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Elisabetta Cavallari ed i suoi antenati


La nonna del mio bisnonno

Elisabetta Cavallari è la nonna del mio bisnonno. Nasce nel 1786 a Pontelagoscuro e viene battezzata venerdì 12 maggio nella chiesa di San Giovanni Battista di Pontelagoscuro [1]. Riceve la Cresima, sempre nella stessa chiesa, il 3 aprile 1796; sua madrina è Elisabetta Zanchetti [2] che probabilmente è una sorella di sua madre.

Suo padre è Antonio di Giuseppe e la madre è Eurosia Zanchetti di Vincenzo. E' la quarta di otto figli, prima di lei sono nati Marianna (1780), Luigi (1782) e Rosa Maria (1783), dopo di lei nasceranno Luigi Gioacchino (1789), Santa Anna (1792), Maria Teresa (1794) e Teresa (1797).

Elisabetta si sposa, probabilmente nel 1807, con Antonio di Nicolò che era anch'esso un Cavallari ma di un ramo diverso della famiglia. Elisabetta all'epoca aveva 21 anni, essendo nata nel 1786 ed era quindi molto più giovane di Antonio Cavallari che aveva circa 40 anni.
Antonio era vedovo e dalla prima moglie, Teresa Travagli di Agostino, aveva avuto nove figli, almeno tre dei quali erano ancora vivi (Vincenzo di 14 anni, Barbara di 11 e Nicola di 5).

Non sapevo che grado di parentela avessero Antonio ed Elisabetta Cavallari e non era nemmeno sicuro che fossero parenti. Sapevo solo che entrambe le famiglie Cavallari erano già presenti a Pontelagoscuro quando iniziano i più vecchi volumi dell'Archivio Parrocchiale che potei consultare anni orsono.

Però poi, dal testamento di Don Antonio Cavallari di Francolino [3], ho appreso che il nonno di Elisabetta, Giuseppe Cavallari, era suo cugino e che gli altri suoi parenti erano tutti di Francolino. Da ciò si può dedurre che questo ramo dei Cavallari vivesse un tempo a Francolino e che Giuseppe Cavallari si sia poi trasferito a Pontelagoscuro.
Sembrava quindi che fra Antonio ed Elisabetta non vi fosse alcuna parentela o comunque risalisse, eventualmente, ad epoche remote.

Antonio ed Elisabetta Cavallari hanno cinque figli, tre maschi e due femmine: Maria Barbara (1808), Gaetano Antonio (1810), Luigia Maria (1812), Gaetano Luigi (1814) e Felicita Scolastica (1817) [4].

Di questi cinque figli il primo Gaetano probabilmente muore in tenera età, il secondo Gaetano è il nonno di mio nonno e di Luigia abbiamo notizie dal censimento del 1853 [5] dal quale sappiamo che viveva col fratello Gaetano e con la mamma vedova.

Elisabetta è madrina al battesimo di vari bambini: nel 1804 al battesimo del cuginetto Giovanni Battista Cavallari figlio di suo zio Angelo e di Luigia Faccini, nel 1815 al battesimo di Rita Elena Elisabetta Cavallari figlia di suo cognato Giuseppe di Nicola e di Maria Zanchetti, nel 1816 al battesimo del nipotino Giuseppe Antonio Cavallari figlio di suo fratello Luigi e di Barbara Solimani e nel 1820 al battesimo di Anna Maria Teresa Felicita Cavallari figlia di Vincenzo (che è il figlio di primo letto di suo marito Antonio) e di Angela Solimani.

Elisabetta rimane vedova ma non sappiamo quando, però, tenendo conto che l'attività di suo marito Antonio verrà continuata dal figlio Gaetano, nato nel 1814, che chiamerà Antonio il suo primo figlio nato nel 1843, possiamo supporre che non sia prima del 1840.

Dal censimento del 1853, già citato, sembra di capire che Elisabetta, dopo essere rimasta vedova, abbia vissuto per un certo tempo a Francolino, probabilmente a casa di una sua figlia sposata o forse di altri parenti Cavallari se manteneva ancora dei legami con quelli che allora vivevano a Francolino (suo nonno, Giuseppe Cavallari, era cugino dei Cavallari di Francolino).

Nel 1853 invece Elisabetta vive con il figlio Gaetano e la sua famiglia, con loro vive anche Luigia, figlia di Elisabetta e sorella di Gaetano.
Con loro vive anche una giovane di 16 anni che si chiama Paola Peccenini fu Paolo (nata quindi nel 1837) che sembra essere frutto di un primo matrimonio di Maria Rosa Paganini, moglie di Gaetano Cavallari che viene indicata come vedova Peccenini.

Nel 1858 [6] la situazione è immutata a parte il fatto che Gaetano Cavallari ha avuto un'altra figlia che è stata chiamata Alceste e che Paola Peccenini ha sposato Antonio Costa, impiegato di dogana, che vive con loro.

Gli antenati di Elisabetta Cavallari

Un quesito molto interessante è sapere se gli antenati di Elisabetta Cavallari siano imparentati con gli altri Cavallari di Pontelagoscuro, miei antenati diretti per linea maschile e se sì, come si chiamasse l'antenato in comune.

