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A.R.P.A. - Ingegneria Ambientale
Agenzia regionale prevenzione e ambiente


L' ingresso in ARPA

Il 19 aprile 1995 la Regione promulga la legge n. 44 con la quale si istituisce A.R.P.A. Agenzia Regionale Prevenzione ed Ambiente, ente strumentale della Regione Emilia-Romagna. Il personale vi sarebbe stato trasferito dai P.M.P. (Presidi Multizonali di Prevenzione) e da Enti finanziati dalla Regione destinati all'esercizio delle funzioni destinate ad A.R.P.A.

Il 29 dicembre 1995 Il Direttore di Idroser Agenzia viene nominato Direttore di A.R.P.A. Il 6 marzo 1996 la Giunta regionale delibera che, dato che Idroser Agenzia svolge funzioni attribuite ad A.R.P.A., Idroser deve confluire in A.R.P.A. e delibera anche che il suo direttore può fare provvisoriamente il Direttore di entrambi gli Enti e gli affida il compito di preparare l'elenco del personale da trasferire.
Però il 20 marzo 1996 il C.C.A.R.E.R. (commissario di governo) chiede chiarimenti sulla delibera contestando alcuni punti.
Quindi il primo maggio 1996 entra in A.R.P.A. tutto il personale degli ex-PMP ma non ne entrano a far parte i dipendenti di Idroser Agenzia.

Il primo maggio 1996 A.R.P.A. comincia a funzionare. La Sede Centrale di A.R.P.A. viene posta all'interno di quella di Idroser Agenzia in via Po ed il Direttore Generale di A.R.P.A. utilizza il personale di Idroser (che non fa parte di A.R.P.A.) per far funzionare A.R.P.A.
Io continuo a svolgere le mansioni di C.I.O. e faccio anche di fatto il responsabile informatico della sede centrale di A.R.P.A.

Il 14 maggio 1996 la Giunta regionale revoca la precedente delibera e delibera nuovamente di trasferire le funzioni di Idroser Agenzia ad A.R.P.A. e nomina un Commissario per la gestione della fase successoria e liquidatoria di Idroser Agenzia.
Il 7 giugno 1996 Il Commissario mette a disposizione di A.R.P.A. il personale di Idroser Agenzia.

Il 24 ottobre 1996 viene depositata la bozza di una delibera di giunta dove si decide la fusione per incorporazione di Idroser Agenzia in A.R.P.A. e si dice che al trasferimento del personale provvederà il Presidente della Giunta stabilendone la decorrenza.
Nei giorni successivi il Presidente della Regione Emilia-Romagna stabilisce il primo novembre 1996 come data del trasferimento.

La nascita di Ingegneria Ambientale

Dapprima i miei compiti rimangono esattamente gli stessi che avevo in Idroser Agenzia ed i miei colleghi continuano nei loro lavori senza che vi fosse un preciso inquadramento nell'organigramma ma poi, nel febbraio 1997, il Direttore generale crea un nuovo nodo di Arpa che si chiama Ingegneria Ambientale e che ha il compito di soddisfare le richieste di studi ambientali di valenza regionale (D.D.G. n. 79 del 25/2/1997).

A capo di Ingegneria Ambientale viene nominato non un unico responsabile ma una terna di persone che componevano la direzione avendo, nello stesso tempo, una diversa specializzazione.
Io vengo nominato Componente della Direzione della Struttura Tematica Ingegneria Ambientale con funzione di Responsabile della Ricerca e Sviluppo applicati all'informatica.

I miei compiti sono i seguenti: Presidiare nell'ambito del sistema a rete ARPA la funzione di ingegneria ambientale, soddisfacendo le esigenze dei clienti, attraverso la conduzione di progetti mirati a supportare le decisioni relative alla pianificazione territoriale, e garantendo la qualità di tutte le attività di progettazione complessa, attinenti l'analisi e l'intervento ambientale, condotte all'interno del sistema con particolare riferimento al presidio dei servizi informatici interni specialisticamente connessi alle attività della matrice operativa, interfacciato anche con il Sistema Informativo ARPA, con la responsabilità del supporto necessario sia ai progetti interni sia alle richieste del sistema e assicuratore dello sviluppo di software tecnico-specialistico.

