

Solo Dio e (forse) l'autrice dell'articolo sanno con esattezza cosa voglia dire questa frase ma temo che significhi insegnare ai bimbi a ragionare come un computer. Quando fu introdotto lo studio dell'insiemistica alle scuole elementari, vidi, purtroppo, i nefasti effetti dati dal comportamento di una maestra, che entusiasta della cosa, non solo non insegnava le tabelline ma strappava la penultima pagina dei quaderni degli allievi (quella con le tabelline) perché costoro dovevano imparare a ragionare come una macchina.

Il secondo spiega che, essendo oggi molti robot a contatto con gli esseri umani, è necessario sviluppare la costruzioni di robot morbidi! Per carità cristiana non commenterò oltre questo articolo e non dirò nulla su chi l'ha scelto per una prova di Maturità.

Il terzo articolo dice che la Commissione Europea dovrebbe occuparsi della creazione di uno status giuridico per i robot con la prospettiva di classificare gli automi come persone elettroniche responsabili delle proprie azioni.

Dico che questi articoli sono apparentemente deliranti perché, in realtà, sono tutti in linea con il grande interesse che c'è ora per lo sviluppo di robot ben diversi dalle macchine automatizzate delle catene di montaggio. Il dubbio che hanno in molti, me compreso, è che questo interesse nasca dal possibile uso militare dei robot.

Gli avvenimenti degli ultimi vent'anni hanno dimostrato (cosa che, nel 1908, H.G. Wells, con il suo La guerra nell'aria, aveva già detto) che, senza la fanteria, anche se si ha il dominio assoluto dell'aria, si può distruggere un paese che non accetta di essere conquistato ma non conquistarlo e quindi dei robot, da usare al posto dei fanti, sarebbero utilissimi per fare la guerra.

Questo timore è venuto a molti e sia nel 2016 che nel 2017 eminenti scienziati ed esperti del settore hanno mandato un appello all'ONU per fermare i soldati-robot che sono un pericolo per l'umanità. Per ulteriori informazioni si veda quanto scrivo sull'argomento in un'altra pagina >>.

Anche qui l'idea che la terra starebbe meglio senza l'uomo non è presente ma c'è quella che i robot sono persone e che sono superiori all'essere umano tant'è che l'uomo, per migliorare deve sforzarsi di sviluppare le competenze cognitive tipiche del pensiero computazionale.

La Tipologia C - Tema di argomento storico dovrebbe essere un tema ed infatti viene chiesto all'esaminando di parlare del miracolo economico italiano analizzando criticamente il fenomeno storico in tutta la sua complessità ma poi vengono anche forniti due brevi estratti da libri dicendo che sono indicativi delle conseguenze e le contraddizioni insite in quella lenta trasformazione.

Il primo fa notare che gli anni della più intensa fuga migratoria, fra i decenni cinquanta e sessanta, furono i medesimi del periodo di sviluppo che va sotto il nome di "miracolo economico" mentre il secondo elenca, tra le cause del miracolo economico la straordinaria crescita dell'industria elettrodomestica e quella delle macchine da scrivere ed inoltre sostiene che circa il 20 per cento del totale degli investimenti compiuti negli anni tra il 1958 e il 1963-64 provenisse dalla Fiat.

Entrambi i brani sono criticabilissimi o per lo meno incompleti ma quello che non si capisce è perché vengano forniti all'esaminando quando il titolo del tema sarebbe stato più che sufficiente.

Senza i due brani incriminati questo tema sarebbe l'unico che non sposa l'idea che l'uomo sia inutile ma c'è chi ha fatto notare che il primo brano, dicendo che il miracolo economico fu dovuto all'emigrazione, induce a ritenere che lo spopolamento sia propedeutico alla ripresa economica. Può essere ma non si capisce comunque a cosa serva il secondo brano se non ad elogiare la Fiat.

Anche la Tipologia D - Tema di ordine generale dovrebbe essere un tema ma invece, come titolo, viene fornito un pezzo di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera che parla del progresso materiale e di quello morale e civile. Vengono poi dati alcuni suggerimenti sugli aspetti da sottolineare e viene detto che si possono anche citare dei fatti di cronaca in cui il paradosso civiltà/devianza sia particolarmente evidente.

In questo tema il concetto che l'uomo faccia schifo non è molto evidente ma, comunque, vi si sostiene che il progresso materiale sia velocissimo mentre il progresso della morale sia lentissimo perché dipende dal singolo.

Il fatto che il brano termini affermando che "le società possono essere civili o civilissime, mentre non tutti i loro membri si comportano come si deve. Da sempre." mostra come il concetto sottinteso sia che l'uomo fa schifo, anche se ciò non vale per tutti.

