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La storia delle ricerche sui Cavallari


La raccolta della tradizione orale

In questa pagina racconto la storia di come le ricerche sui Cavallari siano state effettuate nel tempo, non tralasciando quelli che si sono rivelati vicoli ciechi o ipotesi sbagliate.
Chi sia interessato solo a conoscere il risultato delle mie ricerche può passare direttamente a quest'altra pagina
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>>].

Le prime scarne notizie sui Cavallari sono state raccolte da racconti fattimi da mio padre e dalla Ziada (Zia Ada va scritto Ziada per mia personale ed antica tradizione) che ovviamente conoscevano bene i nomi dei loro nonni, che erano entrambi di Pontelagoscuro, ma su cui avevano poche altre informazioni.

Sapevano che la loro nonna, Adele Bertaglia, era figlia unica di un farmacista e che il nonno, Antonio Cavallari, era spedizioniere ed aveva una ditta che trattava Carbone e Coloniali (passata poi a mio nonno) e cioè in pratica si occupava di commercio tramite navigazione sul Po. Antonio aveva chiamato tutti i figli e le figlie Gaetano, come primo o secondo nome, perché la ragione sociale della ditta riportava i nomi Antonio e Gaetano e quindi avrebbe continuato ad andar bene qualunque dei figli avesse seguito le sue orme.

Antonio Cavallari e Adele Bertaglia - 1878/79Di loro due rimane una foto e la zia si ricordava che la nonna raccontava che quando era stata scattata la foto (che dovrebbe essere della fine del 1878 o dell'inizio del 1879) il nonno aveva un po' troppo festeggiato e quindi appare un po' assonnato e lei era incinta del povero Gaetano.

Nella foto sopra e sotto il nonno sono state apposte delle crocette, questo fa pensare che questa foto fosse stata usata per ricavare l'immagine da mettere sopra alla tomba. Erano sepolti a Pontelagoscuro ma il cimitero è andato distrutto sotto i bombardamenti. Sembra che siano state raccolte le ossa (notizia avuta da Luigi Dolcetti) e messe nella tomba dove c'è anche lo zio Gigetto nel nuovo cimitero di Pontelagoscuro ma sulla tomba non appare nessuna scritta relativa a loro.

Papà raccontava anche che i Cavallari erano buoni mangiatori (e dalla foto si vede) e che quando nelle festività si incontravano tutti a tavola davanti ad un buon piatto di cappelletti non si vedevano l'un l'altro tanti erano i cappelletti nelle scodelle.
In effetti in famiglia tuttora si scherza dicendo che il motto dei Cavallari era Crepa panza piutost che roba avanza.

Le informazioni erano comunque scarse, mancava il nome dei genitori di entrambi anche se appariva probabile, da quanto detto sopra, che il padre di Antonio si chiamasse Gaetano. Inoltre non si sapeva se Antonio fosse figlio unico o no. Secondo quanto mi diceva mio padre a Pontelagoscuro ci sarebbe state allora due famiglie Cavallari, originarie del paese, ma non imparentate fra di loro, una quella dei miei antenati e l'altra di un certo Federico Cavallari.

I miei antenati sarebbe stati abbastanza bene dal punto di vista economico ed avrebbe posseduto nel tempo varie terre intorno a Pontelagoscuro e per un certo periodo anche l'isola Bianca nel Po.

C'erano però anche altre informazioni, più voci che dati certi. Una volta in treno uno che si chiamava Cavallari aveva raccontato che nel Ferrarese il cognome Cavallari aveva avuto origine dalla navigazione lungo il Po (di Primaro prima, di Volano poi e per ultimo il Po propriamente detto) effettuata tramite barconi trainati da cavalli e questo spiegava come i nuclei di Cavallari fossero nelle zone di Ferrara (Pontelagoscuro), Portomaggiore e Comacchio. In pratica le varie stazioni di base dove stavano i cavalli avrebbero dato lo stesso cognome a famiglie diverse in zone diverse. In effetti guardando l'elenco del telefono, per quello che può valere ora, si vede una prevalenza di Cavallari in queste zone.

Molto più importanti sarebbero stati i dati raccolti dallo zio Beppino (fratello di mio nonno) che prima della II guerra mondiale, aveva fatto o fatto fare delle ricerche sui Cavallari, avendo a disposizione molti più documenti di quelli che si possono consultare oggi tenendo conto che il paese di Pontelagoscuro è andato pressoché distrutto dai bombardamenti. Però queste ricerche sono andate perdute e nessuno si ricordava di cosa avesse trovato.

Mio padre aveva qualche vago ricordo di ciò che gli aveva detto lo zio Beppino e cioè che il più vecchio antenato trovato aveva un nome simile ad Amedeo (ma che non era Amedeo), che non faceva un lavoro che riguardava i cavalli (forse era macellaio ma non ne era sicuro) e che i Cavallari non erano sempre stati a Pontelagoscuro ma provenivano da Ancona. La provenienza da Ancona mi lasciava perplesso ma mio padre diceva che in banca aveva conosciuto una signora di Ancona che si chiamava proprio Cavallari.

Un'ulteriore notizia mi giungeva da mio cugino Giorgio che mi raccontava (probabilmente l'aveva sentito da suo padre che a sua volta poteva averlo sentito dallo zio Beppino) come ci fosse la voce che i Cavallari fossero stati di idee moderne e liberali e che avessero avuto a che fare anche con la Repubblica Cispadana e forse uno di loro ne era anche stato eletto delegato.

La ricerca presso l'Archivio Parrocchiale

Avendo questo scarno e vago insieme di notizie la prima mossa è stata quella di andare a trovare a Bondeno Elsa Lambertini, cugina di mio padre e nuora del defunto zio Beppino per scoprire se aveva qualche notizia in più.
Purtroppo non è stata in grado di illuminarci sulla fine che hanno fatto le ricerche dello zio Beppino (o anche se e da chi le avesse fatte fare) ma ci ha permesso di ottenere comunque alcune utili informazioni in più, consultando il contratto delle nozze avvenute fra Antonio Cavallari ed Adele Bertaglia.

Dopo la data (30 Maggio 1863) c'era il nome del padre di Adele ed anche del di lui padre cioè Pietro di Vincenzo, c'era inoltre il nome del padre di Antonio Firma di Antonio Cavallari - 1863che in effetti si chiamava Gaetano ed anche l'indicazione che all'epoca era vivente (di Pietro Bertaglia non viene specificato alcunché). Oltre a queste informazioni il contratto dà un'idea dello stato economico della coppia che sembra molto buono e ci restituisce anche la firma autografa di Antonio.

Con queste poche ma preziose informazioni in più ho iniziato, nel 1974, la ricerca di ulteriori dati. All'epoca in questione non esisteva una anagrafe come ora e l'unica fonte di dati anagrafici erano le parrocchie che, dopo il Concilio di Trento, erano tutte state obbligate a tenere i registri dei battesimi, dei matrimoni e delle morti e che ogni tanto aggiornavano un registro molto interessante, detto lo Stato delle Anime, con l'elenco di tutte le famiglie, i loro componenti, la loro età ed il mestiere del capofamiglia.

Mi sono dapprima rivolto al Vescovado per sapere se avessero copia di tali registri ma così non è e sono conservati, ammesso che non siano andati distrutti, solo presso ogni parrocchia.

Mi sono quindi rivolto alla parrocchia di Pontelagoscuro dove sono andato dapprima con mia mamma e mio papà ed abbiamo subito saputo che durante l'ultima guerra mondiale, sotto i bombardamenti, i registri parrocchiali sono andati in gran parte perduti, specialmente per quello che riguarda i documenti più antichi.

Dapprima il parroco, presi i pochi rimasti, li ha sfogliati assieme a noi ma ben presto ci ha lasciati soli a consultarli. Fin dall'inizio saltava fuori qualcosa di curioso e cioè il battesimo, avvenuto venerdì 4 Aprile 1879, di Maria Luisa Gaetana Antonietta Cavallari, figlia di Antonio Cavallari ed Adele Bertaglia che essendo figlia dei miei bisnonni è quindi zia di mio padre. Ebbene, mio padre non aveva mai sentito parlare di questa zia, evidentemente morta giovanissima.

Questo dimostra come una volta non si desse molta importanza ai bimbi morti piccolissimi e quindi appoggiandosi ai registri dei battesimi, è facile trovare magari dieci figli ma di questi in realtà solo tre o quattro sono arrivati ad una età adulta ed hanno lasciato delle altre tracce.

Nel registro dei matrimoni troviamo anche quello di Antonio Cavallari ed Adele Bertaglia, avvenuto l'1 Giugno 1863. Testimoni alle nozze Ponziano Cavallari di Francesco ed Alessandro Munari. Purtroppo però per quanto riguarda i registri più antichi ci sono enormi buchi, infatti esistono solo due registri dei battesimi, uno dal 1764 al 1801 e l'altro dal 1802 al 1826 ed un registro dei morti dal 1846 in poi.

