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Le cinque idee vincitrici del Progetto 10 alla 100 di Google


Come sono finite la prime due fasi del Progetto 10 alla 100 di Google

Il Progetto 10 alla 100 era stato lanciato, nel 2008, da Google per festeggiare il decimo anniversario della nascita dell'azienda e consisteva in un concorso di idee dove si era chiesto, a chiunque volesse contribuire, di mandare una sua proposta che, una volta realizzata, potesse aiutare molte persone.
Anch'io ho mandato una mia idea che è descritta brevemente in una pagina di questo sito [
>>].

Dato che sono arrivate più di 150.000 idee da oltre 170 paesi la selezione ha richiesto molto più tempo del previsto. Ovviamente vi erano anche delle idee simili per cui sono state raggruppate ed alla fine (settembre 2009) sono state scelte 16 idee per ognuna delle quali vengono anche indicati i suggerimenti che hanno portato a riassumere l'idea così come è stata presentata.
Ho letto accuratamente le 16 idee finaliste ed ho votato per quella che proponeva di Promuovere l'innovazione nei trasporti pubblici Ho poi scritto un mio commento a tutte le 16 idee e l'ho pubblicato in questo sito [>>].

Nel mio commento dicevo di apprezzare particolarmente tre di queste idee che sono Promuovere l'innovazione nei trasporti pubblici, Rendere disponibili sul Web risorse educative, gratuitamente e Migliorare l'istruzione scientifica e tecnica, anche se su quest'ultima mi chiedevo perché non migliorare anche l'istruzione umanistica.

Altre quattro mi piacevano ma mi facevano sorgere qualche dubbio sulla loro realizzazione e sono Lavorare per ottenere politiche tributarie socialmente sostenibili (non si può fare a livello mondiale), Creare programmi più efficienti per la rimozione delle mine antiuomo (il problema vero è impedire che vengano fabbricate), Offrire istruzione di qualità agli studenti africani (viene già fatto da molti anni) e Aiutare gli imprenditori che lavorano nel sociale a promuovere il cambiamento (se non si impedisce alle multinazionali di spazzar via le economie locali, non serve).

Ce n'erano poi cinque che mi facevano sorgere svariati dubbi e sono Raccogliere e organizzare i dati urbanistici mondiali (non migliora la vita di molte persone), Creare un sistema di segnalazione dei problemi del mondo reale (non serve segnalare i problemi se nessuno li risolve), Creare un sistema di monitoraggio e allarme genocidi (i genocidi sono noti ma non si interviene), Rendere le amministrazioni pubbliche più trasparenti (si tratta di problemi locali impossibili da trattare a livello mondiale) e Creare un sistema di monitoraggio dei disastri ambientali in tempo reale (esiste già, sono gli interventi da migliorare).

Altre due, oltre a farmi sorgere dei dubbi, mi davano anche qualche preoccupazione e sono Sviluppare strumenti bancari migliori per tutti (l'idea di una banca e di una moneta mondiale è pericolosa) e Sviluppare un servizio di informazione con notizie in tempo reale segnalate dagli utenti (si rischia di essere intasati da notizie assurde o sbagliate inviate dai soliti mitomani e cretini esibizionisti che infestano già molte newsletter).

Infine le ultime due non solo non mi piacevano ma le trovavo addirittura pericolose e sono Promuovere un'immagine mediatica positiva di ingegneri informatici e scienziati (mitizzare la figura dello scienziato rischia di favorire un tipo di scienza che scienza non è e sconfina nel fanatismo) e Promuovere il monitoraggio e l'analisi dei dati sanitari (il raccogliere dati medici può essere usato per molti scopi non tutti leciti tant'è che in Italia, ai fini della privacy, i dati sanitari sono considerati sensibili).

Le cinque idee vincitrici

Quando, nel settembre del 2010, sono state proclamate le cinque idee vincitrici, ho avuto la soddisfazione di vedere che le tre idee che avevo apprezzato particolarmente erano tutte e tre fra le vincitrici e che vi era anche una delle quattro mi piacevano ma mi facevano sorgere qualche dubbio sulla loro realizzazione (Offrire istruzione di qualità agli studenti africani).