Benché avessi fatto tantissimi ragionamenti ed abbia perfino fatto delle statistiche sulla frequenza dei nomi propri nelle due famiglie, non ero in grado di dare una risposta sicura però, considerato che le due famiglie erano entrambe di commercianti ed economicamente circa equivalenti, pensavo che fosse probabile che Giuseppe Cavallari e Giovanni Francesco Cavallari fossero parenti non troppo lontani.

Successivamente però, dal testamento di Don Antonio Cavallari di Francolino che è del 1796, ho appreso che Giuseppe, padre di Elisabetta, era cugino di Don Antonio ed ho notato che, tranne Giuseppe stesso, tutti gli altri parenti di Don Antonio vivevano a Francolino. Era quindi molto probabile che Giuseppe stesso si fosse trasferito nel borgo di Pontelagoscuro dalle vecchie proprietà dei Cavallari che, pur molto vicine a Pontelagoscuro, si trovavano sul territorio della Parrocchia di Francolino.

Considerato che nella prima metà del XVII secolo non ho trovato dei Cavallari a Pontelagoscuro, non era impossibile che un tempo anche gli antenati di Giovanni Francesco vivessero a Francolino ma gli indizi erano molto labili e quello più consistente è quanto diceva mio padre che aveva parlato con suo zio Giuseppe delle ricerche da lui fatte.

Mio padre infatti raccontava che i Cavallari avevano posseduto molti terreni davanti all'isola Bianca e, per un certo periodo, anche l'isola stessa. Dal Catasto Carafa [7] si vede che, nel 1779, proprio in quelle zone molti terreni erano di proprietà dei Cavallari di Francolino e che la riva prospiciente all'isola Bianca era chiamata Froldo Cavallari.

Bisognava però tener presente che Nicolò Cavallari, nel 1802, acquistò la golena detta dei Tamarisi, sita tra Pontelagoscuro e Francolino, e che poi vi costruì una casa nel 1805 [8]. Questa notizia rendeva possibile che questa antica leggenda familiare avesse un fondo di verità ma che riguardasse non i Cavallari in genere bensì un antenato diretto.

Infatti sull'origine dell'Isola Bianca si hanno poche notizie ma sembra abbastanza sicuro che sia nata nel corso del '700 [9] per cui è possibile che l'acquisto della golena detta dei Tamarisi, sita tra Pontelagoscuro e Francolino, comprendesse la proprietà dell'isola che si era formata.
Contro questa ipotesi, però, c'è da dire che nel Catasto Carafa l'Isola Bianca compare nella mappa riassuntiva (anche se non vi è nessuna informazione in merito) e l'isola appare alquanto più a valle di dove si trovava la golena dei Tamarisi. Quindi avrebbe potuto anche darsi che le notizie giunte dalla zio di mio padre non si riferissero al ramo principale dei Cavallari ma a quello degli antenati di Elisabetta.

Avevo anche notizia di un Cavallari di Francolino che si trasferì a Pontelagoscuro nel corso del XVII secolo. Si tratta di Sebastiano Cavallari di Nicola, della Parrocchia di Francolino che, all'inizio del 1653, sposa, a Pontelagoscuro, Barbara Magri di Matteo [10].
Rimane vedovo quasi subito e si risposa, alla fine del 1654, con Maria Rimondini di Alfonso. In questa occasione è considerato appartenente alla Parrocchia di Pontelagoscuro.

Non so se questo Sebastiano abbia poi avuto dei discendenti che possano aver dato origine ad uno dei rami dei Cavallari ma non sembrerebbe. L'unico tenuissimo indizio è che Nicola, il nome del padre di Sebastiano, è un nome che si trova anche fra i Cavallari miei antenati.

Ulteriori ricerche nei registri parrocchiali di Pontelagoscuro, hanno dimostrato che anche i Cavallari del ramo di Giovanni Francesco, molto probabilmente, abitavano sui terreni davanti all'Isola Bianca che erano vicini a Pontelagoscuro ma appartenevano alla Parrocchia di Francolino.
Infatti, dai dati relativi al battesimo di Giuseppe Pietro Agujari, avvenuto il 26 settembre 1765, si apprende che il padrino, che era Nicolò Cavallari, viene sostituito per procura dal fratello Pietro e viene detto che Pietro era della parrocchia di Pontelagoscuro mentre Nicolò risulta essere della parrocchia di Francolino.

Papa Pio VII, nel 1816, decise di far realizzare un catasto particellare di tutto lo Stato Pontificio. Tale catasto fu completato da Papa Gregorio XVI nel 1835 (ma la raccolta dei dati fu terminata nel 1821) per cui venne chiamato Catasto Gregoriano. In questo Catasto troviamo dei dati molto interessanti che ci permettono di chiarire un altro po' la vicenda anche se non sono risolutivi.

Infatti Nicolò Cavallari (suocero di Elisabetta) ed Angelo (fratello di Elisabetta) hanno in comune una proprietà registrata sotto i brogliardi di Francolino [11]. Si tratta della particella 365 che riguarda un'isola boscata con fonte posta alla Giara Cavallari e che è registrata a nome di Nicolò e Pietro fu Francesco, Andrea e Domenico fu Carlo Antonio, Angelo fu Giuseppe, Luigi fu Giovacchino. Si tratta senza dubbio dell'Isola Bianca sul Po che, in effetti, una antica tradizione familiare diceva che fosse stata anticamente dei Cavallari.
In realtà il Catasto cita un contratto di livello e dice i proprietari erano Giovanni Battista ed Antonio Massari ma, a quell'epoca, il livellaro aveva tutti i diritti del proprietario tranne alienare il bene.