Sono tornato allora il giorno successivo con mia mamma ed abbiamo esaminato tutto il registro dei battesimi dal 1802 al 1826 segnando i dati sui Cavallari ed i Bertaglia sia maschi che femmine e poi quelli dal 1764 facendo però in tempo a segnare solo i nati maschi.

I ragionamenti fatti sui dati raccolti

Ho poi esaminato con attenzione e pazienza questi dati trovando alcuni errori dovuti alla fretta ma molti dati interessanti. C'è da precisare che i registri sono scritti a mano con grafie molto diverse e spesso di difficile lettura. Sono scritti in latino o meglio in uno pseudo-latino per cui il nome talvolta viene declinato e talvolta no.
Il padre può essere un genitivo se s'intende figlio di o un ablativo se invece è nato da. Questo fa sì che sia difficile dire l'esatto nome con cui era chiamato, ad esempio Nicola può anche essere Nicolao o Niccolò.
Certi nomi sono proprio in latino, ad esempio è frequente Aloisio che per gli uomini può essere lasciato immutato o tradotto in Luigi, ma l'equivalente femminile può diventare Luigia o Luisa.

La faccenda del genitivo e dell'ablativo potrebbe anche spiegare perché in certe zone d'Italia i cognomi finiscono spesso per "o" ed in altre per "i", probabilmente in epoca più antica anche il cognome veniva declinato e quindi secondo la tendenza del luogo ad usare uno dei due casi i cognomi si sono differenziati.

Dalle date di nascita trovate o più precisamente dalle date di battesimo mancano ovviamente quelle di Antonio Cavallari ed Adele Bertaglia che essendosi sposati nel 1863 non potevano certo essere nati nel 1826 o prima (anche perché sono morti rispettivamente nel 1914 e nel 1931), ho però trovato Pietro Bertaglia e quindi anche i suoi genitori e nonni, infatti oltre al nome del bimbo ci sono quelli dei genitori e dei padri dei due genitori.

Di Cavallari ne ho trovato ben 64 nati da 20 coppie diverse che però si riducono a 16 eliminando alcuni evidenti errori. Alcuni dei padri sono rimasti vedovi e si sono risposati e si scende quindi a 13 nomi. I rami dei Cavallari individuati sono quattro, due dei quali composti da una sola persona: Michele di Francesco (sette figli, il primo nel 1798) e Tommaso di Domenico (3 figli, il primo nel 1816).
E' molto probabile che si tratti di persone trasferitesi a Pontelagoscuro dopo il 1764, infatti non si trova la nascita né di Michele, né di Tommaso. E` vero che Michele potrebbe avere avuto il primo figlio a più di 34 anni e quindi essere nato prima del 1764 ma appare difficile perché le età alle quali i sei padri di cui si trova la data di nascita hanno il primo figlio sono fra i 21 ed i 24 anni e solo uno arriva ai 27.

Degli altri due rami uno comprende ben 40 bambini da sette padri e deriva da Giovanni Francesco Cavallari, l'altro inizia con Giuseppe e comprende 14 bambini da quattro padri.

Non c'è modo di sapere se questi due rami siano imparentati ed abbiano un antenato comune o non lo siano, però in entrambi i rami mancava la data di nascita di qualcuno che avrebbe dovuto esserci e cioè di Antonio nel ramo A e di Angelo nel ramo B e questo poteva far pensare anche ad immigrazioni in epoche successive dei vari Cavallari da un'altra località sconosciuta.

Un altro problema riguardava la data di nascita del Gaetano mio antenato diretto, infatti di bimbi col nome Gaetano ce ne sono ben sei, tutti del ramo A, tre sono figli di Pietro di Giovanni Francesco e tre di Antonio di Nicola (ma da madri diverse). Il fatto che tre figli portino lo stesso nome (ed alcuni anche gli stessi secondi nomi) ed il fatto che alcuni di questi siano stati battezzati in punto di morte fa pensare che solo l'ultimo sia sopravvissuto.

Ne restano quindi due: Gaetano Giuseppe Maria di Pietro nato il 23 Gennaio 1789 e Gaetano Luigi di Antonio nato il 18 Novembre 1814. Il secondo dei due appare quello corretto infatti la data di nascita si combina bene col matrimonio del figlio nel 1863 ed il fatto che il padre si chiami Antonio dimostra che la ditta Antonio e Gaetano aveva radici più antiche del previsto. C'è anche da tener presente che il primo Gaetano non ha alcuno figlio a tutto il 1826 età in cui aveva od avrebbe avuto già 37 anni.

Per correttezza si deve anche prendere in considerazione l'ipotesi che il Gaetano mio antenato non sia nato a Pontelagoscuro ma vi sia emigrato ma tale ipotesi appare estremamente improbabile sia per quanto già detto sulla ditta commerciale (ed ulteriori ricerche dimostreranno che sia Nicola, nonno di Gaetano, che Pietro, fratello di Nicola, si occupavano di commercio sul Po) sia perché lo zio Beppino raccontava come di cosa remota e curiosa il trasferimento dei Cavallari a Pontelagoscuro e quindi si può escludere che risalisse a Gaetano che era suo nonno e quindi abbastanza vicino a lui nel tempo.

Comunque i dubbi sulle date di nascita mancanti ed anche il tentativo di capire se fra il ramo A ed il B vi fosse parentela o no imponevano ulteriori ricerche e quindi, parecchio tempo dopo, tornavo, sempre pazientemente aiutato da mia madre, per raccogliere i nomi delle femmine nate fra il 1764 ed il 1801 che mi mancavano e per ricontrollare vari dati.

Da questa nuova spedizione raccoglievo altri 24 nomi, tutti nati dalle coppie già viste tranne una bimba nata nel 1771 da Giovanni ed Anna, potrebbe trattarsi dell'ultima figlia di Giovanni Francesco padre di Nicola e Pietro ma si tratta solo di una supposizione.

Per quanto riguarda le date di nascita mancanti saltava fuori un figlia di Antonio di Nicola nel 1788, quindi si può benissimo pensare che fosse nato prima del 1764. Per Angelo di Antonio invece il dubbio rimane e non si può quindi escludere che suo padre si sia trasferito a Pontelagoscuro dopo la sua nascita, se così fosse il solo ramo A era presente a Pontelagoscuro prima del 1764.

Nel ramo B c'è anche una curiosa confusione di nomi infatti in vari casi con i bimbi è indicato il nome del nonno Giuseppe anziché dei padri Antonio o Angelo e solo l'esatta indicazione del nome e cognome della madre permette di vedere e correggere l'errore.

Può darsi anche che alcuni parroci usassero in caso di omonimie il secondo nome per evitare confusione e facendone in realtà di più. In effetti però anche usando solo il primo nome non si è sempre chiari, quando abbiamo letto di Elisabetta Cavallari moglie di Antonio Cavallari e figlia di Antonio Cavallari abbiamo faticato a capire che si trattava di due diversi Antonio, uno del ramo A ed uno del B.

Sistemati i dati avevo un buon panorama dei Cavallari a Pontelagoscuro fra il 1764 ed il 1826 ma rimaneva una grossa lacuna dopo tale data. Sarebbe anche stato interessante sapere se i quattro rami di Cavallari individuati derivano da antenati comuni. Infatti in questa ipotesi si può supporre una emigrazione da una località sconosciuta a Pontelagoscuro in ondate successive.

Esaminando i nomi dei padrini dei battesimi si nota una certa commistione fra tutti e quattro i rami ma bisogna tener presente che i rami A e B si imparentano con il matrimonio fra Antonio ed Elisabetta e che essendo piuttosto poche le famiglie abitanti a Pontelagoscuro qualche nome comune ai vari rami è poco significativo potendo derivare semplicemente da comuni conoscenze o parentele acquisite.

Leggendo la lista dei nomi si nota facilmente che molto spesso un bimbo era chiamato col nome del nonno, dello zio o comunque di parenti e si può pensare quindi di fare una statistica per vedere (almeno per i rami A e B dove i nomi sono in numero sufficiente) se vi sia una certa comunione di nomi fra i due rami.

Nel ramo A i nomi maschili più comuni sono nell'ordine Antonio, Francesco, Gaetano e Luigi e quelli femminili Maria, Teresa, Rosa e Barbara mentre per il ramo B sono Giuseppe, Giovanni, Luigi, Antonio e Maria, Teresa, Marianna, Luigia.