Sul perchè si siano scelti temi che portino a pensare che l'umanità faccia schifo non so che dire se non che fa parte di un certo nichilismo, molto di moda, che ha già portato ad attaccare quelli che erano i baluardi del vivere civile e cioè la Morale, la Patria, il Dovere, la Famiglia e la Religione, principi magari bisognosi di qualche ritocco ma non da distruggere.

Ciò mi preoccupa molto perché una umanità fatta di tanti singoli, che per di più si sentono inferiori agli altri esseri viventi e perfino ai robot, corre il rischio di essere facile preda di qualunque gruppo organizzato.

Origine di tale folle ideologia

E' molto curioso che tale folle ideologia abbia origine in idee totalmente diverse. Il Rinascimento portò a rivalutare l'uomo e la sua mente, l'Illuminismo esaltò la ragione e la scienza fece passi da gigante.

Ebbene a cosa portò tutto ciò? A dire che l'uomo è praticamente una caccola che infesta un pianeta di terza categoria che ruota attorno ad un piccolo sole situato lontano dal centro di una delle tante galassie dell'Universo.

Ci furono anche scienziati che si fecero un vanto di ciò dicendo che avevano mostrato che l'uomo non era al centro dell'Universo dove invece era collocato secondo il sistema tolemaico, dimostrando, per altro, una straordinaria ignoranza del sistema tolemaico.

Infatti, secondo il pensiero degli antichi, il centro dell'universo non era il posto più importante che ci fosse bensì quello più disgraziato in quanto il più lontano dell'Empireo ed è proprio per questo che Dante pose Satana al centro della Terra che è in assoluto il posto più lontano dell'Empireo.

E' poi arrivato Malthus che ha affermato che le risorse della Terra crescono in maniera aritmentica mentre il numero degli esseri umani cresce in maniera geometrica. Questa affermazione, benché non sia stata dimostrata e non abbia alcun contenuto scientifico, è stata presa per buona da molti cosiddetti scienziati.

Si è diffusa l'idea che sulla Terra ci sia troppo gente anche perché, negli ultimi decenni, la popolazione mondiale è aumentata grandemente. Nessuno però tiene conto del fatto che attualmente si produce molto più cibo di quello che serve tant'è che l'Europa paga i contadini perchè non coltivino i loro campi.

Purtroppo molte persone famose e potenti si sono fatte irrettire da queste sciocchezze ed hanno fatto affermazioni deliranti.

In Internet si trova una dichiarazione fatta dal principe Filippo di Edimburgo, marito della Regina Elisabetta e cofondatore del Fondo Mondiale per la Natura, che ha detto: Se potessi reincarnarmi, vorrei tornare come un virus mortale per aiutare a risolvere la sovrappopolazione. Questa affermazione è stata ricordata anche in occasione della sua morte avvenuta a 99 anni di età.

Ezekiel Emanuel, uno dei consiglieri del presidente Obama che collaborò al progetto sanitario Obamacare, nell'ottobre del 2014, ha pubblicato un saggio sulla rivista statunitense The Atlantic intitolato Perché spero di morire a 75 anni.

In questo saggio afferma che sarebbe molto meglio se non si cercasse di vivere più di 75 anni e si lasciasse che la natura segua il suo corso e che è assurdo sprecare risorse mediche per persone che non possono avere una buona qualità di vita.

Costui è nato nel 1957. Bisogna quindi aspettare il 2032 per vedere se dimostrerà con i fatti la validità delle sue teorie. Parla però di persone che non possono avere una buona qualità di vita, quindi può darsi che lui, in quanto ricco, sia escluso dalle sue regole e che queste valgano solo per i poveracci.

John Holdren, consigliere di Obama per le questioni tecnologiche e scientifiche, in suo libro del 1970, ripubblicato più volte ed intitolato Ecoscience: Population, Resources, Environment, scritto in collaborazione con Paul Ehrlich e Anna Ehrlich, ha affermato che aborti forzati e sterilizzazione di massa sono necessari per salvare il pianeta.

Nel suo libro dice:

E' molto preoccupante che costui, invece di essere indagato, sia stato per anni un importante consigliere del Presidente Obama e che nel 2020 sia stato chiamato dal neoeletto Presidente Biden per discutere del futuro della scienza.

Ted Turner, fondatore della CNN, ha invece affermato che l'ideale sarebbe che la popolazione mondiale della Terra fosse compresa fra 250 e 300 milioni di abitanti un tutto.