Purtroppo la mappa che avevo potuto esaminare non arrivava fino all'Isola Bianca e non mostrava a cosa corrispondesse la particella 365 ma sul fatto che si trattasse dell'Isola Bianca c'erano pochi dubbi, non solo per l'antica tradizione familiare, ma anche perché nel DVD, già citato, realizzato dalla LIPU sull'Isola Bianca, benché non si faccia il nome degli antichi proprietari, vengono mostrati alcuni vecchi documenti ed in uno di questi si legge la nobile casa Massari.
Successivamente, consultando le mappe della copia del Catasto Gregoriano presente presso l'Archivio di Stato di Ferrara [12], ho avuto la conferma che la particella 365 corrisponde effettivamente all'Isola Bianca sul Po.

E' molto interessante anche l'indicazione Giara Cavallari per un luogo che, per più di un secolo, era stato chiamato Froldo Cavallari [13]. Il cambio di denominazione dimostra che il ramo del Po fra l'Isola Bianca e la sponda ferrarese aveva allora cominciato ad interrirsi, cosa che è continuata fino ai giorni nostri e continua tuttora.

Una proprietà indivisa fra così tanti nomi fa pensare che si tratti di parenti che hanno ereditato da un unico antenato. Sappiamo che il Giuseppe padre di Angelo Cavallari era figlio di Giovacchino e che Giovacchino aveva anche un fratello che si chiamava Giuseppe che qui non compare in quanto, a quell'epoca, erano già defunti sia lui, sia suo figlio Don Antonio Cavallari.

Tutto ciò ci permette di supporre che Giovanni Francesco, padre di Nicolò e Pietro, avesse tre fratelli: Carlo Antonio, Giovacchino e Giuseppe (potrebbe però anche trattarsi di cugini) e che quindi i rami dei Cavallari di Pontelagoscuro che ho chiamato Ramo A (discendenti di Giovanni Francesco) e Ramo B (discendenti di Giuseppe di Giovacchino) siano collegati e derivino entrambi da un antenato comune che viveva sui terreni siti all'altezza dell'Isola Bianca e dipendenti dalla Parrocchia di Francolino.

Si può, quindi, ipotizzare che Giovanni Francesco Cavallari, nonno di Antonio, fosse fratello o cugino di Giovacchino Cavallari, bisnonno di Elisabetta.
Nell'ipotesi che costoro fossero fratelli, Elisabetta sarebbe stata la figlia di un secondo cugino di Antonio, nell'altra ipotesi la parentela sarebbe ancora più sfumata.

Se Giovanni Francesco Cavallari fosse stato un fratello di Giovacchino l'antenato in comune sarebbe Battista Cavallari che (come spiego più avanti) sembrerebbe essere il padre di Giovacchino altrimente si tratterebbe di un antenato più antico ed ancora ignoto.

La casa di Bellino Cavallaro in una mappa del 1658Su quando questi Cavallari siano giunti sui terreni tra Francolino e Pontelagoscuro non ho, per ora, alcuna informazione. So, però, che già nel 1658 vicino a Francolino (ma a nord del paese) viveva una persona benestante che si chiamava Bellino Cavallaro [14] e che Sebastiano Cavallari di Nicola, prima citato, risultava essere della parrocchia di Francolino nel 1653.

Nel Catasto Carafa compare quella che era la casa di Bellino Cavallaro e risulta divisa in due parti, una di proprietà di Antonio Cavallari e l'altra di Francesco, Paolo e Pierantonio Cavallari ed un vicino terreno è di Francesco Cavallari, muratore. Anche Antonio Cavallari era un muratore dato che lo troviamo citato, in vari atti notarili [15], come magistro Antonio Cavallari fu Domenico, muratore matricolato.

Sembra quindi trattarsi di quel ramo dei Cavallari di Francolino la cui parentela con quelli di Pontelagoscuro, sempre che ci sia, appare più lontana. C'è però un interessante atto notarile [16] col quale si apprende che il Domenico Cavallari, padre di Antonio, il 19 maggio 1725, aveva acquistato un terreno con casa a Baura ed è proprio da Baura che giungerà successivamente la moglie di Nicolò Cavallari, mio antenato diretto e suocero di Elisabetta Cavallari.

Nel libro delle Cresime della Parrocchia di Pontelagoscuro [17] ho trovato Paola Cavallari che nel 1631 riceve la Cresima all'età di sette anni. Era quindi nata nel 1624. Però, considerato che la Cresima si faceva spesso in una parrocchia che non era la propria, non si sa dove vivesse Paola Cavallari.

Consultando gli estimi ed i terratici fra il 1623 ed il 1629 [18], in queste zone, si trovano vari Cavallari ma è difficile dire se siano antenati o comunque parenti di Elisabetta Cavallari ed anche se fossere imparentati fra loro infatti sembrerebbero di diverse condizioni economiche.

