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I garibaldini dopo il 1000esimo

Prefazione


La Spedizione dei Mille studiata a scuola

Quando a scuola si studiava la storia del Risorgimento sembrava che, per quanto riguardava la liberazione del Regno delle Due Sicilie, si trattasse solo di una questione di numeri: i fratelli Bandiera avevano tentato con ventidue compagni ed erano stati massacrati, Carlo Pisacane aveva tentato con trecento uomini ed aveva fallito, Garibaldi aveva raccolto mille volontari e ci era riuscito.

Si precisava che in Sicilia aveva trovato l'appoggio dei picciotti di Rosolino Pilo ma non si raccontavano molti altri particolari. A dire il vero, però, in quello che ci veniva insegnato c'era una stranezza: alla battaglia del Volturno contro i borbonici c'erano oltre 20.000 garibaldini. Nessuno però si poneva la domanda di dove fossero saltati fuori i garibaldini dopo il millesimo.

Il mio bisnonno garibaldino

Nel 1960 vi fu il centenario della spedizione di Garibaldi e l'anno successivo quello dell'unità d'Italia e tutti i giornali e le riviste pubblicarono ampi servizi sulla Spedizione dei Mille.
Fu pubblicato anche l'elenco dei Mille (che poi erano 1089) ed io, sapendo che un mio bisnonno era stato garibaldino, lo scorsi tutto rimanendo deluso nel non trovarvi il suo nome.
Ho poi scoperto che non era partito con i Mille, ma successivamente, assieme ad altri volontari di Lodi che era la sua città, ed aveva partecipato alla campagna militare dopo la presa di Palermo.

Perché solo mille

Leggendo poi molti libri scritti da diretti protagonisti dell'epopea garibaldina e le stesse memorie di Garibaldi [1], mi sono reso conto che Garibaldi era partito con mille volontari non perché non potesse raccoglierne molti di più ma perché aveva contro il fattore tempo.
Da un lato voleva mantenere l'incertezza su quale fosse il suo vero obiettivo, tant'è che sbarcò poi Zambianchi con alcuni volontari a Talamone per far credere che mirasse a liberare Roma (ed anche nella speranza di suscitare l'insurrezione dell'Umbria); dall'altro aveva fretta di partire temendo di essere fermato da un Cavour timoroso delle reazioni internazionali.

Inoltre la spedizione era stata preparata in fretta in quanto Garibaldi era rimasto indeciso, fino a poco prima della partenza, della reale entità dei moti accaduti in Sicilia e quindi della opportunità o meno di intervenire.

Per tutti questi motivi era importante la velocità e la segretezza per cui molti giovani, che avrebbero partecipato con entusiasmo alla spedizione, con loro grande rammarico, ne ebbero notizia solo dopo la partenza da Quarto.
Alle spalle però Garibaldi si era lasciata una perfetta organizzazione col compito di raccogliere volontari ed armi ed inviarli in appoggio ai primi Mille.

Le spedizioni successive

Vi furono così numerose spedizioni dopo la prima che portarono in appoggio agli originari Mille, altre migliaia di giovani volontari che ebbero in genere il loro battesimo del fuoco a Milazzo e che furono indispensabili per vincere l'ultima ma decisiva battaglia sul Volturno.
Sto raccogliendo dati su quelle spedizioni (dovrebbero essere state ventuno) e possibilmente anche sui giovani che vi hanno partecipato.

Non è un compito facile perché ho già visto che, benché sui Mille si sia scritto moltissimo, il materiale disponibile sulle spedizioni successive è poco e spesso di difficile consultazione.
Però avendo parecchio materiale sulle spedizioni effettuate dai volontari lodigiani, ho cominciato da quello e poi l'ho aumento con ulteriori ricerche e letture sulle altre spedizioni.

Nel 2011 l'Archivio di Stato di Torino, in occasione del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia ha lanciato un progetto, chiamato Alla ricerca dei garibaldini scomparsi, che si proponeva di rendere disponibili tre importanti nuclei documentari conservati nell'Archivio di Stato di Torino: Mille di Marsala, Esercito Italia Meridionale e Archivio militare di Sicilia e della serie dell'Archivio di Stato di Genova: Prefettura di Genova, Matrici di passaporti riguardante le concessioni di passaporti rilasciati a Genova a molti volontari delle spedizioni successive alla prima.

Il progetto ha trovato circa 35.000 nomi dove però molti sono i casi di omonimia per cui più dati potrebbero riferirsi alla stessa persona, viceversa vi sono anche molti nomi di garibaldini che mancano, tra i quali quello di mio bisnonno che, partito con il grado di sergente, fu poi promosso sottotenente dopo la battaglia di Milazzo [>>].

I risultati del progetto ed i dati dei vari garibaldini possono essere consultati sul sito dell'Archivio di Stato di Torino [>>].

Gli altri volontari

Ho anche dedicato una pagina di questo sito alla diversione di Zambianchi ed ai volontari di Andrea Sgarallino che partirono addirittura prima dei Mille e di cui ben pochi conoscono l'esistenza (io stesso l'ho scoperto solo nel corso di queste ricerche).

Mi piacerebbe anche reperire notizie su chi entrò come volontario nell'esercito piemontese partecipando poi alla campagna del 1860. Costoro non sono a rigore dei garibaldini ma hanno dato anch'essi il loro contributo alla conquista del Regno delle Due Sicilie.

Questo sito dovrebbe quindi diventare il luogo dove si racconta di tutti coloro che parteciparono alla spedizione in Sicilia del 1860 e che non sono elencati fra i Mille e quindi il titolo I garibaldini dopo il 1000esimo diventerebbe inesatto ma lo manterrò lo stesso sia perché ha ormai vari anni, sia perché mi sembra abbastanza curioso da suscitare interesse.


[1] - Giuseppe Garibaldi - Memorie - a cura di Ugoberto Alfassio Grimaldi - Edizioni Bertani - Verona, 1972.   <<


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