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Storia di Pontelagoscuro


Il Catasto Carafa a Pontelagoscuro - Il Barco Bentivoglio

Gran parte dell'area a sud del borgo di Pontelagoscuro e ad est del Canale Panfilio faceva parte di una enorme tenuta che nel Catasto Carafa è censita a parte ed è indicata come tenuta Parco già Bentivoglio d'Aragona ed ora del Marchese Commendatore Giovanni Braghini Nagliati.
Andava da Pontelagoscuro fino a Ferrara arrivando alla fossa che circonda le mura della città ed era comunemente nota col nome di Barco Bentivoglio.

Sulla copertina che precede le mappe del Barco Bentivoglio si precisa copiata dall'originale dal Pubblico Perito Carlo Boari.
Ciò farebbe pensare che, per completare il Catasto Carafa, si fosse copiata una mappa già esistente e perciò più vecchia e che quindi la mappa del Barco Bentivoglio sia antecedente a quella della Villa di Ponte S. Giambattista ma la lettura dei nomi dei proprietari dei terreni confinanti con quelli del Barco Bentivoglio fa pensare che sia vero il contrario e cioè che le mappe del Barco Bentivoglio siano più recenti delle altre.

La questione non è priva di importanza perché ci sono due terreni che compaiono sia nelle mappe del Barco Bentivoglio, sia in quelle della Villa di Ponte S. Giambattista con nomi dei proprietari differenti.

In particolare le particelle n. 30 (Prato della Pioppa) e 31 (Braglia Simoni) del Barco Bentivoglio di proprietà del Marchese Giovanni Braghini Nagliati corrispondono esattamente alle particelle 177 e 178 del foglio IV della Villa di Ponte S. Giambattista di proprietà del Sig. Giacomo Borzani e dei suoi fratelli.

Non sapendo con certezza quale delle due mappe sia più antica non si può dire se sia stato il proprietario del Barco Bentivoglio a vendere una parte della sua proprietà o se viceversa sia lui che sia riuscito ad acquistare proprio quei terreni che permettevano di unire la parte più a nord della sua grande tenuta con quella a sud.

Quello che è certo che la copertina delle mappe che attribuisce la proprietà del Barco Bentivoglio al Marchese Commendatore Giovanni Braghini Nagliati è molto più recente di tutto il resto in quanto, nel 1779, Giovanni Braghini non era nemmeno nato dato che fu nominato, da Papa Gregorio XVI, Marchese del Barco nel 1841 in occasione delle sue nozze con Donna Livia dei duchi Lante della Rovere.

Non ho approfondito questo aspetto ma ritengo che il Barco Bentivoglio non fosse in origine nel Catasto Carafa in quanto ancora proprietà dei Bentivoglio d'Aragona e quindi esente dalle relative imposte e poi che vi sia stato inserito successivamente quando passò ai Braghini utilizzando delle mappe del Barco Bentivoglio risalenti ai primi anni del 1800.

Infatti dove, nelle mappe del Ponte, troviamo come proprietario il Conte Miroli in quelle del Barco troviamo scritto Eredi Conte Miroli. Come proprietari delle case lungo il Canale Panfilio troviamo dei nomi diversi fra le due mappe però in quella del borgo troviamo un Giuseppe Cavallari ed in quella del Barco un Angelo Cavallari ed Angelo nacque da Giuseppe Cavallari e Teresa Agosti nel 1762 [1].

Il Il Barco Bentivoglio nel Catasto Carafa a Pontelagoscuro

I proprietari

Nel 1779 la tenuta Barco Bentivoglio molto probabilmente era ancora, tutta o in parte, dei Bentivoglio d'Aragona.
All'Archivio di Stato di Ferrara l'inventario dei documenti che riguardano gli stabili ed i terreni dei Bentivoglio d'Aragona arriva fino al 1825.

Però, dato che nelle mappe che ho usato per comporre la mappa generale del Barco Bentivoglio viene indicato il Marchese Giovanni Braghini Nagliati come proprietario della tenuta, non posso esimermi dal dare qualche notizia su di lui.

I Braghini sono un ramo dei Marchesi Rossetti, Conti di Cannetole e di Valdalbero, in quanto discendono da Domenico Rossetti di Sigismondo, detto Braghini che si divisero poi in due rami con i fratelli Ignazio e Luigi [2].
Giovanni Braghini, erede Nagliati, discende dal secondo ramo. Fu fatto Cavaliere di San Gregorio, Commendatore di San Silvestro e, come già detto, Marchese del Barco da Papa Gregorio XVI del quale era stato Cameriere segreto (segreto in questo caso, significa personale).

Lo stemma dei Braghini si trovava dipinto e scolpito in vari luoghi di Pontelagoscuro ed era alquanto complicato:

Semipartito spaccato nel primo d'oro all'aquila di nero tenente fra le zampe un'ancora dello stesso posto in fascia e fissante una stella d'argento posta nel canton destro del capo, nel secondo di rosso al cavallo gajo d'argento, nel terzo d'azzurro al bue pascente sopra un terreno di verde.

I terreni

La superficie della tenuta Barco Bentivoglio era di circa 580 ettari dei quali 250 classificati come abbragliato (seminativo con alberi o viti ed orti), 240 dedicati ai prati per il fieno, 75 per i pascoli mentre i rimanenti sono per le aree costruite ed i prati che le circondano.
La superficie del solo Barco Bentivoglio è superiore a quella totale di tutti i terreni compresi nei quattro fogli del Catasto della Villa di Ponte S. Giambattista.

Nella tenuta vi erano numerose costruzioni tra le quali una fornace ed una conserva cioè una vasta costruzione in mattoni a forma di semisfera che d'inverno veniva riempita di neve che durava fin oltre l'estate, permettendo così di conservare gli alimenti al fresco.
Inoltre vi era due olmara ossia delle zone piantate ad olmi. L'olmo, oltre che per il legno, era molto utilizzato per fare la cosiddetta piantata: si piantavano degli olmi in fila e li si usava come tutori per le viti al posto di semplici pali.


[1] - Liber Confirmatorum 1718-1811 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[2] - Francesco Pasini e Ferruccio Frassoni - Dizionario storico-araldico dell'antico Ducato di Ferrara - originale 1914 - ristampa anastatica Edizioni Arnaldo Forni, Bologna 1997.   <<


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