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Storia di Pontelagoscuro


Il Catasto Carafa verso Francolino - Foglio I

Il Foglio I dei terreni di Francolino è affacciato sul Po e comprende i terreni ad est di Pontelagoscuro da cui, però, è diviso dai possedimenti del Barco Bentivoglio. E' attraversato dalla Fossa Lavezzola lungo la quale corre anche una strada pubblica. Sul Po, nel tratto più a monte, abbiamo le ultime propaggini di una golena che dovrebbe essere quella detta dei Tamarisi e poi l'argine è sempre privo di golena e si chiama Froldo Crispi.

E' interessante notare che, al confine con il Barco Bentivoglio, vi è il casale del guardiano del Barco. E' curioso che si trovi da questo lato del Barco e non da quello opposto dove sarebbe stato vicinissimo al borgo di Pontelagoscuro e ciò è una ulteriore dimostrazione di come gli abitanti di Pontelagoscuro traessero la loro ricchezza dal commercio e non dall'agricoltura per cui chi si occupava di agricoltura preferisse vivere altrove.

Il Catasto Carafa verso Francolino - Foglio I

I proprietari e i terreni

Le particelle del foglio sono numerate da uno a diciotto nella parte a nord della Fossa Lavezzola mentre in quella a sud abbiamo le particelle 273, 282, 283 e 284.

I proprietari sono in tutto tredici ma due di questi sono enti religiosi. A nord della Fossa Lavezzola le proprietà sono tutte abbastanza piccole anche se molti di questi proprietari possiedono anche altri terreni situati in zone più o meno lontane da questa. A sud della Fossa Lavezzola abbiamo l'unica proprietà veramente grande che è quella dei Padri Serviti (particella 282) ed è di oltre 24 ettari. I Padri Serviti hanno anche altre due particelle (la 8 e la 9) a nord della Fossa Lavezzola per ulteriori due ettari.

A nord della Fossa Lavezzola la possessione più grande è quella di Pietro Callegari (particelle 5, 6 e 7) che è di oltre 14 ettari e mezzo. Abbiamo poi Antonio Migliari che possiede circa cinque ettari e mezzo (particelle 10, 11 e 12), Luigi Cavallari con poco meno di tre ettari (16 e 17), Andrea Cavallari con oltre due ettari (14 e 15), Giovanni Mazza con poco meno di due ettari e Antonio Cioccani che ha una boaria su di un terreno di poco più di un ettaro (3).

Inoltre abbiamo Giuseppe Agosti che è livellario [1] di un terreno di oltre due ettari (18) di proprietà del Conte Graziadei, poi ci sono Marco, Antonio e Giambattista Sai che possiedono un terreno (13), lungo la strada pubblica, dichiarato casamentivo e cioè edificabile ed infine un terreno di quasi due ettari e mezzo (1 e 2) sul quale sorge il casale del guardiano del Barco e che è di proprietà dell'associazione religiosa delle Anime Sante del Purgatorio.

A sud della Fossa Lavezzola, oltre alla proprietà dei padri Serviti già citata, abbiamo oltre 10 ettari (283 e 284) di proprietà di Don Antonio Cavallari ed oltre tre ettari (273) di Carlo Benetti detto Mola.

Molti di questi proprietari hanno terreni anche in altre zone di Francolino. Solo Agosti, Benetti, Mazza e Migliari hanno unicamente i terreni qui indicati.

Per quanto riguarda l'uso del suolo oltre 65 ettari (e cioè la gran parte del terreno) risultano essere coltivati come abbragliato (seminativo con alberi o viti ed orti), ci sono poi poco più di cinque ettari dedicati ai prati per il fieno e poco meno di tre ettari per i pascoli. Infine c'è una piccolissima zona valliva di poco più di mille metri quadri ed un'area, della quale non viene precisata la superficie, dedicata alla costruzione di abitazioni.


[1] - Il contratto di livello risale al medioevo e si tratta di un tipo di contratto dove grandi proprietari laici od enti religiosi concedevano in locazione i propri terreni con affitti a lunghissimo termine, lasciando poi il livellario libero di gestirli come se fossero propri.   <<


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