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Problemi aperti e future ricerche


Antichità di Pontelagoscuro

Per quanto riguarda la questione dell'antichità di Pontelagoscuro, sulla base dei documenti esistenti, non si può dire nulla di nuovo. E' molto difficile che salti fuori qualche nuovo documento anche se, ora che tanti archivi vengono digitalizzati e resi disponibili tramite l'web, non è impossibile che qualche notizia possa venire da documenti che si trovano in archivi stranieri.

Molto interessante sarebbe sapere qualcosa di più sui mattoni, pietre, cocci e legni trovati a grande profondità sotto il letto del Po durante gli scavi per la posa dei piloni del ponte ferroviario inaugurato nel 1871 ma, a quanto pare, allora nessuno se ne interessò ed è impensabile eseguire ora degli scavi in quel punto [1].

La stratigrafia del 1868 usata per la posa dei piloni del ponte ferroviario

Particolarmente interessante è il punto 4 dove cocci e mattoni si trovano al vertice di una V formata da sabbia grossa. Ciò fa pensare che lì vi fosse quello che veniva chiamato gorgo dove spesso venivano buttate macerie allo scopo di riempirlo o semplicemente di liberarsene.

Un gorgo era un residuo di acque morte, generalmente di forma circolare, che, quando un fiume impetuoso cambiava corso o si seccava, rimaneva nei punti dove la corrente aveva formato dei gorghi scavando il letto del fiume.
Quindi si può supporre che qui un tempo vi fosse un fiume impetuoso che poi, in epoca storica, perse le sue acque e dove poi si incanalarono quelle della Rotta Siccarda. Cosa, per altro, che i geologi hanno sempre sostenuto.

Più semplice sarebbe fare un carotaggio per eseguire un'indagine palinologica e cioè uno studio dei pollini fossili. Se si trovassero notevoli quantità di polline di ontano nero e di carex elongata (l'unica carice che vive bene anche in un'ombra fitta) questa sarebbe la prova dell'esistenza di un lago scuro come spiego nella pagina con la mia nuova ed eretica ipotesi sull'antichità di Pontelagoscuro [>>].

Purtroppo ad oggi non ci sono studi palinologici relativi a questa zone ed a questo periodo e non è nemmeno tanto facile che ne vengano fatti fra breve. Infatti, mentre è relativamente semplice studiare i pollini presenti nell'aria, è molto più complesso studiare quelli fossili in quanto il polline va liberato, tramite l'uso di diversi acidi, dal substrato nel quale è incluso, ovviamente senza danneggiarlo ed attualmente non sono molti gli studiosi ed i laboratori in grado di fare ciò.

Indagini archeologiche

Volendo fare delle indagini archeologiche sull'antica Pontelagoscuro non si saprebbe dove scavare. E' possibile che qualcosa salti fuori accidentalmente durante scavi fatti per altri motivi ma ciò è piuttosto improbabile sia per la notevole profondità alla quale si troverebbero gli eventuali reperti, sia perché l'antica Pontelagoscuro era un villaggio abbastanza povero dove non vi era granché di notevole.

Anche se si trovassero casualmente i resti dei pali che reggevano il ponte che diede il nome al paese, sarebbe molto difficile che qualcuno si renda conto che si tratta di qualcosa di diverso da un qualunque palo piantato nel fondo di un canale tanto tempo fa e faccia fare indagini più approfondite.

Esistono però due punti nei quali sarebbe interessante fare scavi archeologici anche se non si cercherebbe qualcosa di ignoto bensì qualcosa di ben conosciuto e cioè dei resti del Paese che non c'è. Si tratta dei due punti dove sorgevano la Chiesa parrocchiale e la Via Coperta prima della distruzione provocata dai bombardamenti della II Guerra Mondiale.

Il primo è solo parzialmente coperto da una casa e si sa che che i resti della chiesa si trovano a poco profondità ed in passato sono stati ricuperati alcuni resti che si trovavano particamente in superfice. Per quanto riguarda la Via Coperta sarebbe possibile ricuperare solo le fondamenta degli archi, dato che tutte le macerie sono state asportate, ma sarebbe comunque interessante far vedere dove sorgeva e quanto era grande.

Uno scavo del genere, anche se non può portare a chissà quali scoperte, potrebbe essere interessante anche per un archeologo per testare i procedimenti di ricerca: infatti sarebbe possibile confrontare quanto emerge dallo scavo con quanto si sa già di quello che si va a scoprire.

Delizia dell'Isola

Sul Palazzo dell'Isola si è sempre saputo poco perchè questa delizia è stata l'ultima realizzata dagli Estensi che, pochi anni dopo il suo completamento, hanno dovuto lasciare Ferrara per cui il palazzo è stato svuotato ed è andato rapidamente in rovina. Finora avevamo solo la descrizione scritta dallo Zuccaro che però visitò il palazzo quando era già vuoto ed abbandonato da vari anni.