Considerato che Antonio. Maria e Teresa erano in assoluto i nomi più diffusi a Pontelagoscuro e che nel ramo B ci sono 9 nomi su 27 (il 33%) che non compaiono nel ramo A mentre nel ramo A ce ne sono ben 28 su 46 (il 60%) se ne dedurrebbe che i due rami non siano affatto imparentati fra loro.
C'è da dire però che, tolti i nomi più diffusi sopra indicati, i rimanenti hanno una frequenza molto bassa nei due rami cioè ogni altro nome compare in media meno di due volte (1,8 ramo A e 1,2 ramo B) e quindi la scelta di dare nomi già esistenti nella famiglia era meno diffusa di quanto appaia a prima vista il che vuol dire che valutare l'affinità dei due rami dalla frequenza dei nomi non è affatto sicuro.
Ci sono alcuni casi nei quali il nome dato al bimbo è quello del padrino o della madrina, semplici conoscenti o parenti acquisiti, in altri casi è quello del santo del giorno in cui il bimbo è nato o è stato battezzato.

Esaminando le date di nascita si vede una notevolissima prolificità da parte di tutte le coppie infatti i figli distano uno dall'altro al massimo tre anni tranne rarissime eccezioni.
Questo ci permetterebbe di ipotizzare che Antonio Cavallari di Nicola possa essere nato da una prima moglie distando almeno sei anni dalla sorella e che Giuseppe Cavallari di Nicola sia stato assente molti anni da casa essendoci un intervallo nelle nascite fra il 1806 e 1815 mentre tutti i figli prima e dopo sono ravvicinati; considerati gli anni ed il fatto che nel 1806 aveva 26 anni, non è improbabile che sia stato arruolato nelle truppe napoleoniche.

Dal fatto che molti bimbi hanno lo stesso nome dei fratelli se ne deduce che anche la mortalità doveva essere elevatissima. Sono almeno venti i bimbi che, con ogni probabilità, sono morti in tenerissima età. Per alcuni di questi c'è anche l'annotazione che il battesimo è stato somministrato in pericolo di vita.

La ricerca di ulteriori dati nelle biblioteche

Una volta raccolte tutte queste notizie avevo sì una lista di nomi ma non molto di più e mi sarebbe piaciuto aumentare le mie conoscenze sulla vita di questi antenati. Sono quindi andato alla biblioteca Ariostea per cercare notizie in libri e pubblicazioni varie su Pontelagoscuro ed anche sul periodo della Repubblica Cispadana.

Ho cominciato consultando l'opera di Luigi Ughi sugli uomini illustri ferraresi [1], senza trovare niente di interessante. Ho poi cercato notizie sulle Corporazioni per vedere se ne esistesse una di cavallari. A Ferrara però non è mai esistita una corporazione con questo nome. La prima è quella dei Callegari o Calzolari del 1112. Quella dei trasporti su terra era dei Careratorum (Carradori) del 20 Maggio 1394. Riguardante i cavalli abbiamo anche (1379) la corporazione De victurabis de equis dandam ad victuram (cioè quelli che si occupavano di nutrire e custodire dei cavalli).

Passando a cercare notizie su Pontelagoscuro ero più fortunato, infatti nella storia di Pontelagoscuro di Giovanni Bedani [2], oltre a molte altre notizie interessanti sul paese, ho trovato la conferma alle voci sulla partecipazione di nostri antenati alle vicende della Repubblica Cispadana, infatti vi è scritto che il 7 Marzo del 1797 quattrocentotrenta cittadini di più di 15 anni si radunarono nella chiesa per votare se accettare la costituzione della Repubblica Cisalpina al posto della Repubblica Cispadana. I votanti furono 195 con 123 sì e 72 no. Presidente dell'elezione era Nicola Cavallari.
Questo dimostra anche che all'epoca Nicola Cavallari era cittadino importante e stimato nel paese oltre che probabile sostenitore delle nuove idee di libertà.

In queste memorie ho trovata citata una cronaca inedita di Antonio Dolcetti che narra le vicende di Pontelagoscuro fino al 1800. Molto probabilmente si tratta di quell'Antonio Dolcetti che fu segretario della votazione sopraddetta. In biblioteca non ho trovato traccia di tale relazione che sicuramente sarebbe stata interessantissima da leggere.
Ho solo trovato alcuni appunti di Anton Francesco Trotti, datati 5 maggio 1896 e presi da tali memorie [3], però ne ho ricavato poche informazioni interessanti tranne il fatto che nel 1796 Pontelagoscuro aveva 1700 abitanti.

Per avere altre notizie sul periodo della fine del '700 ho letto la raccolta del Giornale del Basso Po [4].
Qui non trovavo alcun Cavallari ma vari altri nomi che ricorrono nelle ricerche già fatte. Due sono un Faccini speziale ed un Tieghi, giudice d'argini, è impossibile però dire se si tratti delle stesse persone le cui figlie hanno sposato dei Cavallari a Pontelagoscuro.

Più interessanti sono invece le notizie su Antonio Finotti, del quale peraltro si parla malissimo, infatti Giovanni Battista Cavallari figlio di Pietro sposa, circa nel 1798, Teresa figlia di Antonio Finotti. Se si tratti della stessa persona non si può dire, il cognome è abbastanza comune (i Finotti sono una famiglia nobile di Ferrara) ma in un articolo si parla di legami fra il Finotti e persone di Pontelagoscuro.

Sembrava invece più probabile che l'A.Travagli, Capo Battaglione, citato nel giornale e del quale è riportata un'interessante lettera, potesse essere proprio Agostino Travagli, padre di Teresa Travagli (prima moglie di Antonio Cavallari circa nel 1788). Infatti il cognome Travagli non è molto comune ed inoltre il fatto che fosse stato incaricato lui di andare nella zona di Fiesso faceva pensare che fosse un conoscitore (o vi abitasse) del territorio a nord di Ferrara.

Molto tempo dopo ulteriori letture [5] mi hanno fatto trovare un Antonio Travagli di Pontelagoscuro a capo delle locali Guardie Civiche nel 1796 e quindi la A della lettera significa Antonio e non Agostino; appare comunque probabile che questo Antonio Travagli fosse parente di Teresa, forse addirittura il fratello.

Sempre nello stesso libro ho trovato citati tra le Guardie Civiche, in un documento del 28 febbraio 1831, Cavallari Francesco, Vincenzo Bertaglia, Luigi Munari e Luigi Natali, in un altro del 20 e 22 maggio 1849 c'è un Cavallari Francesco Sergente della Guardia Nazionale III Battaglione, VI Compagnia ed infine il 19 dicembre 1848 viene citato un Cavallari Giuseppe di Luigi, unico nell'elenco ad avere indicata la paternità il che vuol dire che probabilmente di Giuseppe Cavallari ve ne erano più di uno.

Raccolte queste notizie non avevo più molto tempo per fare ulteriori ricerche e nemmeno sapevo dove eventualmente farne. Una visita all'Archivio di Stato di Ferrara non portava ad alcun risultato, infatti se non si è conosciuti non lasciano scartabellare a piacere e se non si sa già cosa e dove cercare, loro non prendono niente.

Altre notizie trovate qua e là

Comunque leggendo qua e là ho accumulato ancora altre notizie: sui libri di musica di mia sorella Lucia [6] ho scoperto l'esistenza di un Niccolò Cavallari che fu maestro di cappella in San Petronio a Bologna dal 1551 al 1558. Appoggiandomi alla Biblioteca del Conservatorio Musicale di Bologna [7], ho fatto qualche ricerca ma, nonostante il nome uguale a quello di uno dei nostri antenati, non sembra che questo Cavallari sia legato ai nostri antenati, anche se, considerando l'intervallo di due secoli, non si può dire nulla di certo.

Sul giornale Voce di Ferrara, notiziario della chiesa ferrarese, uscivano intanto vari interessanti articoli sulla storia di alcune parrocchie della provincia di Ferrara. Su Pontelagoscuro non trovavo niente ma leggendo quella relativa alla parrocchia di Cona [8] notavo che nell'articolo si citava l'elenco delle famiglie qui viventi fra il 1620 ed il 1650 e tra le altre anche i Cavallari.

Questo fatto mi ha messo il dubbio che papà avesse capito male lo zio Beppino e che invece di dire che provenivamo da Ancona potesse aver detto da Cona. C'è anche da tener presente che Cona è sul corso del Po di Volano su cui una volta c'era un forte traffico commerciale spostatosi poi sul Po Grande a causa del continuo interrarsi del Po di Volano.
A Cona vi era anche un sostegno del fiume e cioè un punto con chiuse che permettevano ai barconi di superare zone con mulini e prese di forza. Quindi se i Cavallari si occupavano già di trasporti lungo i fiumi si spiegherebbe anche il perché del trasferimento da Cona a Pontelagoscuro.

