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Cronologia di Pontelagoscuro


Secoli XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI


Secolo XI - (1001-1100)

1055 - Venerdì 25 agosto; Privilegio dato ai ferraresi dall'imperatore Enrico II con l'indicazione Actum ad Pontem. Enrico II era a Verona il 7 di Aprile, a Mantova il 16 di Aprile, in Roncaglia (PC) il 5 Maggio, a Firenze il 6 Giugno, a Pontelagoscuro il 25 Agosto [N.d.R. Alcuni studiosi moderni non considerano valida l'individuazione di Pontelagoscuro con il Pontem citato]. [1] [2]


Secolo XII - (1101-1200)

1167 - Rotta Siccarda, si forma il gran braccio del Po di Venezia. [1] Il popolo di Ficarolo, nemico di quello di Ruina, tagliò l'argine del Po mentre era gonfio per consiglio di certo Sicardo, a fine di sprofondare i Ruinesi sotto il diluvio delle acque. Si produsse di tal rotta il gran braccio del Po che passa da Pontelagoscuro e va al mare. Un altro ramo rimase scorrente presso le mura di Ferrara. [2]


Secolo XIII - (1201-1300)

1222 - Salinguerra con una grossa armata passò per Ponte per assalire Ferrara. Dopo diversi giorni di accanito combattimento le nostre contrade furono funestate dai due partiti. La sorte fu favorevole a Salinguerra che si impadronì della città. [1] [2]

1233 - Il Po gelò da Cremona al mare, in tale occasione, i veneziani risalivano il fiume con slitte trasportando merci. [1]


Secolo XIV - (1301-1400)

1317 - In luglio moltissimi cittadini di Pontelagoscuro uniti al popolo ferrarese condotti da Rinaldo ed Azzo d'Este allestirono molte navi nel Po ed assediarono il Castel Tedaldo. Lungo ed aspro fu il combattimento contro i guasconi che si erano chiusi dentro ma finalmente questi si arresero e nell'uscire furono dai ferraresi tutti trucidati e il castello distrutto. [1]

1320 - In un rogito di Valentino Rossi del 3 giugno si fa menzione d'una chiesa parrocchiale posta in luogo detto Sandone a Vallonga, soggetta però alla pieve di Santo Stefano di Bolonitico, ora arcipretura di Stienta; era dedicata alla Beata Vergine Maria e fu distrutta dal Po. [2]

1338 - Il 4 novembre il Vescovo Guido di Ferrara approva che la chiesa di San Michele in Perle, che si trovava a Confortino sulla strada per Pontelagoscuro, venga retta da Don Azzone, Rettore della chiesa di Pontelagoscuro, anziché da Don Pietro da Parma. [33]

1383 - Da tempo remoto esisteva a Ponte una immagine di Maria Santissima dipinta sopra un pilastro. Quantità di fedeli accorrevano con offerte e danaro fino a che si accumulò una tal somma da edificare una cappellina a cui si diede il nome di Santa Maria di Pontelagoscuro.
Presso alla medesima eravi un piccolo ospedale eretto a spese di Vivaldo Vivaldi ferrarese con 32 letti. Il Vivaldi morendo lo lasciò alla confraternita di San Giovanni Battista in Ferrara. Il rogito di donazione porta la data del 13 aprile 1383. [
1]

1385 - Il 19 marzo, il cardinale Tommaso Marcapesce vescovo di Ferrara concede alla confraternita di San Giovanni Battista in Ferrara anche l'oratorio della Beata Vergine, con insieme le offerte dei devoti, a condizione che venissero impiegate per provvedere ai bisogni dell'ospitale, per edificare una nuova chiesa più ampia e per mantenere un sacerdote assistente. [2]


Secolo XV - (1401-1500)

1423 - La confraternita di San Giovanni Battista in Ferrara, secondo i suoi impegni, giunse a fabbricare la chiesa promessa che venne dedicata a San Giovanni Evangelista, ma in pochi anni convenne demolirla a cagione del Po e riedificarla. [2]

1436 - Il primo luglio il Beato Giovanni Tavelli da Tossignano, dopo aver visitato la chiesa di Santa Maria Maddalena di Pontelagoscuro Transpadano, attraversa il Po per visitare l'ospedale di Ponte Lagoscuro e, dopo aver incontrato Bartolomeo Barberio, massario della Scuola di San Giovanni Battista, viene a sapere che Antonio Palavesino, barbiere, possiede degli ex voto d'argento che non erano stati inclusi nell'inventario della precedente visita. [3]

1438 - Leonello e Borso d'Este si recano a Francolino per incontrare Giovanni VIII Paleologo, imperatore di Bisanzio che giungeva a Ferrara per il Concilio indetto da Papa Eugenio IV e lo accompagnano in città passando per la via di Lagoscuro. [42]

1444 - Leonello d'Este, marchese di Ferrara, sposa in seconde nozze Maria d'Aragona, figlia di Alfonso il Magnanimo Re d'Aragona di Napoli e di Sicilia. La sposa, giunta a Venezia si imbarcò a Chioggia diretta a Ferrara. Imbarcandosi a Lagoscuro le andò incontro Meliaduse, fratello di Leonello, seguito da molte navi cariche di gente e da un barcone dove molte belle e giovani contadine del Polesine con canti suoni e balli rappresentavano l'allegrezza comune. [42]

1449 - Il 18 aprile il Vescovo Francesco Dal Legname, dopo aver visitato la chiesa di Santa Maria Maddalena di Pontelagoscuro Transpadano, attraversa il Po per visitare l'ospedale di Pontelagoscuro che trova in buono stato. [3]

1483 - In settembre i Veneziani attaccano la Rocca di Stellata difesa da Bartolomeo Cavalieri ma vengono sbaragliati da un attacco condotto dallo stesso Duca Ercole. [23]

1484 - L'8 settembre, a seguito della pace con i Veneziani, gli Estensi perdono Rovigo e tutto il Polesine. [23]. L'accordo firmato dalle due parti prevede che il Duca di Ferrara farà demolire tutte le fortificazioni fabbricate in tempo di guerra e Venezia farà demolire il forte fatto a Lagoscuro. [34].

1486 - Passa per Pontelagoscuro Antonio da Crema dell'antica famiglia mantovana dei Crema che si sta recando in pellegrinaggio al Santo Sepolcro. Nel resoconto del suo viaggio racconterà poi che il ponte sul Po era stato distrutto dalla recente guerra del 1483: ritrovassimo destructo il ponte dil Lacoscuro e Francolino. [32]

1490 - Sbarcano a Ponte Lagoscuro gli ambasciatori della Serenissima Repubblica di Venezia venuti per assistere alle nozze di Isabella d'Este. [44]

1492 - La popolazione di Pontelagoscuro era soggetta alla chiesa parrocchiale di San Michele situata in un luogo detto Perle, vicino a Confortino, ma volendo il duca Ercole Primo dar forma al gran parco per suo uso, fu demolita in questo anno; allora la cura delle anime fu addossata da Bartolomeo della Rovere, Vescovo di Ferrara, alla parrocchiale di Santa Maria Maddalena di Lagoscuro Traspadano. [2]


Secolo XVI - (1501-1600)

1510 - Il Po ghiaccia e lo attraversano a piedi cinquemila soldati francesi diretti alla Mirandola. [1]

1510 - Un brigantino da 160 remi di Alfonso I Duca di Ferrara, fatto a Ragusa e che teneva in mare, aveva fatto preda di una nave veneta carica di gente armata che fu condotta a Ferrara prigioniera. Il duca venne a Pontelagoscuro ad incontrarla.
Alleatosi col Papa Giulio II mosse guerra ai Veneziani e li vinse in gran battaglia sul Po fra Polesella e Pontelagoscuro. 53 bandiere, 13 galee e moltissimi legni minori nonché gran quantità di viveri e munizioni rimasero in potere di Alfonso I dopo l'aspro combattimento. [
1]

1511 - I Veneziani si pigliarono il Polesine di Rovigo e spedirono Marco Antonio Contarini con tre Galee e più di 200 barche di privati da Chioggia e si recarono per il Po a Pontelagoscuro ed attaccarono le truppe di Alfonso I saccheggiando la città. [1]

1512 - Alfonso I alleato coi francesi sostenne nuove guerre contro i Pontefici Giulio II e Leone X e si segnalò in modo particolare alla presa della Bastia nel gennaio 1512. [1]

1516 - Il 10 maggio muore a Pontelagoscuro Uguccione II Contrari, Conte di Vignola e Signore di Montebonello, Savignano, Montefestino e Montecorone. Era sposo di Diana, figlia di Sigismondo d'Este. [43]

1517 - I Cappuccini tengono, presso la chiesa, un ospizio, posto poi in via Cappuccini n. 54. [1]

1540 - I benefici della Chiesa di Gurzone (situata di là dal Po) vengono uniti con quella di Ponte Lagoscuro. [3]

1563 - Ha inizio la tradizione della Sagra della prima domenica di maggio. Ercole Tombesi, monaco cassinense vescovo di Ravalino, la consacrò, per la prima volta, il 2 maggio di quest'anno e prima domenica del mese, giorno in cui prese per costume la confraternita di San Giovanni Battista in Ferrara di portarsi al Ponte processionalmente ogni anno, il che seguitò a praticare per vari secoli. [2]

1565 - Il Faustini, descrivendo l'arrivo in Ferrara nel 1565 della Duchessa Barbara d'Austria proveniente da Mantova, riferisce che: Sino a Palantone fu ad incontrarla col suo Bucintoro la Duchessa di Ferrara con grande compagnia di dame che venendo giù per il Po si fermò per alquante ore nel delizioso palazzo ducale dell'Isola Poi partì alla volta della città in eleganti carrozze entrando per la porta degli Angeli ove era a riceverla il duca con tutta la corte e la nobiltà cittadina. [1]

1570 - Alle nove di venerdì 17 novembre inizia il terremoto che continuò per nove mesi durante i quali quasi non vi fu giorno in cui una o più volte non si ripetessero le scosse. Incalcolabili furono i danni. Molte persone vi perdettero la vita potendosi salvare solo coloro che si rifugiarono sulle barche nel Po ed altri disperdendosi per le campagne. [1]

1572 - Inizia un regolare servizio di trasporto passeggeri per vie d'acqua che unisce Bologna a Ferrara e Venezia. Durerà fino al 1816 e porterà a passare per Pontelagoscuro innumerevoli persone fra le quali ricordiamo Goldoni e Goethe. [31]

1574 - Fino al febbraio di quest'anno, con più larghi intervalli e con minor violenza, seguitarono i tremori del terremoto dopo il qual termine diminuirono e in fine cessarono poi del tutto. [1]

1576 - Nuova scossa di terremoto. [1]

1587 - Nel corso del '500 Alfonso Duca di Montecchio e zio del duca Alfonso II edificò a Ponte poco dietro alla chiesa un palagio che fu detto dell'Isola. [1]
Il duca di Ferrara Alfonso II fa costruire un palazzo con un superbo giardino. Un condotto sotterraneo portava l'acqua del Po ad innaffiare il giardino ed un bel stradone conduceva dalla strada di Ferrara al palazzo ed era ornato con una prospettiva. Il Palazzo sorgeva nella zona dove poi sarebbe stata innalzata la chiesa parrocchiale. [2]

1591 - Altra scossa di terremoto. [1]

1594 - Dato che l'interposizione del Po formava un ostacolo alla popolazione per intervenire ai divini uffici ed impediva o ritardava alle anime ai soccorsi necessari, il Vescovo di Ferrara Giovanni Fontana decise di fare parrocchia la chiesa di Pontelagoscuro. [2]

1596 - Viene demolito l'antico oratorio della Beata Vergine delle Grazie e la di lei sacra immagine è trasferita nella nuova chiesa parrocchiale. [2]

1598 - In maggio il Pontefice Clemente VIII si reca a Ferrara, appena entrata a far parte dello Stato pontificio, e vi rimane fino al 25 novembre. Nel corso del suo soggiorno ordina di eseguire lo scavo di un canale da Ponte Lagoscuro a Ferrara. [7]


Secolo XVII - (1601-1700)

1601 - Il 21 ottobre viene benedetta la nuova chiesa parrocchiale dopo che la precedente si era dovuta abbattere a cagione del Po. [2] La precedente chiesa parrocchiale si trovava in località del Sandone e fu abbattuta perché si doveva allargare l'argine del Po. [1]

1601 - Il 22 ottobre inizia lo scavo del canale per Ferrara su di un terreno acquistato da Duca di Modena in quanto porzione del Barco, fondo allodiale della Casa d'Este. [28]

1609 - Il 30 aprile viene concesso il fonte battesimale alla nuova chiesa parrocchiale. [2]

1616 - La nuova parrocchia conta seicento anime da Comunione. Il Parroco è Don Giangiacopo Suchi. [2]

1617 - Per agevolare la navigazione sul Canale Panfilio vengono costruite due botti (cioè dei ponti che fanno superare un ostacolo ad un canale) alle intersezioni fra il Canale Panfilio ed il Canal Bianco ed il Canale Nicolino-Fossa Lavezzola. [15]

1621 - Il Parroco non è più Don Giangiacopo Suchi. [2]

1629 - Infieriva la peste nel territorio ferrarese facendo strage specialmente a Pontelagoscuro. In tale circostanza il frate Giovanni Maria Faustini introdusse la devozione a Santa Teresa di Gesù. Da qui terminato il flagello ebbe origine la funzione annuale che ancora il paese festeggia con grande solennità [N.d.R. In realtà i primi casi si sono avuti in Lombardia nell'autunno del 1629; a Pontelagoscuro, molto probabilmente, la peste è arrivata nel 1630]. [1]
Il frate carmelitano, Giovanni Maria Faustini, fu inviato dal Cardinale Magalotto e, rimasto attaccato egli stesso dal morbo, morì vittima del suo zelo. [2]

1630 - Al termine della peste gli abitanti di Pontelagoscuro sono diminuiti di quasi un terzo. [15]

1643 - Durante la guerra dei Barberini fra Papa Urbano VIII, Odoardo Farnese duca di Parma e la lega difensiva comprendente la Serenissima di Venezia, l'esercito pontificio costituito in gran parte da cittadini ferraresi dopo aver cannoneggiato Pontelagoscuro e varcato il Po s'impossessò della trincee nemiche ed ebbe la vittoria facendo prigioniero il comandante conte Porto. [1]

1643 - Un'armata veneziana calò dalla Canda a Ficarolo, da Ficarolo, passò al Ponte Traspadano dirimpetto al paese di Pontelagoscuro, e là si trincerà. Il conte Rossetti comandante le truppe a Ferrara riuscì felicemente a passare il Po con barche poco sotto Pontelagoscuro e, dato l'assalto ai posti trincerati nemici, se ne impadronì, facendo anche prigioniero di guerra il comandante veneziano, Conte Porto.
Per assicurare la Traspadana e la navigazione del Po, i pontifici costruirono due forti, uno al Ponte, l'altro alla parte opposta del fiume. Fecero inoltre varie trincee e batterie attorno il paese. Appena terminati i lavori ricomparvero i Veneziani e s'impadronirono nuovamente delle fortificazioni.
Per sette continui giorni si batterono coi cannoni rispettivamente dai forti e dalle trincee. Pontelagoscuro, ben guernito di truppa, fu particolarmente bersagliato dai Veneziani, sicché quasi tutto il fabbricato restò ruinato. Finalmente una colonna dell'armata pontificia passò al di là del Po, ed unitasi alla guarnigione di quel forte, diede battaglia ai nemici. Furono i Veneziani battuti e fugati. [
2]

1644 - I Veneziani prendono d'assalto le truppe pontificie che erano di guarnigione a Pontelagoscuro, le quali vennero battute e costrette a ritirarsi. Rimasero prigionieri il Maggiore Mario Doria e Monsignor Caraffa Vicedelegato. I veneziani erano condotti da Bartolomeo Colleoni da Bergamo comandante delle truppe ausiliari nella guerra contro Pietro figlio e successore si Cosimo de Medici arbitro della Repubblica Fiorentina. [1]
I Veneziani non approfittarono del vantaggio anzi retrocessero fino alla Polesella. Il 31 di marzo veniva firmata la pace tra i Veneziani e la Corte di Roma. [2]

1645 - Secondo i termini della pace, all'inizio dell'anno furono demoliti i forti e le trincee, tanto di qua che di là del Po. In quest'anno fu pure demolito il palazzo dell'Isola edificato dai duchi d'Este. [2]

