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Giovanni Francesco Cavallari


Il primo degli antenati diretti

Giovanni Francesco Cavallari è il più antico fra i Cavallari sicuramente miei antenati di cui ho trovato il nome nell'archivio parrocchiale di Pontelagoscuro. E' citato molte volte nel libro dei battesimi della Chiesa di San Giovanni Battista di Pontelagoscuro [1] negli atti di battesimo di venti suoi nipoti nati fra il 1766 ed il 1785.

Questi atti non ci tramandano nulla di più del suo nome che compare come patronimico dei due diversi padri di questi bambini. Possiamo così dire che ha avuto almeno due figli, Pietro e Nicolò ed una figlia, Chiara, che compare come madrina in un atto di battesimo del 1770.
Inoltre considerato che su Pietro e Nicolò Cavallari sappiamo qualcosa di più e cioè che entrambi erano commercianti benestanti [2] ed istruiti [3], possiamo dedurre che anche Giovanni Francesco fosse benestante ed istruito.

Considerato che suo figlio Pietro ha una figlia nel 1766 e forse altri prima e che a suo figlio Nicolò nasce il primo figlio nel 1767, possiamo stimare che sia nato intorno al 1710 o forse prima. Non avevo idea di quando fosse morto, l'unica labile traccia era che i suoi figli, benché abbiano a loro volta numerosi figli, non mettono a nessuno di essi il nome Giovanni Francesco se non ad un bambino nato nel 1775. Si poteva quindi pensare che fosse morto in quell'anno.

C'è anche da segnalare che, sempre nel libro dei battesimi, è segnato, il 13 agosto 1771, il battesimo di Maria Anna figlia di Giovanni Cavallari ed Anna. Mancano sia il nome del padre dello sposo e della sposa, sia il cognome della sposa.
Nel libro delle Cresime [4] troviamo, nel 1774, tre bambini figli di Giovanni Cavallari ed Anna Agujari: Elisabetta, nata nel 1760, Maria Teresa, nata nel 1762 e Giorgio, nato nel 1764.

Sembrava alquanto improbabile che potesse trattarsi di Giovanni Francesco Cavallari (ed infatti non lo è) anche se non sarebbe stato matematicamente impossibile in quanto nel 1771 aveva una sessantina d'anni o forse meno. In ogni caso Anna sarebbe stata una seconda moglie, molto più giovane di lui e non certo, per ragioni anagrafiche, la madre di Pietro e Nicolò Cavallari.

Sarebbe però interessante sapere se questo Giovanni Cavallari fosse imparentato col nostro Giovanni Francesco o no. Tra i padrini e le madrine dei figli di Giovanni troviamo una Braghini e Leopoldo Agujari di Ferrara. Leopoldo (probabilmente padre di Anna) era una persona facoltosa di Ferrara nota per aver adottato una trovatella diventata poi una famosa cantante lirica ammirata anche da Mozart giovanetto [5].
Ciò ci fa pensare che anche Giovanni fosse benestante come lo era anche Giovanni Francesco e che quindi i due fossero parenti.

Nel Catasto Carafa del 1779 [6] Giovanni Francesco Cavallari non compare né tra i proprietari di Pontelagoscuro, né fra quelli di Francolino il che conferma l'ipotesi che, a quella data, fosse già defunto, però compaiono molti Cavallari proprietari di terreni vicini alle sponde del Po. A Bergantino troviamo molti nomi che sono gli stessi dei Cavallari allora viventi a Pontelagoscuro (Giuseppe, Antonio Maria, Nicola e Pietro).

Ovviamente può essere un caso però la presenza di una proprietà divisa in due ed intestata a Pietro e a Nicola Cavallari fa pensare a due fratelli che abbiano diviso l'eredità paterna. Potrebbe quindi trattarsi di una proprietà che Giovanni Francesco aveva di là dal Po.

Consultando, però, l'Archivio Parrocchiale di Bergantino, che era disponibile in Internet [7], si vede che, per quanto riguarda Giuseppe ed Antonio Maria, si tratta di un caso in quanto costoro sono Giuseppe (1756-1830), figlio di Pietro Antonio Cavallari (1717-1762) ed Antonio Maria (1731-1792), figlio di Eugenio Cavallari (1705-1763), tutti di Bergantino, mentre invece per Pietro e a Nicola Cavallari i dubbi rimangono.