Avrebbe potuto quindi essere particolarmente interessante andare a consultare l'Archivio Parrocchiale di Cona. Non l'ho fatto perché, a meno che il trasferimento non fosse stato effettuato da Giovanni Francesco, non avendo una grande massa di nomi e di notizie non era affatto detto che si potesse decidere se i Cavallari di Cona fossero gli stessi di Pontelagoscuro.
Non è nemmeno da escludere che Cona non centri niente e si tratti invece realmente di Ancona. Tra l'altro fra Ferrara ed Ancona ci sono stati vari collegamenti e legami fin dall'epoca degli Estensi ed una importante via di traffico fra Bisanzio ed il centro Europa rimasta in auge fino alla caduta di Costantinopoli.

Per quanto riguarda i dati più recenti si aveva una totale mancanza di informazioni sulla prima metà dell'800. Infatti sapevo solo che Gaetano ebbe un figlio di nome Antonio (come il nonno) ma non sapevo se ebbe altri figli, né il nome della moglie. Le notizie ancora più recenti sono un po' più precise, anche se raccolte tutte oralmente senza fare particolari ricerche.

A parte i documenti già citati ho solo una fotocopia di un atto riguardante la casa dei Cavallari a Pontelagoscuro che era sita in via del Mare al 140, era di due piani ed otto vani. Questa casa sopravvisse miracolosamente ai bombardamenti per finire distrutta dagli americani [in realtà fu distrutta dai genieri sudafricani che montarono lo Springbok Bridge N.d.A.] nella costruzione del ponte provvisorio sul Po. Papà raccontava che insieme alla casa andò distrutto un bel tavolo di marmo troppo pesante per essere spostato.

Non si sa niente nemmeno dei cugini di Antonio, infatti, da quanto visto fino al 1826, Gaetano aveva dei fratelli che a tale data avevano già dei figli; papà e la Ziada si ricordavano di aver sentito parlare di una zia Alcesti della quale però non sapevano l'esatta parentela, potrebbe anche trattarsi di una sorella di Antonio.

Nel 1984, leggendo la rivista del Comune di Ferrara, scoprivo che nell'archivio comunale sono conservati i censimenti del 1812, 1835, 1853, 1861, etc. Leggendo questi censimenti si potrebbero certo raccogliere moltissime informazioni mancanti. Mia sorella Lucia, per mio incarico, è andata a chiedere informazioni ma le hanno detto che bisogna motivare la richiesta di accedere a questi censimenti e che le ricerche genealogiche non sono ammesse come motivo. Appare comunque evidente che la consultazione di tali archivi è indispensabile per poter continuare proficuamente le ricerche sui Cavallari.

Nel 1987 a Ferrara è stata organizzata una mostra su Pontelagoscuro, l'ho visitata con grande interesse ed ho acquistato un bel libro [9] nel quale ho trovato altre interessanti informazioni. Vi sono infatti molte mappe della fine del '700 nelle quali compaiono anche case e magazzini con la scritta Casa Cavallari ed in un caso è anche specificato Magazzini di Pietro Cavallari [10]. Inoltre vi è riportata una memoria per il regolamento del porto [11], scritta nel 1797 e firmata da molte persone tra le quali Niccolò (Nicola) Cavallari e Pietro Cavallari. Questa memoria manoscritta è conservata alla Biblioteca Ariostea e quindi dovrebbe essere possibile ricuperare le firme autografe dei nostri antenati [cosa che è stata fatta successivamente N.d.A.].

In questa memoria si legge inoltre che i Magazeni Cavallari alla Scaglia erano di fronte allo Scalo dei Marmi o comunque al proposto Scalo dei Marmi e dalla piantina annessa si vede come quest'ultimo fosse nella zona Nord del paese. Una delle case su cui, nella mappa del 1797, era scritto Casa Cavallari era di fronte alla via Coperta e quindi potrebbe essere la casona dall'aria vetusta che appare in una cartolina del 1911 inserita nella stessa pubblicazione.

Successivamente nel 1989 per cercare alcune notizie sui Comaschi ho frequentato per un certo periodo la Biblioteca del Museo del Risorgimento a Bologna, trovando anche alcune interessanti notizie sul ferrarese.

In particolare in una guida di Ferrara del 1819 [12] ho trovato l'indicazione che Pontelagoscuro, a causa dello sviluppo del commercio sul Po, ha avuto una grande espansione nella seconda metà del '700, fatto che invece non appare messo in evidenza nella pubblicazione su Pontelagoscuro e che è a favore dell'idea di una emigrazione dei Cavallari in tale epoca per motivi di opportunità di lavoro.

Varie altre notizie, anche se più recenti, le ho trovate in una guida commerciale di Ferrara del 1913 [13] nella quale è anche citato mio nonno. In questa guida ho scoperto un Federico Cavallari Murat, che non è mio parente e questo fa sì che certe notizie avuto da Giorgio e provenienti dallo zio Carlo sulla fede di alcuni Cavallari negli ideali rivoluzionari possano anche derivare dall'esistenza di costui e non da fatti inerenti la nostra famiglia.

Sempre nell'ambito di tali tradizioni ho consultato anche libri su Murat e sull'occupazione di Ferrara [14] e sui vari patrioti che hanno avuto a che fare con gli Austriaci, senza trovarvi alcun Cavallari.
C'è da dire però che ho trovato l'affermazione che lungo il Po moltissimi, specie fra commercianti e borghesi, erano favorevoli alla Carboneria [15].

Ho anche consultato vari libri sul periodo della Repubblica Cispadana, trovando qualche notizia di carattere generale ma nessun Cavallari. Ho scoperto però che fra i partecipanti alla riunione del 7 gennaio 1797, a Reggio Emilia, nella quale venne scelto il Tricolore [16] vi è anche un Antonio Piacentini del quale si ignora l'esatta provenienza se non che era un possidente di un centro vicino a Ferrara.
Essendoci dei Piacentini fra i nostri antenati (la madre di Pietro Bertaglia) sembra interessante cercare notizie anche su di loro nel caso il famoso antenato che ha partecipato come delegato alla Repubblica Cispadana non fosse stato un Cavallari ma un antenato della bisnonna Adele Bertaglia [in realtà furono Nicolò e Pietro Cavallari ad essere nominati delegati della Repubblica Cispadana ma lo furono per l'elezione, a Ferrara, delle persone da collocarsi alla testa del governo in tutti i vari dipartimenti, criminale e civile e non per la riunione di Reggio Emilia N.d.A.].

Nel 1990 nel corso di lavori all'Idroser sul bacino del Po di Volano ho scoperto per caso che esiste un gruppo di case fra Pontelagoscuro e Francolino che si chiama Ca' Cavallara e che nel 1981 aveva 84 abitanti. Cercatolo sulla carta al 25.000 ho visto che è di fronte all'isola Bianca, proprio nella zona dove secondo mio padre i Cavallari avevano avuto in passato delle terre.

Parlando con il Dott. Raminelli, un appassionato di ricerche storiche che ha scritto molti lavori sulle zone verso il delta del Po, ho saputo che l'Archivio di Stato di Rovigo è molto ben ordinato ed ha addirittura l'elenco dei nomi citati nei vari atti. Considerato che fino al Congresso di Vienna il Ferrarese ha compreso anche un'area al di là del Po, sarebbe interessante farci un salto per vedere se vi sono atti relativi ai Cavallari che facilmente potevano avere degli interessi al di là del Po.

Nel 1995 ho saputo che la proprietà della tenuta La Vallazza, presso Guarda, citata anche nel Mulino del Po di Bacchelli, è stata, da moltissimi anni e fino a pochi anni or sono, di una famiglia Cavallari sulla quale peraltro non ho alcuna informazione.

La ripresa delle ricerche

Nel 1996 ho trascorso molti week-end a Ferrara e mi è capitato di acquistare un libro sulla storia del periodo della Rivoluzione Francese a Ferrara [17] scoprendo che il manoscritto di Antonio Dolcetti su Pontelagoscuro non è andato perduto ma giace in uno dei fondi della Biblioteca Ariostea [18].

Questo ha aumentato la voglia che già avevo di riprendere le mie ricerche ed ho allora contattato mio cugino Claudio Borri che si interessava di ricerche storiche e ne ha fatte varie su Ferrara, pubblicandone anche alcune, e sui suoi antenati.

La proposta di proseguire assieme le ricerche lo ha interessato molto anche perché lui stesso stava sistemando dati e foto sui Cavallari, partendo dalle generazioni più recenti.

Abbiamo sistemato assieme i dati sulle generazioni più recenti ed abbiamo anche incontrato mio cugino Giorgio che ci ha fornito altre date e notizie. Nel frattempo scoprivo su Internet che la cronaca di Antonio Dolcetti è stata pubblicata nel 1993 [19] ed andavamo assieme alla Biblioteca Ariostea per vederla.

La cronaca riguarda quasi solo il periodo della Rivoluzione Francese e non aggiunge nomi a quelli che conosciamo già. Risulta però che Nicola e Pietro Cavallari abbiano fatto parte dei vari governi cittadini di Pontelagoscuro che si sono succeduti fra occupazioni austriache e francesi.