1645 - A Ferrara vengono effettuati dei lavori di ripristino del Canale dei Giardini che portava alla Fossa del Castello e che non era più navigabile da tempo. Solo dopo tali lavori le barche provenienti da Pontelagoscuro poterono entrare in Ferrara, in precedenza erano costrette a fermarsi a Porta San Benedetto [28].
A seguito di questi lavori il canale tra Pontelagoscuro e Ferrara, prima chiamato semplicemente Canale di Ponte, assunse il nome di Canale Panfilio in quanto i lavori di miglioria furono patrocinati dal Pontefice Innocenzo X (che fu Papa dal 1644 al 1655) che era della nobile famiglia dai Pamphili. [29]

1648 - La via Coperta venne edificata con le pietre del palazzo ducale che sorgeva nell'Isola. [1] Nella facciata verso il Po fu posta una gran lapide di marmo con caratteri di bronzo cubitali; essa fa menzione della guerra coi Veneziani e ricorda la ruina del paese.
L'iscrizione della lapide è la seguente: INNOCENTIO. X. P.O.M. OBSCURI LACUS SUBURBIUM APPULSU MERCIUM CLARUM BELLICO FATO FUNDITU ABRASUM IN PROPUGNACULA AC TENTORIA FACIE MUTATA STEPHANUS. S.R.E. CARD. DONGHUS PLENIPOTENTI AUCTORITATE PACE COMPOSITA LEGATUS A LATERE RESTAURAVIT PORTITORIA EX AURO PONTIFICIO ADSTRUCTA DOMO FERRARIE Q. CONIUNCTO PADO TRANSEUNTIBUS TEGUMENTUM. ANNO. MDCXXXXV. [2]

1655 - Cristina, figlia del Re di Svezia Gustavo Adolfo, rinunciò al regno e si avviò a Roma. Costretta ad entrare nello Stato Pontificio per la via di Ferrara, con grande seguito di alti personaggi passava per Pontelagoscuro il 23 novembre dopo essersi fermata un giorno e una notte a Ficarolo. In tale circostanza tra Pontelagoscuro e Santa Maria Maddalena venne costruito provvisoriamente un ponte di barche attraverso il Po. [1]

1671 - I magazzeni sovrapposti della Via Coperta sono opera del Cardinale Giovanni Donghi e da lui donati al Monte di Pietà di Ferrara. [1]

1693 - Il 15 giugno avviene una straordinaria piena del Po che risulta inferiore solo ad una tra le piene più antiche. Alla Coronella Cavallara e a quella di Alfonso e Sebastiano Barbieri (entrambe tra Pontelagoscuro e Francolino) la piena arriva a meno di un piede dalla sommità degli argini. [24]


Secolo XVIII - (1701-1800)

1708 - In giugno il Colonnello Ercole Bevilacqua pone il suo campo a Pontelagoscuro che fortifica come luogo più avanzato contro i Tedeschi diventati nemici del Papa per via della guerra per la successione di Spagna. [23]

1708 - Nella guerra per la successione di Spagna, originata dalle pretese della Francia e dell'Austria alla successione per la corona di Spagna contro le previsioni di Leopoldo imperatore d'Austria che voleva riservato quel posto al suo secondogenito arciduca Carlo, viene a più riprese assalito dagli imperiali Pontelagoscuro.
Assediati dall'esercito tedesco e sopraffatti dal numero furono costretti a cedere il forte che qui erasi costruito. [
1]

1709 - Il 12 gennaio giunge a Ferrara il Reggimento Ruspoli, che era un reggimento di fanteria creato nel 1708 dal Marchese Francesco Maria Ruspoli a proprie spese. Vengono piazzate le artiglierie contro Pontelagoscuro che era occupato da una testa di ponte austriaca di circa 2500 uomini.
Fu iniziato un ininterrotto bombardamento dall'alba al tramonto e dopo pochi giorni, gli austriaci si ritirarono oltre il Po.
A seguito di ciò, il 3 febbraio 1709, il papa Clemente XI erigeva a Principato il Marchesato di Cerveteri. [
27]

1709 - Stipulatosi in Ferrara un concordato mediante il quale le truppe imperiali si obbligarono a lasciar le terre del Papa, il quale aveva promesso una completa neutralità in confronto degli eserciti combattenti, la notte del 24 giugno i papalini comandati dal Paolucci e che si trovavano in numerosa guarnigione al di là del Po, violando apertamente i patto, lasciarono che i francesi appostati di qua del fiume s'imbarcassero a Stellata e giunti a Ficarolo vi prendessero quartiere per marciare contro i tedeschi già internati nel bosco papino per conseguenza fuori del dominio pontificio. [1]

1720 - La Congregazione di Roma, nel 1719, aveva deciso di introdurre il Reno in Po ma, a seguito delle proteste del Governo di Milano, il provvedimento fu sospeso e fu incaricato l'Abate Guido Grandi, sia come Matematico Pontificio che come cittadino di Cremona, di studiare il Po. Nel marzo del 1720 l'Abate Grandi percorre il Po da Piacenza a Pontelagoscuro per studiare gli effetti che vi producevano i suoi affluenti. [36]

1721 - L'Abate Grandi completa il suo studio sul Po percorrendo il tratto da Pontelagoscuro alla foce assieme al Commissario Veneziano Pietro Cappello. [36]

1725 - Giunge a Pontelagoscuro un pellegrinaggio via fiume, partito da Torino e durato undici giorni, guidato dal Padrone Pietro Goggia. [4]

1731 - Il cinque agosto giunge a Pontelagoscuro un Bucintoro costruito a Venezia e diretto a Torino per essere consegnato ai Savoia che lo avevano ordinato. In quest'epoca i navaroli piemontesi della linea per Venezia, gestita dalla società Riccardi, Truchi & Albera, avevano dei corrispondenti a Pontelagoscuro. [4]
Questa era una tappa importante perché qui terminava la navigazione nei canali interni ed iniziava quella sul Po. A Pontelagoscuro vi era il padrone piemontese Francesco Rostino, mandato da Casale per conto del generale di Saint Laurent, per prendere in consegna il convoglio condotto in precedenza dai marinai veneziani. Era accompagnato da due bovari piemontesi che dovevano aiutare il traino del convoglio. I buoi possono trainare un peso maggiore rispetto ai cavalli ma sono più lenti e questo spiega il lungo tempo impiegato nella risalita del Po (un mese). Il convoglio non era infatti costituito dal solo bucintoro ma vi era anche un burchiello carico di merci e due gondole.
Questo bucintoro è l'unica nave del '700 che abbia navigato sul Po e che sia giunta sino a noi. Ora è esposta nella residenza sabauda di Venaria. [51]

1755 - Carlo Goldoni, in viaggio da Venezia a Bologna, giunto a Pontelagoscuro si dimentica di far visitare il suo baule alla Dogana; per tal ragione appena uscito dal borgo viene arrestato e nel baule vengono trovate cioccolata, caffè e candele di cera, tutte cose che dovevano essere dichiarate e pagare dazio.
Vi sarebbe una multa considerevole da pagare ma l'ufficiale della dogana trova nel baule alcuni volumi delle sue commedie e ne fa l'elogio. Goldoni si fa conoscere e l'ufficiale ordina pertanto che si ricarichi il baule e fa ritornare Goldoni alla dogana del Ponte.
Il direttore delle gabelle però non c'è per cui l'ufficiale va a cercarlo a Ferrara, torna dopo tre ore con l'ordine di lasciare libero Goldoni con una multa poco esosa.
L'ufficiale, ammiratore di Goldoni, non vuole alcuna ricompensa (nemmeno un pezzo della famosa cioccolata) ed il Goldoni si appunta il suo nome per mandargli un esemplare della nuova edizione delle sue Opere. [
17]

1766 - Iniziano i lavori per la costruzione della nuova e spaziosa strada che conduce a Ferrara. [1]
Per costruire la nuova strada furono abbattuti anche i resti della prospettiva eretta dal duca Alfonso II. [2]

1775 - Il Po gelava dall'una alla altra sponda. [1] [37]

1778 - Il Po gelava dall'una alla altra sponda. [37]

1779 - Dato che la nuova strada per Ferrara aveva il fondo disagevole vi si fecero dei lavori di selciatura e nel contempo, modificando il tratto di canale che era di fronte alla via Coperta, a Pontelagoscuro si formò una nuova piazza con relativo approdo a comodo dello sbarco dal canale che costeggiava lo Stradone e con l'accesso ad alcuni grandi magazzini lungo la via del porto. Questi lavori furono opera del Cardinale Legato Francesco Carafa che allora governava Ferrara. [28]

1782 - Il 20 maggio il Pontefice Pio VI di ritorno da Vienna attraversa il Po a Pontelagoscuro su di un ponte di barche provvisorio realizzato con 45 grosse barche. [7]

1784 - Pontelagoscuro ha 1467 abitanti e Santa Maria Maddalena 1048. [3]

1788 - Il Po gelava dall'una alla altra sponda. [1]

1796 - La Parrocchia di Pontelagoscuro conta 1700 anime. [2]

1796 - Il 23 giugno Pontelagoscuro venne occupato dalla truppe francesi per ordine di Napoleone Bonaparte generale della Repubblica Francese che allora si trovava a Bologna. [1]
Il 15 giugno passano per Pontelagoscuro 500 soldati francesi, il 27 altrettanti ed il 28 altri 600 dirigendosi per Legnago. Il 29 vennero di guarnigione nel paese 140 soldati con due ufficiali. I primi alloggiarono nel quartiere sul Po, in faccia alla chiesa e nella casa del sagrestano, che dovette abbandonarla ed i secondi in case private. [2]

1796 - Il 4 luglio il governo provvisorio ordinò con un editto a tutte le persone ed a tutte le chiese della provincia, di consegnare le argenterie ed i lavori d'oro che possedevano tranne quella porzione di vasi sacri che fossero assolutamente indispensabili al culto divino.
Il 6 luglio fu ordinata la requisizione dei cavalli per l'armata francese. Le persone erano obbligate a condurre tutti i cavalli d'età convenevole in luoghi determinati e là i commissari facevano scelta di quelli che loro piacevano. A Pontelagoscuro, nella piazza della chiesa, ne furono condotti circa 400. Tanto per questi, quanto per le argenterie, il governo provvisorio rilasciò delle bolle, con promessa che ne avrebbe col tempo pagato l'importo. [
2]

1796 - La notte del 6 luglio fu ordinato improvvisamente che tutte le case del paese ponessero dei lumi alle finestre. Non potendosi subito capire il motivo di tale novità, ciò fu causa di molta agitazione negli animi dei cittadini sempre timorosi di una leva forzata per l'armata.
La mattina se ne seppe la vera ragione. Diversi contadini a notte avanzata passarono per il paese con le loro falci, per essere di buon'ora nelle campagne al lavoro. Furono veduti dalle sentinelle che avvisarono il comandante il quale, temendo una qualche rivoluzione, ordinò una immediata generale illuminazione del paese e spedì per tutte le strade delle pattuglie.
Moltissimi giovani del paese, intimoriti, balzarono di letto e corsero a nascondersi nelle campagne, ove rimasero per tutta la notte. La mattina fu questo un motivo d'una vera commedia e di gustose risa per il granchio preso da tanti paurosi, diversi dei quali corsero per i campi per cinque o sei miglia, non badando a fossi od altri inciampi. Un religioso, come gli altri pieno di paura, pernottò sopra un pero dell'orto di Solimani. [
2]

1796 - L'11 luglio, dopo mezzogiorno, passarono da Pontelagoscuro 3000 soldati francesi di fanteria e 2000 di cavalleria diretti a Verona e Legnano per opporsi ai Tedeschi che erano arrivati a Bassano ed a Vicenza. Erano seguiti da circa 100 carri di munizioni da bocca e da guerra.
Il 12, 13, 14, 15 fu continuo il tragitto di carri carichi con bombe, palle, piombi, mitraglie, legname da ponti, sacchi e cestoni da portar terra, badili, zapponi, mannaie, ed altri attrezzi da guerra, tutto levato dalla fortezza di Ferrara, dove esistevano da più di un secolo. Fu ogni cosa imbarcata a Pontelagoscuro e trasportata all'armata francese sotto Mantova insieme a 60 carri di fucili, pistole e spingarde.
Il 30 ad un'ora e mezza pomeridiana il comandante di Ferrara Jean fece tutto disporre per un sollecito abbandono della città e della fortezza. Verso sera partì la cavalleria e tosto dopo la fanteria.
Il 31 da Pontelagoscuro fu fatta partire in fretta una barca carica di 200 moggia di frumento di requisizione, accompagnata da 7 soldati ed un commissario francese, ma giunta la barca in mantovano fu fermata dai paesani che si erano armati, e consegnata ai Tedeschi. [
2]

1796 - L'11 agosto entrano in Ferrara 26 francesi con 7 carriaggi, passano la notte a Pontelagoscuro e poi proseguono per Verona. Dal 3 settembre in poi passano da Ponte, diretti a Venezia, circa 80 cannoni ridotti in pezzi che erano stati levati dalla fortezza di Ferrara e venduti agli Ebrei. Un simile destino ebbe quant'altro si trovava nella fortezza, non escluse le campane e le inferriate dei fabbricati.
Il 6 ottobre vennero imbarcati 17 cannoni di grosso calibro levati da Ferrara. Si diceva che andassero a Cremona, ma giunta la barca verso Bocca d'Oglio fu sorpresa da un posto avanzato dei Tedeschi, i quali predarono i cannoni. [
2]

1796 - Nella notte fra il 20 ed il 21 di ottobre, alle 11 ed un quarto, ci fu una forte scossa di terremoto. A Ferrara molti fabbricati rimasero danneggiati e, tanto colà che a Ponte, caddero in buon numero i camini delle case. [2]

1796 - Nella mattinata del 21 ottobre venne a Pontelagoscuro Napoleone stesso che, dopo breve sosta, con una scorta di dragoni varcava il Po. [1]
In seguito passarono una divisione di fanteria ed un reggimento di cavalleria. [2]

1797 - Il 19 marzo ci fu l'assemblea generale dei cittadini che dovevano decidere per il sì o per il no alla Costituzione della repubblica Cispadana. Tutti i cittadini che avevano compiuta l'età di 15 anni furono invitati all'assemblea, che si tenne nella chiesa parrocchiale. E' da notarsi che di 430 cittadini comparsi all'assemblea, se ne presentarono solo 195 a votare. Di questi votarono per l'accettazione, ossia per il sì n. 23. Contro, ossia per il no n. 172. Furono poi eletti 43 decurioni (uno ogni dieci cittadini).
Il 2 di Aprile a Francolino si radunarono i decurioni di Ponte Lagoscuro, d'Occhiobello, di Francolino, della Pescara e Fossadalbero per eleggere un giudice di pace ed il suo assessore, come pure 14 elettori i quali dovevano poi portarsi a Ferrara per nominare con scrutinio segreto le persone da collocarsi alla testa del governo in tutti i vari dipartimenti, criminale e civile. Risultarono eletti Carlo Contughi di Ferrara come Giudice di pace e Gaspare Barca di Ponte come Assessore.
Dei 14 elettori che furono nominati ben 12 erano di Pontelagoscuro: Ignazio Braghini, Gaspare Barca, Don Luigi Borzani, Pietro Cavallari, Nicolò Cavallari, Antonio Dolcetti, Lorenzo Menini, Luigi Olivari, Giuseppe Pocchi, Alberto Parolini, Giovanni Perini e Vincenzo Romanini. [
2]

1797 - Il primo giugno si formò a Ponte un comitato militare e si organizzò la guardia civica, composta per allora di cittadini volontari. Poco dopo però furono obbligati tutti indistintamente gli uomini dall'età di 14 anni fino ai 50 a servire nella guardia. I primi arruolati volontari furono divisi in due compagnie. Si tenne un comizio militare nella casa del cittadino Alberto Parolini, dove i soldati elessero gli ufficiali che dovevano comandarli. Gli ufficiali si unirono in comizio segreto e nominarono il comitato militare che doveva comandarli e dirigerli.
In seguito si aumentò il numero dei soldati a 310, perciò si formò la terza compagnia. Quest'arruolamento pose i cittadini in sospetto d'esser destinati alla guerra, quindi, per rassicurarli, il comitato pubblicò il seguente avviso: I cittadini possono essere sicuri che, ascritti alla guardia civica, non avranno altr'obbligo che quello del serviggio interno dovendo la guardia civica essere al Ponte, come in ogni altro luogo, sedentaria. Nello stesso mese di giugno fu stabilmente formata la Repubblica Cisalpina. [
2]

