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Storia di Pontelagoscuro


Il Catasto Carafa - Altri terreni lungo il Po - Foglio III

Il Foglio III degli altri terreni lungo il Po di Pontelagoscuro comprende i terreni ad ovest di quelli compresi nel Foglio II. Ad est è delimitato da uno stradone e ad ovest dallo stradone detto delle Sorbare od anche, dal nome del suo proprietario, Stradone Trotti.
A sud è delimitato dal Canale Nicolino, inoltre è attraversato dallo Scolo Leoncino.

Altri terreni lungo il Po - Il Foglio III del Catasto Carafa

I proprietari e i terreni

Le particelle del foglio sono numerate da dodici ad ventitre e c'è poi la particella venticinque che corrisponde ad una casa del Marchese Alfonsino Trotti.
Le tenute più grandi sono quattro ed abbiamo anche tre terreni abbastanza estesi da avere un nome proprio.

La possessione denominata la Gherlinzona (particella 12), di circa trenta ettari, è di proprietà del Marchese Alfonsino Trotti che possiede anche la tenuta denominata Cà Bianca (particella 18), di oltre 46 ettari e la tenuta denominata la Cà Grande (particella 20) che si estende in gran parte anche nel foglio IV per una superficie totale di ben 65 ettari e mezzo (dei quali 17 e mezzo in questo foglio).
Inoltre il Marchese Trotti è proprietario del terreno denominato il Casalino (particella 16), di sei ettari sul quale sorge le villa padronale situata proprio nel punto dove il Po fa una curva.

C'è poi la possessione denominata la Diana (particella 14), di oltre 27 ettari, gestita dal Sig. Cap.no Alessandro Mazzacorati, livellaro Beccari.
Abbiamo poi il Sig. Giovanni Mazzacorati che ha il terreno denominato la Certosa (particella 21), di dieci ettari di proprietà de' RR.PP. della Certosa di Ferrara ed altri due terreni (particelle 22 e 23), rispettivamente di quasi quattro e poco meno di cinque di ettari di proprietà l'uno del Ven.ble Seminario di Ferrara, l'altro del Marchese Trotti.

Infine abbiamo Antonio Melchiorri, livellaro de' RR Carmelitani di Bondeno, con un terreno (particella 13) di nove ettari e mezzo, Benedetto Baraldi ed i suoi fratelli proprietari di un terreno (particella 15) di poco più di due ettari, gli eredi di Carlo Bighi proprietari del terreno denominato la Maronzina (particella 17) di dodici ettari e Ercole Occari, livellaro Boldrini, con un terreno (particella 19) anch'esso di dodici ettari.

Per quanto riguarda l'uso del suolo la gran parte del terreno (quasi 145 ettari) è classificata come abbragliato (seminativo con alberi o viti ed orti) e ci sono anche tre ettari e mezzo di solo seminativo (nel catasto identificato come campagnuolo).
Ci sono poi oltre 14 ettari dedicati ai prati per il fieno ed otto ettari dedicati ai pascoli.


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