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Storia di Pontelagoscuro


La storia del borgo di Pontelagoscuro in breve

Chi percorra la statale da Ferrara a Rovigo, prima del ponte sul Po, vede tante case, legge il nome Pontelagoscuro e pensa si tratti di un paese come tanti ignorando che Pontelagoscuro fu un borgo con una storia molto particolare che non ha eguali in tutta Italia.

Infatti Pontelagoscuro ha avuto, per secoli, una grande importanza economica diventando fonte di ricchezza per la vicina Ferrara. Questa ricchezza non nasceva dalle ubertose campagne circostanti, ma dal commercio lungo il Po su cui transitavano beni d'ogni genere.

Prima che Pontelagoscuro assurgesse al ruolo di importantissimo porto fluviale, passò molto tempo durante il quale fu nominata quasi solo per episodi bellici. Anche la prima citazione certa del nome Pontelagoscuro (1222) riguarda un episodio cruento che, per fortuna, non coinvolse i suoi abitanti, leggiamo infatti nelle antiche cronache Salinguerra con una grossa armata passò per Pontelagoscuro per assalire Ferrara.

Poi, nel 1482, Pontelagoscuro si trovò coinvolta nella Guerra del Sale, fra Ferrara e Venezia, che devastò le sponde del Po. A Pontelagoscuro vi era un bastione triangolare che difendeva il passaggio del Po e lì si concentrarono i combattimenti finché il bastione venne preso ed i Veneziani, dopo aver montato un ponte di barche, occuparono il paese.

Durante l'epoca Estense Pontelagoscuro non fu importante come porto perché si volle mantenere in funzione il porto di Ferrara ed il traffico fluviale che risaliva il Po di Primaro.

Verso la fine del dominio Estense fu costruito a Pontelagoscuro un palazzo detto dell'Isola in quanto sorgeva su di un isola al centro di un laghetto. Vi era un bellissimo giardino ed uno stradone ornato da una prospettiva.

Questa delizia fu presto abbandonata e poi demolita per cui non se ne sa molto. Chi la vide però ha lasciato delle pittoresche descrizioni infatti, oltre al palazzo, furono realizzate due casette in miniatura che riprendevano tanti stili diversi e nelle quali vivevano i nani di corte.

Il passaggio dagli Estensi al Papato, che per il resto del Ferrarese fu una iattura, per Pontelagoscuro si rivelò una fortuna. Il Papa infatti decise la costruzione di un canale navigabile fra Pontelagoscuro e Ferrara il cui scavo iniziò nel 1601.

Vi furono ricorrenti carestie e la popolazione fu soccorsa con spedizioni di grano dalle Marche. Inizialmente si risalì il Po di Primaro ma poi si preferì risalire il Po grande fino a Pontelagoscuro da dove il grano veniva distribuito per via d'acqua verso Ferrara e verso il Bolognese.

Nel 1641 Pontelagoscuro si trovò in prima linea nella guerra detta di Castro. Furono costruiti due forti di qua e di là del Po e Pontelagoscuro fu al centro degli scontri fra i veneziani ed i papalini, venendo bombardata più volte. Solo alla fine del 1644 venne firmata la pace ed i forti furono abbattuti.

La guerra però aveva bisogno di rifornimenti per cui l'importanza del porto era andata aumentando. Nel 1648 venne realizzata la Via Coperta che era un porticato che univa il porto sul Po al canale per Ferrara nel quale vi erano botteghe e si stoccavano le merci. Nel 1671 vi furono sovrapposti dei magazzini dove conservare le merci e specialmente il grano.

Pontelagoscuro era diventato un importante scalo con la caratteristica di essere di cerniera fra la navigazione marittima e quella fluviale.

Le navi risalivano il Po e scaricavano a Pontelagoscuro da dove le merci erano distribuite in gran parte della Pianura Padana. Il borgo infatti era vicino a Ferrara e a cavallo del tragitto che univa Bologna a Venezia sul quale viaggiavano anche molti passeggeri che usufruivano di un regolare servizio di trasporto per via d'acqua iniziato già nel 1572.

Per tutto il '700 la ricchezza di Pontelagoscuro andò aumentando anche se nel 1708 il borgo si trovò ancora sulla linea del fronte durante la guerra di successione spagnola. L'anno successivo Pontelagoscuro, occupata dagli austriaci, fu bombardata dai papalini che scacciarono il nemico.

Nel 1755 passò per Pontelagoscuro Carlo Goldoni al quale accadde un fatto curioso: non avendo dichiarato cosa portava con sé venne fermato per contrabbando di cioccolata, caffè e candele ma riconosciuto dall'ufficiale della dogana che ammirava le sue opere se la cavò con poco.