1797 - Due soldati francesi litigarono con un abitante di Pontelagoscuro. La Guardia nazionale accorse e prese in arresto tutti e tre i rissanti. La guarnigione francese, per liberare con la forza i due camerati, formò un corpo di sedici soldati con un caporale ed un sergente e tentò di sorprendere con le armi il quartier nazionale.
La sentinella, vedendo quella truppa a piombare sopra il quartiere, gridò l'allarmi. Soli otto soldati vi erano di guardia, ma pure presero i fucili e difesero l'ingresso del quartiere. Nel mentre corsero altri civici e vedendo la porta del corpo di guardia assediata, balzarono entro le finestre in circa venti persone, si armarono con i fucili che là erano depositati, e si unirono ai loro compagni.
A questo punto sbucarono dal quartiere con la baionetta in canna, i Francesi fecero largo e si ritirarono. Spianati i fucili dall'una parte e dall'altra si gridava la resa. Frattanto i civici avanzando terreno, riuscirono di ridurre a situazione svantaggiosa i Francesi, i quali finalmente dovettero cedere e depositare le armi.
Fortunatamente un così serio affare terminò senza che partisse una fucilata, quantunque i fucili si vedessero spianati più d'una volta gli uni contro gli altri.
I soldati della Guardia nazionale furono trattenuti di far fuoco dal capitano Giovanni Barca, che ebbe tanta presenza di spirito e tanta fortuna di farsi ubbidire. I Francesi poi è probabile che fossero trattenuti dal timore di una sollevazione. Il resto di quella giornata montarono la guardia quaranta civici e stettero tutti a quartiere anche la notte per timore di una nuova sorpresa.
Gli ufficiali italiani e i Francesi trattarono e convennero un accomodamento pacifico, e la cosa terminò senz'altra conseguenza. [
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1799 - I francesi, prima di rinunciare a Venezia per l'imperatore d'Austria, la spogliarono di legni da guerra, artiglieria, armi e munizioni.
A Pontelagoscuro venne fatto il deposito, nel piazzale della chiesa, di circa cento grossi cannoni di bronzo con mortai da bomba oltre una quantità enorme di bombe, palle e mitraglia. Lungo il porto furono caricati 400 cannoni di ferro.
Nel grande magazzino camerale vi fu posta la catena che serviva a chiudere il porto di Malamocco oltre una grande quantità di canapa filata per gomene e moltissime ancore, circa 1500 colli di tabacco, molte casse di telerie e cassoni pieni di codici antichi e pergamene preziose, medaglie e altri oggetti antichi di gran valore. Il tutto fu venduto e portato in Piemonte. [
1]
Rimasero a Pontelagoscuro 300 cannoni di ferro per i quali non si trovò compratore. Pareva il paese un grande arsenale. [2]

1799 - Il comandante della Marina per tutto l'Adriatico, Sibilla, che alloggiava in casa del sindaco Alberto Parolini posta in via Pentimento, formò un arsenale a Pontelagoscuro. [1]
Comprò circa 12 grossi bastimenti di mare, e li armò con i cannoni di ferro sopra accennati. Furono prima provati i cannoni con doppia carica e palla nel prato del cittadino Menini presso l'argine, subito passata la strada detta Tavernelo. Compiuto l'armamento, il comandante Sibilla mandò alcune delle sue barche in mare ed in Ancona. Altri sette simili bastimenti cominciò ad allestire, ma non poté armarli in tempo. [2]

1799 - In marzo passò da Pontelagoscuro il Granduca di Toscana con la sua famiglia scortato da dragoni francesi. Il principe varcò il Po e proseguì il suo viaggio alla volta degli stati imperiali. I Francesi avevano invaso il suo stato, concedendogli di potersi ritirare presso l'imperatore a Vienna. [2]

1799 - Pochi giorni prima di Pasqua passano per Ponte molti battaglioni francesi con carriaggi e cannoni incamminati verso Mantova. Durante la notte di Pasqua (fra il 24 ed il 25 marzo), si sentì il cannone dalla parte di Verona e Legnago. Il giorno 27 il cannoneggiamento era più ed insieme si udiva la moschetteria.
Il 29 marzo si videro 12 usseri imperiali al di là del Po. Restarono qualche ora colà, correndo su e giù per l'argine e presso l'acqua.
Successivamente i Tedeschi dalla Polesella passarono il confine cisalpino e fecero prigionieri 20 soldati civici di Ferrara con i due ufficiali Nasella e Pietrobelli posti di guarnigione al ponte della Polesella stessa. Furono tutti condotti in Germania.
Furono erette subito tre batterie, due sul Po alle estremità del paese, ed una su la via nuova di Ferrara con due cannoni per cadauna. Si barricarono le strade che potevano introdurre il nemico in paese con alberi, carri e botti.
Durante la notte dal 29 al 30 marzo il comandante di Marina Sibilla fece colare a picco tutte le 7 cannoniere che stava allestendo, cinque nel porto in faccia all'arsenale, e due in mezzo al Po, circa mezzo miglio al disotto del paese.
Il giorno 30 marzo comparvero di là del Po circa 200 soldati imperiali. Formarono essi una trincea verso l'acqua del fiume in faccia all'osteria Pepoli, e vi appostarono due cannoni, con i quali potevano battere la chiesa e la strada maggiore.
La guarnigione, forte da 500 a 600 uomini cominciò a far fuoco sopra il nemico prima con i fucili, poi con due cannoni portati su l'argine al Passo Vecchio di contro alla batteria tedesca. Per tre ore circa durò il cannoneggiamento per parte dei nostri. Poi i Tedeschi terminarono la loro batteria, e cominciarono a rispondere con i loro cannoni. Al terzo colpo, una palla colpì due dei nostri cannonieri e li stese morti a terra; allora si smise di cannoneggiare, vedendo che la batteria era troppo esposta. [
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1799 - Il 4 aprile comparvero a Francolino alcuni Tedeschi con uniti degl'insorgenti. La guarnigione mandò 200 soldati a riconoscere il nemico. Presso il cosiddetto Bosco di Barbino successe una scaramuccia ma in breve tutto fu quieto. I Tedeschi si ritirarono per la campagna ed i 200 Francesi ritornarono sani e salvi con un insorgente prigioniero che doveva esser fucilato la mattina seguente.
Durante la notte dal 4 al 5 nella più folta oscurità, una compagnia di Croati con un distaccamento di Ussari ungheresi diede l'assalto al paese. Un distaccamento aveva preso per le campagne e fu il primo ad assalire per la strada nuova di Ferrara; poteva consistere il distaccamento in circa 100 fanti e 12 ussari. Uccisero prima la sentinella francese avanzata oltre la botticina dell'Isola, indi, a briglia sciolta e di tutta corsa, piombarono sul paese.
L'arrivo del nemico, le grida d'allarmi ed il fuoco del cannone francese fu un punto solo. In pochi momenti la fanteria cominciò un fuoco d'inferno. L'altro distaccamento tedesco era arrivato per la parte di Francolino.
Sopra la strada nuova dirimpetto al porto del canale detto il Cavo, c'erano due cannoni francesi, che fecero fuoco una sola volta, ma la moschetteria lavorò assai. Per fortuna fu la battaglia di poca durata.
I Francesi trovandosi assaliti da più parti, né potendo per l'oscurità scorgere il numero degli assalitori, resistettero circa un'ora, poi si ritirarono in fretta per varie contrade comunicanti colla campagna, che i Tedeschi, non pratici, avevano lasciate libere. In questo fatto i Francesi perdettero circa 100 uomini, quasi tutti prigionieri.
Padroni così i Tedeschi del paese, visitarono alcune case, dove trovarono diversi ufficiali rifugiati e diedero un piccol sacco alla casa della dogana. Il signor Giovanni Battista Perini direttore della dogana ebbe un danno di scudi 200.
Fatto giorno i Tedeschi ripassarono il Po con i prigionieri, senza poter prendere nemmeno i cannoni francesi. In questa occasione il paesano insorgente, che il giorno prima era stato preso dai Francesi e che doveva esser fucilato, ebbe modo di fuggire.
Alla mattina, in molti luoghi, le strade erano allagate di sangue ma non si videro che soli 3 corpi di usseri imperiali e 5 di Croati morti; tutti gli altri cadaveri francesi e tedeschi erano stati gettati in Po prima di giorno come dissero i padroni delle barche che videro e sentirono.
Le strade erano seminate di fucili, sciabole, mocilie e cappelli abbandonati dai fuggitivi. Frattanto i Francesi fuggiti si erano poco a poco radunati presso Ferrara; a giorno seppero la ritirata del nemico quindi ritornarono nel paese in circa 400 uomini con alla testa il comandante Sibilla. [
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1799 - La sera del 12 aprile si videro per la terza volta dei Tedeschi verso Francolino. Circa 100 Francesi si portarono a quella volta ma non successe che uno scambio di fucilate. La mattina del 13 all'alba, i Tedeschi comparvero al secondo assalto sopra il paese. Cominciarono l'attacco al di là del canale Panfilio nel Parco Bentivoglio. I Francesi avevano colà dei picchetti e di qua dal canale stava tutta la guarnigione trincerata.
Dopo una inutile resistenza di qualche ora, i Francesi abbandonarono il paese e si ritirarono per la campagna a Ferrara. In tal modo gli imperiali rimasero padroni del Ponte Lagoscuro. Nel momento che i repubblicani si ritiravano giunsero altri 300 Croati del battaglione Orreskovich e 3 cannoni ma i Francesi, rinforzati dalla guarnigione di Ferrara, tornarono alla carica e fino ad un quarto di miglio presso il paese.
Il colonnello Orreskovich schierò 40 usseri ungheresi del reggimento Novvendorf nella piazza in capo alla via Coperta, fece avanzare due cannoni e divise la fanteria in tre corpi. Il minor numero lo mandò per la strada nuova ad incontrare di fronte i Francesi e degli altri due corpi, uno ne spedì per il Parco Bentivoglio, l'altro per le campagne a sinistra del canale Panfilio per prendere gli assalitori di fianco e di schiena.
Mentre i Francesi caricavano il piccolo corpo dei Croati di fronte, i quali sempre si ritiravano, gli altri due distaccamenti per le campagne li assalirono, li costrinsero alla ritirata e fecero 87 prigionieri.
I Tedeschi restarono possessori del paese e, per assicurarsene, spinsero i loro posti avanzati a mezza strada di Ferrara, si trincerarono alla Botte vecchia di qua e di là del canale, dove misero due cannoni. Terminate le azioni di guerra una turba di insorgenti uniti ai soldati diedero il sacco alla casa di Alberto Parolini, già sindaco per i Francesi. Portarono via tutto quanto trovarono e, non contenti, ruppero le lastre delle finestre, alcune specchiere stabili e perfino le scale e le mura del giardinetto con un danno di duemila scudi, per sua fortuna il Parolini si era ritirato due giorni prima in Ferrara con la famiglia. Diverse altre persone, credute di parte francese, hanno alquanto sofferto in questo giorno, e tra gli altri Giovanni Barca, Gaspare Barca e Luigi Olivari.
Il 14 aprile il conte Quirini, commissario provvisorio, ordinò a tutti i mercanti e speditori nostri di dargli esatta nota di tutte le mercanzie esistenti in questi magazzini, colla specifica dei rispettivi proprietari. Questo stesso giorno arrivarono circa 4000 paesani armati, i quali in unione e con direzione della truppa tedesca passarono a bloccare Ferrara. [
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1799 - Il 15 aprile il comando militare ordinò che fossero imbarcate per Venezia tutte le mercanzie di ragione degli Ebrei. Per primi furono imbarcati 190 fassoni canapa e moggia, 160 formentone di Leon Bianchini di Ferrara, poscia una quantità prodigiosa d'altra mercanzia e grani d'altri Ebrei. Intendevano i Tedeschi di considerare buona preda la roba di quegli infelici. Il trasporto in barca delle mercanzie durò fino al giorno 20.
Furono inoltre imbarcati: 170 cannoni parte di ferro e parte di bronzo, tutti di grosso calibro, 10.000 fucili, 300 casse e barili di polvere ed altra munizione, una quantità di palle d'ogni sorta, una quantità di cordaggi da marina.
E' da notarsi che i Francesi avevano eletto il paese di Pontelagoscuro per luogo di deposito generale e per arsenale di marina, quindi qualche mese prima c'erano nelle nostre piazze e sul porto 400 cannoni, 20 mortai da bomba ed una prodigiosa quantità d'ogni sorta di munizioni ed attrezzi da guerra. I bronzi migliori li spezzarono e li vendettero per metallo.
Inoltre, dopo il blocco di Ferrara, sono stati condotti a Pontelagoscuro branchi d'animali bovini presi dagli insorgenti agli Ebrei e chi veniva definito giacobini. Questi animali venivano venduti a profitto della truppa e degli insorgenti. [
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1799 - Il 23 aprile arrivarono alcune compagnie di Croati a completare il 2° battaglione Banal composto di 1250 soldati di fanteria e 48 usseri ungheresi. Il colonnello Orreskovich ed il barone Liptai condussero la truppa in vista delle mura di Ferrara. A Porta San Giovanni Battista il comandante Liptai parlamentò col generate francese; poi tornarono a Pontelagoscuro 200 Croati con la cavalleria ed il colonnello. Questo formò qui il quartier generale e fissò la sua abitazione in casa Olivari.
Il 25 aprile il barone generale De' Mellas decise di creare a Ponte Lagoscuro un governo provvisorio. Quindi con un suo dispaccio disse al colonnello Orreskovich ed il barone Liptai di eleggere una deputazione governativa. Sei cittadini di Pontelagoscuro furono i componenti della Cesarea Regia Deputazione.
La deputazione fu munita delle più ampie facoltà sopra tutte le comunità e terre del ferrarese, comprese anche le città di Cento e Comacchio. Fu incaricata, oltre alle requisizioni e somministrazioni per l'armata imperiale, anche per la giudicatura degli affari civili e criminali, per la pulizia e buon contegno nelle materie politiche, per le vettovaglie ecc... e ciò fino a che con la presa di Ferrara fossero in essa aperti i tribunali competenti.
Ili 28 aprile la deputazione governativa ebbe ordine dal generale barone De' Mellas di fornire all'armata regia imperiale di Lombardia moggia 1000 di formentone, moggia 1200 di farina di formento e trecento migliaia di riso. Oltre a ciò bisognava provvedere di tutto il necessario la truppa di fanteria e cavalleria come altresì gli insorgenti, tanto qui e sotto Ferrara, come in tutti i posti avanzati, e quella che transitava di passaggio. [
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1799 - In maggio si stava in somma agitazione perché erano arrivati a Ferrara 4000 Francesi forniti di cannoni che, durante la marcia avevano saccheggiato alcuni paesi ed in particolare San Martino. Allora molti degli abitanti di Pontelagoscuro lasciarono le loro case e passarono di là del Po temendo per la loro vita.
La truppa tedesca si era sparsa in molti paesi per cui la guarnigione di Ponte si ridusse a due compagnie di Croati. Si temeva quindi per una possibile sortita dei francesi dalla città. Tutti i negozianti avevano mandato di là del Po le loro mercanzie e le famiglie avevano fatto lo stesso dei loro mobili. La popolazione stava in paese di giorno, ma la notte la passava di là del Po.
Fino al giorno 19 maggio non mancarono motivi sempre nuovi di timore cagionati ora da furiose sortite, ora da cannoneggiamenti orribili. Arrivò poi il generale Clenau con 2000 soldati e 12 cannoni, diversi mortai, 400 bombe e molte granate. La truppa si accampò presso il Pontelagoscuro nei due prati dell'Isola al di qua e al di là del canale Panfilio mentre il generale si fermò in casa del signor Mantovani.
La mattina del 20 maggio tutta la truppa con 12 cannoni strinse l'assedio di Ferrara. Intanto, a Pontelagoscuro nella casa del sagrestano, si lavorò tutto il giorno per allestire 2 mortai e 200 grosse bombe con molte granate. Si formarono circa 200 burgoni di legna verde e molti fascinoni. Si ordinarono 200 carri per il trasporto di queste cose sotto la fortezza, e 500 paesani per lavorare nelle linee e trincee. A tutto ciò dovette provvedere la deputazione cittadina.
Il 21 maggio capitola la città Ferrara ed il 26 si arrende anche la fortezza. La guarnigione francese, posta in libertà sotto parola di non servire contro l'Impero per 6 mesi, era di 2017 Francesi e cisalpini con 20 carri carichi d'equipaggi. Pernottò a Ponte Lagoscuro sotto la scorta di soli 160 Tedeschi, con grave disturbo degli abitanti a cagione degli alloggi, avendo essa una sproporzionata quantità di ufficiali.
Il governo che, per tutto il tempo del blocco, fu affidato alla deputazione di Pontelagoscuro passò così in Ferrara ma la deputazione regia del Ponte Lagoscuro rimase in essere per le requisizioni, spedizioni e somministrazioni della roba per servaggio militare, come pure per rilasciare e vidimare passaporti. Il 29 maggio tornò a Ferrara il cardinale arcivescovo Alessandro Mattei passando anche per Ponte Lagoscuro dove fu ricevuto dal clero e dalla confraternita della parrocchia, tra gli evviva del folto popolo che voleva staccare i cavalli per tirare il legno a braccia.
Il 30 maggio arrivarono a Ponte da Rovigo 200 dragoni del reggimento Bussì e furono tutti riforniti di pane, fieno e biada per due giorni dalla deputazione di Pontelagoscuro. [
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1799 - Il 10 giugno il generale Clenau ordinò la costruzione di un ponte di barche sul Po a Pontelagoscuro per avere una pronta e sicura ritirata in caso di bisogno, perché il generale francese Macdonald avanzava con un corpo di oltre 45000 combattenti. Ordinò pure che il paese venisse fortificato con trincee e batterie. Le acque altissime del fiume rendevano difficile la costruzione del ponte che era posto in faccia alla via Coperta. Le trincee erano nel Parco Bentivoglio e nell'Isola con il canale Nicolino che doveva servire da fossa.
Il 13 giugno alla sera arrivarono a Ponte, in tutta fretta, circa 20 carriaggi, con a bordo dei generali e la cancelleria militare che vollero passare subito il Po scortati da uno squadrone di cavalleria, nonostante il fiume fosse in massima piena ed il ponte non fosse terminato.
Il 21 giugno, essendosi saputo che i Francesi erano stati sconfitti presso Piacenza, furono sospesi i lavori per la costruzione del ponte. Il 29 giugno arrivò a Pontelagoscuro una colonna di 3000 Russi di fanteria e 500 Cosacchi a cavallo che passarono il Po sopra 4 passi doppi e 8 grosse barche allestite dalla deputazione cittadina e marciarono per Ferrara con 4 cannoni e 200 carriaggi. [
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1799 - Il primo luglio arrivò di là dal Po una seconda colonna di 3000 Russi che si fermò in attesa della prima colonna che, tornata da Ferrara, passò anch'essa sull'altra sponda.
I costumi dei Russi suscitano stupore nella popolazione in quanto amano bagnarsi spesso nell'acqua per cui si gettavano nel Po spogliandosi nel loro campo anche uomini e donne assieme ed andando poi nudi fino al Po lontano mezzo miglio.
Il 4 luglio passarono due battaglioni della divisione Krai con due cannoni e carriaggi e si seppe che, prima di sera, sarebbero giunti altri 4200 Russi ed un distaccamento di ulani che necessitavano di 8000 razioni di pane, altrettante di vino, di carne, di legna, di fieno, di riso e di biada e di 260 paia di buoi per i carriaggi e 40 carri da trasporto. La terza colonna di Russi arrivò il 5 luglio e poi anche una quarta colonna di Russi. Non si trovavano però boari che accettassero di accompagnarli perché alcuni di quelli partiti con le prime due colonne erano tornati dopo essere fuggiti abbandonando carri e buoi avendo avuto solo bastonate.
Verso la fine del mese Forte Urbano si arrende ai Tedeschi e per Pontelagoscuro passa la spoglio di questa fortezza consistente in 34 cannoni e molti carri carichi di munizioni ed armature all'antica, cioè busti, elmi, visiere, lance ecc. Tutto viene imbarcato per Venezia. [
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1799 - All'arrivo dell'inverno il paese di Pontelagoscuro era tornato tranquillo e prospero. Il porto ha avuto ogni giorno da 150 a 200 barche e bastimenti carichi la maggior parte di viveri per le armate. I magazzini pubblici e privati erano pieni. La prateria, detta i Tamarisi e la piazza della chiesa erano coperte di botti di farina collocate a tre, una sopra l'altra. [2]