La quinta idea vincitrice è Rendere le amministrazioni pubbliche più trasparenti sulla quale avevo espresso il dubbio che fosse un'idea impossibile da trattare a livello mondiale in quanto si tratta di problemi locali ed in effetti il premio servirà a pubblicare online i documenti legali degli Stati Uniti (e mi sembra che ciò contravvenga un po' alle regole del concorso in quanto non serve a migliorare il mondo).

Quello però che non mi è piaciuto granché è stato scoprire che i premi non hanno premiato l'idea in generale ma solo uno dei suggerimenti che avevano portato a formularla. Capisco che suddividere il premio in tanti rivoli avrebbe portato a combinare poco ma mi sembra che così stando le cose sarebbe stato più corretto far votare i partecipanti anche sui suggerimenti e non solo su di un titolo abbastanza generico.

Il mio timore è che ciò porti a sperimentare qualcosa che non sia la soluzione più indicata per risolvere il problema proposto e ciò mi sembra particolarmente vero per l'idea che avevo suggerito anch'io.
Comunque vediamo ora nel dettaglio le cinque idee vincitrici nell'ordine nel quale sono presentate sul sito di Google e che non so se corrisponda alla classifica fatta in base ai voti ricevuti:

Rendere disponibili sul Web risorse educative, gratuitamente

Questa è un'ottima idea che ha tutto il mio appoggio e che ricomprende anche parte di altre idee finaliste. In parte viene già fatto ma in maniera alquanto disomogenea. Vengono messi a disposizione della Khan Academy, che già ora mette in rete gratuitamente oltre 1.800 video didattici, due milioni di dollari per realizzare altri corsi e per tradurre la sua raccolta di base nelle lingue più parlate del mondo.

Ho visitato il sito della Khan Academy ed ho visto che le lezioni a disposizione sono veramente tante ma ho notato un fortissimo squilibrio fra gli argomenti trattati: infatti la matematica e l'algebra sono approfondite in maniera incredibile, la fisica e la chimica sono dignitosamente trattate, c'è qualcosa di biologia e di economia, c'è pochissimo di storia (solo la Rivoluzione Francese e Napoleone) e poi basta.

Mi sembra una grossa carenza che non vi sia nulla di letteratura, arte, filosofia, geografia, archeologia e nemmeno di scienze naturali, di agraria, di geologia che pure non sono materie umanistiche.

Inoltre mancano del tutto le lezioni di lingua straniera. Capisco che le lezioni principali verranno tradotte in più lingue, ma, come già scrivevo nei miei commenti alle 16 idee finaliste, ritengo sia praticamente indispensabile fornire per prima cosa i mezzi per studiare le lingue straniere in modo da abbattere le barriere dovute all'ignoranza di lingue che non siano la propria.

Migliorare l'istruzione scientifica e tecnica

Nei miei commenti alle 16 idee finaliste scrivevo che migliorare l'istruzione è un'ottima cosa ma non capivo perché farlo solo per quella scientifica e tecnica. L'istruzione è globale ed ottenere un brillante futuro allo sviluppo delle tecnologie senza avere le conoscenze e la maturità per gestirle è più da apprendista stregone che da scienziato.

Per questo progetto vengono messi a disposizione tre milioni di euro anziché due come agli altri vincitori (non ne so il motivo) e vengono affidati alla FIRST che è una organizzazione no profit che promuove l'istruzione scientifica e matematica in tutto il mondo tramite la competizione di squadra.

Ho visitato il sito della FIRST ed ho visto che si occupano soprattutto di organizzare competizioni fra robot costruiti da squadre di ragazzi. Si tratta sicuramente di un buon metodo per interessare i ragazzi a costruire dei robot ma che dubito che questa sia una cosa che contribuisca ad aiutare molte persone.