Anche se i documenti che davano indicazioni su dove sorgesse fossero parecchi, alcuni storici hanno sbagliato anche ad indicare il punto dov'era ed hanno scritto che si trovava fra Pontelagoscuro e Francolino quando invece si trovava immediatamente a sud-ovest del borgo di Pontelagoscuro.
L'errore è nato dal fatto che l'unica carta che la rappresenta la mostra a sud di un forte che è stato scambiato per quello di San Pietro, costruito durante la guerra dei Barberini, che si trovava in effetti fra Pontelagoscuro e Francolino. Si trattava invece del costruendo forte di Santa Maria che non fu mai ultimato e che sorgeva ad ovest del borgo. Secondo le condizioni di pace, entrambi i forti furono poi abbattuti.

Recentemente però molti nuovi dati sono stati raccolti da Luigi Lugaresi nell'Archivio di Stato di Ferrara e da Andrea Marchesi in quello di Modena. Questi ultimi sono stati pubblicati in un libro molto interessante e molto completo sulle Delizie Estensi [2].

Ho iniziato ad esaminare nel dettaglio tutto il materiale disponibile nel tentativo di arrivare ad una descrizione dettagliata dell'evoluzione di questa delizia e magari poter giungere a disegnarne l'aspetto reale dato che, fra i vari documenti, vi sono delle precise descrizioni delle varie stanze e del loro contenuto anche se, in mancanza di una pianta del palazzo, diventa difficile capire come fossero disposte queste stanze.

Si tratta di un lavoro lungo ed anche abbastanza noioso e lo sciacallaggio che è stato fatto su queste mie ricerche da parte di studiosi e pseudoscrittori copiandone ampi brani ed immagini senza nemmeno citare la fonte ma facendoli passare per propri, non mi spinge a dedicarvi il tempo che sarebbe necessario.

Sviluppo del commercio nel XVIII secolo

L'importanza del commercio fluviale per Pontelagocuro è andata grandemente aumentando durante tutto il XVIII secolo ma, purtroppo, su quanto accaduto a Pontelagoscuro in questo secolo abbiamo poco materiale.

Non essendo pensabile di trovare molta documentazione in merito occorre un paziente lavoro di raccolta di tutti i dati disponibili, anche minimi, per sperare di poterne ricavare poi una storia compiuta.

I dati vanno raccolti non solo presso gli archivi ferraresi ma vanno cercati anche in tutte quelle città che potevano avere commerci con Pontelagoscuro, in primis Venezia, Trieste, Milano, Torino, Pavia, Cremona, Mantova e Bologna.

Anche uno studio sulle famiglie dei principali commercianti può dare delle informazioni utili. E' infatti in questo secolo che giungono a Pontelagoscuro molte nuove famiglie che si dedicano al commercio fluviale e che aumentano rapidamente la propria importanza che, in genere, continuerà anche per tutto il secolo seguente.

Ricerche nell'Archivio Storico Comunale di Ferrara

Nell'Archivio Storico Comunale di Ferrara è conservato l'Archivio delle Delegazioni consistente in 202 buste (in realtà si tratta di scatole di cartone contenente ciascuna molti documenti).

Purtroppo di tale archivio non esiste l'indice per cui non è possibile conoscere il contenuto delle varie buste però sull'esterno di ogni busta è riportata l'indicazione della delegazione alla quale si riferisce e le buste relative a Pontelagoscuro sono moltissime.

Sarebbe quindi interessatissimo consultarle sistematicamente anche se si tratta di un lavoro molto lungo. I documenti si riferiscono in genere all'800 per cui tale impresa porterebbe sicuramente a molte notizie interessanti sulla storia più recente del borgo ma non potrebbe dirimere i molti dubbi sulla storia più antica.

Presso l'Archivio Storico Comunale di Ferrara, nell'Archivio Antico, è presente la cosiddetta Serie Patrimoniale che contiene tutti i documenti ufficiali che riguardano Ferrara dalle origini fino al 1796.

Di questa serie esiste l'indice cronologico in otto grossi volumi che è interessantissimo da sfogliare perché, per ogni documento, è presente anche una breve descrizione che permette di capire se tale documento sia di interesse o no per la storia di Pontelagoscuro o della navigazione fluviale.

Ricerche negli Archivi di Stato

Una fonte di dati molto ricca sono gli Archivi di Stato. Per ora ho fatto ricerche in quello di Ferrara e le ho fatte, più precisamente, nell'Archivio Notarile dove si possono trovare tante piccole notizie interessanti che vanno poi collegate fra loro. Purtroppo è molto difficile riuscire a fare delle ricerche mirate ed il tutto assomiglia molto all'andare a pesca: non si sa mai quello che si trova!