1800 - I Francesi invadono di nuovo l'Italia. Il 10 giugno arrivano a Pontelagoscuro molte barche cariche di generi militari ed una con soldati piemontesi fuggitivi. Tutti i carri vengono requisiti per trasportare frumento e farine in città. L'11, 12, 13 giugno transitano, diretti a Rovigo, 2400 carriaggi militari imperiali con molte vetture e circa 1000 uomini di cavalleria e fanteria dell'armata di Genova e Toscana e la notte del 12 passa, dirigendosi a Padova, il comando generale ch'era a Pavia. Il 14 giugno la guardia di Pontelagoscuro è chiamata a Ferrara ed al suo posto agiscono i miliziani del paese. Il 16 giugno giungono 150 prigionieri francesi diretti a Rovigo. Il 18 giunge la notizia dell'armistizio fra le armate imperiale e francese a seguito della battaglia di Marengo.
Il 30 giugno, durante l'armistizio, i Tedeschi cominciarono un ponte di barche sul Po in faccia ad Occhiobello. Fino a 2300 uomini vengono impiegati in quest'opera e nelle fortificazioni che consistono in 4 gran ridotti e molte linee e trincee con fosse e palizzate, capaci di contenere fino a 10 mila soldati e 30 cannoni. Molte possessioni vengono danneggiate col taglio degli alberi ed atterramento di case. [
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1800 - Secondo gli accordi, la parte del ferrarese spettante ai Tedeschi aveva per confine il Reno Vecchio fino al Po di Volano e poi il Po di Volano fino alla sua foce, e al levante il Canale di Modena che sbocca in Po a Palantone. I Francesi devono occupare la parte opposta dei detti Canale di Modena, Reno Vecchio e la destra del Po di Primaro. I paesi tra questi due Po, Primaro e Volano, sono dichiarati neutrali.
Fino al 18 luglio c'è un continuo passaggio di truppa e cannoni, che vanno e vengono da Ferrara. Il porto di Pontelagoscuro è spoglio di barche. Un corpo di 400 soldati Tedeschi sono qui di guarnigione. I soldati sono alloggiati nel palazzo detto della Sammartina. Il 21 luglio passano, provenienti da Ferrara, 20 cannoni da campagna e vengono imbarcati per Venezia.
La guarnigione di Pontelagoscuro parte improvvisamente per le fortificazioni di Vallonga e la notte del 25 luglio passano 600 soldati provenienti da Ferrara che marciano verso il mare costeggiando il Po. Il 27 luglio sono richiamati 1000 paesani, che poco prima eran stati licenziati, per impiegarli a tagliare gli alberi delle campagne a Vallonga, onde formare la gran spianata attorno le fortificazioni del ponte sul Po. Il 28 luglio giungono dei furieri di cavalleria ungherese per preparare alloggi e stalle per 800 usseri, da stazionarsi metà a Pontelagoscuro e metà di là del Po.
Il 31 luglio termina le sue funzioni il signor Giacomo Merangola, che è stato sindaco per circa 6 mesi dopo che la Cesarea Regia deputazione cessò di comandare e viene installata una nuova deputazione con tutte le facoltà ed incombenze che ebbe la prima deputazione. [
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1800 - Il 4 agosto non si trovava una briciola di pane ed i tre forni erano tutti chiusi per mancanza di farina. La nuova deputazione fece fermare con la forza armata diversi sacchi di farina, che passavano da Pontelagoscuro per Ferrara e con essi fu fabbricato il pane. Intimò poi ai fornai di comprare frumento fino al prezzo di 31 scudi il moggio, dicendo che se i possidenti non avessero voluto darlo, li avrebbero obbligati. Siccome il Po era assai scarso di acqua e i molinari erano tutti precettati a macinare per Ferrara, la deputazione fece sollevare dal precetto due mulini e li mise a disposizione di questi fornai. [2]

1800 - Il primo settembre la deputazione di Ponte Lagoscuro abbandona le sue incombenze perché la reggenza pretendeva che i deputati sborsassero del proprio le vistose somme necessarie all'adempimento delle incombenze addossate alla deputazione ed inoltre il consolato di Ferrara voleva requisire ogni cosa per la città.
Il 5 settembre giunse a Pontelagoscuro il barone De Mellas generale in capo dell'armata austriaca d'Italia che proseguì per Ferrara. Il 6 si sentirono voci di guerra, ed il 7 venne ordinato di mandare tutte le barche cariche e vuote alla riva opposta del Po. Il 14 settembre era scaduto l'armistizio tra le due armate, quindi i comandanti dei posti avanzati ebbero ordine di star pronti per cominciare le ostilità ma il 15 fu pubblicata una nuova sospensione d'armi. [
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1800 - In ottobre a Pontelagoscuro staziona un battaglione del generale Krai e mezzo squadrone usseri Novendorf. Sotto la direzione del capitano maggiore degli ingegneri Pitner, si inizia la costruzione di fortificazioni attorno il paese. Il 31 ottobre passa, per il paese, un battaglione di fanteria e due squadroni di cavalleria che vanno verso Ficarolo. Passano anche molti carri carichi di munizioni tolte dalla fortezza di Ferrara insieme a non pochi cannoni che vengono imbarcati per Venezia.
Il 23 novembre termina l'ultimo armistizio e le truppe sono messe in stato di allerta. I posti ai confini vengono rinforzati. [
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1800 - In dicembre vi sono molti scontri fra Francesi e Tedeschi verso Bondeno e Cento. La sera del 23 dicembre fu mandato a Pontelagoscuro un intero battaglione della divisione Somariva e le batterie furono fornite di cannoni. Vi sono quattro batterie con cannoni e trincee per i fucilieri più una trincea di soli fucilieri.
Il 28 giunse la divisione del generale Somariva, consistente in 4000 uomini di fanteria e 1000 corazzieri montati. Tutta la divisione passò il Po con carriaggi e cannoni, marciando verso Padova. La mattina del 29 dicembre venne distrutto il ponte di barche sul Po a Vallonga e le barche che lo componevano furono portate a Pontelagoscuro ed iniziarono dei preparativi per rifare il ponte di barche in faccia alla via Coperta.
Il battaglione di guarnigione a Pontelagoscuro parte improvvisamente varcando il Po e viene rimpiazzato da alcune compagnie di corpi franchi. Il 29 dicembre i cannoni delle batterie vengono sostituiti da altri più grossi. La notte scorsa vengono raddoppiate le guardie e i cannonieri tengono le micce accese. [
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Secolo XIX - (1801-1900)

1801 - Il 19 gennaio Pontelagoscuro fu di nuovo occupato dalle truppe francesi prevalenti in Italia dopo il ritorno di Napoleone dall'Egitto e dopo la battaglia di Marengo. [1]

1801 - Il 2 gennaio viene sospeso il lavoro nel ponte di barche sul Po che si era cominciato il 31 dicembre. La mattina del 4 viene riprende il lavoro che però viene subito nuovamente sospeso. Poi 160 soldati partirono per Crespino e tutto il rimanente della guarnigione attraversa il Po su due passi doppi e giunti in mezzo al Po tagliarono le funi e andarono dietro alle altre barche prima partite.
Il 12 gennaio i Tedeschi si preparano a difendere Ferrara mentre Pontelagoscuro è senza guarnigione ma un nuovo armistizio cede Ferrara ai Francesi che la occupano il 19 gennaio. Il giorno successivo tre commissari francesi vanno a Ponte Lagoscuro per prendere nota di tutte le mercanzie esistenti nei magazzini. Il 21 una divisione francese arriva Pontelagoscuro da Rovigo e vi pernotta, poi vengono distrutto tutte le palizzate che chiudevano le fortificazioni ed il 22 la divisione, forte di 500 uomini, parte per Ferrara preceduta dalla banda suonante.
Lo stesso giorno giunse a Pontelagoscuro la truppa imperiale che formava la guarnigione di Ferrara che vi pernottò partendo poi il 23 per Venezia. Il 23 e 24 continuò il passaggio di truppa francese. Il corpo maggiore fu una mezza brigata di 3000 uomini, la quale proseguì per Bologna. [
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1801 - In febbraio passa da Pontelagoscuro, diretta a Padova, la truppa imperiale che difendeva Ancona, consistente in 3000 uomini di fanteria e 500 soldati di cavalleria con molti carriaggi e cannoni.
Il pane scarseggia, viene formata una deputazione annonaria a Ferrara ed imposta un prestito forzoso ai più facoltosi. Per obbligare chi non pagava la tassa a sborsare i soldi venivano mandati 8 soldati ad ogni casa dei renitenti con condanna di mantenerli e pagare paoli 5 ad ogni soldato, giornalmente fino al punto d'aver pagata la intera tassa. A Pontelagoscuro ciò accadde a cinque famiglie.
I Francesi sequestrarono tutte le mercanzie che esistevano nei magazzini e nelle barche di Pontelagoscuro. Per liberarle i mercanti dovettero accordare ai generali Andreù e Susset la somma di 14 mila scudi. Inoltre furono imposte forti tasse sui movimenti delle merci e delle persone. [
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1801 - In marzo viene pubblicato l'annuncio di pace seguita tra l'imperatore e la Francia. Viene imposta una tassa di guerra che, per Pontelagoscuro, è di 2780 scudi. Viene formata la guardia civica che ha il proprio quartier generale nella casa di Gaspare Barca che è in capo alla via Coperta e dove staziona una sentinella di giorno e di notte. [2]

1801 - Fino a maggio l'appartenenza alla guardia nazionale era volontaria ma da che il numero di questi era piccolo, venne resa obbligatoria per tutti gli uomini di età superiore a 17 anni. Il 31 maggio un romano, abitante a Pontelagoscuro da due anni e quindi obbligato al servizio della guardia nazionale, rifiutò di fare la sua parte perché serviva il comandante francese di marina del porto e stracciò il biglietto con l'ordine che si presentasse al quartiere.
Gli ufficiali chiesero al comandante francese la consegna in arresto del romano ma la domanda fu rifiutata, allora, gli ufficiali, con una forte pattuglia, andarono alla casa del comandante per prendere, a mano armata, il disubbidiente in arresto ma il corpo di guardia francese si oppose. Allora il tamburo della guardia nazionale batté l'adunata generale ed accorse un'altra ventina di soldati in rinforzo dei primi ed i francesi dovettero cedere.
Il primo giugno giunse a Pontelagoscuro un corpo di granatieri francesi in rinforzo alla guarnigione e prese in arresto gli ufficiali della guardia civica. Giunse poi anche il generale francese di Ferrara con lo stato maggiore ad esaminare gli arrestati, intanto venne emesso un editto che intimava la requisizione delle armi da fuoco, non esclusi gli archibugi da caccia.
Il 4 giugno vennero liberati gli ufficiali che erano stati arrestati. [
2]

1801 - Il 6 novembre venne pubblicato un proclama col quale si sciolse la guardia nazionale annullando tutte le compagnie di granatieri, cacciatori e carabinieri. In molti luoghi ciò provocò tumulto perché le compagnie non intendevano d'esser disciolte e volevano proseguire le loro solite funzioni.
A Pontelagoscuro i soldati non volevano più servire e quando gli ufficiali fecero battere il tamburo chiamando all'adunata i cittadini di turno questi non si prestarono. Circa 100 persone si radunarono in faccia al quartiere gridando Abbasso la guardia, non vogliamo più guardia e dopo vari tumulti, il quartiere fu chiuso.
In dicembre però la guardia nazionale venne ripristinata. [
2]

1801 - Il 18 novembre, per soccorrere le popolazioni della Transpadana sommerse dalla rotta del Po, furono requisiti tutti i battelli e mandati di là del Po, dove con bovi vengono traghettati e posti nell'acqua della rotta. Nel mentre stesso si fece lavorare del pane a tutti i forni di Pontelagoscuro per somministrarli agli alluvionati della Transpadana.
Dal campanile di Pontelagoscuro si vedeva l'acqua che correva né si vedeva a tutt'occhio che cielo ed acqua e sopra alle campagne galleggiare tetti di case, massarice di famiglie ed animali annegati. [
2]

1806 - Verso la fine dell'anno, in seguito al parere della Commissione Idraulica che Napoleone aveva istituito a Modena, sul froldo Chiesa viene costruito l'idrometro di Pontelagoscuro . Si trattava di un idrometro a scaletta cioè costruito lungo una scaletta che scendeva dall'argine. [35]

1807 - Il primo di gennaio iniziano le osservazioni giornaliere del livello del Po fatte tramite il nuovo idrometro. Le misure vengono prese di mattina e sono fatte in piedi ferraresi (40,3854 cm) che erano suddivisi in dodici oncie (3,36545 cm) a loro volta suddivise in dodici punti (0,28045 cm). [35]

1808 - Il 21 di dicembre ghiaccia il Po a Pontelagoscuro e rimane ghiacciato fino al 28. [35]

1809 - Il 9 luglio un gruppo di briganti invade Pontelagoscuro e saccheggia il deposito della Finanza rubando numerosi merci. [38]

1812 - Dal primo luglio le misure idrometriche del Po vengono prese secondo il sistema metrico decimale introdotto dai francesi. [35]

1812 - Il 15 ottobre il Po esce a Ravalle arrivando le acque fin sotto le mura di Ferrara. [1]

1812 - Carlo Luigi Chiozza fonda una Fabbrica Saponi. [1]. La conduzione della ditta viene affidata a Francesco Tranz di Gorizia. [52]