Abbiamo anche scoperto l'esistenza di un libro, edito dal Comune di Ferrara, formato da fotocopie di documenti antichi riguardanti Pontelagoscuro e l'abbiamo preso in prestito [20].

Tra i vari documenti c'è un interessante elenco delle arti e mestieri in Pontelagoscuro (1853). In questo elenco non c'è alcun Gaetano Cavallari, Spedizioniere ma c'è Plenario e Cavallari, Spedizionieri.

Nel febbraio del 1997, ad una mostra sulla Addizione Erculea e sul nuovo Parco Urbano, tenuta in San Romano, vedevo la foto di Ca' Cavallara e notavo una carta del 1658 (disegnata da Bartolomeo Gnoli) dove c'è una casa poco a nord di Francolino con scritto Bettino Cavallaro [il nome esatto è Bellino e non Bettino N.d.A.].

Nel 1998 a Ferrara al mercatino dell'antiquariato ho visto delle cartoline (stampate ora) con degli stemmi che sarebbero quelli delle famiglie ferraresi.

Ci sono anche i Cavallari e lo stemma è fatto da una banda nera in alto con un'altra verticale centrale e sfondo rosso.

Stemma dei Cavallari

Non si sa però dove questi stemmi siano stati trovati e che validità abbiano e comunque non si può certo sapere a quali Cavallari si riferisse.

Nello stesso anno ho consultato il Dizionario storico-araldico dell'antico Ducato di Ferrara [21], che riporta moltissimi stemmi di famiglie ferraresi, senza trovare alcunché sui Cavallari.

Nel 2002 sono stato con mio cugino Claudio all'Archivio Storico del Comune di Ferrara dove abbiamo potuto consultare la busta 57 (in realtà è una cartellona enorme) che oltre a molte altre cose, contiene il censimento del 1853 [22]. Ho trovato anche Antonio Cavallari che all'epoca aveva 11 anni. Suo padre è il Gaetano che avevo individuato io ma di nuovo ci sono due sorelle di Antonio (Maria ed Ersiglia) ed il nome della madre e del nonno che sono Maria Rosa Paganini e Luigi.

Quando avevo già sfogliato tutto il documento ho trovato che in fondo c'è un'altra pagina staccata dove c'è il nome del Plenario che era socio dei Cavallari ed il cui nome avevo già trovato in un altro documento senza capire bene di chi si trattasse. E' un tale di Trieste trasferitosi a Pontelagoscuro, evidentemente addentro al traffico marittimo.

Ho trovato anche il nome dei mariti e dei figli di figlie di vari Cavallari di cui avevo solo la notizia della nascita. Ho trovato anche che Vincenzo, primogenito di Antonio Cavallari di Nicola non si occupava di spedizioni e di commercio ma viveva dei proventi delle sue terre [più esattamente era castaldo e cioè amministrava una tenuta ma non so chi ne fosse il proprietario. Del resto, a quei tempi, era abbastanza comune affittare del terreno per lunghi periodi (almeno trent'anni) e disporne come se fosse proprio N.d.A.].

Non avendo tempo di fare ulteriori ricerche in biblioteche ed archivi ho fatto ricerche in Internet ed il più antico Cavallari di cui ho trovato notizia è Antonio Cavallari del fu Pietro che nel 1327 ha ottenuto la cittadinanza veneta dopo 15 anni che abitava a Venezia [23]. Di mestiere faceva lo straccivendolo ma non è possibile dire ora in cosa consistesse esattamente, poteva anche voler dire un commerciante di tessuti.

Mi sono poi dedicato al mondo greco perché mi ricordavo che a Creta avevo scoperto che, in greco moderno, Cavallari significa Cavaliere. Dapprima ho trovato 450 Cavallari sugli elenchi telefonici e poi ho trovato il cognome indicato come facente parte della aristocrazia bizantina derivante probabilmente dal corpo militare dei Cavallarioi.

Nel 2004 ho iniziato a pubblicare le pagine del mio sito ed ho quindi ripreso a lavorare alle mie ricerche. Nel sistemare e raffinare i miei dati ho scoperto che le notizie tramandate oralmente sono molto più precise di quanto immaginassi.

Ho trovato infatti la prova che, molto probabilmente, mio padre aveva ragione quando sosteneva una origine dei Cavallari da Ancona in quanto proprio da Ancona e Senigallia, dal 1628 al 1680, furono fatte grosse spedizioni di grano verso il ferrarese recentemente acquisito dallo Stato Pontificio [24] ed ho scoperto che veramente mio bisnonno Antonio aveva una sorella che si chiamava Alcesti [25].

Rileggendo le cronache del Dolcetti ho scoperto che era vero che i Cavallari erano stati delegati della Repubblica Cispadana e che ero stato io a sbagliare pensando che ci si riferisse al convegno di Reggio Emilia.
Infatti Nicola e Pietro Cavallari furono eletti fra i 14 delegati che dovevano andare nella città di Ferrara per nominare, con scrutinio segreto, le varie persone da collocarsi alla testa del governo in tutti i vari dipartimenti, criminale e civile.

Le ricerche sui Cavallari greci hanno invece trovato un Caballari dell'XI secolo facente parte dell'aristocrazia militare [26] e parecchi Kavallarioi del XIII secolo, grandi proprietari terrieri facenti parti dell'aristocrazia [27] oltre a parecchi paesi o località geografiche che si chiamano Kavallari o nomi simili situati in Grecia o a Cipro.

Nel 2005 è stato digitalizzato il Catasto Carafa [28] e ciò ha reso più facile la sua consultazione. Ho subito scoperto che la casa che, nel 1799, era di Pietro Cavallari in precedenza era di suo suocero Domenico Silvestri. Non trovavo però nessuna proprietà di Nicola Cavallari.

Avendo scoperto che a Bergantino c'erano due Cavallari, Pietro e Nicola, che si dividevano una proprietà in precedenza unita, mi veniva il dubbio che si trattasse dei nostri Pietro e Nicola che fossero poi giunti a Pontelagoscuro da Bergantino. Ciò però non concordava né con le ricerche di Giuseppe Cavallari, né col fatto che i figli di Pietro e Nicola erano stati battezzati a Pontelagoscuro ben prima del 1779.

Successivamente, studiando meglio i dati del Catasto, mi rendevo conto che non tutte le case ed i magazzini di Pontelagoscuro vi sono compresi ma mancano tutte quelle che erano al di là dell'argine maestro, probabilmente perché non erano soggette a tasse di bonifica.
Si spiega così come mai nel Catasto Carafa non compaia alcuna casa di Nicola Cavallari.

Alla fine del 2005 mia sorella riusciva a procurarmi la fotocopia delle firme in calce al manoscritto delle Memorie per un piano di Regolamento del Porto del Ponte Lag'Oscuro conservato alla Biblioteca Ariostea. Firma di Nicolò Cavallari - 1797
Oltre a ricuperare la più antica testimonianza diretta di un mio antenato, avevo la conferma che colui che era indicato nei libri della chiesa come Nicolaus e dal Bedani come Nicola in realtà si firmava Nicolò.

La riscoperta dell'Archivio Parrocchiale

Nel 2006, da un abitante di Pontelagoscuro appassionato della storia del suo borgo e che ogni tanto mi scrive, ho saputo che il 30 settembre, nell'ambito del 20° anniversario della costituzione del Centro di Promozione Sociale il Quadrifoglio sarebbe stato presentato il DVD Storia illustrata di Pontelagoscuro di Walter Ferrari [29].

Ovviamente non ho mancato di essere presente e così, oltre a vedere l'interessantissimo DVD, ho potuto conoscere i più importanti storici di Pontelagoscuro che erano anch'essi presenti.

Ho quindi conosciuto Walter Ferrari, autore del DVD e del libretto ad esso allegato, che si occupa da quarant'anni della storia di Pontelagoscuro e che ha raccolto una quantità incredibile di materiale interessantissimo.
In particolare ha tantissime notizie ed immagini (listini, confezioni, bellissime pubblicità, foto ed altro) relative alla storia del Saponificio Chiozza & Turchi che funzionò per più di un secolo e diventò famoso in tutto il mondo per i suoi saponi pregiati contenuti in splendide confezioni.
Il suo materiale è già in forma di libro ed aspetta solo uno sponsor per essere pubblicato. Per invogliare un eventuale sponsor che per caso legga questa pagina, ricorderò che la Chiozza & Turchi affidava la preparazione dei propri manifesti pubblicitari ad artisti del calibro di Marcello Dudovich, Adolfo Hohenstein, Luigi Dal Monte Casoni e che alcuni di questi stupendi manifesti liberty, dopo essere stati realizzati, non furono mai utilizzati perché considerati troppo osè! [Nel 2012, in occasione del secondo centenario della fondazione della Saunara, Walter Ferrari ha fatto lo sponsor di se stesso ed ha pubblicato un bellissimo libro N.d.A.]