Presso l'Archivio di Stato di Ferrara è anche conservata la parte più antica dell'archivio della Camera di Commercio. Non ho ancora avuto tempo di occuparmene ma vi si possono trovare sicuramente molti dati importanti per studiare lo sviluppo industriale di Pontelagoscuro iniziato ancora nell'800 ed anche la storia delle botteghe della Via Coperta.

Per quanto riguarda l'epoca estense l'Archivio più interessante è sicuramente quello di Modena perché gli Estensi quando, nel 1598, furono costretti a cedere Ferrara trasferirono tutti i loro documenti a Modena che divenne la nuova capitale del Ducato.

Le famiglie ed i mestieri di Pontelagoscuro

Ho già raccolto molti dati sulle famiglie di Pontelagoscuro nell'Archivio Parrocchiale del borgo e qualche dato sui mestieri di Pontelagoscuro dai ruoli delle tasse del 1853 che però sono incompleti in quanto riguardano solo i redditi derivanti dal commercio o da professioni liberali, quindi non comprendono chi ricavava il proprio reddito da terreni o case e nemmeno chi faceva lavori modesti [3].

Per quanto riguarda le famiglie mi propongo di continuare le ricerche nell'Archivio Parrocchiale di Pontelagoscuro e se possibile, estenderle anche ad altri archivi parrocchiali, in primis quello di Francolino dove si possono trovare molti dati anche su famiglie legate a Pontelagoscuro dato che il confine fra le due parrocchie correva vicinissimo a Pontelagoscuro.

Per alcune famiglie sarebbe interessante fare ricerche particolari per sapere esattamente quando e perché si sono trasferite a Pontelagoscuro. Fra queste vi sono i Cavallari, miei antenati, che, secondo delle ricerche storiche effettuate da Giuseppe Cavallari (1875-1951) prima della II Guerra Mondiale ed ora perdute, sarebbero giunti a Pontelagoscuro da Ancona ed i fratelli Zanchetti che arrivarono a Pontelagoscuro circa a metà del XVIII secolo ed in poco tempo si posero tra i maggiori mercanti del borgo.

Il problema è che molte di queste famiglie, compresi i miei antenati, vivevano in precedenza nella zona situata fra Francolino e Pontelagoscuro che ricadeva interamente sotto la Parrocchia di Francolino dato che il confine fra le due parrocchie era situato nella golena dei Tamarisi e quindi alquanto vicino al centro del borgo di Pontelagoscuro.

Sarebbe quindi interessante fare ricerche nell'Archivio Parrocchiale della chiesa di San Marco Evangelista di Francolino che, purtroppo, non è consultabile da molto tempo e non si sa se e quando sarà possibile accedervi.

Don Giovanni Stegani, che era parroco di Francolino, pubblicava regolarmente articoli di storia locale sul bollettino parrocchiale che si chiamava L'angelo della famiglia e quindi sarebbe interessante leggere i numeri del bollettino parrocchiale della prima metà del XX secolo per cercare gli articoli che non sono poi stati inseriti nel volumetto sulla storia di Francolino pubblicato da Don Stegani nel 1936 [4]. Però quelli che ha la Biblioteca Ariostea non sono anch'essi consultabili.

Per quanto riguarda i mestieri degli abitanti di Pontelagoscuro, nel 2014, ho pubblicato una pagina [>>] basata sullo Stato della Anime del 1858 [5].

Si possono, però, trovare altri dati molto interessanti sul mestiere di tutti gli abitanti di Pontelagoscuro ed anche su chi vi risiedeva temporaneamente nel censimento del 1853. Il censimento di quell'anno è molto complicato da esaminare ma fortunatamente ne è stato fatto un estratto che riguarda la sola Pontelagoscuro e che ho potuto consultare presso l'Archivio Storico Comunale di Ferrara [6].
Spero prossimamente di avere il tempo di ampliare la pagina sui mestieri anche con i dati contenuti in questo documento.

Il modello del Paese che non c'è

Dopo la fine della II Guerra Mondiale che con i suoi bombardamenti portò alla completa distruzione del borgo, gli abitanti di Pontelagoscuro sperarono inutilmente di poter ricostruire il loro paese o almeno la sua caratteristica Via Coperta. Questa speranza fu delusa ed ora la nuova Pontelagoscuro non ha nulla in comune con quella vecchia che è giustamente chiamata il Paese che non c'è e che rimane solo nei ricordi di chi la ha conosciuta, in vecchie cartoline e nei quadri di Elio Giglioli [7].