Anche la lettura della vision di questa organizzazione non ha contribuito a dissipare i miei dubbi ma li ha, semmai, aumentati. Dice infatti: To transform our culture by creating a world where science and technology are celebrated and where young people dream of becoming science and technology leaders ("Trasformare la nostra cultura col creare un mondo dove la scienza e la tecnologia siano esaltate ed i giovani sognino di diventare scienziati e dirigenti nei settori tecnologici").

Che un giovane sogni di diventare un brillante scienziato è sicuramente una cosa positiva ma l'esaltare troppo la scienza mi inquieta. Delle mie preoccupazioni sulla strada che hanno preso alcuni scienziati ho già parlato nei miei commenti alle 16 idee finaliste [>>] e non sto quindi a ripetermi.

Aggiungo solo che la robotica può essere di grande utilità all'uomo ma che attualmente suscita anche grossi interessi in campo militare. Si veda a questo proposito l'articolo sulla robotica pubblicato sul numero di settembre 2010 della rivista Le Scienze a firma di Peter W. Singer ed intitolato La guerra delle macchine, che ha come sottotitolo questa spiegazione: Sui campi di battaglia e nei cieli sopra di essi i robot stanno provocando il più grande cambiamento nel modo di fare la guerra dopo la bomba atomica.

Per altro, sempre nello stesso numero della rivista, c'è anche un trafiletto dove si parla dello studio delle strategie messe in atto da branchi di predatori e dove si conclude dicendo che questo studio si potrebbe applicare alla programmazione di robot militari.

Tutto ciò mi preoccupa.

Scrivevo quanto sopra nel 2010 e sette anni dopo anche molti altri hanno avuto la stessa preoccupazione: nell'agosto 2017 il quotidiano Repubblica ha pubblicato un articolo intitolato Appello all'Onu: "Fermate i soldati-robot, sono un pericolo per l'umanità" dove si racconta dell'appello lanciato all'ONU da Elon Musk (fondatore della fabbrica Tesla) e da altri 116 fondatori di aziende di robotica e intelligenza artificiale, appartenenti a 26 diverse nazioni e riuniti a Melbourne nella International Joint Conference on Artificial Intelligence.

Nell'appello si dice che le armi letali autonome minacciano di essere la terza rivoluzione in campo militare. Una volta sviluppate, permetteranno ai conflitti armati di essere combattuti su una scala più grande che mai e che sono armi che despoti e terroristi potrebbero rivolgere contro popoli innocenti, oltre che armi che gli hacker potrebbero riprogrammare per comportarsi in modi indesiderabili.

L'appello, per altro, riprende quello lanciato due anni prima, nel 2015, durante la precedente conferenza svoltasi a Buenos Aires e firmato da centinaia di esponenti del mondo della ricerca universitaria, tra i quali anche nomi di spicco come Stephen Hawking.

Rendere le amministrazioni pubbliche più trasparenti

Nei miei commenti alle 16 idee finaliste scrivevo che, se questa proposta si rivolgeva ai singoli paesi, non vedevo come un progetto di Google potesse cercare di ottenere ciò e che, se invece si rivolgeva solo ad alcuni paesi, non avrebbe riguardato tutto il mondo.

La proclamazione del vincitore ha dimostrato che i miei dubbi erano fondati. Infatti sarà finanziata la Public.Resource.Org che è una organizzazione che fornisce l'accesso online a documenti delle amministrazioni pubbliche degli Stati Uniti.

Questa mi è apparsa essere una organizzazione seria che già fornisce molti documenti e che molti di più ne fornirà in futuro ma il fatto che si tratti solo di documenti legali degli Stati Uniti restringe grandemente la sua utilità a livello mondiale.

E' vero che gli Stati Uniti d'America sono una grande nazione e che questa iniziativa potrà servire da esempio anche per altri paesi ma, nonostante ciò non mi sembra che questo premio possa contribuire a migliorare la vita di molte persone. Di sicuro avrà ben scarsi effetti su chiunque non viva negli Stati Uniti.