Esistono infatti un Nicola Cavallari (1741-1821) ed un Pietro Augustino Cavallari (1720-1795) che vivevano allora a Bergantino che però non sono né fratelli, né cugini e non sembrano nemmeno stretti parenti, inoltre all'epoca della stesura il padre di Nicola, Leopoldo Cavallari (1707-1783), era ancora vivo e quindi Nicola non poteva aver già ereditato.

Giovanni Francesco Cavallari compare anche in alcuni atti notarili nel patronimico dei figli. In particolare un atto del 27 maggio 1766, che riguarda suo figlio Pietro, ci mostra che, a quella data, Giovanni Francesco era già defunto in quanto di suo figlio si dice fu Giovanni Francesco [8].

Papa Pio VII, nel 1816, decise di far realizzare un catasto particellare di tutto lo Stato Pontificio. Tale catasto fu completato da Papa Gregorio XVI nel 1835 (ma la raccolta dei dati fu terminata nel 1821) per cui venne chiamato Catasto Gregoriano. In questo Catasto i nomi dei proprietari sono accompagnati dal patronimico per cui vi troviamo citato varie volte Giovanni Francesco Cavallari benché fosse già defunto da molti anni [9].

Nel Catasto Gregoriano Giovanni Francesco Cavallari compare varie volte nel patronimico dei suoi figli Pietro e Nicolò talvolta indicato corettamente come fu Giovanni Francesco e talvolta solo come fu Francesco ma quella veramente interessante è una proprietà indivisa di Nicolò e Pietro fu Francesco, Andrea e Domenico fu Carlo Antonio, Angelo fu Giuseppe, Luigi fu Giovacchino.

Si tratta della particella 365 dei brogliardi di Francolino che riguarda un'isola boscata con fonte posta alla Giara Cavallari. Si tratta senza dubbio dell'Isola Bianca sul Po che, in effetti, una antica tradizione familiare diceva che fosse stata anticamente dei Cavallari.
In realtà il Catasto cita un contratto di livello e dice i proprietari erano Giovanni Battista ed Antonio Massari ma, a quell'epoca, il livellaro aveva tutti i diritti del proprietario tranne alienare il bene.

Purtroppo la mappa che avevo potuto esaminare non arrivava fino all'Isola Bianca e non mostrava a cosa corrispondesse la particella 365 ma sul fatto che si trattasse dell'Isola Bianca c'erano pochi dubbi, non solo per l'antica tradizione familiare, ma anche perché in un DVD realizzato dalla LIPU sull'isola Bianca, benché non si faccia il nome degli antichi proprietari, vengono mostrati alcuni vecchi documenti ed in uno di questi si legge la nobile casa Massari [10].
Successivamente, consultando le mappe della copia del Catasto Gregoriano presente presso l'Archivio di Stato di Ferrara [11], ho avuto la conferma che la particella 365 corrisponde effettivamente all'Isola Bianca sul Po.

E' molto interessante anche l'indicazione Giara Cavallari per un luogo che, per più di un secolo, era stato chiamato Froldo Cavallari [12]. Il cambio di denominazione dimostra che il ramo del Po fra l'Isola Bianca e la sponda ferrarese aveva allora cominciato ad interrirsi, cosa che è continuata fino ai giorni nostri e continua tuttora.

Inoltre una proprietà indivisa fra così tanti nomi fa pensare che si tratti di parenti che hanno ereditato da un unico antenato. Sappiamo che il Giuseppe padre di Angelo Cavallari era figlio di Giovacchino e che Giovacchino aveva anche un fratello che si chiamava Giuseppe che qui non compare in quanto, a quell'epoca, erano già defunti sia lui, sia suo figlio Don Antonio Cavallari.

Tutto ciò ci permette di supporre che Giovanni Francesco avesse tre fratelli: Carlo Antonio, Giovacchino e Giuseppe (potrebbe però anche trattarsi di cugini) e che quindi i rami dei Cavallari di Pontelagoscuro che ho chiamato Ramo A (discendenti di Giovanni Francesco) e Ramo B (discendenti di Giuseppe di Giovacchino) siano collegati e derivino entrambi da un antenato comune che viveva sui terreni siti all'altezza dell'Isola Bianca e dipendenti dalla Parrocchia di Francolino.

Un contratto del 14 luglio 1750, purtroppo scritto malissimo e poco leggibile [13], ci permette di ipotizzare che questo antenato comune si chiamasse Battista. Con questo contratto Don Iovacchinus Cavallari di Francolino acquisisce dai Bentivoglio un piccolo terreno ad uso cortile con una casetta a Pontelagoscuro in luogo detto la Busa.