Locandina dell'iniziativa 'A spasso nella Storia'Nell'aprile del 2012 sono stato chiamato dalla Pro Loco di Pontelagoscuro a partecipare ad una interessante iniziativa chiamata A spasso nella Storia. Avrei dovuto fare la guida turistica ma la cosa non era semplice perché quello che avrei dovuto descrivere era il Paese che non c'è e quindi avrei dovuto parlare di qualcosa che non si poteva vedere.

Se purtroppo non possediamo un cronovisore che ci faccia vedere quello che non c'è più, si potrebbe però ricostruire la vecchia Pontelagoscuro in un modello dettagliato che ci permetta di conoscere il vecchio borgo. Si tratta di un grosso lavoro che ben difficilmente può essere svolto da una sola persona e quindi bisognerebbe che vari appassionati si dividessero i compiti ed ognuno ne realizzasse una parte.

Il modello può essere reale oppure virtuale e cioè potrebbe esistere solo all'interno di un programma di computer che gestisca immagini tridimensionali (ad esempio Blender che ha il vantaggio di essere gratuito). Il modello reale è sicuramente più immediatamente apprezzabile ma richiede un locale dove esporlo e conservarlo dato che non è pensabile farlo in una scala troppo piccola che ridurrebbe le singole case a tanti cubetti.

Quello virtuale dà meno problemi, sia di conservazione che di costi, ma richiede una buona conoscenza del programma scelto e sicuramente un grossissimo lavoro. Il modello virtuale non è immediatamente apprezzabile ma dà la possibilità di ricavare anche dei filmati che diano l'impressione di passeggiare fra le case del vecchio borgo.

Dispondendo di un simile modello ed utilizzando la tecnica detta cromakey (cioè riprendendo degli attori su di uno sfondo monocromatico che il computer poi sostituisce con la visione del modello) si potrebbero addirittura inserire delle persone reali nel modello e realizzare dei filmati nel vecchio borgo come se il tempo non fosse passato e la vecchia Pontelagoscuro esistesse ancora.

In entrambi i casi, per prima cosa, si devono raccogliere tutti i dati necessari che non sono pochi. Anche se è facile trovare le carte catastali che ci mostrino dove sorgevano esattamente tutti gli edifici, bisogna sapere poi qual era l'altezza e l'aspetto esteriore dei vari edifici ma le vecchie cartoline e le foto ci mostrano bene i punti più importanti del borgo ma nulla ci mostrano di tante altre zone.

Il lavoro di preparazione del modello potrebbe però cominciare anche se questi dati non fossero completi col realizzare prima i punti caratteristici del borgo e completando poi, con un po' di fantasia, quelli di cui si sa poco.

Per iniziare il lavoro però sono indispensabili anche i dati dell'altezza sul livello del mare dei vari punti del vecchio borgo che era attraversato dall'argine e non era affatto in piano. Questo dato non è facile da reperire e nelle vecche carte catastali non c'è. Finora l'ho trovato solo in una carta, pubblicata assieme alla stratigrafia già citata, che però riguarda solo la parte del borgo che va dalla Via Coperta al ponte ferroviario e che quota solo una parte dei punti dei quali occorre conoscere l'altezza.


[1] - Gaetano Ratti - Ponte sul Po a Pontelagoscuro. Tav. da 1 a 7 in Il Politecnico - Giornale dell'ingegnere architetto civile ed industriale, Volume 8, Allegato al numero del dicembre 1876.   <<

[2] - Andrea Marchesi - Delizie d'archivio: regesti e documenti per la storia delle residenze estensi nella Ferrara del Cinquecento - Tomo 1: Dimore suburbane ed extraurbane - Edizioni Le immagini - Ferrara, 2011.   <<

[3] - Ruolo compilato per la tassazione delle persone esercenti attività commerciali, artigianali e liberali a Pontelagoscuro (1853) - pubblicato in Documenti del vivere quotidiano a Pontelagoscuro dalla Restaurazione all'Unità - Assessorato alle Biblioteche e agli Archivi del Comune di Ferrara - 1989.   <<

[4] - Giovanni Stegani - Cenni storici di Francolino - S. A. Industrie Grafiche - Ferrara 1936 - (ristampa anastatica a cura della Pro Loco di Francolino - Litografia Tosi - Ferrara, 2003).   <<

[5] - Archivio della Parrocchia di San Giovanni Battista di Pontelagoscuro - Stato delle Anime - 1858.   <<

[6] - Archivio Storico del Comune di Ferrara - Archivio delle Delegazioni (Pontelagoscuro) - Busta 57 - Anno 1853.   <<

[7] - Andrea Cavallari, Elio Giglioli, Luigi Lugaresi (a cura di Walter Ferrari) - Guida illustrata di Pontelagoscuro - Pro Loco di Pontelagoscuro - Pontelagoscuro, 2011.   <<


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