Ho poi conosciuto Giacomo Savioli che ha pubblicato moltissimi articoli di argomento storico e su Pontelagoscuro e che in particolare ha curato la realizzazione e la pubblicazione di due dei più interessanti libri su Pontelagoscuro e cioè Il Lago-Scuro Ponte per la Città e Documenti del vivere quotidiano a Pontelagoscuro dalla Restaurazione all'Unità.

Infine ho conosciuto Leonardo Bellinazzi che si occupa dell'Archivio Parrocchiale di Pontelagoscuro e che mi ha chiesto quando ero stato a fare ricerche nell'archivio. Gli ho risposto che c'ero stato moltissimi anni fa e cioè nel 1974.
Mi ha allora informato che da allora era stato ritrovato dell'altro materiale interessante e mi ha invitato ad andare a vederlo.

Immaginavo fosse stato ritrovato solo qualche volume dell'archivio ma quando, prima in ottobre e poi in dicembre, sono riuscito a tornare a Pontelagoscuro ho avuto la sorpresa di scoprire che i volumi ritrovati erano tantissimi e che partivano praticamente dalla fondazione della Parrocchia all'inizio del XVII secolo.
Ho chiesto come erano stati ritrovati ed il gentilissimo Sig. Bellinazzi che mi aiutava nella consultazione dell'archivio mi ha raccontato che erano in una cassa trovata nel campanile della chiesa ricostruita.

Dato che durante la guerra gli abitanti del paese erano sfollati ma il parroco di allora (Mons. Giovanni Cavallini che fu a Pontelagoscuro dal 1940 al 1968) era rimasto in paese, nessuno sapeva che costui avesse salvato l'Archivio prima che la chiesa fosse colpita.
Il parroco è sopravvissuto ai bombardamenti ma dopo la guerra è stata ricostruita prima la chiesa e vario tempo dopo la canonica, quindi deve aver portato la cassa con l'archivio nel campanile per averla a portata di mano in attesa che venisse costruita anche la canonica.
Evidentemente poi ha avuto parecchio di fare (anche perché la nuova canonica ha pure subito un incendio) ed è morto senza riprendere dal campanile la cassa con la parte antica dell'Archivio. Successivamente facendo ordine la cassa è stata aperta e l'Archivio ritrovato.

Avevo sempre sperato segretamente che saltasse fuori una copia delle ricerche sui Cavallari, ora perdute, fatte dal fratello di mio nonno, Giuseppe Cavallari (1875-1951) prima della II guerra mondiale e prima che la chiesa e l'Archivio Parrocchiale andassero distrutti dai bombardamenti. Non avrei invece mai immaginato che potesse saltar fuori l'intero Archivio Parrocchiale creduto perduto!

Occorrerà ancora parecchio tempo e varie visite all'Archivio prima che raccolga tutti i dati interessanti sulla storia di Pontelagoscuro e dei Cavallari ma ho già trovato parecchi dati nuovi e risolto alcuni misteri anche se ne sono anche sorti di nuovi in quanto nell'Archivio vi sono anche i dati di vari Cavallari di Francolino e non è chiaro se costoro fossero parenti o no di quelli di Pontelagoscuro.

In particolare ho trovato le date di nascita dei due Cavallari (Antonio di Nicola ed Angelo di Giuseppe) dei quali non avevo trovato l'annotazione del battesimo. Per Antonio ho visto che era giusta la mia ipotesi che fosse nato e quindi battezzato a casa dei genitori della mamma (era il primo figlio). E' infatti nato nel 1767 e sua mamma, Teresa Perughi, apparteneva ad una importante famiglia di Baura.
Angelo invece è nato nel 1762 ed è questo il motivo per cui non lo avevo trovato nei libro dei battesimi che avevo consultato che iniziava dal 1764. E' quindi più vecchio di quanto mi avesse fatto credere la data di nascita del suo primogenito (1797).

Ho poi trovato che la bambina nata nel 1771 da Giovanni Cavallari e Anna è l'ultima di una serie di bambini nati da Giovanni Cavallari ed Anna Agujari. Per ora non conosco ancora il grado di parentela di questo Giovanni con gli altri Cavallari allora presenti a Pontelagoscuro.
Anna Agujari era imparentata con gli Agujari di Ferrara ed in particolare con Leopoldo Agujari, padre adottivo di Lucrezia Agujari che fu una importante cantante lirica del XVIII secolo ammirata anche da Mozart giovanetto.

Inoltre ho trovato anche il nome di altri due miei antenati diretti: Teresa Agosti che è la moglie di Giuseppe Cavallari ed è quindi la nonna paterna della bisnonna di mio nonno e Rosa Mastellari che è la moglie di Vincenzo Zanchetti ed è quindi la nonna materna della bisnonna di mio nonno.

Sono stato anche a trovare Walter Ferrari e ci siamo scambiati tantissime informazioni su Pontelagoscuro; in particolare ho avuto notizie sulle proprietà immobiliari dei Cavallari nel 1881 e sulla storia del cinema di Pontelagoscuro ma specialmente ho avuto copia di una foto che riproduce una bellissima statuetta che rappresenta Bianco Cavallari, il fratello maggiore di mio nonno.
Questa statuetta è opera dello scultore pontesano Cassio Silvestrini (1909 - 1978) che realizzò una serie di statuette che riproducevano le persone più note del borgo di Pontelagoscuro.

Successivamente sono tornato all'Archivio Parrocchiale di Pontelagoscuro raccogliendo numerosi altri dati sul '600 e sull'inizio del '700. Questa volta però ho trovato molti meno Cavallari e non sono riuscito a collegare fra di loro la varie persone, inoltre le difficoltà di lettura degli antichi scritti è veramente notevole anche per la pessima calligrafia.

Mi è anche venuto il dubbio che i Cavallari abbiano vissuto a Francolino prima che a Pontelagoscuro e che quindi il famoso antenato proveniente dalle Marche vada ricercato nell'Archivio Parrocchiale di Francolino e non in quello di Pontelagoscuro. [Nel 2014 ho avuto conferma che i Cavallari, abitando le terre subito ad est del borgo di Pontelagoscuro, dipendevano dalla Parrocchia di Francolino il cui confine giungeva vicinissimo a Pontelagoscuro. N.d.A.]

Per ora non ho trovato dati certi ma esiste un Cavallari di Francolino che si trasferì a Pontelagoscuro. Si tratta di Sebastiano Cavallari di Nicola, della Parrocchia di Francolino che, all'inizio del 1653, sposa, a Pontelagoscuro, Barbara Magri di Matteo [30].
Rimane vedovo quasi subito e si risposa, alla fine del 1654, con Maria Rimondini di Alfonso. In questa occasione è considerato appartenente alla Parrocchia di Pontelagoscuro.

La più antica Cavallari che ho trovato finora a Pontelagoscuro è Paola Cavallari che nel 1631 riceve la Cresima all'età di sette anni. Era quindi nata nel 1624.
Non è però indicata la parrocchia di appartenenza quindi, trattandosi di una Cresima, non si può essere certi che vivesse effettivamente a Pontelagoscuro dato che per le Cresime, essendo sempre officiate dal Vescovo, si radunavano i bambini di più parrocchie.

Di Cavallari nati a Pontelagoscuro nel XVII secolo ho per ora trovato una Birgitta Cavallari (1683) nata da Giuseppe ed Angela Lavizzani ma non avevo dato troppa importanza a questa notizia dato che dei genitori viene detto che sono di Francolino ma poi mi sono accorto che della madrina, che è Antonia Cavallari di Nicola, viene detto che era di Pontelagoscuro e ciò mi ha messo il dubbio che coniugibus Parochie Francolini possa voler dire che si erano sposati a Francolino (cosa possibilissima visto che ci sposa nella parrocchia della moglie) ma che non che vivessero là bensì a Pontelagoscuro.

C'è anche una Andreina Cavallari nata nel 1693 da Angelo ed un Antonio Cavallari che era proprietario di una casa di Pontelagoscuro nel 1728, però, dato che questa casa era affittata, non so se abitasse anche lui nel paese o no.

Tra i miei antenati diretti c'è Teresa Agosti che è la nonna della nonna di mio bisnonno. Utilizzando i vari dati in mio possesso dell'Archivio Parrocchiale di Pontelagoscuro sono riuscito a risalire altre quattro generazioni, arrivando così al nonno di suo nonno che si chiamava Matteo Agosti e che è vissuto nei primissimi anni del Seicento.
Ho anche trovato il cognome di altri antenati diretti e cioè Borzani e Roveri.