Dalla terna di direzione dipendono gerarchicamente 16 persone. In gran parte sono tecnici ambientali provenienti dall'Idroser col CCNL delle Cooperative edili ed inquadramento dal VI livello al Quadro II fascia ma c'è anche personale degli Enti locali (dal VI all'VIII livello) e della Sanità (un IV livello del comparto ed un Fisico dirigente del IX livello).
Inoltre ci sono una decina di consulenti ed un dirigente di IX livello dell'ENEA che, per un certo periodo, collabora con i tecnici di Ingegneria Ambientale.

I nuovi impegni

I tecnici di Ingegneria Ambientale realizzano molti nuovi progetti ma il personale informatico a mia disposizione è calato di numero dato che gli informatici entrati in Arpa sono pochissimi e quindi alcuni vengono redistribuiti per poter far funzionare il Servizio Sistemi Informativi e SIA della Direzione Generale.

Mi devo quindi occupare molto meno di sviluppare software e molto di più di aspetti organizzativi e burocratici. Faccio parte di varie commissioni di gara per acquisti di carattere informatico anche per l'intero Ente.

Non mancano comunque lavori molto interessanti anche dal punto di vista informatico. Tra gli altri è da citare la preparazione di un CD interattivo abbastanza complesso per la presentazione del Piano dei Rifiuti della Provincia di Ravenna.
Per realizzarlo utilizzo Tool Book scrivendo parecchio software apposito tramite il linguaggio di programmazione di questo prodotto che è interamente ad oggetti.

Il progetto SINA-SPDS

Il progetto più importante da seguire è però l'incarico, che mi viene affidato direttamente dal Direttore generale, di predisporre lo schema progettuale e poi condurre a compimento il progetto Automazione SPDS facente parte del programma SINA oggetto di apposita convenzione fra la Regione Emilia-Romagna ed ARPA (D.D.G. 348 del 13/5/97).

Il Progetto SPDS (Completamento automazione SPDS e loro integrazione nel Sistema Informativo Nazionale Ambientale) si proponeva di migliorare l'informatizzazione degli SPDS utilizzando fondi provenienti dall'ex-PTTA 1989/91.
Gli SPDS (Servizi Provinciali di Difesa del Suolo) sono un'articolazione territoriale della Regione con compiti di gestione operativa ed attuativa di piani/indirizzi riguardanti in particolare l'uso delle georisorse del territorio inteso come suolo e sottosuolo, ivi comprese le acque sotterranee e superficiali.
Inoltre tali Servizi progettano e gestiscono l'attuazione di opere pubbliche di difesa del suolo di competenza regionale avendo assunto i compiti che erano un tempo del Genio Civile.

L'iter realizzativo dell'intervento del progetto SPDS (del valore di 2,1 miliardi di lire) era suddivisibile in tre fasi:
     1) Acquisizione di hardware (Server, PC e stampanti) e di software di base;
     2) Realizzazione di reti locali per ogni SPDS e connessione alla rete geografica RER;
     3) Analisi e realizzazione di software applicativo.
Inoltre il progetto avrebbe compreso anche delle attività di formazione da distribuire nelle varie fasi a seconda degli argomenti trattati.

Quando ho iniziato a seguire il progetto erano solo state acquistate 11 posizioni di lavoro con procedura d'urgenza.
Ho quindi, in accordo con i dirigenti regionali, preparato il capitolato per una gara europea, della quale sono stato il responsabile di procedimento, per la fornitura dell'hardware e software di base per gli SPDS.
Veniva chiesta la fornitura di nove server, nove stazioni grafiche, otto plotter A0, cinquantasette PC di vari tipi, sessantadue stampanti di vari tipi, undici scanner, dodici tavolette grafiche ed altro materiale minore oltre ai software di base necessari.
Una volta espletata la gara vi è stato un risparmio sulla cifra impegnata di oltre novanta milioni per cui si è decisa una estensione della gara acquistando un ulteriore server, sedici PC, diciasette stampanti e due scanner con il relativo software di base.

Inoltre, nel corso del 1998 e del 1999, ho gestito l'organizzazione di cinque corsi di AutoCAD, di 30 ore ciascuno, ai quali hanno partecipato complessivamente oltre cinquanta dipendenti degli SPDS. Ho anche curato l'acquisto di 30 licenze di AutoCAD LT. Infine ho acquistato alcuni hub per creare delle minireti provvisorie in attesa della fase 2.