Promuovere l'innovazione nei trasporti pubblici

Questa è l'idea che ho votato e per la quale avevo mandato una mia proposta e quando l'ho vista fra i cinque vincitori sono stato molto contento ma quando ho letto come si pensa di realizzarla sono rimasto deluso.

Innanzi tutto mi ha stupito che per questo progetto sia stato stanziato un milione di euro anziché due come previsto dal regolamento del concorso (evidentemente gli è stato tolto per darlo alle gare di robot) ma quello che mi ha deluso è stato leggere come si pensa di promuovere l'innovazione nei trasporti pubblici e cioè testando un trasporto cittadino delle persone su breve-media distanza utilizzando veicoli azionati dall'uomo su monorotaia.

Ho subito visitato il sito della ditta incaricata di realizzare il progetto e che è la Shweeb e ne ho avuto un'ottima impressione ma resto dell'idea che non sia questa la strada per promuovere l'innovazione nei trasporti pubblici. La Shweeb si è subito mossa ed ha già deciso dove realizzare il prototipo e cioè a Rotorua in Nuova Zelanda.

Vari anni fa sono stato a Rotorua e convengo che si tratti di un posto adattissimo per testare una monorotaia con veicoli a trazione umana, Rotorua infatti è una località turistica e termale molto frequentata dove è possibile effettuare una grande varietà di sport di ogni genere, compresi anche alcuni alquanto inconsueti come, ad esempio, lo zorbing (rotolare giù da una collina dentro una grande palla di plastica trasparente).

Non dubito quindi che il nuovo impianto avrà un grosso successo ma non credo che ciò possa stimolare altre città a sviluppare impianti simili a questo per il trasporto pubblico a meno che non si tratti di altre località turistiche e l'impianto venga realizzato come nuova ed inconsueta attrazione.

Non è la monorotaia che contesto, io proponevo gallerie semisotterranee pensando alle città medievali europee con strette strade e pochi spazi aperti ma, negli Stati Uniti o nella Nuova Zelanda, va benissimo anche la monorotaia che a Rotorua sarebbe comunque una scelta obbligata dato che nel sottosuolo scorrono acque termali bollenti.

Quello che mi lascia perplesso è che, proponendo la trazione umana, si ha un sistema molto lento e non adatto a tutte le persone. Per di più le capsule appese alla monorotaia sono monoposto e si pedala in posizione quasi sdraiata per cui anche i tempi di salita e discesa dal mezzo sono molto lunghi.

Quello però che, secondo me, è molto negativo non è solo la mancanza di un sistema di trazione più veloce, ma soprattutto la mancanza di un sistema di guida automatico che permetterebbe di ottenere velocità medie alquanto elevate e di avere quindi un nuovo sistema di trasporto concorrenziale rispetto ai mezzi di trasporto tradizionali.

Offrire istruzione di qualità agli studenti africani

Questa proposta mi aveva lasciato stupito perché si tratta di una cosa che viene già fatta da decine d'anni. Quando, più di quarant'anni fa, mi sono iscritto all'Università vi ho trovato numerosi studenti africani.

Comunque offrire una maggiore istruzione è sempre una buona cosa ed offrirla in Africa è ancora meglio ma sono rimasto colpito nel vedere come, ancora una volta, per istruzione si intenda solo quella scientifica. Infatti i due milioni del premio sono stati affidati all'AIMS (che è un centro per l'educazione e la ricerca che si trova a Città del Capo in Sud-Africa) il cui acronimo significa African Institute for Mathematical Sciences (Istituto Africano per le Scienze Matematiche).

Questa organizzazione si è dimostrata molto attiva ed ha già destinato i due milioni di dollari del premio al progetto NEI (Next Einstein Initiative) che si propone di creare quindici centri AIMS, sparsi nel continente africano, per offrire una istruzione post-laurea di alto livello in matematica e scienze.