1815 - Il 4 febbraio vengono sequestrate 134 casse, contenenti ognuna 35 fucili, spedite da Mantova lungo il Po ad una fregata napoletana che le attendeva a Pontelagoscuro. [6]

1815 - Gioacchino Murat, re dei napoletani tentando, un colpo sull'Italia giunse con un esercito ed il 7 maggio assalì i tedeschi chiusi nella Fortezza di Ferrara.
A tale minaccia gli austriaci risposero costringendolo a ritirarsi verso Vallelunga ma inseguito dopo vari scontri e tre rotte toccate sul Po vide le sue schiere battute e sbaragliate, non volendo queste passare il fiume per tema che fosse minato egli col suo stato maggiore si portò rapidamente a Bologna onde sottrarsi all'urto dei suoi nemici ed i malconci avanzi delle sue truppe si ritirarono a Cento. [
1]
Il 10 aprile Gioacchino Murat, che era entrato in Ferrara con le truppe napoletane la sera del 6, attaccò il forte di Occhiobello senza risultato in quanto non riuscì ad attraversare il Po. [6]

1816 - Il servizio di trasporto passeggeri bisettimanale per vie d'acqua che univa Bologna a Ferrara e Venezia fin dal 1572, cessa e viene sostituito da un analogo servizio di diligenze. [31]

1816 - Definitivamente tramontata l'epoca napoleonica, dal primo maggio, si riprende ad effettuare le misure idrometriche del Po in piedi ferraresi. [35]

1817 - Per rinvigorire il commercio che, dopo il lungo periodo di guerra, languiva, l'8 marzo un editto proclama Pontelagoscuro Porto franco ma il decreto resta a lungo privo di effetto. [7]

1817 - Francesco Tranz acquista, dalla famiglia Chiozza, la fabbrica di saponi, da loro fondata nel 1812. [38]

1818 - Nel mese di febbraio a Pontelagoscuro arrivano 42 navi (22 dal mare e 20 dalle acque interne) e ne partono 63 (25 per il mare e 40 per le acque interne). I porti marittimi interessati sono Cervia, Vasto, Bari, Brindisi, Trieste, Rovigno, Pola, Ancona, Zara, Spalato, Pesaro e Venezia che però veniva raggiunta attraverso le acque interne. [49]

1818 - Nel mese di marzo a Pontelagoscuro arrivano 14 legni fluviali e ne partono 63. Gli arrivi di bastimenti marittimi sono 30 mentre le partenze sono 21. Tra le merci in partenza sono elencati anche i semi di zucca. [49]

1818 - Nel mese di aprile a Pontelagoscuro arrivano 25 legni fluviali e ne partono 46. Gli arrivi di bastimenti marittimi sono 31 mentre le partenze sono di 19 bastimenti carichi e sei vuoti. L'arrivo dal porto più lontano è quello di un bastimento proveniente da Otranto con un carico d'olio d'oliva. [49]

1818 - Nel mese di maggio a Pontelagoscuro arrivano 44 legni fluviali e ne partono 77. Gli arrivi di bastimenti marittimi sono 19 mentre le partenze sono 22. Tra le merci in arrivo ci sono le bande stagnate e tra quelle in partenza la carta da scrivere. [49]

1818 - Il 6 giugno giunge a Ponte Lagoscuro il Sig. Sperindione Juda Imp. R. Vice Console di S. M. l'Imperatore d'Austria, il quale si presenta al Sig. Andrea Forza, Capitano del Porto ed stabilisce qui la sua residenza. . [49]

1818 - Il 15 giugno viene pubblicato l'editto d'appalto per dei lavori per il Rinforzo di Argine ed impianto di Banca del Froldo all'altezza della Chiesa di Pontelagoscuro. [49]

1818 - In base agli accordi del Congresso di Vienna stipulati con il Cardinal Consalvi, l'Austria incorpora la Transpadana pontificia. Pontelagoscuro si viene a trovare sul confine e diviso da Santa Maria Maddalena.
Il confine corre poi lungo il Po di Goro per cui il ramo principale del Po viene a trovarsi interamente in territorio austriaco. [
6]

1819 - Si iniziano ad effettuare le misure idrometriche del Po ogni ora anziché una volta al giorno, cosa che, in precedenza, si faceva solo durante le piene. [35]

1820 - Il 13 gennaio ghiaccia il Po a Pontelagoscuro. Ciò impedisce di effettuare le misure idrometriche del livello del Po che possono essere riprese solo il 18. [35]

1820 - Verso la fine di settembre attracca a Pontelagoscuro il piroscafo Eridano al suo primo viaggio sul Po. Proviene da Pavia ed è diretto a Venezia dove giungerà dopo un viaggio di 37 ore.
A Pontelagoscuro sbarca il famoso poeta Vincenzo Monti assieme ad un tal Passerini di Lodi. Sul piroscafo vi sono anche il Conte Porro con i figli Giacomo e Giulio ed il loro precettore Silvio Pellico che proseguono il viaggio fino a Venezia ed il Confalonieri con due amici inglesi che prosegue fino a Cavanella Po, all'inizio del delta, dove sbarca. [
18]

1821 - Per l'importanza del commercio a Pontelagoscuro sono presenti consoli di stati esteri. Arturo Vitti è Console di Danimarca. [6]

1829 - Il Pontefice, Pio VIII, concede a Pontelagoscuro l'emporio di assegna per le merci estere. In segno di ringraziamento i deputati dei mercanti del borgo, Benedetto Casazza e Francesco Tranz, a nome del Tribunale Mercantile fanno coniare, presso la zecca di Bologna, una apposita medaglia che viene realizzata da Nicola Cerbara figlio del famoso incisore Giovanni Battista Cerbara.
Sul fronte della medaglia vi è una cornucopia con un tridente ed un caduceo incrociati, sul retro vi è la scritta ALLI BENEDETTO CASAZZA E FRANCESCO TRANZ DEPVTATI DE MERCANTI PER AVERE OTTENVTO IN ROMA DALLA MVNIFIZA DI PIO VIII P. O. M. A FAVORE DEL PONT LAGO SCVRO L EMPORIO D'ASSEGNA PER LE MERCI ESTERE IL TRIBVNALE MERCANTILE ED IL COMMERC FERRARESE GRATI RICONOSCIMENTI D D L ANNO MDCCCXXIX. [
20]

1830 - In dicembre, dopo la morte di Pio VIII avvenuta il 30 novembre, gli austriaci varcano il Po con forte nerbo di milizia e sbarcano a Pontelagoscuro per estendere una linea d'operazione, quasi s'intendesse minacciare Ferrara di blocco. Tale fatto spaventò i cittadini a segno, che il prolegato, Monsignor Paolo Mangelli, fu costretto a formulare protesta e i Tedeschi dovettero guadare il fiume. [37]

1833 - Gli scolari della scuola di Pontelagoscuro sono, in tutto, venti. [38]

1838 - L'uso del Canale Panfilio per i trasporti tra Ferrara e Pontelagoscuro è quasi del tutto abbandonato. [29]

1839 - Vincenzo Valli prepara un Globo Aerostatico da mandare in aria per la festa di Santa Teresa. [38]

1839 - In luglio il burattinaro Francesco Campogagliani tiene spettacoli notturni di burattini a Pontelagoscuro. Francesco era figlio di Luigi Rimini (israelita convertito che adottò il nuovo cognome), creatore del notissimo personaggio di Sandrone. [38]

1843 - Circa ottanta prigionieri, ammanettati ed adagiati in vetture chiuse, giungono a Pontelagoscuro dove vengono imbarcati su di un battello e trasferiti alla darsena di Ancona. Si trattava di appartenenti alla banda di rivoltosi guidata dai fratelli Muratori catturati dopo uno scontro armato. [37]

1843 - In quest'anno il solo commercio dato da battelli stranieri è stato di 1.484.000 fiorini per le merci di importazione e di 1.170.300 per quelle di esportazione. (per avere un'idea dell'entità di tale somma si pensi che, nel medesimo anno, il valore di tutte le merci transitate per il porto di Ravenna era stato di 504.218 fiorini per l'importazione e 286.458 per l'esportazione). [30]

1847 - Il 21 Giugno il nuovo Legato Cardinal Luigi Ciacchi concedeva di instituire nuovamente la guardia civica notturna composta da 150O uomini comandati dal marchese Giovanni Costabili. Nella stessa mattinata la banda musicale di Pontelagoscuro si recava a Ferrara ed assieme a quella cittadina accompagnava il nuovo corpo di guardia da palazzo Costabili a Piazza Ariostea e dove erano previsti i festeggiamenti per l'anniversario dell'incoronazione del Papa, Pio IX. [37]

1847 - Il 17 Ottobre giungono da Roma le nomine degli Ufficiali destinati alla Guardia civica stabile armata. Giovanni Braghini Nagliati, Marchese del Barco e proprietario dell'enorme tenuta prossima a Pontelagoscuro, è eletto a comandante di uno dei quattro battaglioni con il grado di Tenente Colonnello. [37]

1848 - Il 22 marzo, dopo cinque giornate di combattimenti, i milanesi scacciano gli austriaci. Il 31 il Generale Durando forma quattro battaglioni di volontari che vengono schierati lungo il Po.
A Pontelagoscuro si attesta il battaglione del Senio, al comando del Colonnello Costante Ferrari e formato da volontari di Lugo, Sant'Agata sul Santerno, Massalombarda, Fusignano, Bagnacavallo, Alfonsine, Cotignola e Conselice. [
13] I militi sono in tutto 419. [37]

1848 - Il 18 aprile, 800 ungheresi che si erano arresi negli stati Parmensi vengono imbarcati a Pontelagoscuro su dieci trabaccoli che si dirigono a Fiume, scortati da un guardiacoste.
Nei giorni precedenti erano stati imbarcati, per il generale Durando, 145 cavalli presi agli ungheresi. [
13]

1848 - Il 20 aprile arrivano a Pontelagoscuro, su di un vapore lombardo, due compagnie di volontari napoletani diretti a Rovigo. [13]

1848 - Il 21 aprile Daniele Manin, Presidente della Repubblica Veneziana, è a Pontelagoscuro. [13]

1848 - Il 3 maggio torna a Pontelagoscuro il guardacoste che aveva scortato gli ungheresi ed il comandante dice al Cardinal Legato che il vapore era stato sottoposto a stretta sorveglianza per mare e per terra. [13]

1848 - Il 18 giugno un battaglione di volontari napoletani passa il Po a Pontelagoscuro. [13]

1848 - Il 26 giugno si decide di schierare a Pontelagoscuro due compagnie con due pezzi d'artiglieria per difendere il confine. Vengono piazzati in luglio. [13]

1848 - Il 4 luglio passa per Ponte il generale Zucchi con le truppe di Piemontesi che erano nella fortezza di Palmanova. [13]

1848 - Il 9 luglio gli austriaci sono a Santa Maria Maddalena, vengono schierati, a difesa del Po, 400 militi fra Pontelagoscuro e Francolino. [13]

1848 - Nella notte fra il 13 e il 14 luglio, gli austriaci passano il Po in più punti, a Pontelagoscuro fanno passare le artiglierie. A Pontelagoscuro rimangono 150 soldati austriaci che non permettono agli abitanti di andare a Ferrara. [13]

1848 - Il 14 luglio gli austriaci attraversano il Po con una brigata di 5000 uomini comandata dal Maggior Generale Francesco di Lichtenstein allo scopo di rifornire la guarnigione della fortezza di Ferrara dopo di che si ritirano oltre il Po. [22]

1848 - Il 21 di luglio gli austriaci saccheggiano gli abitanti di Pontelagoscuro, gran parte dei quali si rifugiano a Ferrara implorando dalle Autorità immediato soccorso. [37]

1848 - Il 25 luglio tutte le barche e i mulini si portano sulla riva destra del Po. [13]

1848 - Il 3 agosto gli austriaci avevano passato il Po a Bondeno, il 15 i Delegati pontifici si incontrano col Generale Welden a Rovigo che assicura che avrebbe fatto ritirare la truppe dal ferrarese tranne che dalla Fortezza di Ferrara, dal passo di Bondeno e da Ponte Lago Scuro. [22]

1848 - Il 25 agosto gli austriaci, benché sconfitti a Bologna il giorno otto, hanno ancora 300 uomini a Pontelagoscuro. [13]

1848 - Il 27 Agosto giunge a Ferrara la milizia pontificia munita di sette pezzi d'artiglieria. Il Delegato Lovatelli parlamentava col Generale austriaco Susan e nel mattino del 29 gli austriaci iniziavano a ritirarsi da Pontelagoscuro e Stellata. [37]

1848 - Il primo di settembre i pontifici e gli austriaci si accordano per scambiare i prigionieri. A Ponte Lago Scuro dovevano essere consegnati agli austriaci 56 loro soldati e due ufficiali. Poi il giorno successivo Ponte Lago Scuro sarebbe stata evacuata dalle truppe austriache ed i mulini sequestrati sarebbero stati restituiti ai loro proprietari. [22]

1848 - Il 3 settembre gli austriaci si ritirano da Pontelagoscuro. [13]

1848 - All'epoca in cui l'Assemblea Nazionale proclamava la Repubblica Romana, la giunta suprema di stato ordinava che in ogni città fossero eletti rappresentati popolari per deliberare sulla forma di governo da stabilirsi nello Stato Romano. Ferrara ne nominava 14. All'Avv. Carlo Mayr veniva commesso il mandato di reggere le pubbliche cose in qualità di preside per la repubblica. Alla moderazione ed al senno di lui si deve se in tempi sì luttuosi anche a Pontelagoscuro ebbe a conservarsi l'ordine fra le varie classi di cittadini. [1]

1848 - Oltre al presidio austriaco nella fortezza di Ferrara, stava trincerato nella riva sinistra del Po un forte esercito nemico che con frequenti passaggi di qui e dannose occupazioni teneva in continui timori la provincia di Ferrara la quale più volte ebbe per la uccisone dì un tedesco a sostenere ingenti imposizioni di ostaggi e di denaro. Pertanto l'ordine del preside della Repubblica Romana istituiva la guardia Nazionale. Al comando della compagnia di Pontelagoscuro venne nominato come capitano l'egregio signor Chiarioni Dott. Carlo. [1]

1849 - Il 21 gennaio, a Pontelagoscuro, vi furono dei disordini dovuti a quattro soldati della guarnigione austriaca di Ferrara fermatisi al Caffè della Libertà. [38]

1849 - L'8 di febbraio il Comandante austriaco della Fortezza di Ferrara spediva tre cavalleggeri Ussari al generale residente in Padova, muniti di circostanziato rapporto intorno agli incidenti accaduti nei giorni precedenti. Giunti peraltro a Pontelagoscuro, i cavalleggeri venivano fermati dalle guardie di finanza papaline che interdivano loro il valico del Po e li riconducevano nel Forte. [37]

1849 - Il 18 di febbraio il Generale Haynau, alla testa di seimila fanti, di uno squadrone di cavalleria muniti di ventidue cannoni e di una batteria di razzi alla congréve, valicava il Po. [37]

1849 - Tra le spese straordinarie, sostenute nel primo semestre 1849 da quello che viene chiamato il sindaco del Comune di Pontelagoscuro, troviamo la spesa per levare e rimettere due volte lo stemma pontificio. [38]

1850 - Il 18 ottobre la Gazzetta Ufficiale di Venezia annunzia essersi eretto il Vice-consolato austriaco residente a Pontelagoscuro a Consolato dipendente dal Ministero del Commercio con sede in Ferrara. Il Console di Ferrara, De Martignoni, viene aggregato alla Commissione mista da crearsi in merito alla convenzione stipulata fra l'Austria e gli altri Stati del Po. [37]

1850 - Il 12 dicembre lo Stato Pontificio aderisce all'accordo per la libera navigazione sul Po che, oltre un anno prima (il 3 luglio del 1849), era stato sottoscritto dall'Austria e dai ducati di Modena e di Parma. [14]

1852 - Dal primo di gennaio si torna definitivamente ad utilizzare il sistema metrico decimale per effettuare le misure idrometriche del Po all'idrometro di Pontelagscuro. [35]

1852 - In agosto il delegato Folicaldi, fa preparare un Bucintoro a Pontelagoscuro per accogliere il Maresciallo Radetzky. [38]

1853 - Il Console Austriaco notifica che la Società di Navigazione a Vapore in Po - Lloid Austriaco in Trieste ha nominato un suo agente in Pontelagoscuro. [38]

1853 - Francesco Tranz vende al signor Pietro Chiozza di Trieste la fabbrica di saponi che aveva acquistato, nel 1817, dalla sua famiglia. Accomandatari della ditta diventano Luigi Turchi, Giuseppe Petruzzio e Ferdinando Costa. La ditta acquisce il nome di Luigi Turchi & C. [38]