Nel 2014 sono tornato nuovamente all'Archivio Parrocchiale di Pontelagoscuro consultando vari altri libri antichi e riprendendo a mano anche uno di quelli consultati quarant'anni prima. Devo ancora consultare nel dettaglio i dati raccolti ma ho già avuto conferma che anche i Cavallari miei antenati diretti erano un tempo sotto la Parrocchia di Francolino.

Ho trovato il nome di una figlia di Giovanni Francesco Cavallari che si chiamava Chiara e che, nel 1770, risulta essere della Parrocchia di Francolino.
Pietro è stato il primo dei due fratelli Cavallari a trasferirsi nel borgo di Pontelagoscuro e suo fratello Nicolò l'ha seguito alcuni anni dopo (nel 1765, risultava ancora essere parrocchiano di Francolino). Può quindi essere questo il motivo per cui, nel libro dei battesimi di Pontelagoscuro, manca quello di Antonio Cavallari, primogenito di Nicolò.
Il suo battesimo va quindi cercato nell'Archivio Parrocchiale di Francolino come anche i dati su Giovanni Francesco Cavallari ed i suoi antenati.

Per poter scrivere la pagina sui Mestieri di Pontelagoscuro ho letto tutto lo Stato delle Anime del 1858 ricavandone anche molti notizie sui Cavallari che vivevano allora a Pontelagoscuro e precisando meglio i particolari della loro vita.

Ho anche scoperto che Antonio Cavallari ed Adele Bertaglia hanno avuto due figli chiamati Gaetano e non uno solo come mi aveva detto mio padre: il primo nato nel 1877 e morto da piccolo ed il secondo nato nel 1881. Ciò mi ha permesso di datare con più precisione la fotografia dove Adele Bertaglia è incinta del povero Gaetano.

Ulteriori ricerche

Nel 2007 mi trovavo, per un matrimonio, nella Sala del Consiglio del Comune di Medicina (BO) ed ho notato un tabellone, attaccato ad una parete, con gli stemmi dei cognomi delle famiglie di Medicina. Ci sono anche i Cavallari e lo stemma, che non conoscevo, è diverso da quello visto a Ferrara anche se lo ricorda un po' nei colori.

Stemma dei Cavallari di Medicina (BO)

Anche in questo caso non so dove questo stemma siano stato trovato, né sono riuscito a reperire notizie su questi Cavallari di Medicina [nel 2010, come racconto più avanti, ho trovato interessanti notizie su questi Cavallari N.d.A.].

Nel 2008 ho fatto altre ricerche in Internet; in una rivista presente sul sito dell'Emeroteca Braidense ho trovato la data di morte di Ada Cavallari, mia prozia e tramite il sito L'Italia in dettaglio ho potuto sapere quale sia la distribuzione attuale, a livello comunale, di tutti i Cavallari ed anche dei cognomi consimili.

Ho visto che, come già sapevo, è a Comacchio che vi è attualmente il maggior numero di persone con questo cognome, però ho anche scoperto che a Comacchio vi è anche il maggior numero di persone con il cognome Cavalieri che è anche la traduzione in italiano della parola greca Kaballari.
Inoltre ho scoperto che è nel Comune di Nespolo in provincia di Rieti che vi è il maggior numero di Cavallari in rapporto alla popolazione totale.

Ho poi consultato anche molti libri antichi utilizzando Google Libri ed ho così trovato nuove notizie sulla nobiltà ed antichità dei Kaballari greci e della loro vicinanza all'Imperatore d'Oriente.
Ho anche trovato un Caballario in epoca longobarda (VIII secolo) ma in questo caso pare trattasi effettivamente dell'indicazione di un mestiere e non di un cognome.

Infine ho trovato notizie sulla nobile famiglia dei Cavallara di Mantova, sui Cavallar austriaci, sui Cavallari calabresi e su quelli di Arenzano oltre ha numerosi altri dati sui Cavallari più o meno famosi.

Nel 2009 ho letto vari documenti su di una famiglia Cavallari di Lucca del XVI secolo che era formata da dei mercanti che ebbero molti rapporti con la corte di Enrico VIII d'Inghilterra ma che furono poi coinvolti nel fallimento dei Frescobaldi dovuto al fatto che l'illustre re non pagava i suoi debiti.

Ho anche fatto parecchie ricerche sui luoghi che si chiamano Cavallari (o parole simili) in Italia che sono veramente tanti e che molto spesso non sembrano legati in alcun modo ai cavalli.
Particolarmente interessante appare il Castello Cavallara che sorgeva vicino a Fano e che si trova citato addirittura in una pergamena del 1001. Per saperne di più su torri e castelli costruiti per contrastare i pirati ho anche letto un libro sulla storia della pirateria nell'Adriatico
[31]. Il libro è molto interessante ma non vi ho trovato nulla che riguardi i Cavallari.

Ho rivisto la cartolina con lo stemma attribuito ai Cavallari di Ferrara ed ho potuto esaminare anche l'elmo utilizzato come timbro sullo scudo che è di famiglia nobile (ventaglia chiusa e bavaglia abbassata, gorgiera fregiata di collana e medaglia, posizione di tre quarti a destra) e sul quale è posta una corona comitale (cioè a 16 punte perlate delle quali nove visibili, il che equivale al titolo di Conte).
L'elmo porta appesa al collo una medaglia con una croce patente a cerchio rossa che a rigore indicherebbe un Cavaliere Templare ma che potrebbe forse indicare anche un Cavaliere di Malta.

Ho visto anche il l'elmo posto sullo stemma dei Cavallaro che invece è di famiglia di cittadinanza e borghese, in quanto ha la visiera chiusa, nessuna collana e nessuna medaglia ed è posizionato di pieno profilo a destra. Come cimiero vi sono tre penne che caratterizzano anch'esse una famiglia borghese.

Però, dato che non so dove siano stati reperite le notizie relative a questi due elmi, non so nemmeno se le informazioni che si possono ricavare siano corrette o siano invece dovute alla fantasia di qualche disegnatore.

Nel 2010 ho trovato, per caso, un libro sugli stemmi delle famiglie di Medicina [32] dove c'era anche lo stemma visto nella sala del Consiglio comunale di Medicina e la notizia che dei Cavallari vivevano a Ganzanigo nel 1245, notizia questa molto interessante dato che diventa la citazione più antica del cognome per lo meno come Cavallari e non in qualche forma simile.

In Google libri ho trovato citato un Pietro Perughi (Teresa Perughi era la moglie di Nicolò Cavallari) ma, dato che il libro interessato è in ungherese [33] e non è consultabile on-line, non sono riuscito a capire chi fosse costui e come mai sia citato.

Nel 2011 ad un gentile lettore del mio sito con il quale ho parlato a proposito di Giovanni Battista Cavallara e del suo stemma che viene utilizzato ancor'oggi, ho chiesto notizie sull'origine del nome del paese Cavallara e mi ha detto che sembra che nel VII secolo vi si sia stabilito un gruppo di cavalieri della Regina Teodolinda.

Cercando gli orari del Cimitero di Pontelagoscuro sul sito dell'Amsefc che lo gestisce, ho scoperto che hanno messo in rete tutte le notizie sui defunti seppelliti nei molti cimiteri che gestiscono. Questo mi ha permesso di trovare non solo l'elenco di tutti coloro che sono seppelliti nella tomba dei Fratelli Cavallari ma addirittura la foto della tomba.

Ho letto un interessantissimo libro sulla storia di Francolino pubblicato da Don Giovanni Stegani nel 1936 [34]. Dato che lo Stegani appare un valido storico che, per tanti anni, si è occupato di Francolino e delle parrocchie vicine, ho pensato che potrebbe darsi che lo zio Beppino per fare le sue ricerche, ora perdute, si fosse rivolto proprio allo Stegani o anche potrebbe aver semplicemente letto un articolo sul Bollettino Parrocchiale.

Sempre sul libro dello Stegani ho trovato la notizia che Nicolò Cavallari, nel 1802, aveva acquistato un campo nella golena detta i Tamarisi e che nel 1805 vi aveva costruito una casa creando un problema fra le parrocchie di Pontelagoscuro e di Francolino dato che non si sapeva a quale delle due parrocchie appartenesse.

Questa notizia combacia molto bene con la tradizione familiare secondo la quale i nostri antenati avrebbero avuto, per qualche tempo, la proprietà dell'Isola Bianca dato che questa golena era di fronte all'isola [dalla visione di alcune carte antiche sembra invece che tale golena si trovasse leggermente più a monte dell'Isola Bianca N.d.A.] e che sembra che tale isola si sia formata proprio durante il XVIII secolo e che prima non esistesse.

Per quanto riguarda la storia del Cavallari che non sono miei antenati diretti ho messo ordine su tutte le notizie che avevo raccolto nel tempo sui Cavallari e Cavallaro di Sicilia ed ha scritto una pagina su di loro.