Tutto ciò è un'ottima cosa ma rimango molto perplesso sul fatto di offrire solo una istruzione in matematica e tecnologie per acquisire competenze e conoscenze prima di affrontare eventuali master e dottorati.
A parte il fatto che penso che per aiutare concretamente l'Africa sarebbe sufficiente smettere di saccheggiarla, ritengo che l'Africa non abbia bisogno solo di scienziati e tecnici di alto livello ma anche di biologi, di agronomi, di economisti, di medici e perfino di studiosi di scienze politiche e di filosofia che riescano a modernizzare il pensiero e le abitudini africane senza stravolgerle e senza imporre modelli culturali stranieri.

Conclusioni

Delle mie perplessità sulle singole idee ho già detto e quindi non sto a ripetermi ma ritengo sia necessario ribadire la mia contrarietà nel vedere che, in tutti e tre i progetti che riguardano l'istruzione, questa sia vista esclusivamente come scientifica e più propriamente come tecnologica.

E' indubbio che la scienza ci abbia portato tantissime cose utili ma pensare che si possa risolvere tutto con la tecnologia è assolutamente sbagliato.
Del resto basti vedere la situazione mondiale: da un lato si dice che il mondo attraversa una crisi economica gravissima ma dall'altro, per la prima volta nella storia dell'umanità, il cibo prodotto è sufficiente per tutti (e l'Europa paga molti contadini perché non coltivino la terra) e l'industria sforna più merci del necessario. E' quindi evidente che il problema è organizzativo e politico e non può essere risolto dalla tecnologia.

Oltre a ciò, quello che mi lascia perplesso, nel modo in cui verranno realizzate le idee vincitrici, è che non mi sembra si tratti di esperimenti che possano innescare un processo imitativo per cui, avendo visto come funzionano bene, altri soggetti possano investire capitali nel realizzare altri progetti analoghi.
Penso che il titolo dell'iniziativa 10 alla 100 stesse a significare proprio questo e cioè che i 10 milioni di dollari stanziati da Google sarebbero serviti a provare delle idee innovative che poi si sarebbero moltiplicate da sole.

Una nota storiella dice che per aiutare veramente chi muore di fame non serve regalargli un pesce ma bisogna insegnargli a pescare e purtroppo temo che questi progetti non possano avere questo effetto benefico.
Ciò nonostante continuo a pensare che quella di Google sia stata un'ottima iniziativa e continuerò a seguire i suoi sviluppi sperando che i miei timori si rivelino sbagliati.

La situazione un anno dopo

Un anno dopo aver scritto queste note sono tornato sul sito delle associazioni che hanno ricevuto i fondi per sviluppare le cinque idee vincitrici per vedere come fossero stati spesi i milioni ricevuti da Google. Immaginavo che fin dalla home page vi fosse un richiamo ad una apposita pagina che illustrasse lo stato dei lavori in corso di realizzazione e di quelli già realizzati con il premio ricevuto ma, in quattro casi su cinque, non l'ho trovato.

Solo sul sito della Shweeb ho trovato un riferimento ad una pagina espressamente dedicata al progetto da realizzare con l'importo del premio. Negli altri quattro casi ho allora cercato nell'intero sito ogni riferimento a Google trovando molte pagine e specialmente quelle dove si annunciava di essere fra i vincitori del concorso ma non ne ho trovate che illustrassero quali lavori erano già stati realizzati con il premio ricevuto.

Però non ho guardato accuratamente tutte le pagine dei quattro i siti, che sono piuttosto grossi, e quindi potrebbe anche darsi che sia stato io che non sono riuscito a trovare tale pagina ma certo è, che se anche c'è, non è facile da trovare. Ovviamente ciò non significa che i progetti non siano stati realizzati ma diventa più difficile capire cosa sia stato fatto e specialmente quanto di quello fatto sia stato realizzato tramite i fondi ricevuti da Google.