1854 - Il 28 Marzo, proveniente da Venezia e diretto a Ferrara, passava per Pontelagoscuro Sua Altezza Imperiale il Principe Luigi Luciano Bonaparte. [37]

1855 - Nel podere che tuttora porta il nome di Isola venne dissepolta una lapide dell'antico palazzo dell'Isola. [1]

1855 - Infieriva il colera con gran strage, a Pontelagoscuro si ebbero a segnalare pochi casi con qualche decesso. Tutta la cittadinanza attribuì tale grazia alla Madonna [1]. Alla fine dell'epidemia i malati di colera risultarono solo 66 in tutto dei quali, però, 45 morirono. [38]

1855 - Alcuni soldati austriaci che si azzuffano con i marinai del Vapore sfasciano le vetrine e le sedie di un caffè di Pontelagoscuro. [38]

1856 - Con spesa pubblica venne edificata una piccola chiesa su disegno dell'Ing. Giuseppe Negrelli e dentro vi fu posta la Madonna ritrovata dal Romanini tantissimi anni prima a cui era stata attribuita la grazia di aver salvato il paese dal colera. [1]

1857 - Il primo febbraio ghiaccia il Po da Occhiobello a Polesella. Ciò impedisce di effettuare le misure idrometriche del livello del Po che possono essere riprese solo l'8. [35]

1857 - Il Papa Pio IX si dispose a fare un viaggio per i suoi stati. Partito da Roma i primi di Maggio, fermatosi a Loreto e altrove arriva il 9 Giugno a Bologna. Qui si ferma circa un mese ed il 10 Luglio si reca a Ferrara e la mattina seguente, 11 luglio, viene a Pontelagoscuro a benedire il Po e il popolo. [1]

1857 - In ottobre c'è una gran piena del Po con invasione di case e magazzini in golena. [1]. Ad alleviare i danni prodotti dal disastro efficacemente concorsero i cittadini ferraresi, mediante generose offerte a pro di quelle misere famiglie che ne furono colpite. [37]

1858 - Durante la notte fra il 13 ed il 14 gennaio si ghiacciava il Po per un tratto di 70 km. A Pontelagoscuro lo spessore, era tale che si facevano passare sopra branchi di bestiame, botti, palle di canapa ecc. [1]

1858 - Durante la mattinata del 2 febbraio alle 11 e 30, il ghiaccio del Po si rompeva sprofondando, senza che si avesse a deplorare alcuna disgrazia perché da vari giorni ne aveva dato indizio. [1]

1858 - La Società Filodrammatica di Pontelagoscuro realizza un teatro. che sarà utilizzato per molti anni, in un magazzino di proprietà di Francesco Cavallari. [1]

1858 - Il chimico Pietro Spannocchi applica nuove soluzioni per la produzione di saponi pregiati che portano la ditta Chiozza all'avanguardia per l'Italia. [15]

1858 - Gli scolari della scuola di Pontelagoscuro sono, in tutto, ventisette e cioè solo sette in più rispetto a 25 anni prima. [38]

1859 - All'alba del 21 giugno passano da Pontelagoscuro gli austriaci che improvvisamente abbandonano la Fortezza ritirandosi nel Veneto e dominando la riva sinistra del Po. Così il 21 Giugno segnò il principio dell'insurrezione contro i pontifici. In Bologna costituivasi una assemblea formata dai rappresentanti di tutte le città della Romagna insorte per dare atto dei voti della regione romagnola. La suddetta assemblea cominciò col dichiararsi contraria al governo del Papa ed unirsi al regno costituzionale di Sardegna. [1]

1859 - Dacché il Po segnava la linea di confine a Pontelagoscuro venne posta una guarnigione di soldati di fanteria accasermata nei due piani superiori della via Coperta per tenere di vista i tedeschi che erano a Santa Maria Maddalena. [1]

1859 - Il 19 ottobre si inaugurava la linea telegrafica Ferrara - Pontelagoscuro. [37]

1861 - Il 21 settembre giungevano a Ferrara le Altezze Reali Umberto, Principe di Piemonte, e il fratello di lui Amedeo Duca d' Aosta che percorrevano dapprima in cocchio via della Giovecca e il pubblico passeggio del Montagnone e si recavano poi a visitare anche Pontelagoscuro. [37]

1862 - Si costruiva la linea Bologna - Ferrara - Pontelagoscuro con ampio scalo merci. [1]

1862 - Dato che l'uso del Canale Panfilio per i trasporti tra Ferrara e Pontelagoscuro era quasi del tutto abbandonato, si decideva di tombare il canale nel tratto dentro alle mura di Ferrara ed il 6 maggio iniziavano i lavori per l'otturamento del primo tronco del Canale dalla fossa del Castello sino al ponte della Rosa. [37].

1863 - Filippo Mainardi gestisce il ponte di chiatte che unisce Santa Maria Maddalena a Pontelagoscuro attraversando il confine fra il Regno d'Italia ed il Veneto ancora soggetto all'Austria. [3]

1863 - In agosto proseguono i lavori per l'otturamento del secondo tronco del Canale Panfilio dal ponte della Rosa all'altro di Santa Lucia, così denominato dalla chiesa e dal convento delle monache Domenicane. [37].

1864 - Il 19 di gennaio ghiaccia il Po a valle di Pontelagoscuro e rimane ghiacciato fino al 27. [35]

1865 - Nella seconda quindicina di dicembre si compie l'otturamento del terzo tronco del Canale Panfilio dal ponte di Santa Lucia all'altro denominato di San Gabriele. [37]

1866 - Il 2 giugno, prima di ritirarsi, gli austriaci affondano o comunque rendono inservibili 43 barche e 13 mulini che erano lungo l'argine della riva sinistra del Po. Quelli, di proprietà di abitanti della Transpadana, che trovano lungo la sponda destra si salvano ma vengono requisiti dai militari italiani. [3]

1866 - Durante la notte del 24 giugno un corpo d'armata, già accampato nella tenuta Parco sotto il comandante Generale Cialdini, costruiva 5 ponti a chiatte attraverso il Po di fronte a Pontelagoscuro. [1]

1866 - Nel pomeriggio del 31 luglio, fra universali indescrivibili acclamazioni, accompagnato dalla cittadinanza, da tutte le autorità civili e militari da Ferrara sino alla terra di Pontetagoscuro, partiva Vittorio Emanuele II per entrare nel Veneto. [37]

1866 - Fu tolta la guarnigione di soldati accasermati ai piani superiori della Via Coperta ed il Municipio di Ferrara proprietario affittava i locali a commercianti del paese per deposito del grano. [1]

1866 - Anche dopo l'unione del Veneto all'Italia rimane una tassa sull'attraversamento del ponte di chiatte che unisce Santa Maria Maddalena a Pontelagoscuro e che doveva servire a farlo acquistare dallo Stato. [3]

1866 - Verso la fine dell'anno l'Ing. Cannellutti curava la costruzione sul Po di un provvisorio ponte in legno [1]. In tre mesi viene costruito un ponte provvisorio in legno per la ferrovia congiungendo il Veneto col resto d'Italia. [3]. Il 20 novembre si inaugura il grandioso ponte in legno attraversante il Po. [37]

1866 - Vittorio Emanuele II, di ritorno dal suo solenne ingresso in Venezia, passava di qui accompagnato dai principi e dal generale La Marmora e alla stazione di Pontelagoscuro sfarzosamente addobbata lo attendeva il treno reale, diretto a Firenze allora capitale del Regno [1]. Il 21 novembre S. M. Vittorio Emamanele II transita per ferrovia sul grandioso ponte in legno attraversante il Po a Pontelagoscuro inaugurato il giorno precedente. [37]

1868 - Il 21 maggio, sulle ore mattutine, transitavano per la stazione ferroviaria di Pontelagocuro, le L.L. Altezze il Principe Umberto e l'avvenentissima Principessa Margherita di Savoia, sposi novelli, diretti alla volta di Venezia. [37]

1868 - Il 25 maggio la francese Madame Poitevin sale in aerostato partendo dal pubblico passeggio del Montagnone innalzandosi a prodigiosa altezza e scendendo, dopo un'ora, in un podere sui pressi di Pontelagoscuro. [37]

1868 - Il 20 Giugno muore a Ferrara la N. D, signora Marchesa Elvira del Bagno, moglie di Giuseppe Braghini e cognata di Giovanni Braghini, Marchese del Barco e proprietario dell'immensa tenuta detta il Barco Bentivoglio già proprietà dei Bentivoglio d'Aragona.
Stranamente il popolo decise di giocare al lotto le date rispondenti alla sua età ed ai diversi stadi per cui il malore si svolse sino all'ora del suo decesso. Per un caso incredibile i cinque numeri scelti uscirono sulla ruota di Firenze sicché le vincite superarono le 450.000 lire. [
37]

1869 - Inizia la costruzione di un ponte in ferro. [1]

1869 - Viene fondata la ditta di legnami, Anselmo Zannotti. [1]

1870 - La fabbrica di saponi Chiozza diventa una società in nome collettivo ed assume la denominazione di Chiozza e Turchi. Luigi Turchi era stato, per molti anni, il gerente della fabbrica di saponi Chiozza. [15]

1870 - In giugno una squadra di allievi del 2° anno di corso della Scuola d'applicazione per gli ingegneri in Torino, in viaggio d'istruzione, visita il ponte provvisorio in legno sul Po per la ferrovia Bologna-Padova e gli interessanti lavori, ad aria compressa, per le fondazioni del ponte definitivo in ferro che si sta costruendo a Pontelagoscuro. [48]

1871 - In ottobre viene inaugurato il ponte in ferro che costò 3 milioni e due anni di lavori svolti da una società francese. [1]
Il 26 ottobre viene inaugurato il ponte in ferro. Sui binari vengono fatte sfilare dodici locomotive ognuna delle quali aveva un suo nome. I nomi erano: Scintilla, Cervo, Bentivoglio, Magnolia, Orazio, Luna, Massa, Mortara, Piacenza, Bologna, Roma e Freccia. [3]

1872 - Il 15 maggio si ha la rottura dell'argine del Po tra Ro e Guarda Ferrarese con gravi danni in tutto il ferrarese. [1]

1872 - In luglio viene demolito il ponte provvisorio in legno costruito sul Po per la ferrovia Bologna - Padova. [48]

1872 - Viene fondata la ditta di legnami, Elio Melli. [1]

1872 - Il 28 ottobre il Po straripa a Revere. [1]

1873 - Si incendia la stazione provvisoria in legno, costruita a 700 metri dal paese per rendere meno ripida la salita dei treni al ponte sul Po dopo il prolungamento della linea ferroviaria a Venezia e viene costruita quella definitiva. [1]

1873 - Il Genio Civile fa costruire un gran muraglione a difesa del porto. [1]

1876 - Il 25 luglio sul far della sera scoppiò un terribile uragano misto a grossa e spessa grandine, che distrusse le fertili campagne lungo la destra del Po, e segnatamente a Pontelagoscuro e Francolino, ove divelse alberi di gran mole, e strappò dalle rive del fiume barche e mulini che rimasero gravemente danneggiati. [37]

1876 - Il 4 novembre il capitano Boyton, inventore di un apparecchio impermeabile ed insommergibile con il quale aveva già compiuto a nuoto la traversata della Manica, si tuffa nel Po a Torino e percorrendo 740 chilometri, pone piede nella terra di Pontelagoscuro. Si trasferisce poi a Ferrara dove, il giorno 7, mostra un saggio della sua nuova invenzione entro le acque della fossa che circonda il Castello. [ Si trattava di una specie di vestito impermeabile e gonfiabile ed il movimento era dato da una pala simile a quella di un kayak. L'apparecchio è descritto nel libro Tribolazioni di un cinese in Cina di Giulio Verne N.d.A.] [37]

1877 - I lavoratori che attraversano il ponte sul Po all'alba e ritornano al tramonto sono esentati dal pagamento dei tre centesimi di pedaggio. Sei lavoratori di Santa Maria Maddalena avendo finito il lavoro a Pontelagoscuro a mezzogiorno tornano a casa e vengono denunciati.
Il Delegato del Sindaco di Pontelagoscuro intervenne ritenendo che non fosse giusto che i sei operai dovessero aspettare la sera per essere esentati dalla tassa, passando così un mezza giornata in ozio, quando invece potrebbero utilizzarla nel proprio paese a pro delle loro famiglie ed in seguito la denuncia fu ritirata. [
3]

1879 - Grande piena del Po ma senza rotture [1]. Il 31 maggio l'idrometro di Pontelagoscuro segnava il massimo della piena sostenibile dalle arginature e di lì a poco l'acqua le superavano in diversi tratti così vi furono elevati altrettanti piccoli argini comunemente appellati soprasuoli. Benché le acque andassero scemando, nella notte del 3 giugno, sormontavano fra Ravalle e Sermide a qualche chilometro dal Bondenese, e si apriva una bocca, per cui irruppero le acque, di oltre settanta metri. Vi furono sei vittime e settemila sfollati. [37]

1879 - Il 9 di dicembre iniziano a scendere dei ghiacci galleggianti lungo il Po, il 16 ghiaccia il Po a Polesella e rimane ghiacciato fino al 3 gennaio 1880 [35]. Quest'anno ci prodigò tale intensita di freddo, da congelare il nostro fiune e renderlo viabile dall'una all'altra sponda. [37]

1880 - Dopo che il 3 gennaio il ghiaccio del Po è sprofondato continuano a passare ghiacci galleggianti lungo il Po fino all'11; il passaggio poi riprende il 18 e continua fino al 31. [35]

1880 - Cessa l'attività la ditta di legnami, Elio Melli. [1]

1880 - In dicembre a Ferrara viene otturato il tratto di Canale Panfilio che va dal ponte di San Gabriele alla barriera, le cui acque erano ormai fetide e stagnanti. Sul percorso del vecchio canale viene realizzato un ampio viale, costeggiato da quattro file di rigogliosi tigli, che viene denominato viale Cavour. [37]

1882 - Grande piena del Po ma senza rotture. [1]

1882 - Brucia la Fabbrica Saponi Chiozza e viene ricostruita. [1] All'alba del 15 aprile 1882 un incendio, le cui cause rimasero ignote, distrusse il vecchio stabilimento che però in pochi mesi fu ricostruito più grande e più moderno del precedente. [52]

1886 - Si forma una nuova Società filodrammatica che restaura il teatro, realizzato nel 1858, che non veniva più utilizzato da parecchi anni. [1]

1889 - Il Governo rigetta un ricorso dell'amministrazione dei Comuni di Occhiobello, Fiesso e Canaro che chiedevano l'abolizione del balzello sull'attraversamento del ponte di chiatte che unisce Santa Maria Maddalena a Pontelagoscuro. [3]

1890 - Per ricordare la resurrezione del saponificio Chiozza & Turchi dalle sue ceneri venne adottata la fenice, come stemma della ditta, con il motto Post Fata Resurgo. [52]

1891 - Il 25 di gennaio ghiaccia il Po da Occhiobello a Pontelagoscuro e rimane ghiacciato fino al 28. [35]

1893 - Il 20 di gennaio ghiaccia il Po da Vallunga all'idrometro di Pontelagoscuro e rimane ghiacciato fino al 31. [35]

1893 - Muore Luigi Turchi e la direzione della Chiozza & Turchi viene assunta da Alessandro Avogli-Trotti, marito di una Chiozza. [52]

1894 - Inizia l'attività la fabbrica di concimi e di acido solforico. [1]

1897 - Viene costruita una segheria con mulino a vapore in via Piarda. [1]

1898 - Inizia l'attività lo Zuccherificio Schiaffino Roncallo. [1]

1898 - In settembre inizia l'attività lo Zuccherificio Conte Gullinelli. [1]

1898 - La saponeria Chiozza e Turchi partecipa alla Mostra di Torino ed affida all'ebanista Primo Roda il compito di creare una artistica vetrina per evidenziare la saponette profumate della ditta. [15]


Secolo XX - (1901-2000)

1902 - In marzo, a seguito ad una piena, si ha una frana nella scarpata interna del froldo Chiesa e ciò causa un cedimento di parte dell'idrometro ed un errore nelle misure. Le misure vengono corrette dall'errore fino al 15 novembre 1903 quando il problema viene risolto. [35]

1902 - Durante la primavera si toglieva il piano superiore della Via Coperta restaurando l'edificio. [1]

1902 - Viene ampliata la stazione Ferroviaria. [1]

1902 - Viene inaugurato l'acquedotto. [15]

1908 - Il Genio Civile pubblica cento anni di misure giornaliere del livello idrometrico del Po a Pontelagoscuro che era il più antico idrometro del Po allora in funzione. [35]