Nel 1789 scoppiò la Rivoluzione Francese. Per Pontelagoscuro erano avvenimenti lontani finché, nel 1796, il borgo venne occupato dalle truppe francesi. Come si suol dire il buon giorno si vede dal mattino e per Pontelagoscuro l'inizio non fu dei migliori: fu subito ordinata la requisizione delle argenterie e degli ori e due giorni dopo, quella dei cavalli.

Per un po', a parte le tasse, la situazione rimase tranquilla ma nel 1799, gli austriaci attaccarono per tre volte Pontelagoscuro finché riuscirono ad occupare il borgo. Non volendo avere problemi con i civili nominarono un governo provvisorio, formato da sei cittadini di Pontelagoscuro, che ebbe giurisdizione su tutta la Provincia di Ferrara interamente occupata dagli Austriaci tranne Ferrara in mano ai Francesi ed assediata.

Nel 1801 tornarono i francesi e passarono molti anni prima che l'epopea napoleonica finisse. Le tasse e le leve forzate avevano colpito pesantemente Pontelagoscuro ma cosa ancora più grave fu che, al Congresso di Vienna, si accettò che il confine fra Stato Pontificio e Lombardo-Veneto fosse sul Po di Goro, per cui il Po di Venezia si trovò interamente in territorio austriaco.

Ciò ebbe un effetto deleterio sul commercio che già languiva ma la decisione di fare Pontelagoscuro porto franco e la concessione dell'emporio di assegna per le merci estere, decisa nel 1829 dal Papa, fecero sì che il commercio rifiorisse.

Pontelagoscuro divenne un porto di primaria importanza. Si pensi che nel 1843 il valore delle merci, da o per l'estero, transitate per Pontelagoscuro era più di tre volte superiore a quello di tutte le merci transitate per il porto di Ravenna.

La guerra del 1866 fu negativa per Pontelagoscuro la cui dogana, non trovandosi più sul confine, perse d'ogni importanza. Inoltre, dopo due anni, era pronto un ponte per il passaggio dei treni per il Veneto per cui Pontelagoscuro non fu più il capolinea della ferrovia per Bologna come era stato fino ad allora.

Cominciò quindi una lunga parabola discendente per il traffico fluviale che pure proseguì ancora a lungo, alimentato anche dalle numerose industrie che nel frattempo erano sorte.

Ricordiamo in particolare la fabbrica di saponi Chiozza & Turchi che ebbe una storia più che centenaria e che diventò famosa in tutto il mondo per i suoi saponi pregiati contenuti in splendide confezioni.

Importantissimi per Pontelagoscuro furono gli zuccherifici; nello stesso anno (1898) iniziarono la loro attività lo Zuccherificio Schiaffino-Roncallo e quello del Conte Gulinelli. Vi era poi un terzo zuccherificio, una fabbrica di concimi e di acido solforico oltre a una segheria a vapore.

Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, Pontelagoscuro divenne un obiettivo importante da colpire. Nel 1944 i bombardamenti rasero al suolo il paese, abbatterono i ponti e misero fuori uso le fabbriche. Alla fine della guerra il 98% del borgo di Pontelagoscuro non esisteva più.

Il Comune di Ferrara volle che il paese fosse ricostruito a 600 metri dal Po ed anche se i pontesani cominciarono ben presto a ricostruire vicino al Po questa decisione finì per affossare quasi completamente il commercio fluviale.

Negli anni '60 fu realizzata l'idrovia Ferrarese che permette a grandi navi di risalire il Po di Volano e tramite il canale Boicelli di entrare in Po a Pontelagoscuro ma ciò non ha fatto risuscitare il vecchio porto e Pontelagoscuro non è più cerniera fra il mare e la navigazione fluviale.

Si ricostruirono le fabbriche e Pontelagoscuro diventò un importantissimo polo chimico ma aveva perso la propria anima antica, ormai Pontelagoscuro era un paese come tanti: molti dei vecchi abitanti erano emigrati e ne erano arrivati di nuovi.

Sono passati molti anni ed ora il miracolo è avvenuto: Pontelagoscuro ha ricreato la sua anima. Vi è un fervore di attività, alcune antiche tradizioni sono state riprese e ne sono sorte altre.

La nuova anima di Pontelagoscuro guarda al futuro ma non dimentica il suo passato perché è nella memoria la nostra vera identità e la sola luce che illumina il nostro cammino.


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