Dovrebbero essere stati in buone condizioni economiche Giovanni Cavallari e Nicolò Cavallari dato che entrambi coltivano dei terreni di loro proprietà situati nel territorio di Francolino. La superficie di questi terreni non era molta ed è ipotizzabile che avessero altre fonti di reddito per cui sicuramente sono sempre loro quelli che sono indicati in un altro elenco come abitanti in casa propria.

In cima a questo elenco vi è scritto Munari di Francolino che dovrebbe significare mugnai ma non si può dire se facessero effettivamente i mugnai o se fossero semplicemente proprietari di un mulino. C'è da dire che, come racconto nel dettaglio più avanti, Giuseppe Cavallari, il nonno di Elisabetta, era comproprietario, assieme ad altri Cavallari suoi parenti, di un mulino sul Po, posto nelle acque della Guarda sotto le Valli di Francolino, che viene venduto nel 1781.

Nicolò Cavallari si chiama anche il padre del marito di Elisabetta Cavallari ma la distanza temporale fra i due Nicolò è troppa per poter fare alcuna supposizione però questo Nicolò Cavallari potrebbe essere il Nicola padre di Sebastiano Cavallari, della Parrocchia di Francolino che, all'inizio del 1653, sposa, a Pontelagoscuro, Barbara Magri.

Troviamo poi alcuni altri Cavallari che appaiono meno benestanti: Battista Cavallari fa il marinaio ed abita il una casa in affitto e Bernardino Cavallari, che sembra essere un bracciante, abita in casa di Menini. Invece piuttosto ricco dovrebbe essere stato Bastiano Cavallari che, nel 1628, paga ben 19 scudi per il nuovo terratico del Canal Bianco. Non è certo, però, che costui fosse di Francolino ma è probabile perché, anche se sono passiti centocinquant'anni, nel Catasto Carafa troviamo due Cavallari, Francesco e Gaetano, proprietari di terreni siti dove la strada pubblica intersecava il Canal Bianco a Francolino.

Invece, consultando gli estimi ed i terratici del 1653 [19] trovamo citato nuovamente Nicolò Cavallari e poi Biagio Cavallari e Bellino Cavallari. Le superfici dei terreni di questi tre Cavallari sembrano pressapoco equivalenti.

Giuseppe Cavallari

Il nonno di Elisabetta è Giuseppe Cavallari. Ho trovato il suo nome, nei registri dei battesimi della Parrocchia di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro, come nonno di quindici bambini nati, fra il 1780 ed il 1813, da due padri: Antonio ed Angelo.

Nel libro delle Cresime troviamo la data di nascita di Angelo (1762) ed il nome di una figlia di Giuseppe, che si chiama Chiara, nata nel 1771. Inoltre, sempre da questo libro, apprendiamo il nome della moglie di Giuseppe che è Teresa Agosti. Della famiglia Agosti e degli antenati di Teresa parlo più diffusamente in un altra pagina [>>]

La data di nascita del primo nipotino (1780) ci fa pensare che sia nato intorno al 1730. Sappiamo che nel 1781 era ancora vivo e che quando Don Antonio di Francolino scrive il suo testamento nel 1796 era già morto. In effetti anche le cronache del Dolcetti [20] facevano pensare che fosse morto prima del 1797 dato che non vi è mai citato mentre invece compare il nome di suo figlio Angelo.

Nel testamento di Don Antonio sono citati molti Cavallari e per alcuni di questi è indicata anche la parentela. Ho pensato quindi di ricavare da questi dati ulteriori notizie sui parenti e sugli antenati di Giuseppe Cavallari ma la cosa si è dimostrata non facile. Dal testamento apprendiamo che allora, a Francolino, vivevano degli altri Cavallari, alcuni dei quali lavoravano per conto di Don Antonio, che erano detti Cavallaretti forse per distinguerli dai Cavallari più benestanti.

Ciò ci permette di togliere dall'elenco dei possibili parenti di Giuseppe i nomi di Francesco, Gaetano e Giacomo Cavallari, che sono fra loro cugino e fratelli e di Giovacchino, figlio di Francesco. Sono poi citati Andrea e Domenico Cavallari che sono fra loro fratelli ma dei quali non è indicata l'eventuale parentela con Don Antonio che, per altro, lascia loro solo 10 scudi senza spiegarne le motivazioni come invece fa con tutti gli altri legati.

Ci sono poi i Cavallari per i quali Don Antonio specifica la parentela con lui stesso e sono Pietro Cavallari figlio di Domenico Cavallari del quale specifica mio cugino, Luigi Cavallari figlio del fu Giovacchino [sic] Cavallari del quale dice mio zio e Antonio ed Angello [sic] fratelli, figli del fu Giuseppe Cavallari mio cugino della Parrocchia del Ponte di San Giovanni Battista.

Solo l'ultima parentela è chiara mentre, per le prime due c'è il dubbio se le parole cugino e zio si riferiscano al primo o al secondo dei nomi. Solo la lettura di altri atti notarili risalenti all'incirca a quell'epoca [21] ci permette di chiarire, almeno in parte, il quesito.

Si può infatti vedere che il mio antenato Giuseppe Cavallari era fratello di Luigi e che entrambi erano figli di Giovacchino Cavallari. Vi era anche una sorella che si chiamava Maria Maddalena e che aveva sposato Giovanni Battista Paparella. Don Antonio Cavallari era figlio di un fratello di Giovacchino che si chiamava Giuseppe anche lui.