1908 - Il 21 settembre giunge a Pontelagoscuro un gruppo di motoscafi che sono partiti da Cremona e che stanno effettuando una crociera sul Po trasportando numerosi passeggeri. [48]

1909 - In maggio la deputazione provinciale appalta la costruzione del ponte in ferro fra Santa Maria Maddalena e Pontelagoscuro. [3]

1911 - Iniziano i lavori per la costruzione del ponte forgiato, per gli elementi in ferro, dalla piemontese Società Nazionale Officine di Savigliano. Il progettista è l'Ingegnere Capo della Deputazione Provinciale di Ferrara, Giovanni Boicelli. [3]

1911 - Pontelagoscuro ha 3549 abitanti. [15]

1912 - L'11 aprile è inaugurato il nuovo ponte in ferro, che ha decorazioni in ferro battuto che ornano i due ingressi e che rappresentano rami di quercia e di alloro che rinserrano gli stemmi affiancati delle due Province.
Le decorazioni sono opera del ferrarese Augusto de Paoli che eseguì, nel 1904, la cancellata, costituita da rami di girasole, della villa Melchiori di Viale Cavour a Ferrara. [
3]

1912 - Il 29 agosto nasce Nemesio Orsatti che diventerà un rinomato pittore. [5]

1912 - La fabbrica di saponi Chiozza (poi Chiozza e Turchi) festeggia il centenario della sua fondazione. Vi lavorano oltre 150 maestranze specializzate [15]. Viene stampato un libretto con la storia della ditta dove si fa notare come, in un secolo la ditta abbia avuto solo tre direttori (Francesco Tranz, Luigi Turchi e Alessandro Avogli), si elencano le agenzie all'estero che sono ben 27 poste su tutti i continenti e si mostrano le numerosissime onoreficenze ottenute in esposizioni internazionali dal 1861 al 1911. [52]

1913 - Viene inaugurato il Teatro Politeama. [15]

1914 - Muore il Conte Pietro Braghini Rossetti. Il suo testamento (del 1906) lascia i legati per istituire una Opera Pia per dotare il paese di un asilo infantile, di un ospedale e ricovero di mendicità ed una chiesa.
L'attività di asilo infantile inizia in un fabbricato in via Panaro. [
10]

1919 - Viene nominato sanitario condotto di Pontelagoscuro il dott. Antonio Maccanti che in precedenza era medico condotto di Denore. [26]

1919 - La gerenza della Chiozza & Turchi viene assunta da Carlo Turchi, figlio di Luigi. [52]

1921 - Il 10 aprile, durante una spedizione di squadristi diretta contro i socialisti di Pontelagoscuro, viene ferito mortalmente l'operaio 24enne Arturo Breviglieri che faceva parte della squadra fascista detta Celibano e che era latitante da pochi giorni in quanto accusato di aver ucciso, il 3 aprile, il diciassettenne Tullio Zecchi e di aver ferito Sabino Lambertini. Per rappresaglia i suoi compagni incendiano la Camera del Lavoro di Pontelagoscuro [39]. Durante il ventennio fascista Piazza Municipale a Ferrara prenderà il nome di Piazzetta Arturo Breviglieri [40]. Nel 1936 un nuovo insediamento colonico in Libia viene chiamato Villaggio Breviglieri. Questo nome è mantenuto almeno fino al 2001 (oggi si chiama El-Qadra). [41].

1921 - Il 26 giugno un Regio Decreto approva lo Statuto dell'Opera Pia Braghini Rossetti. L'amministrazione è composta dall'Arcivescovo di Ferrara e da due consiglieri nominati rispettivamente dal Sindaco e dal Prefetto di Ferrara. [10]

1923 - Un gruppo di sconosciuti prende d'assalto un deposito dell'esercito contenente una grossa quantità di esplosivi avanzati dalla Prima Guerra Mondiale. C'è una lunga sparatoria con i soldati di guardia finché giungono in rinforzo altri soldati ed i carabinieri. [16]

1924 - Il 23 agosto alcuni lavoratori, appena tornati dai funerali di Matteotti, sono aggrediti dai fascisti e si salvano grazie all'intervento di un funzionario della Questura. [50]

1926 - La fabbrica di saponi Chiozza e Turchi, entrata in crisi dopo la Prima Guerra Mondiale, viene trasformata in Società per azioni per reintegrare i capitali sociali. [15]

1926 - Il 20 settembre, per cause accidentali, un incendio di proporzioni colossali si sviluppa nel vasto stabilimento per la fabbricazione di materiali edili di proprietà dei fratelli Navarra presso Pontelagoscuro. [50]

1926 - Il 24 settembre il cantoniere ferroviario Giovanni Trombetta, mentre spingeva un carro ferroviario, viene travolto ed ucciso da un vagone. [50]

1926 - Il 31 dicembre Carlo Turchi si dimette da ogni carica nella Società Anonima Chiozza&Turchi. Gli succede come consigliere delegato Umberto Barbieri. [52]

1928 - La fabbrica di saponi Chiozza & Turchi cessa l'attività a Pontelagoscuro; gli impianti vengono trasferiti a Milano dove però viene prodotto solo sapone da barba. [15]

1929 - In febbraio vi è una ondata di freddo senza precedenti in tutta Europa. Pontelagoscuro è il punto più freddo della Pianura Padana. [16] La temperatura minima è di -21° e viene raggiunta nella notte del 18 febbraio; molte persone si recano a Pontelagoscuro per osservare il Po completamente ghiacciato. [48]

1932 - Un violento ciclone colpisce Pontelagoscuro. La notizia viene data sulla Domenica del Corriere ed illustrata in una delle copertine disegnate da Achille Beltrame. [21]

1933 - L' Opera Pia Braghini realizza una chiesetta presso il nuovo cimitero. [10]

1933 - In giugno giungono a Pontelagoscuro cinque vogatori svizzeri che sono partiti da Locarno e che sono diretti a Venezia. Il percorso da Locarno a Pontelagoscuro di 495 chilometri è stato percorso in sole cinque tappe. [48]

1933 - In ottobre viene aperta al traffico la biconca di Pontelagoscuro sul canale Boicelli, costata una ventina di milioni, che permette il passaggio di natanti di 600 tonnellate. [48]

1934 - Nemesio Orsatti espone per la prima volta i suoi quadri in un negozio della Via Coperta. Il Gazzettino di Rovigo pubblica una recensione sull'avvenimento. [5]

1935 - Il 16 agosto giungono a Pontelagoscuro i canottieri del XV Gruppo Rionale di Torino che sono partiti il 10 agosto da Torino e sono diretti a Venezia. Lo scopo del viaggio è quello di sviluppare la propaganda a favore dei gruppi rionali fascisti. [48]

1940 - In agosto giunge a Pontelagoscuro Antonio Tamburini che è partito da Milano su di una bicicletta anfibia da lui stesso costruita. [48]

1943 - Alla fine dell'anno gravi bombardamenti colpiscono Pontelagoscuro. [11]

1944 - In giugno, in luglio ed in particolare il 23, 26 e 28 agosto i bombardamenti radono al suolo il paese, abbattendo sia il ponte ferroviario che quello stradale e mettendo fuori uso le fabbriche. [11]
Il 3 luglio c'è la prima delle grandi incursioni aeree che raderanno al suolo l'intero paese. Ne seguono altre 19 fino alla fine di agosto. Ce ne sono poi altre, sporadiche, fino a novembre. [15]

1945 - Il 27 aprile i genieri del V Corpo inglese iniziano la costruzione di un ponte Bailey per un uso militare di trasporto delle truppe, ma che per alcuni anni successivi assolse ad una funzione civile. [3]

1946 - Il 22 luglio 1946 un ciclone si abbatte lungo il litorale adriatico facendo 33 morti. Nella zona di Pontelagoscuro vengono sradicati numerosi alberi e pali telegrafici. Un'imbarcazioni con sette persone a bordo si capovolge e nessuno degli occupanti riesce a mettersi in salvo a nuoto. [50]

1948 - Il 17 marzo 1948 un pilone del ponte ferroviario si sposta a causa della piena del Po. [50]

1949 - Il 25 aprile si ha una straordinaria magra del Po la cui portata scende a soli 200 mc al secondo. [45]

1949 - Il 5 maggio il Po raggiunge il livello di guardia. Per precauzione alle 19 viene sospeso il traffico sul ponte ferroviario dei treni diretti e direttissimi. Gli accelerati possono attraversare il ponte ma debbono avanzare lentamente. [50]

1951 - Il 14 novembre si ha la massima piena storica del Po la cui portata (stimata) arriva a 12.000 mc al secondo. [45] A Pontelagoscuro la quota massima è di 56 centimetri sopra a quella della piena del 1917. [50]

1951 - Il 17 novembre, a Pontelagoscuro, il Po dopo aver superato di quattro metri e mezzo il livello di guardia, diminuisce di cinque metri a causa della falle apertesi, il giorno 14, ad Occhiobello, Dogana e Garofalo dove passano oltre 7000 mc/s di acqua. [50]

1951 - Il 21 novembre, a Pontelagoscuro, è previsto l'arrivo di una nuova ondata di piena. Il livello del Po aumenta di 4 cm. l'ora. [50]

1952 - Durante lo svoglimento della XIX edizione della Mille Miglia, alle due della notte fra il 3 ed il 4 maggio, una Alfa Romeo esce di strada nella curva dove finisce la rampa che scende dal Po a Pontelagoscuro. Il pilota, Piero Avalle, muore dopo pochi minuti mentre il suo compagno, l'ing. Sandro Florio, se la cava con una prognosi di una decina di giorni. [48] La macchina dei due corridori era una Moretti 750 ed era iscritta alla Mille Miglia nella categoria Sport. [50]

1952 - In ottobre giungono a Pontelagoscuro i primi ex-minatori marchigiani che la Montecatini ha spostato dalla sua ex-miniera di zolfo di Cabernardi (Ancona) allo stabilimento di Pontelagoscuro. Ne seguono altri cento fino a che si arriva al trasferimento di circa 250 nuclei familiari che verranno poi sistemate in quello che sarà chiamato Il villaggio dei marchigiani. [25]

1953 - Viene ricostruito l'asilo infantile dell' Opera Pia Braghini distrutto durante la guerra. [10]

1953 - Il 18 ottobre il Po supera il livello di guardia di un metro e 67 e cresce di 3 cm l'ora. Vengono tolti i ponti di barche di Ficarolo e Polesella. Nei giorni successivi la piena arriva fino a 2 metri e 53 sopra il livello di guardia. [50]

1954 - Il primo maggio vengono consegnate le case del Villaggio dei marchigiani per alloggiare le circa 250 famiglie che si sono trasferite a Pontelagoscuro da Cabernardi (Ancona) dove la Montecatini aveva una miniera di zolfo che era stata chiusa. [25]

1956 - Il 20 maggio Monsignor Natale Mosconi benedice la prima pietra della nuova chiesa di Pontelagoscuro che deve sostituire quella distrutta dai bombardamenti del 1944. [8]

1956 - Il 15 agosto passa per Pontelagoscuro una barca a remi con sei persone a bordo che sta facendo un raid sull'Adda e sul Po. E' partita da Trezzo sull'Adda il 12 agosto ed è diretta a Venezia dove arriverà il 17.
Dal diario di bordo della spedizione si apprende che a Ficarolo, non essendo ancora stato ripristinato l'acquedotto dopo la rotta del 1951, l'acqua costava sei lire al litro mentre il vino ne costava solo quattro. [
19]

1957 - Il 15 febbraio i lavoratori dell'Eridania di Pontelagoscuro sono in sciopero per protestare contro la chiusura dello zuccherificio Eridania di Ceggia in Veneto. [50]

1958 - Il 20 luglio viene inaugurata la nuova chiesa. Della vecchia si sono salvate solo cinque statue. Parroco è Monsignor Giovanni Cavallini. [8]

1960 - Il 12 aprile, in tutto il ferrarese, c'è una giornata di lotta dei bieticoltori contro il decreto che impone una drastica riduzione delle zone coltivate a bietole e per impedire che l'Erdania attui la minaccia di chiudere lo zuccherificio di Pontelagoscuro. [50]

1962 - L'Opera Pia Braghini inaugura una Casa di riposo per Anziani in via Grosoli. [10]

1969 - Vengono inaugurato le nuove scuole di Pontelagoscuro. I lavori hanno richiesto quasi sette anni. [9]

1973 - L'11 gennaio un appuntato dei carabinieri, Carmine Della Sala, viene barbaramente ucciso da due rapinatori che aveva sorpreso nella locale filiale della Banca di Credito Agrario di Ferrara, mentre, tenendo a bada con le armi gli impiegati, stavano vuotando i cassetti dell'istituto di credito. [48]

1986 - Il ponte ferroviario viene innalzato di 60 centimetri per evitare pericoli durante le piene. [3]

2000 - In ottobre un'onda di piena del Po crea molta apprensione. I tecnici delle FS sollevano con martinetti idraulici tre campate del ponte ferroviario che collega Bologna a Venezia, per impedire che l' onda lo raggiunga creando una sorta di diga che avrebbe fatto tracimare il Po. Il punto più alto raggiunto dalle tre strutture (pesanti 250 tonnellate l'una) è di 80 centimetri. [12]


Secolo XXI - (2001 - 2100)

2002 - Il 24 agosto due abitanti di Santa Maria Maddalena avvistano un UFO sopra Pontelagoscuro. L'UFO si sposta poi sull'Isola Bianca ed emette una luce fortissima, infine si sposta velocissimo ad ovest, si ferma e sembra volatilizzarsi. [12]

2003 - In agosto secca storica del Po. A Pontelagoscuro il livello del fiume è sceso a -6,84 metri sotto lo zero idrometrico. [12]

2003 - Il 13 ottobre viene inaugurata la nuova conca di Pontelagoscuro. E' lunga 110 metri e larga poco più di 12 e collega il Po con l'Adriatico, sfruttando l'idrovia ferrarese consentendo il passaggio di navi in grado di trasportare dalle duemila alle quattromila tonnellate di carico. [12]

2005 - In giugno c'è una straordinaria magra del Po le cui acque scendono fino a -7,13 che rappresenta il minimo storico e fa temere per l'approvvigionamento idrico delle campagne. [46]

2007 - In giugno il regista Carlo Vanzina gira a Pontelagoscuro varie scene del film 2061 ambientato nel futuro. In una delle scene un grande iceberg (ovviamente finto) viene trainato su per il Po in quanto si immagina che, nel futuro, vi sia una grande crisi idrica e si faccia ciò per rifornire di acqua la Pianura Padana. [46]

2007 - In ottobre termina l'ultima campagna saccarifera dell'unico zuccherificio ancora in attività a Pontelagoscuro che chiude così definitivamente la sua attività più che centenaria. [46]

2007 - Il 27 ottobre viene inaugurato il nuovo attracco turistico fluviale. E' situato sul canale Boicelli al di là della conca di navigazione ed è contiguo all'ampio piazzale in precedenza utilizzato come deposito container. [47]

2008 - In agosto la Provincia e il Comune di Ferrara firmano un protocollo d'intenti con la Provincia di Rovigo e il Comune di Occhiobello per la realizzazione di un nuovo ponte sul fiume Po. [12]

2009 - Fra gli oltre trenta progetti arrivati da tutta Italia per il concorso per un progetto preliminare per la riqualificazione di piazza Bruno Buozzi a Pontelagoscuro, viene proclamato vincitore quello presentato dallo studio associato Lusvarghi e Bambini di Campogalliano (MO). [47]

2010 - Il 9 gennaio, alla sala Nemesio Orsatti, viene inaugurata una mostra che illustra i vari progetti presentati per la riqualificazione di piazza Bruno Buozzi a Pontelagoscuro ed in particolare quello che è stato proclamato vincitore e cioè quello presentato dallo studio associato Lusvarghi e Bambini di Campogalliano (MO). [47]

2010 - Il 2 agosto tre torri e la ciminiera alta 60 metri del vecchio zuccherificio di Pontelagoscuro dalla storia più che centenaria vengono abbattute con l'esposivo. [12]

2011 - Il 26 marzo, alla sala Nemesio Orsatti, viene inaugurata una mostra con quaranta quadri, dipinti da Elio Giglioli, che rappresentano l'antico borgo distrutto dai bombardamenti. In contemporanea viene presentata la Guida illustrata di Pontelagoscuro, realizzata su progetto di Walter Ferrari e con testi di Andrea Cavallari, che, sulla base dei medesimi quadri, racconta la storia del borgo fino alla sua distruzione. [46]

2011 - Il 24 settembre, nel parco Tito Salomoni presso la scalinata sull'argine ed all'incirca dove sorgeva un tempo la Via Coperta, è stato presentato in prima visione il film Un murales, una storia (del regista Alessandro Raimondi) che racconta la storia della ricostruzione di Pontelagoscuro. [47]