E' poi iniziata la seconda fase. Avevo già del personale specializzato presso le sedi degli SPDS che dovevano essere cablate e c'era ora da stendere il capitolato ed indire la gara di appalto.
Nel frattempo venivo però trasferito alla Sezione Provinciale di Bologna continuando comunque a seguire il progetto SPDS.
Le successive fasi di questo progetto le illustro nella pagina dedicata al mio periodo presso la Sezione Provinciale di Bologna. [
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Il programma PASS ed il progetto Punto Focale Regionale SIRA-SINA

Nel 1999, in aggiunta agli altri miei compiti, il Direttore generale mi nominava Referente dell'ARPA Emilia-Romagna per il progetto Punto Focale Regionale SIRA-SINA (prot. 1187 del 5/2/99) con i seguenti compiti: Supportare le attività previste dal Programma PASS per il progetto "Punto Focale Regionale SIRA-SINA" nell'ambito degli apparentamenti tra le ARPA costituite nel Centro-Nord e costituende ARPA meridionali così come richiesto da ANPA.

In pratica si trattava di partecipare ad incontri con rappresentanti delle ARPA di altre regioni, costituite da poco ed ancora in fase di organizzazione, o con dipendenti regionali per quelle regioni dove ARPA era ancora da creare, per illustrare come era stata organizzata l'ARPA dell'Emilia-Romagna, quali problemi avevamo incontrato e come li avevamo risolti.
Ovviamente il mio contributo avrebbe riguardato l'informatica e le banche dati ambientali.

L'incontro al quale partecipo si è svolto a Palermo dal 15 al 18 febbraio 1999. Io ero in gruppo di lavoro che deve fare uno studio su come utilizzare fondi SINA per realizzare i Punti Focali Regionali delle Regioni Molise e Campania.
I Punti Focali Regionali sono quegli uffici della varie ARPA che si devono occupare di estrarre dai propri archivi quei dati ambientali che siano di interesse nazionale e che quindi vadano trasmessi all'ANPA al fine di aggiornare il SINA (Sistema Informativo Ambientale Nazionale).

Nel mio gruppo di lavoro vi era personale delle Regioni Molise e Campania oltre ad un rappresentante di ANPA ed uno della Regione Siciliana, quest'ultimo in veste di osservatore.
Vi erano altri gruppi con personale di altre regioni ed era molto interessante scambiare anche con costoro informazioni ed opinioni sui problemi ambientali e sull'organizzazione ottimale di un'ARPA.

Il secondo incontro si è svolto a Matera dal 15 al 18 marzo 1999. Vi partecipano le stesse persone già conosciute a Palermo. Continuiamo il lavoro e prepariamo una serie di note.
Il terzo ed ultimo incontro ha avuto luogo a Bruxelles dal 12 al 16 aprile. La scelta di Bruxelles è stata motivata da una serie di incontri con funzionari della Comunità Europea sulla possibilità di ottenere fondi comunitari.

Il trasferimento alla Sezione Provinciale di Bologna

Il 23 settembre 1998 il Direttore generale chiamava nel suo ufficio i tre componenti della Direzione di Ingegneria Ambientale e dopo aver spiegato dell'importanza strategica della Sezione Provinciale di Bologna, ci diceva che era sua intenzione trasferire là due componenti della Direzione di Ingegneria Ambientale per potenziare la Sezione.

Io avrei assunto la responsabilità del Sistema Informativo della Sezione ed il mio collega quella del Servizio Sistemi Ambientali. Il trasferimento avrebbe avuto luogo più avanti e nel frattempo mi incaricava di preparare un progetto per l'informatizzazione della Sezione Provinciale di Bologna.

Nei mesi successivi avevo vari incontri con il Direttore della Sezione e con gli informatici e preparavo un progetto abbastanza dettagliato e che rispettava la specifiche dell'AIPA per la stesura di progetti informatici.
Nel gennaio del 1999 presentavo il progetto che avevo preparato, ricevendo i complimenti del Direttore generale e nel giugno del 1999 sono stato trasferito presso la Sezione Provinciale di Bologna dell'ARPA.


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