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Il Foglio VII dei terreni verso Francolino si trova a sud della Fossa Lavezzola e ad ovest della Strada pubblica di Francolino. Confina a sud con il Foglio X e ad ovest con i Fogli I e VI. Comprende la particelle numerate da 286 a 303.
I proprietari dei terreni presenti in questo foglio sono in tutto dieci (dei quali tre sono enti religiosi) ma di proprietà veramente grandi ce n'è una sola ed è quella delle Monache di Sant'Antonio che copre 50 ettari e mezzo (particelle 293, 294, 302 e 303) e che comprende anche una boaria.
Vi sono poi quattro gruppi di terreni che forse un tempo costituivano un'unica proprietà in quanto sono tutti contigui e tutti i proprietari si chiamano Cavallari. Si tratta dei terreni di Andrea Cavallari di 11 ettari (particelle 295, 296, 297 e 301), di Domenico Cavallari di oltre 10 ettari (particelle 298 e 300), di Luigi Cavallari di oltre sei ettari (particelle 287 e 288) e di Giuseppe Cavallari di oltre cinque ettari (particella 286) e che comprende anche la Boaria Cavallari.
Abbiamo poi Gaetano Maffei che possiede dei terreni anche al di là della Strada pubblica di Francolino e che qui ha la particella 292 di sette ettari, Giovanni Lunghini che ha in uso un terreno del Conte Graziadei (particella 289) di poco meno di due ettari e mezzo e due piccoli terreni di proprietà di enti religiosi che hanno anche altri vari terreni nella zona di Francolino.
Si tratta dei Padri Serviti che qui hanno un terreno di circa quattro ettari e mezzo (particella 299) e dell'associazione religiosa delle Anime Sante del Purgatorio che qui possiede un terreno di poco più di un ettaro (particella 290).
Infine ci sono Angelo e Francesco Baraldi che possiedono un terreno (particella 291) dichiarato casamentivo e cioè edificabile, sul quale sorge la loro casa e che è collegato alla strada consortiva da un lungo stradone che attraversa le terre dei Cavallari.
Per quanto riguarda l'uso del suolo la gran parte del terreno (circa 80 ettari) è classificata come abbragliato (seminativo con alberi o viti ed orti). Ci sono poi poco più di 19 ettari e mezzo dedicati ai prati per il fieno.
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