Mi dispace molto dover includere in questa lista anche Jacques Cousteau, il famoso esploratore subacqueo, che ammiro ma, anche lui si è andare ad affermazioni deliranti e sul Corriere dell'Unesco del novembre 1991, ha scritto: Per stabilizzare la popolazione mondiale dobbiamo eliminare 350mila persone al giorno. E' una cosa orribile a dirsi, ma è altrettanto male non dirlo.

Anche il famoso filosofo Bertrand Russell, nel suo libro del 1951 L'impatto della scienza sulla società si lasciò andare a deliranti considerazioni dicendo: Attualmente, la popolazione mondiale è in aumento ... La guerra, fino ad ora, non ha avuto grande effetto su questo aumento ... Non pretendo che il controllo delle nascite sia l'unico modo con cui possa venir impedito alla popolazione di aumentare. Ce ne sono altri ... Se si potesse diffondere una peste in tutto il mondo, una volta per ogni generazione, i sopravvissuti potrebbero procreare liberamente senza così rendere il mondo troppo popolato ...

Si noti che non dice se venisse una peste bensì se si potesse diffondere il che, dopo la faccende del Covid-19 ed i tanti misteri sulla sua origine e le tante balle che ci hanno raccontato, è molto significativo.

Nel 2012 Francesca Minerva e Alberto Giubilini, allora presso l'Università Monash di Melbourne, hanno fatto parlare di sé per un loro articolo, apparso sul Journal of Medical Ethics, dove sostenevano la liceità morale del'infanticidio.

Costoro, in realtà, riprendono quanto già espresso dall'australiano Peter Singer ma è interessante notare che loro stessi propongono l'uso della parola aborto post-natale anzichè infanticidio e spiegano ciò sostenendo che lo statuto morale dell'individuo ucciso è paragonabile a quello di un feto.

L'uso della cosiddetta neolingua è uno dei punti più caratteristici della orribile società futura immaginata da George Orwell nel suo famoso 1984. Invece Umberto Eco, nel suo libro Il fascismo eterno, pone l'uso di una neolingua tra i tratti distintivi dell'Ur-Fascismo intendendo con ciò tutti i regmi totalitari.
Ricordo infine che Adolf Hitler, per poter sterminare gli ebrei, ha sostenuto che essi non avessero lo statuto morale degli esseri umani ma fossero Untermenschen e cioè sottouomini.

Dopo la lettura di un tale elenco di deliranti follie mi desta ancora più preoccupazione che, nel 2021, ad un convegno sulle nanotecnologie, il ministro Cingolani abbia detto con assolutà tranquillità e come se ciò fosse un'ovvietà: l'essere umano è un parassita perché consuma energia senza produrre nulla ed anche che il pianeta Terra è stato progettato per tre miliardi di persone.

Anche il fatto che il suo ministero, che è quello che un tempo si chiamava Ministero dell'Ambiente, sia stato invece chiamato Ministero della Transizione Ecologica mi desta molta preoccupazione.

Maturità 1989 - Prova di Italiano

TEMA

Il rapido diffondersi di macchine sempre più perfette nelle attività produttive riduce, con altrettanta rapidità, il bisogno del lavoro fisico e libera nuove energie umane, destinate a migliorare la qualità della vita. E' tuttavia questo stesso processo di crescente automatizzazione che, creando macchine somiglianti all'uomo, finisce, secondo alcuni, per modellare uomini che somigliano sempre più a macchine. Si affronti la questione, sviluppandola con riflessioni personali.

SVOLGIMENTO

Un consiglio che viene spesso dato a chi deve scrivere un tema d'italiano, è quello di leggere attentamente e più volte il titolo del tema per comprendere bene l'argomento da trattare e di non avere troppa fretta di mettersi subito a scrivere.

Ho fatto così e sono rimasto molto stupito, tant'è che ho riletto ancora una volta il titolo, perché nella prima frase c'è un clamoroso errore d'italiano: perfetto è un superlativo per cui più perfetto equivale a dire più bellissimo che, evidentemente, non ha senso e non si dice a meno di essere degli asini vestiti e calzati.

Appare misterioso capire perché mai qualcuno abbia pensato di proporre, ad un esame di maturità, una frase con un errore da sottolineatura con la matita rossa. Una persona molto sospettosa potrebbe pensare che ciò è stato fatto volutamente, proprio allo scopo di misurare la maturità del candidato per vedere se è in grado di notare l'errore (e per far questo ci vuole poco) e se ha la maturità ed il coraggio di esprimere le sue critiche (e far questo è più difficile).

In realtà non è necessario supporre una tale doppiezza nell'esaminatore e basta ricordare che, dopo la distruzione delle scuole elementari, medie e superiori ed in particolare degli istituti tecnici, l'infausta riforma Misasi aprì tutte la facoltà universitarie a tutti i diplomati, qualunque fosse la loro preparazione e quindi è sicuramente possibile che ci siano perfino dei laureati che ignorano le regole dell'italiano.