Il patronimico di Giovacchino è abbreviato ed inizia con B seguito da una lettera che sembra essere una h o una l, ci sono poi una i ed una lettera che assomiglia ad una epsilon. Potrebbe trattarsi di Btis che starebbe per Battista.

Però il fatto che Don Antonio Cavallari, figlio di Giuseppe, nel suo testamento [14], citi, definendoli suoi parenti, i discendenti di Carlo Antonio e di Giovacchino e non quelli di Giovanni Francesco fa pensare che Giovanni Francesco non fosse fratello di Carlo Antonio, Giovacchino e Giuseppe ma al massimo un loro cugino, in questo caso Battista sarebbe zio e non padre di Giovanni Francesco.

E' molto interessante un rogito del notaio Pietro Contughi, risalente al 1765 [15], dove Antonio Cavallari fu Domenico e Francesco Cavallari fu Fulgenzio, cugino di Antonio abitanti a Francolino danno a Maurelio Collevatti fu Carlo un corpo di terreno a Baura comprato da Domenico Cavallari il 19 maggio 1725. Non si può sapere se questo Francesco Cavallari sia Giovanni Francesco ma il fatto che possedesse un terreno a Baura è molto interessante perché Nicolò Cavallari, figlio di Giovanni Francesco, poco prima aveva sposato Teresa Perughi, figlia di un possidente di Baura.

E' molto probabile che Giovanni Francesco sia nato e vissuto sui terreni dei Cavallari, posti all'altezza dell'Isola Bianca, che, anche se vicini a Pontelagoscuro, dipendevano dalla Parrocchia di Francolino e che quindi ulteriori dati su di lui debbano essere cercati negli archivi parrocchiali di Francolino.
Del resto sua figlia Chiara, nel 1770, risulta essere della Parrocchia di Francolino ed anche suo figlio Nicolò, nel 1765, risultava ancora essere parrocchiano di Francolino.


[1] - Liber Baptismorum 1764-1801 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[2] - Antonio Dolcetti - Le cronache di Pontelagoscuro a cura di Roberto Balzani - Edizioni Analisi srl, Bologna 1993.   <<

[3] - Memorie per un piano di Regolamento del Porto del Ponte Lag'Oscuro - Biblioteca Comunale Ariostea (Manoscritti Classe I N. 421/2) - pubblicato in Il Lago-Scuro Ponte per la Città a cura di Marica Peron e Giacomo Savioli - Ferrara 1987.   <<

[4] - Liber Confirmatorum 1718-1811 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[5] - Gaspare Nello Vetro - Lucrezia Agujari: la Bastardella - Edizioni Zara - Parma, 1993.   <<

[6] - Catasto Carafa - compilato nel 1779 per la tassazione dei terreni dei tre comprensori del Polesine di Ferrara, di San Giorgio e della Transpadana Veneta - è conservato presso i Consorzi di Bonifica del I e II Circondario - nel 2005 è stato digitalizzato su DVD-ROM.   <<

[7] - Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giorgio Martire a Bergantino, un tempo consultabile sul sito Family Search.   <<

[8] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Notarile - Notaio Contughi Scannabecchi Agricola - M. 1609, p. 1 (1764 - 1778), n. 32.   <<

[9] - Archivio di Stato di Roma - Fondo della presidenza del censo - Catasto Gregoriano - Ferrara, brogliardi di Francolino. (consultabile anche tramite Internet nell'ambito del Progetto Imago.   <<

[10] - a cura di Evelina Dezza e Daniele Donà - Storie d'acqua dolce: Isola Bianca - DVD - Ferrara, 2009.   <<

[11] - Archivio di Stato di Ferrara - Cessato Catasto Terreni - Mappe - Francolino.   <<

[12] - Un froldo indica un argine lambito direttamente dalla corrente del fiume mentre una giara dice che fra l'argine ed il fiume è interposta una zona di depositi sabbiosi.   <<

[13] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Bentivoglio - Stato Patrimoniale - Libro 231, 19.   <<

[14] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Notarile - Notaio Contughi Scannabecchi Carlo - M. 1685, p. 2 (1797 - 1804 Testamenti).   <<

[15] - Archivio di Stato di Ferrara - Archivio Notarile - Notaio Contughi Pietro - M. 1326, p. 1.   <<


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