Non si sapeva invece il nome del padre di Domenico, cugino di Don Antonio che apprendiamo dal Catasto Gregoriano e la questione era complicata dal fatto che, anche nell'altro ramo dei Cavallari, vi erano allora dei Domenico e degli Antonio. Se guardiamo i dati del Catasto Carafa che risalgono a 17 anni prima del testamento di Don Antonio Cavallari, troviamo a Francolino numerosi Cavallari. Dall'elenco possiamo togliere Francesco e Gaetano che sappiamo essere quelli detti Cavallaretti ed un certo Antonio, figlio di un altro Domenico Cavallari già defunto, che vive in centro a Francolino e che è maestro muratore e marangone.

Il fatto che Don Antonio Cavallari, figlio di Giuseppe, nel suo testamento, citi, definendoli suoi parenti, i discendenti di Carlo Antonio e di Giovacchino e non quelli di Giovanni Francesco fa pensare che Giovanni Francesco non fosse fratello di Carlo Antonio, Giovacchino e Giuseppe ma al massimo un loro cugino.

I terreni dei Cavallari tra Pontelagoscuro e Francolino nel Catasto Carafa

Tutti gli altri Cavallari hanno terreni vicini a Pontelagoscuro e contigui fra loro ed i loro nomi sono proprio quelli trovati nel testamento di Don Antonio e cioè Andrea, Domenico, Luigi, Giuseppe e Don Antonio stesso. Guardando la superficie delle proprietà vediamo che Andrea e Domenico hanno in tutto 236 stare (circa 25 ettari e mezzo), Don Antonio ne ha 181 e Giuseppe e Luigi 167.

Si può quindi pensare ad una proprietà divisa in tre parti, il che conferma l'ipotesi che, dei quattro proprietari dell'Isola Bianca, Carlo Antonio, Giovacchino e Giuseppe fossero fratelli e Giovanni Francesco al massimo un loro cugino.

Andrea e Domenico sarebbero quindi fra di loro fratelli e figli di uno zio di Don Antonio del quale apprendiamo il nome, Carlo Antonio dal Catasto Gregoriano. Di Giuseppe e Luigi abbiamo già detto che erano fratelli e figli di Giovacchino. I tre proprietari originali sarebbe quindi stati Carlo Antonio, Giovacchino ed il Giuseppe padre di Don Antonio.

Gli stessi nomi, però, si ripetevano spesso, ad esempio esiste un contratto di affitto, risalente al 1798 [22], con il quale Domenico Cavallari dà una casa in affitto ai fratelli Andrea e Luigi Cavallari di Francolino, figli del fu Giovanni ma non sembra che costoro appartengano a questo ramo di Cavallari e solo ulteriori ricerche potranno dirimere con certezza queste intricate parentele.

Il padre dei tre fratelli e quindi il nonno di Giuseppe si chiamava probabilmente Battista infatti un contratto del 14 luglio 1750, purtroppo scritto malissimo e poco leggibile [23], ci dice che Don Iovacchinus Cavallari di Francolino acquisisce dai Bentivoglio un piccolo terreno ad uso cortile con una casetta a Pontelagoscuro in luogo detto la Busa.

Il patronimico di Giovacchino è abbreviato ed inizia con B seguito da una lettera che sembra essere una h o una l, ci sono poi una i ed una lettera che assomiglia ad una epsilon. Potrebbe quindi trattarsi di Btis che starebbe per Battista.

Dal Catasto Carafa del 1779 si apprende che, a Pontelagoscuro, Giuseppe possedeva due case adiacenti poste di fronte al tratta terminale del Canale Panfilio in Strada della Gatta che, nel Catasto, sono indicate alle particelle 84 e 85 del foglio I della Villa di Ponte S. Giambattista.

Sempre nel Catasto Carafa troviamo, a Bergantino, cinque Cavallari proprietari di terreni vicini alla riva del Po e vicini tra loro. Quattro di questi nomi (Giuseppe, Antonio Maria, Nicola e Pietro) sono gli stessi dei Cavallari allora viventi a Pontelagoscuro. Consultando, però, l'Archivio Parrocchiale di Bergantino, che è disponibile in Internet [24], si vede che, per quanto riguarda Giuseppe ed Antonio Maria, si tratta di un caso in quanto costoro sono Giuseppe (1756 - 1830), figlio di Pietro Antonio Cavallari (1717 - 1762) ed Antonio Maria (1731 - 1792), figlio di Eugenio Cavallari (1705 - 1763), tutti di Bergantino.

Infine c'è un Giuseppe Cavallari a Gaiba proprietario di un campo di poco più di un ettaro. Gaiba è sempre sul Po e più vicina a Pontelagoscuro di Bergantino ma non c'è nessun altro dato che ci permetta di fare ipotesi su chi sia questo Cavallari.

Tra i vari documenti notarili che ho consultato, tra quelli del notaio Contughi Scannabecchi Agricola, ce n'è uno interessantissimo che risale al 27 giugno 1781 e con il quale Don Antonio Cavallari fu Giuseppe, sacerdote a Ferrara, e Luigi e Giuseppe Cavallari, fratelli, figli del fu Giovacchino e cugini di Don Antonio vendono un mulino sul Po di loro proprietà ad Alfonso Fioravanti.