Chi ha scritto la frase incriminata sembra, però, ignorare non solo l'italiano ma anche la meccanica: non esistono infatti macchine perfette! Per spezzare una lancia in suo favore e tenendo conto della sua ignoranza in italiano, possiamo supporre che abbia usato a sproposito il termine perfette intendendo invece dire perfezionate. In questo caso tutto va posto compreso anche l'uso del più.

La prima frase quindi diventa: Il rapido diffondersi di macchine sempre più perfezionate nelle attività produttive riduce, con altrettanta rapidità, il bisogno del lavoro fisico e libera nuove energie umane, destinate a migliorare la qualità della vita.

Sulla prima parte della frase non si può fare altro che dichiararsi d'accordo: non c'è dubbio che l'uso di robot automatizzati abbia ridotto grandemente il bisogno del lavoro fisico.

Bisogna, però, far notare che questa non è affatto una novità, già svariati millenni fa l'uomo ha iniziato a sfruttare la forza del vento e quella dello scorrere delle acque per ridurre il bisogno del suo lavoro fisico e prima ancora ha addomesticato vari animali sfruttando la loro forza fisica allo stesso scopo.

Sulla seconda parte della frase, invece, c'è da dire che quanto affermato non è affatto vero e non si tratta altro che di una pia illusione. Infatti le nuove energie umane liberate non sono mai state destinate a migliorare la qualità della vita né ora, né nel passato.

Nel passato le energie fisiche liberate dalla costruzione di macchine sono andate ad aumentare la produzione e spesso, come nella famosa Rivoluzione Industriale inglese, i poveri disgraziati una volta liberati dalla fatica fisica si sono trovati a lavorare più e peggio di prima.

L'ignoto autore di questa frase sembra mostrare anche qualche lacuna in storia moderna ed ignorare tutto dei ludditi e della distruzione dei telai meccanici che toglievano il lavoro alle tessitrici. Finché l'energie liberate servivano a produrre qualcos'altro non sono mai state destinate a migliorare la qualità della vita ma solo a far lavorare in maniera diversa chi prima le forniva ed oggi che non servono più, chi le forniva è rimasto disoccupato e quindi la sua qualità della vita non è migliorata granché.

E' vero che aumentando la produzione delle merci spesso ne è calato il costo ma ciò portato ad un mondo dove alcuni muoiono di fame mentre altri sono sazi ma disperati e solo pochissimi se la passano veramente bene.

Molti inguaribili ottimisti fanno notare quanto si viva meglio ora rispetto al passato ma il confronto non va fatto col passato bensì col mondo che, considerati i progressi tecnici, si potrebbe avere.

Inoltre si è creato un meccanismo perverso per cui, affinchè l'economia non stagni e non vada in crisi, si deve produrre sempre di più. Per un po' si è riusciti a farlo calando i prezzi ed aprendo nuovi mercati ma ormai si produce di più di quello che serve ed il giochetto non funziona più.

La seconda frase è la seguente: E' tuttavia questo stesso processo di crescente automatizzazione che, creando macchine somiglianti all'uomo, finisce, secondo alcuni, per modellare uomini che somigliano sempre più a macchine.

Per fortuna l'autore di questa frase dice secondo alcuni perché quelle riportate sono delle proccupazioni assurde. Infatti i rischi del rapido diffondersi di macchine sempre più perfezionate nelle attività produttive sono ben altri! Il primo rischio è quello di creare grande masse di disoccupati ed il secondo di causare gravi crisi economiche perché le merci prodotte rimangono invendute perché sono troppe e soprattutto perché è calato il numero di coloro che hanno i soldi per comprarle.

Questa frase, però, ci permette di fare un'audace ipotesi sul perché l'ignoto autore di queste frasi abbia dimostrato qualche lacuna in varie materie: evidentemente, ai suoi tempi, talvolta marinava la scuola ed andava in quei cinemini di ultima che stavano aperti la mattina dei giorni feriali offrendo due film al prezzo di cento lire. Di solito dei due film uno era relativamente recente mentre l'altro era un vecchio film in bianco e nero.

La frase in questione ci permette di individuare facilmente i due film che l'hanno generata: la macchina somigliante all'uomo non è altro che Robby, l'indimenticabile robot del film Il pianeta proibito che diede origine ad innumerevoli imitazioni in altri film ed anche nella pubblicità, mentre gli uomini che somigliano sempre più a macchine non sono altri che i protagonisti di Tempi moderni l'immortale capolavoro di Charlie Chaplin!


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