2012 - Il 28 aprile avviene la prima passeggiata A spasso nella storia organizzata dalla Pro Loco di Pontelagoscuro. La passeggiata per le vie di Pontelagoscuro alla ricerca del borgo di un tempo e dei cambiamenti provocati dalle distruzioni della seconda guerra mondiale cercherà di far immaginare il paese com'era prima della guerra. [47]

2012 - Il 30 giugno debutta lo spettacolo La patria nuova del Gruppo di teatro comunitario di Pontelagoscuro che ricorda gli italiani che, a cavallo tra ottocento e novecento, abbandonarono tutto e partirono per le americhe e racconta la storia di una famiglia pontesana che nel 1871 decise di affrontare l'oceano. [47]

2012 - Il 13 ottobre, nella sala Nemesio Orsatti, apre la mostra sulla fabbrica di saponi pregiati Chiozza & Turchi che operò a Pontelagoscuro dal 1812 al 1928 e che esportava i propri prodotti in 27 Paesi. La Chiozza & Turchi, famosa anche per le sue splendide confezioni e per i suoi manifesti pubblicitari, fu diretta, di generazione in generazione, sempre dalla stessa famiglia per ben 116 anni. [46]

2012 - Il 5 dicembre, alla Camera di Commercio di Ferrara, viene presentato il libro Chiozza & Turchi - fabbrica di saponi a Pontelagoscuro di Walter Ferrari e Luigi Luganesi. Un testo poderoso costato anni di ricerche per raccogliere il materiale relativo a quella che fu una eccellenza di Ponte. Si tratta di un'edizione di pregio particolarmente curata anche nel far risaltare le splendide immagini. [46]

2013 - Il 21 settembre viene inaugurato il nuovo impianto idrovoro di Pontelagoscuro progettato per la derivazione di acqua dal fiume Po con prelievo dalla conca di navigazione ed immissione nel canale Boicelli e per la funzione di scolo nel Po delle acque del Boicelli. Sostituisce il vecchio impianto degli anni ’20 ormai inutilizzabile per l'abbassamento dei livelli idrometrici minimi del Po. [47]

2014 - Il 12 aprile, nella sala Nemesio Orsatti, apre la mostra personale Da Ferrara a Parigi del pittore pontesano Orlando Orsatti organizzata dalla Pro Loco di Pontelagoscuro. Orlando Orsatti, nipote di Nemesio, si trasferisce a Parigi dove frequenta l'Accademia delle Belle Arti all'inizio degli anni '50. Rientrato a Ferrara dipinge il grande fiume, la golena, l'Isola Bianca. Alla fine degli anni '80 torna a Parigi per dipingere nuovamente la Ville Lumière. [47]

2014 - Il 10 giugno muore Antonio Tassinari, attore e regista del Teatro Nucleo e del Gruppo Teatro Comunitario di Pontelagoscuro. Dal 2006 era responsabile del Teatro Julio Cortázar ed ha curato la regia degli spettacoli Il Paese che non c'è, Gran Cinema Astra, Liberazione e La Patria Nuova, interpretati da una sessantina di cittadini-attori di tutte le età, abitanti del borgo. [47]

2014 - Il 15 novembre viene inaugurata la nuova piazza Bruno Buozzi. E' stato completato il primo lotto dei lavori previsti che comprende l'area posta tra via Savonuzzi/via Venezia e Via Risorgimento dove vi trovano la Chiesa Parrocchiale e il Centro Civico davanti al quale è stata posta una fontana a specchio d'acqua con zampillo centrale. Anche il sagrato della chiesa è stato rifatto in pietra naturale. [47]

2014 - Il 2 dicembre, in occasione dei festeggiamenti per i cinquecento anni dalla nascita di Santa Teresa delGesù, si è tenuta, presso la chiesa di San Giovanni Battista, la prima assoluta in Italia dell’opera musicale Teresa de Jesus - Nata per voi. Donna di fuoco, incandescente e trasparente come un lampo di Alessandro Nidi con testo di Giampiero Pizzol. [47]


[1] - Giovanni Bedani - Memorie storiche di Pontelagoscuro - Ferrara 1905 >> 1055, 1167, 1222, 1233, 1383, 1510, 1510 bis, 1511, 1512, 1517, 1570, 1574, 1576, 1585, 1587, 1591, 1601, 1629, 1643, 1644, 1648, 1655, 1671, 1708, 1709, 1766, 1775, 1788, 1796, 1796 bis, 1799, 1799 bis, 1801, 1812, 1812, 1815, 1848, 1848 bis, 1855, 1855 bis, 1856, 1857, 1857 bis, 1858, 1858 bis, 1858 ter, 1859, 1859 bis, 1862, 1866, 1866 bis, 1866 ter, 1866 quater, 1869, 1869 bis, 1871, 1872, 1872 bis, 1872 ter, 1873, 1873 bis, 1879, 1880, 1882, 1882 bis, 1886, 1894, 1897, 1898, 1898 bis, 1902, 1902 bis

[2] - Antonio Dolcetti - diario manoscritto 1796-1801 - Fondo Carletti (n. 15727) - Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara - pubblicato a cura di Roberto Balzani col titolo Le cronache di Pontelagoscuro - Edizioni Analisi srl, Bologna 1993 >> 1055, 1167, 1222, 1320, 1385, 1423, 1492, 1563, 1587, 1594, 1596, 1601, 1609, 1616, 1621, 1629, 1643, 1644, 1645, 1648, 1766, 1796, giugno 1796, luglio 1796, luglio 1796 bis, luglio 1796 ter, agosto 1796, ottobre 1796, ottobre 1796 bis, 1797, 1797 bis, 1797 ter, 1799, 1799 bis, marzo 1799, marzo 1799 bis, aprile 1799, aprile 1799 bis, aprile 1799 ter, aprile 1799 quater, maggio 1799, giugno 1799, luglio 1799, 1799 ter, giugno 1800, luglio 1800, agosto 1800, settembre 1800, ottobre 1800, dicembre 1800, gennaio 1801, febbraio 1801, marzo 1801, maggio 1801, novembre 1801, novembre 1801 bis

[3] - Comune di Occhiobello - Per una Storia di Occhiobello - a cura di Sergio Gnudi - Edizioni Liberty House - 1991 >> 1436, 1449, 1540, 1784, 1863, 1866, 1866 bis, 1866 ter, 1871, 1877, 1889, 1909, 1911, 1912, 1945, 1986

[4] - Luigi Griva - Venezia - Torino 1731: Un Bucintoro per i Savoia - in Studi piemontesi - XXXI, 2 p. 301 - Torino, 2002 >> 1725, 1731

[5] - Nemesio Orsatti - a cura di Andrea Buzzoni - Edizioni Corbo - Ferrara, 1989 >> 1912, 1934

[6] - Ferrara nella storia del Risorgimento italiano dal 1814 al 1821 - appunti raccolti da Giuseppe Ferraro e da Patrizio Antolini - Edizioni Bresciani - Ferrara 1885 >> 1815, 1815 bis, 1818, 1821

[7] - Ginevra Canonici Facchini - Due giorni in Ferrara - Edizioni Bresciani - Ferrara 1819 >> 1598, 1782, 1817

[8] - Marica Peron - La nuova chiesa di Pontelagoscuro in "Il Lago-Scuro Ponte per la Città" - Ferrara 1987 >> 1956, 1958

[9] - Rodolfo Menegatti - Scuole di Pontelagoscuro in "Il Lago-Scuro Ponte per la Città" - Ferrara 1987 >> 1969

[10] - Rodolfo Menegatti - Opera Pia Braghini Rossetti - Asilo in "Il Lago-Scuro Ponte per la Città" - Ferrara 1987 >> 1914, 1921, 1933, 1953, 1962

[11] - Un paese cancellato in "Il Lago-Scuro Ponte per la Città" - Ferrara 1987 >> 1943, 1944

[12] - Dal quotidiano Il Resto del Carlino - Edizione di Ferrara >> 2000, 2003 agosto, 2003 ottobre, 2008, 2010 - Edizione di Rovigo >> 2002

[13] - Eleonora Scaramelli - Ferrara e le difese del Po nella guerra del 1848 - Tesi di Laurea in Lettere - Università degli studi di Bologna, Anno accademico 1940/41 >> marzo 1848, aprile 1848, aprile 1848 bis, aprile 1848 ter, maggio 1848, giugno 1848, giugno 1848 bis, luglio 1848, luglio 1848 bis, luglio 1848 ter, luglio 1848 quater, agosto 1848, settembre 1848

[14] - Mario Romani - Storia economica d'Italia nel secolo 19esimo: 1815-1882 - Edizioni Il Mulino - Bologna, 1998 >> 1850

[15] - Walter Ferrari - Storia illustrata di Pontelagoscuro 1055 - 1944 - con un DVD annesso - Pontelagoscuro, 2006 >> 1617, 1630, 1858, 1870, 1898, 1902, 1911, 1912, 1913, 1926, 1928, 1944

[16] - Archivio storico del giornale The New York Times - (1851 - 2002) >> 1923, 1929

[17] - Carlo Goldoni - Memorie per l'istoria della sua vita e del suo teatro rivedute e corrette - Edizioni Sonzogno - Milano, 1908 >> 1755

[18] - Avv. Giovanni Baroni e altri - Per la Storia dell'Agricoltura e dell'Industria nel Lodigiano (punto 3 - La navigazione fluviale) in Archivio Storico per la Città ed i Comuni del Territorio Lodigiano e della Diocesi di Lodi - Anno LVIII II° semestre 1939 - XVIII, p.178 >> 1820

[19] - Antonio Albani - Sei uomini in barca da Trezzo a Venezia - reperito in Internet sul sito del Comune di Trezzo sull'Adda >> 1956

[20] - Giuseppe Mayr - Monete e medaglie onorarie ferraresi - Editore Taddei - Ferrara, 1843 >> 1829

[21] - Dalla rivista - La Domenica del Corriere del 10 luglio 1932 - Anno XXXIV, n. 28 >> 1932

[22] - A. Coppi - Annali d'Italia dal 1750 - Tomo X, 1848 - Tipografia Galileiana - Firenze, 1860 >> luglio 1848, agosto 1848, settembre 1848

[23] - Luigi Ughi - Dizionario Storico degli Uomini Illustri Ferraresi - Tomo Primo - Ed. Eredi di Giuseppe Rinaldi - Ferrara, 1804 >> 1483, 1484, 1708

[24] - Eustachio Manfredi - Risposta alle ragioni dei Signori Ceva e Moscatelli - in Raccolta di autori che trattano del moto delle acque - Tomo quinto - Stamperia di Sua Altezza Reale - Firenze, 1768 >> 1693

[25] - Comitato Cristalli nella nebbia - Cristalli nella nebbia, minatori a zolfo dalle Marche a Ferrara - Comune di Ferrara - Ferrara, 1996 >> 1952, 1954

[26] - Archivio Storico del Comune di Ferrara - Repertorio XX secolo - Sanità - Busta 70 >> 1919

[27] - Galeazzo Ruspoli - I Ruspoli - Gremese Editore - 2001 >> 1709

[28] - Antonio Frizzi - Memorie per la Storia di Ferrara - Tomo Quinto - Per gli eredi di Giuseppe Rinaldi - Ferrara, 1809 >> 1601, 1645, 1779

[29] - F. Avventi - Il Servitore di piazza - Guida di Ferrara - Pomatelli Tipografo - Ferrara, 1838 >> 1645, 1838

[30] - Il Felsineo - Giornaletto locale di agricoltura, morale, industria e commercio - anno IV n. 37 - Bologna, martedì 13 febbraio 1844 >> 1843

[31] - Giulio Reggiani, Dino Chiarini e Luciano Marini - Narciso da Malalbergo, storia di una maschera bolognese - Pàtron Editore - Quarto Inferiore, 1991 >> 1572, 1816

[32] - Antonio da Crema - Itinerario al Santo Sepolcro 1486 - Pacini Editore - Ospedaletto (Pisa), 1996 >> 1486

[33] - Giuseppe Antenore Scalabrini - Memorie istoriche delle chiese di Ferrara e de' suoi borghi - Per Carlo Coatti - Ferrara, 1773 >> 1338

[34] - Abate Laugier - Istoria della Repubblica di Venezia, dalla sua fondazione fino al presente - Edizione seconda, Tomo settimo - presso Carlo Palese e Gasparo Storti - Venezia, 1778 >> 1484

[35] - Corpo Reale del Genio Civile (VI Compartimento) - Osservazioni idrometriche del fiume Po a Pontelagoscuro dall'anno 1807 a tutto il 1907 - Primarie Tipografie Riunite Donati - Parma, 1908 >> 1806, 1807, 1808, 1812, 1816, 1819, 1820, 1852, 1857, 1864, 1879, 1880, 1891, 1893, 1902, 1908

[36] - Giammaria Ortes - Vita del Padre Don Guido Grandi, Abate camaldolese - presso Giambattista Pasquali - Venezia, 1744 >> 1720, 1721

[37] - Mariano Roveri e Luigi Fiorentini - Annali ferraresi 1830 -1880 - Premiata Tipografia Sociale - Ferrara, 1891 >> 1775, 1778, 1830, 1843, 1847 giugno, 1847 ottobre, 1848 marzo, 1848 luglio, 1848 agosto, 1849 febbraio, 1849 febbraio bis, 1850, 1854, 1857, 1859, 1861, 1862, 1863, 1865, 1866 luglio, 1866 novembre, 1866 novembre bis, 1868 maggio, 1868 maggio bis, 1868 giugno, 1876 luglio, 1876 novembre, 1879 maggio, 1879 dicembre, 1880

[38] - Archivio Storico del Comune di Ferrara - Documenti del vivere quotidiano a Pontelagoscuro dalla Restaurazione all'Unità - Stamperia Comunale - Ferrara, 1989 >> 1809, 1817, 1833, 1839, 1839, 1849 gennaio, 1849, 1852, 1853, 1853 bis, 1855, 1855 bis, 1858

[39] - Mimmo Franzinelli - Squadristi: protagonisti e tecniche della violenza fascista 1919 - 1922 - Mondadori - Milano, 2003 >> 1921

[40] - Claudio Borri - Strade di Ferrara entro le antiche mura - Volume terzo - dattiloscritto - Ferrara, 1984 >> 1921

[41] - Daniele Lombardi - Ritorno a Breveglieri in Italiani d'Africa (giornale ufficiale dell'Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia) - Anno XXVIII, n. 9-10 settembre-ottobre 2006 >> 1921

[42] - Giuseppe Pardi - Leonello d'Este: marchese di Ferrara - Ditta Nicola Zanichelli - Bologna, 1904 >> 1438, 1444

[43] - AA.VV. - Atti e Memorie della Regia Deputazione di Storia patria per le provincie di Romagna - Terza serie, Vol. XIX - Tip. Della Ditta Zanichelli - Bologna, 1901 >> 1516

[43] - Adolfo Venturi - Gli affreschi del Palazzo di Schifanoia in Ferrara secondo recenti pubblicazioni in Atti e Memorie della Regia Deputazione di Storia patria per le provincie di Romagna - Terza serie, Vol. III - Bologna, 1885 >> 1490

[45] - Andrea Leziroli - Ferrara e il Po (brevi note sul padimetro di Ferrara, recentemente restaurato) - Ferrara, 2005. >> 1949, 1951

[46] - Dal quotidiano La Nuova Ferrara >> 2005, 2007 giugno, 2007 ottobre, 2011, 2012 ottobre, 2012 dicembre

[47] - Dal quotidiano Estense.com - Quotidiano on-line d'informazione ferrarese >> 2007, 2009, 2010, 2011, 2012 aprile, 2012 giugno, 2013, 2014 aprile, 2014 giugno, 2014 novembre, 2014 dicembre

[48] - Dal quotidiano La Stampa >> 1870, 1872, 1908, 1929, 1933 giugno, 1933 ottobre, 1935, 1940, 1952, 1973

[49] - Postiglione del Ponte Lagoscuro - Anno 1818 - Numeri 1-51 >> 1818 febbraio, 1818 marzo, 1818 aprile, 1818 maggio, 1818 - 6 giugno, 1818 -15 giugno

[50] - Dal quotidiano L'Unità >> 1924, 1926 - 20 settembre, 1926 - 24 settembre, 1946, 1948, 1949, 1951, 1951- 17 novembre, 1951 - 21 novembre, 1952, 1952, 1953, 1957, 1960

[51] - Luigi Griva - La Nave dei Re - Edizioni del Capricorno - Torino, 2012 >> 1731

[52] - Walter Ferrari e Luigi Lugaresi - Industria Saponiera Chiozza & Turchi: due secoli di storia - Stampato e rilegato daVolta la carta - Ferrara, 2012 >> 1812, 1882, 1890, 1893, 1912, 1919, 1926


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