La cosa curiosa è che Alfonso Fioravanti possedeva già un mulino che però, pochi giorni prima di acquistare l'altro, vende per una somma (673 scudi) alquanto maggiore di quella che poi paga per il successivo acquisto (436 scudi). Probabilmente Alfonso Fioravanti fa ciò per ricavare così una disponibilità di denaro. E' probabile che il mulino dei Cavallari fosse di minor valore perché più vetusto.

Ad entrambi gli atti è allegata la stima del valore del mulino fatta da un calafato elencando tutte le parti che componevano il mulino e valutandole una per una. Quello dei Cavallari viene valutato da Giovanni Ranzani, galafaso [sic], che però non sa scrivere ed appone quindi una croce.

Gran parte del valore del mulino era dato dai due scafi che gli permettevano di galleggiare che erano di misure diseguali e che si chiamavano sandone e sandoncello (o anche sandon grande e sandon piccolo). In quello che viene venduto da Fioravanti i due scafi vengono stimati ben 275 scudi mentre in quello dei Cavallari sono stimati solo 120 scudi per cui si vede che la maggior parte della differenza di valore dei due mulini era data proprio dagli scafi, il che conferma l'ipotesi che il minor valore del mulino dei Cavallari fosse dato dalla sua maggiore anzianità.

Giuseppe Cavallari non è presente all'atto ma agisce per delega e così il biglietto di delega ci restituisce la firma di Giuseppe. Il fatto che non fosse presente ci fa supporre che vivesse già a Pontelagoscuro.

Antonio (Maria) Cavallari

Antonio (Maria) è il padre di Elisabetta. Nasce intorno al 1755. Come già detto sposa Eurosia Zanchetti di Vincenzo ed ha otto figli (due maschi e sei femmine) fra il 1780 ed il 1797. Della famiglie Zanchetti e della loro possibile provenienza parlo più diffusamente in un altra pagina [>>]

Nel libro delle Cresime troviamo anche quella di Eurosia che è avvenuta nel 1774 quando Eurosia aveva 19 anni (è quindi nata nel 1755) ed apprendiamo il nome della sua mamma che era Rosa Mastellari. Questa è l'unica citazione del cognome Mastellari che ho trovato finora nell'Archivio Parrocchiale di Pontelagoscuro e ciò mi fa pensare che Rosa Mastellari fosse di un altro paese. Delle famiglie Mastellari parlo più diffusamente in un altra pagina [>>]

All'Archivio di Stato di Ferrara si può leggere il contratto di nozze fra Antonio ed Eurosia che viene registrato dal notaio il 13 gennaio 1780 ma che risale al 12 ottobre 1779. Dal documento apprendiamo che allora Giuseppe, padre di Antonio, era ancora vivo (e sul documento c'è la sua firma) mentre invece Vincenzo Zanchetti, padre di Eurosia, era già morto per cui la dote viene data da Luca e Domenico Zanchetti, fratelli di Eurosia.

Testimoni all'atto sono Mariano Amadori di Bellino ed Isidoro Forlani di Girolamo, entrambi di Pontelagoscuro. E' curioso che, moltissimi anni dopo, un discendente di Antonio ed Eurosia (mio bisnonno Antonio Cavallari) sposerà una discendente di Isidoro Forlani (Adele Bertaglia).
La dote consiste in un corredo del valore di 167 scudi e 64 baiocchi consistente in vestiti, lenzuola, qualche gioiello e qualche mobile. L'oggetto di maggior valore è un abito valutato ben 27 scudi quando, per fare un esempio, i gioielli d'oro valgono 4 o 5 scudi l'uno ed una camicia uno scudo.

Nel testamento di Don Antonio Cavallari, cugino di suo padre, che fu scritto di suo pugno il 6 settembre 1796 e registrato dal notaio Carlo Contughi Scannabecchi nel luglio del 1797 dopo la morte di Don Antonio avvenuta il 19 dicembre 1796, è citato come erede e riceve un quarto delle proprietà di Don Antonio che non erano piccole. Dovrebbe quindi aver ricevuto quasi cinque ettari di terra situati fra Pontelagoscuro e Francolino.

Antonio non è mai citato nelle Cronache del Dolcetti ma probabilmente a quell'epoca è ancora vivo perché Antonio Cavallari di Nicolò è l'unica persona, fra quelle citate, della quale sia indicato il patronimico, ciò significa che allora a Pontelagoscuro esisteva un altro Antonio Cavallari ed il patronimico era necessario per distinguerli (il secondo nome Maria era usato raramente).

Angelo Cavallari

Angelo Cavallari è il fratello minore di Antonio (Maria) e quindi lo zio di Elisabetta. Dato che il suo primo figlio nasce nel 1797 sembrerebbe essere molto più giovane di suo fratello Antonio ma invece, come si apprende dal libro delle Cresime, è nato nel 1762 ed ha quindi avuto il primo figlio a 35 anni.

Nel testamento di Don Antonio Cavallari, cugino di suo padre, che fu scritto di suo pugno il 6 settembre 1796 e registrato dal notaio Carlo Contughi Scannabecchi nel luglio del 1797 dopo la morte di Don Antonio avvenuta il 19 dicembre 1796, è citato come erede e riceve un quarto delle proprietà di Don Antonio che non erano piccole. Dovrebbe quindi aver ricevuto quasi cinque ettari di terra situati fra Pontelagoscuro e Francolino.