Rendere disponibili sul Web risorse educative, gratuitamente

Confrontando la pagina iniziale della Khan Academy con quella che avevo visto l'anno precedente ho subito notato che, mentre prima si diceva che si offrivano in rete oltre 1800 video d'insegnamento, ora si parla di oltre 2400 video d'insegnamento ed altri 150 di esercizi pratici. In effetti, confrontando i due elenchi degli argomenti trattati, si vede che ora ci sono ben 822 titoli in più.

Dal punto di visto quantitativo si tratta di un ottimo risultato ma bisogna vedere anche quali argomenti trattino questi nuovi 822 video, infatti, in precedenza, mi lamentavo del fortissimo squilibrio fra gli argomenti trattati e del fatto che non vi fosse nulla di letteratura, arte, filosofia, geografia, archeologia, scienze naturali, agraria, geologia e che mancassero del tutto le lezioni di lingua straniera.

Lo squilibrio purtroppo è rimasto tutto: le categorie in più sono ben dieci ma solo due di queste sono di interesse generale e si tratta di Cosmologia ed Astronomia con 76 video ed Informatica con 23 video (che vanno assolutamente aumentati essendo del tutto insufficienti). Abbiamo poi Educazione Civica con sette video che sarebbero interessantissimi se non fosse che riguardano esclusivamente gli Stati Uniti come, per altro, si capisce bene dal suo titolo in inglese che è American Civics.

Delle altre sette categorie nuove, una, con 24 video, non insegna nulla ma dà le novità e le ultime notizie sulla stessa Khan Academy mentre le rimanenti sei con ben 295 video riguardano la preparazione ad esami, corsi o competizioni matematiche che si svolgono negli Stati Uniti o che comunque sono a loro legati. Per altro per seguire alcuni di questi video occorre acquistare un libro di esercizi.

In precedenza mi lamentavo della quasi assoluta mancanza di materie umanistiche. Non ne sono state aggiunte e la Storia, che è l'unica che c'era già, è passata da 12 a 25 video il che sembrerebbe un buon risultato, però ai 12 video che già c'erano e che riguardavano tutti la Rivoluzione Francese e Napoleone ne sono stati aggiunti altri 13 che riguardano tutti la storia degli Stati Uniti per cui questo argomento rimane sbilanciatissimo.

Purtroppo continuano a mancare del tutto le lezioni di lingua straniera. Mancano anche le traduzioni dei corsi in altre lingue che pure erano state promesse al momento della proclamazione dei vincitori del progetto 10 alla 100.

Migliorare l'istruzione scientifica e tecnica

La FIRST ha un sito molto vivace e tutto rivolto al futuro. E' quindi difficile capire cosa sia stato fatto in quest'anno se non che sono state organizzate molte competizioni fra robot costruiti da squadre di ragazzi (sei nel 2010 e quattro nel 2011). Ora sono disponibili anche gare fra giovanissimi e cioè bambini fra i sei ed i nove anni che per costruire i loro robot utilizzano pezzi della Lego.

Dei miei dubbi sul fatto che interessare i ragazzi a costruire dei robot sia una cosa che contribuisca ad aiutare molte persone ho già detto e quindi non sto a ripetermi.

In precedenza ho scritto Che un giovane sogni di diventare un brillante scienziato è sicuramente una cosa positiva ma l'esaltare troppo la scienza mi inquieta e la frase che pubblicizza uno degli avvenimenti di quest'anno conferma questa mia inquietudine. La frase è I am FIRST: Science is Rock & Roll e significa Sono il primo: la Scienza è Rock & Roll.

E' vero che FIRST in questo caso è anche il nome dell'organizzazione in questione e la prima parte delle frase è quindi un gioco di parole e che il riferimento al rock & roll è dovuto al collegamento fra la manifestazione ed il gruppo hip hop dei BEP ma resto dell'idea che promuovere la vittoria (devi essere il primo!) anziché la collaborazione e mitizzare la figura dello scienziato rischi di favorire un tipo di scienza che scienza non è e sconfina nel fanatismo.

