Spazio per comunicazioni urgenti

Tecniche ambientali: la cogenerazione


Cogenerazione: una scelta utile ?

Ho scritto questo articolo per una conferenza sull'ambiente che si è tenuta a Bologna il 5 giugno 2006. Dato che mantiene tuttora la sua validità lo pubblico nel mio sito senza alcun cambiamento tranne l'aggiunta di alcune ulteriori note esplicative.

Si sente sempre più spesso parlare di cogenerazione come di una scelta utile per il problema del risparmio energetico e la riduzione dell'inquinamento dell'aria.
In cosa consiste la cogenerazione? Si tratta di produrre contemporaneamente energia elettrica ed acqua calda per il riscaldamento. Il risparmio energetico nasce dal fatto che l'acqua calda è un sottoprodotto della produzione di energia elettrica che, se non fosse usata per il teleriscaldamento, sarebbe solo un inutile rifiuto difficile da smaltire (non si può immettere l'acqua calda in un fiume perché ciò ucciderebbe piante ed animali, occorre prima raffreddarla).

In pratica la cogenerazione nasce dalla somma di tre diverse azioni ognuna delle quali è utile a ridurre l'inquinamento e che sono le seguenti:

Recentemente a queste tre possibili azioni si è aggiunta una quarta che sfrutta una tecnologia conosciuta già da un secolo ma che finora è stata usata poco e che è la possibilità di far funzionare un impianto frigorifero tramite il calore (frigoriferi ad assorbimento) [1].
Ciò permette di ottenere acqua molto fredda partendo dal calore e di raffreddare un gruppo di case tramite lo stesso impianto che lo collega alla centrale termica e che d'inverno le riscalda.

Progettare un impianto di cogenerazione quindi significa collegare un gruppo di case o un intero quartiere con tubazioni che d'inverno portano acqua calda e d'estate acqua molto fredda, acqua che viene prodotta non da una caldaia centralizzata (quella calda) e da compressori (quella fredda) ma che viene ottenuta sfruttando il calore prodotto da una piccola centrale elettrica, progettata e costruita appositamente.

Da un simile impianto dovrebbero guadagnare tutti: chi gestisce la centrale elettrica vende l'elettricità, non ha il problema di smaltire l'acqua calda ed anzi la vende ricavandoci un utile, i cittadini utenti dell'impianto pagano l'acqua calda e fredda meno di quello che costerebbe loro produrla in maniera autonoma e non devono gestire ognuno la propria caldaia con costi e noie non indifferenti.
In un impianto del genere non ci sono i problemi dei vecchi impianti centralizzati dove c'era sempre un appartamento caldissimo ed uno freddo e dove si pagava anche se si era via da casa per dei mesi. Infatti ogni casa ha un suo contatore e paga solo l'acqua calda o fredda che utilizza.

Sembra quindi che la cogenerazione sia il sistema ideale e che tutti debbano essere felici della sua realizzazione. Invece, in Provincia di Bologna [2], in varie occasioni non solo è stata osteggiata ma sono sorti comitati di cittadini che si opponevano alla sua realizzazione sostenendo che si trattava di una scusa per realizzare una inquinantissima centrale elettrica in mezzo alle case.

Chi ha ragione? La cogenerazione è veramente una scelta utile? Occorre distinguere caso per caso. Quello che bisogna capire è se il punto focale del progetto è l'impianto di teleriscaldamento e quindi la centrale è semplicemente un componente dell'impianto o se viceversa si è partiti dal progetto della centrale e quindi è l'impianto di teleriscaldamento ad essere una appendice della centrale elettrica.
Nel primo caso di tratta di cogenerazione e quindi di una scelta utile per tutti e che fa risparmiare energia e riduce l'inquinamento. Nel secondo caso è improprio parlare di cogenerazione e si tratta di una scelta utile solo per chi gestisce la centrale elettrica che così può vendere a caro prezzo i propri rifiuti e può ottenere di fare una centrale elettrica in mezzo alle case.

Come distinguere i due casi? Possiamo dire che si tratta di falsa cogenerazione e quindi di una scelta inutile per i cittadini e dannosa per l'ambiente quando accadono una o più delle seguenti cose:

I comitati dei cittadini che si sono battuti contro alcuni impianti di teleriscaldamento che avevano una o più delle caratteristiche negative sopradescritte, hanno posto l'attenzione soprattutto sull'inquinamento prodotto dalle centrali elettriche ma chi ha fatto il progetto ha avuto gioco facile nel dire che il metano inquina pochissimo e l'ambiente ne guadagna perché si chiudono altre centrali più inquinanti.

Ritengo sia invece più utile evidenziare e battersi sui punti del progetto che dimostrino che l'impianto è stato progettato considerando la centrale elettrica come fulcro del progetto e non come componente dell'impianto di teleriscaldamento e che quindi non si tratta di un vero impianto di cogenerazione ma di una centrale elettrica costruita in mezzo alle case.
Anche l'aspetto economico è importante: è evidente infatti che se gli utenti dell'impianto di teleriscaldamento non hanno alcun risparmio rispetto alla scelta di avere ognuno il proprio impianto di riscaldamento autonomo, c'è qualcosa che non va nel progetto o nella gestione dell'impianto.


[1] - Il motivo per cui questa tecnologia era stata usata poco è che, se si produce il calore appositamente per far funzionare il frigorifero, il suo rendimento è inferiore a quello di un normale frigorifero per cui veniva utilizzata solo in quei posti dove non era possibile avere l'elettricità. Ovviamente se il calore, tutto o in parte, è già disponibile, questa tecnologia diventa conveniente anche con un minor rendimento del ciclo termodinamico.   <<

[2] - Il riferimento alla Provincia di Bologna nasce dal fatto che questo articolo era stato preparato per una conferenza tenuta a Bologna. Ovviamente gli stessi problemi si sono presentati anche altrove.   <<

[3] - Con ciò non si vuole sostenere che tutti gli impianti di cogenerazione debbano prevedere anche un costoso impianto di produzione di acqua fredda ma solo che, se un impianto è privo del ciclo di produzione di acqua fredda, non può continuare a produrre energia elettrica a pieno regime anche d'estate perché, in caso contrario, quasi tutto il calore prodotto andrebbe sprecato.   <<


Tophost

Questo sito non utilizza cookie

Copyright © Andrea Cavallari
Tutti i diritti sono riservati