Sposa Luigia Faccini ed ha sette figli: Maria Teresa (1797), Giovanni (1799), Antonio Maria (1802), Giovanni Battista (1804), Giovanni Battista (1807), Francesco Leopoldo (1809) e Maria Angela (1813).
Faccini non è uno dei cognomi di Pontelagoscuro ma, dal padrino alla Cresima di Francesco che si chiamava Antonio Faccini ed era della Parrocchia di San Gregorio a Ferrara, possiamo supporre che anche Luigia provenisse da Ferrara.

Dal censimento del 1853 parrebbe esistere anche un'ottava figlia: Beatrice nata nel 1808 della quale però non ho trovato traccia nel libro dei battesimi. Però il censimento dice che Beatrice proveniva da Francolino, che suo padre Angelo era morto e che suo marito faceva il facchino giornaliero ed era originario di Gaiba mentre invece per Francesco Cavallari dice di Angelo facendo pensare che si tratti di due persone diverse.
Dal libro delle Cresime si vede che costui è probabilmente l'Angelo Cavallari, diverso dal nostro, che sposa Lucia Bigoni ed ha due figli Stefano e Giovanni, nati, rispettivamente nel 1797 e del 1804, in un'altra parrocchia dato che di loro non c'è traccia nel libro dei battesimi.

Anche Angelo Cavallari è citato dal Dolcetti quando, nel marzo del 1801, a diciotto mercanti di Pontelagoscuro viene imposta una tassa di guerra ed Angelo deve pagare 70 scudi.

Troviamo il nome di Angelo Cavallari anche nel Catasto Carafa ma non fra quello dei proprietari bensì fra quello dei confinanti con l'enorme tenuta Parco, già Bentivoglio d'Aragona.

Le carte relative a questa tenuta sono più recenti (ma non so con certezza di quanto) del resto del Catasto e quindi non si riesce a capire quale sia la proprietà di Angelo ma si dovrebbe trattare di una delle case costruite successivamente al 1779 e che compaiono nella carta disegnata dal Dolcetti nel 1797 ma non in quelle del Catasto.

Dal Catasto Gregoriano [25] apprendiamo che Angelo Cavallari abita in una casa di sua proprietà proprio di fronte al termine del Cavo ed ha anche due case in vicolo del Pentimento che ha affittato. Possiede anche svariati terreni a Francolino ma, dato che la mappa che ho potuto consultare non comprende la zona tra Pontelagoscuro e Francolino, non sono in grado di dire se si tratti degli stessi un tempo di suo padre Giuseppe anche se la cosa è molto probabile.

Angelo Cavallari muore tra il 1854 ed il 1856.

I discendenti di Antonio (Maria) Cavallari

Oltre Elisabetta, l'unico altro figlio di Antonio (Maria) Cavallari di cui ho ulteriori notizie è Luigi Gioacchino, nato nel 1789 e battezzato il 19 giugno.
Luigi Gioacchino Cavallari sposa, circa nel 1815, Barbara, figlia di Giuseppe Solimani di Giovanni. Conosco anche il nome di due sorelle di Barbara (Rosa e Marianna) e di uno zio (Luigi). Della famiglia Solimani parlo più diffusamente nella pagina dedicata alle famiglie di Pontelagoscuro [
>>]

Luigi e Barbara hanno due figli: Giuseppe Antonio nato nel 1816 e Maria Teresa nata nel 1818. Barbara muore e dopo qualche anno Luigi si risposa con Teresa Gavietti di Gaetano da cui ha tre figli: Giuseppe Gaetano nato nel 1823, Marianna nata nel 1825 e Giuseppe nato nel 1827.

Dal censimento del 1853 so che a quella data Luigi Gioacchino è morto e che suo figlio Giuseppe è agente di commercio ed ha sposato Palmira, figlia di Giovanni Brina. A quella data la coppia ha due figli: Teresa nata nel 1851 ed Olivo nato nel 1853.

In effetti dalla Gazzetta Privilegiata di Bologna si apprende che Luigi, che abitava in via Panaro 181, è morto a Pontelagoscuro il 2 dicembre 1841 senza lasciare un testamento per cui si rende necessaria la redazione di un inventario ereditario a favore del suo unico figlio Giuseppe [26].

Dei tre figli di Luigi di nome Giuseppe (Giuseppe Antonio, Giuseppe Gaetano e Giuseppe) ne è quindi sopravvissuto solo uno. Considerato che nel 1853 ha 26 anni, si tratta del Giuseppe più giovane, quello nato nel 1827 che quindi, al momento della morte del padre, era minorenne avendo solo 14 anni.

Dallo Stato delle Anime del 1858 [27] apprendiamo che Giuseppe è ora impiegato in Comune, che suo suocero Giovanni è morto e che ora vive con loro sua suocera, Luigia Fagioli fu Giuseppe. Olivo Cavallari non compare più e quindi, molto probabilmente, è morto.

I discendenti di Angelo Cavallari

Dei figli di Angelo Cavallari quelli dei quali ho ulteriori notizie sono Antonio Maria e Francesco Leopoldo, ho anche notizie di Beatrice che però penso non fosse figlia di questo Angelo Cavallari.