Rendere le amministrazioni pubbliche più trasparenti

Confrontando l'attuale home page del sito della Public.Resource.Org con quella dell'anno scorso si ha l'impressione non sia cambiato alcunché perché l'elenco degli enti già trattati e di quelli in corso di trattazione è immutato.

In realtà di cose ne sono state fatte tra le quali rendere disponibili i video del Congresso ma, come già detto, si tratta sempre di fornire l'accesso online a documenti delle amministrazioni pubbliche degli Stati Uniti e quindi continuo a non vedere come tutto ciò possa contribuire a migliorare la vita di molte persone in tutto il mondo.

Promuovere l'innovazione nei trasporti pubblici

Come detto prima solo la Shweeb ha sulla home page del proprio sito un riferimento ad una pagina espressamente dedicata al progetto da realizzare con il denaro del premio di Google. Andando su questa pagina si può trovare una miriade di notizie sul progetto e su come funzionerà la monorotaia una volta finita.

Purtroppo la lettura di queste pagine ha confermato i miei timori sul fatto che questa non fosse la strada giusta per promuovere l'innovazione nei trasporti pubblici e per provare e mostrare un nuovo sistema di trasporto concorrenziale rispetto ai mezzi di trasporto tradizionali. Come temevo l'impianto sarà utilizzato solo come come una nuova ed inconsueta attrazione per i turisti e non come mezzo di trasporto.

Infatti tra le tante notizie fornite dalla Shweeb c'è anche una pagina con i prezzi e gli orari dell'impianto: sarà aperto dalle nove di mattina alle cinque del pomeriggio ed il suo uso costerà 39 dollari neozelandesi per gli adulti e 29 per i ragazzi fino a quindici anni.
Sul fatto che si tratti di un'attrazione turistica e non di un mezzo di trasporto non ci sono dubbi perché l'uso dell'impianto viene offerto, a vari prezzi, anche unito ad altre attività ludiche quali Agrojet, Swoop, Freefall Xtreme, Bungy Jump e Rotorua Bungy.

Per di più, leggendo le informazioni, ha notato un altro motivo di critica del quale, benché mi fossi lamentato del fatto che la capsule sono monoposto, non mi ero reso conto in precedenza e cioè che l'impianto non è utilizzabile da un bambino che non sia alto almeno un metro e dieci centimetri.

Anche in quella che era la mia proposta non era consigliabile che un bambino troppo piccolo viaggiasse solo (anche se tecnicamente non era impossibile) ma, essendo i vagoncini a quattro posti, nulla impediva che viaggiasse con un adulto. Che razza di mezzo di trasporto è quello che non può trasportare bambini, cani e bagagli? Può contribuire a migliorare la vita di molte persone in tutto il mondo?

Non c'è bisogno di dire che sono rimasto molto deluso da tutto ciò e spero di avere il tempo in futuro di sviluppare in maniera più compiuta quella che era la mia idea iniziale che poteva sì nascere come attrazione turistica ma con la possibilità di diventare poi un vero mezzo di trasporto e di essere veramente utile a molte persone e non solo a qualche turista in vena di divertimenti inconsueti.

Offrire istruzione di qualità agli studenti africani

Anche l'AIMS (African Institute for Mathematical Sciences) ha un sito dove non è semplice capire cosa sia stato fatto e cosa sia da fare. Per di più i due milioni di dollari del premio sono stati destinati al progetto NEI (Next Einstein Initiative) che si proponeva di creare quindici centri AIMS, sparsi nel continente africano, per offrire una istruzione post-laurea di alto livello in matematica e scienze per cui bisogna leggersi le pagine relative a questo progetto dove è illustrato molto meglio il progetto che il suo stato di realizzazione.

Si riesce comunque a capire che è stato recentemente aperto un nuovo centro nel Senegal. Ciò è un'ottima cosa ma le mie perplessità sull'utilità di offrire solo una istruzione in matematica e tecnologie rimangono tutte.


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