Antonio Maria sposa Marianna, figlia di Luigi Zanetti ed ha due figli: Luigi Achille, nato nel 1823 e Teresa Maria, nata nel 1825.

Francesco Leopoldo, che è Speditore, sposa Benvenuta, figlia di Remigio Guarnieri (nata nel 1815) ed ha quattro figli: Luigia nata nel 1846, Gaetano nato nel 1850, Francesca nata nel 1852 e Vittorio nato nel 1859.

Nello Stato delle Anime del 1858 compare anche una ulteriore figlia Alice che ha allora due anni (è quindi nata nel 1856) e che forse è morta da piccola. Si apprende anche che Remigio Guarnieri è morto.

Beatrice sposa Francesco Ranzani, nato nel 1798 e figlio di Paolo Ranzani ed ha una figlia Carlotta nata nel 1832.

Il figlio di Francesco, Vittorio, studia ragioneria e fonda, assieme a Giuseppe Buozzi ed Achille Astolfi, la Società Operaia di Pontelagoscuro che fu premiata, per il suo speciale ordinamento, al primo concorso di Torino del 1890.
Sempre nel 1890, spinto da un amico, si reca a Genova e si imbarca sul piroscafo Duca di Genova (nei documenti d'imbarco è definito possidente) e giunge in Argentina il 28 di luglio.

Si stabilisce poi in una località che si chiama 9 De Julio e che si trova nei pressi di Buenos Aires. Qui, nel 1893, fonda una scuola che esiste tuttora e che si chiama Collegio Cavallari.
Sposa Amelia Durán, anch'essa educatrice, ed ha un figlio, Hector, che diventa avvocato, professore e console dell'Argentina presso Stati Uniti, Giappone e Belgio. I suoi discendenti vivono tuttora in Argentina.


[1] - Liber Baptismorum 1764-1801 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[2] - Liber Confirmatorum 1718-1811 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[3] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Notarile - Notaio Contughi Scannabecchi Carlo - M. 1685, p. 2 (1797 - 1804 Testamenti).   <<

[4] - Liber Baptismorum 1801-1826 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[5] - Archivio Storico Comunale di Ferrara - Archivi aggregati del Comune - Delegazioni del Forese - Busta 57 (Pontelagoscuro).   <<

[6] - Stato delle Anime - 1858 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[7] - Catasto Carafa - compilato nel 1779 per la tassazione dei terreni dei tre comprensori del Polesine di Ferrara, di San Giorgio e della Transpadana Veneta - è conservato presso i Consorzi di Bonifica del I e II Circondario - nel 2005 è stato digitalizzato su DVD-ROM.   <<

[8] - Giovanni Stegani - Cenni storici di Francolino - S. A. Industrie Grafiche - Ferrara 1936 - (ristampa anastatica a cura della Pro Loco di Francolino - Litografia Tosi - Ferrara, 2003).   <<

[9] - a cura di Evelina Dezza e Daniele Donà - Storie d'acqua dolce: Isola Bianca - DVD - Ferrara, 2009.   <<

[10] - Liber Matrimoniorum 1648-1665 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[11] - Archivio di Stato di Roma - Fondo della presidenza del censo - Catasto Gregoriano - Ferrara, brogliardi di Francolino. (consultabile anche tramite Internet nell'ambito del Progetto Imago).   <<

[12] - Archivio di Stato di Ferrara - Cessato Catasto Terreni - Mappe - Francolino.   <<

[13] - Un froldo indica un argine lambito direttamente dalla corrente del fiume mentre una giara dice che fra l'argine ed il fiume è interposta una zona di depositi sabbiosi.   <<

[14] - Bartolomeo Gnoli - Carta del ferrarese - 1658.   <<

[15] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Notarile - Notaio Contughi Scannabecchi Agricola - M. 1609, p. 1 (1764 - 1778).   <<

[16] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Notarile - Notaio Contughi Pietro - M. 1326, p. 1.   <<

[17] - Liber Confirmatorum 1631 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[18] - Archivio Storico Comunale di Ferrara - Archivio antico - Estimi e terratici - Busta 5 (1623-1629).   <<

[19] - Archivio Storico Comunale di Ferrara - Archivio antico - Estimi e terratici - Busta 8 (1653).   <<

[20] - Antonio Dolcetti - Le cronache di Pontelagoscuro a cura di Roberto Balzani - Edizioni Analisi srl, Bologna 1993.   <<

[21] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Notarile - Notaio Contughi Scannabecchi Agricola - M. 1609, p. 2 (1779 - 1796).   <<

[22] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Notarile - Notaio Contughi Scannabecchi Carlo - M. 1685, p. 1 (1796 - 1804).   <<

[23] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Bentivoglio - Stato Patrimoniale - Libro 231, 19.   <<

[24] - Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giorgio Martire a Bergantino, un tempo consultabile sul sito Family Search.   <<

[25] - Archivio di Stato di Roma - Fondo della presidenza del censo - Catasto Gregoriano - Ferrara, mappa e brogliardi di Pontelagoscuro. (consultabile anche tramite Internet nell'ambito del Progetto Imago.   <<

[26] - Gazzetta Privilegiata di Bologna - mercoledì 9 febbraio 1842 - n.17.   <<

[27] - Stato delle Anime - 1858 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<


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