In un sito brasiliano dedicato alla famiglia Fantini di Comacchio ho trovato citati vari Cavallari di Comacchio in epoche piuttosto antiche tra i quali anche un Giovanni Francesco Cavallari vissuto nella seconda metà del XVI secolo. La notizia è molto interessante perché dimostra come, già allora, il cognome Cavallari fosse presente a Comacchio dove oggi è straordinariamente diffuso.

Nel 2012 ho scoperto che in Internet, sul sito Family Search, è consultabile l'Archivio Parrocchiale di Bergantino [35] dove sono vissuti molti Cavallari. Ho così potuto constatare che i due Cavallari, Pietro e Nicola, citati nel Catasto Carafa, che si dividevano una proprietà in precedenza unita non sono vissuti a Bergantino per cui non è impossibile che si tratti effettivamente di una proprietà di Giovanni Francesco Cavallari di Pontelagoscuro, divisa poi fra i due suoi figli.

Ho contattato il genealogista comacchiese che ha fatto le ricerche sui Cavallari per conto della famiglia Fantini e mi ha detto che è possibile risalire sino al XVI secolo e che allora i cognomi Cavallari e Cavalieri erano già nettamente divisi. Quindi una eventuale unione dei due cognomi andrebbe cercata ancora prima, cosa sicuramente non facile.

Tramite Internet ho potuto consultare gli Archivi Parrocchiali del Trentino del XIX secolo ed ho scoperto che, per quanto riguarda i Cavallar del Trentino, sembrerebbe che derivino tutti dall'omonima località situata nell'alta Val di Rabbi. Resta da capire se sia stata la località che ha dato origine al cognome o sia stato il contrario.

Nel 2013 per meglio valutare una pergamena longobarda che cita un certo Pantione Caballario ho fatto ulteriori ricerche sul significato della parola cavallaro nel medioevo avendo la conferma che, con tale termine, si indicava un armato a cavallo o anche un contadino che avesse abbastanza terra da mantenere un cavallo da utilizzare in guerra.

Nel 2015 ho potuto consultare molti dati del Catasto Gregoriano [36] che raccoglie i dati catastali dello Stato Pontificio all'incirca del 1820 e che è stato posto in Internet dall'Archivio di Stato di Roma nell'ambito del Progetto Imago.
Quelli relativi ai Cavallari di Ferrara e di Comacchio devo ancora vederli nel dettaglio ma, per quanto riguarda i Cavallari di Francolino, ho avuto la conferma che quelli che possedevano le terre ad est di Pontelagoscuro erano tutti imparentati fra loro e che anche il mio antenato diretto Giovanni Francesco Cavallari era loro parente anche se ignoro ancora il grado di parentela esatto.

Ho anche visto che era vera una voce riportatami da mio padre e che cioè i Cavallari sarebbero stati un tempo proprietari dell'isola Bianca sul Po.
Nel Catasto Gregoriano di Francolino si trova però che non era un singolo Cavallari ad avere l'isola ma tutti insieme in maniera incondivisa anche se non si trattava di una vera proprietà ma di un contratto di livello.

Sempre dai dati del Catasto Gregoriano ma da quelli di Pontelegoscuro ho visto che Pietro Cavallari è morto prima di suo fratello Nicolò.

Sempre nel 2015 ho anche trovato alcune interessanti notizie sull'origine del cognome e sui Cavallari greci: si trova la parola Cavallarios con il significato di cavaliere in diplomi scritti in lingua catalana, portoghese e castigliana già nei secoli X e XI; Il Dizionario delle famiglie nobili di Grecia, Albania e Costantinopoli elenca i Cavallari fra le famiglie nobili di Grecia e precisa che compaiono anche nel Libro d'oro di Creta ed in quello di Corfù ed infine i genealogisti greci non hanno dubbi sul fatto che il cognome Cavallari non sia altro che l'italianizzazione del cognome greco Καβαλαρης.

Ho anche trovato una notizia completamente sbagliata su di un sito che si occupa di cognomi e che spiega l'origine del cognome Cavallari dalla provenienza da Ca' Cavallara, vicino a Ferrara. Peccato che questo esempio sia sbagliatissimo in quanto Ca' Cavallara si chiama così perché i Cavallari miei antenati hanno posseduto, per alcuni secoli, i terreni circostanti.

Nel 2017 sono stato contattato da uno studioso bolognese che si interessa alla storia della famiglia Zanchetti e che mi ha fornito molto materiale sugli Zanchetti bolognesi e sull'antenato che viveva a Castel Maggiore (allora Castagnolo Maggiore) e che era originario di Malalbergo.
Siamo stati assieme all'Archivio Arcivescovile di Bologna trovando molti dati interessanti e poi, nel 2018, ho consultato anche l'Archivio della Parrocchia di Santa Maria Assunta di Sabbiuno di Piano (vicino a Castel Maggiore) ma finora non ho trovato se e come i miei antenati fossero imparentati con questi Zanchetti.

Sono stato anche all'Archivio Storico Comunale di Ferrara per consultare il Fondo Patrimoniale Antico del Comune che un tempo si trovava presso l'Archivio di Stato ma che poi è stato trasferito in quello del Comune.

Ho sfogliato alcuni estimi antichi [37] a partire dai primi decenni del '600 trovando alcuni Cavallari a Francolino ma, per ora, si tratta solo di un elenco di nomi non collegati fra loro e nemmeno a delle possesioni precise per cui non si può sapere se abitassero dove poi troviamo dei Cavallari nel '700 o altrove. Ho anche consultato un volume dei libri che elencano i morti a Ferrara e suburbio ma ho visto che per suburbio si intende solo San Giorgio, San Luca e Quacchio per cui non sono utili per ricerche su persone di Pontelagoscuro e di Francolino.

Nel 2023 ho utilizzato i dati del Catasto Gregoriano per disegnare una cartina delle case in golena a Pontelagoscuro, che non compaiono invece nel Catasto Carafa, ed ho individuato varie case e magazzini che erano di proprietà di Cavallari.

Sempre nel 2023, presso l'Archivio Storico Comunale di Ferrara, ho potuto consultare i dati del censimento del 1835 [38] che riguardano solo Ferrara ed i dintorni più vicini ma potrebbe essere interessante confrontare i dati di tutte le famiglie Cavallari qui presenti con i Cavallari che si possono trovare nel Catasto Gregoriano dove compaiono solo quelli che possedevano case o terreni.

Le ricerche presso l'Archivio di Stato di Ferrara

Nel 2011 ho iniziato ad effettuare delle ricerche presso l'Archivio di Stato di Ferrara dove vi è una quantità incredibile di materiale interessante. Avendo saputo che di buona parte dell'Archivio Notarile esistono i registri con i nomi dei contraenti dei vari atti e che tali registri sono direttamente consultabili nella Sala di Studio, ho deciso di esaminare per prima cosa questi registri per individuare gli atti riguardanti i Cavallari e le altre persone con uno dei cognomi di mio interesse.

La cosa è meno veloce di quanto si possa pensare perché gli elenchi dei nomi dei contraenti sono divisi in due periodi (XVII e XVIII secolo circa e dalla fine del '700 alla metà dell'800 quando questi elenchi sono stati compilati) e poi sono ulteriormente divisi in base alla lettera iniziale del nome del notaio e solo allora ordinati quasi alfabeticamente. Per cui, se si vuole cercare un atto che riguardi un dato Cavallari, occorre sfogliarli quasi tutti e si tratta di una cinquantina di volumi enormi.

Per di più del contraente c'è solo il nome ed il cognome e manca sia il patronimico che il luogo dove viveva per cui sono facili i casi di omonimia. Per ora ho consultato cinque registri segnandomi più di duecento nomi che mi potrebbero interessare. Ho trovato citati molti Cavallari che potrebbero essere i miei antenati (Nicola, Pietro e Giuseppe) ma non se ne può essere sicuri se non chiedendo di vedere gli atti e leggendoli.

Per vedere il singolo atto occorre segnarsi il nome del notaio e l'anno dell'atto e poi consultare un elenco dei notai ed individuare, in base all'anno e/o alla tipologia dell'atto, il pacco che contiene il documento e poi fare domanda di consultazione per quel pacco. I pacchi vengono consegnati quasi subito ma, dato che in tutto sono circa duemila, per vedere più atti che fanno parte di diversi pacchi può servire parecchio tempo.

Quando si esamina un pacco di documenti conviene leggere rapidamente anche gli altri atti che contiene perché potrebbero essercene alcuni che riportano delle notizie interessanti. Infatti ho già trovato per caso delle notizie interessanti per la mie ricerche relative alla storia di Pontelagoscuro.

Tutto ciò fa sì che, quando si chiede un pacco di documenti, ci si senta un po' come un pescatore che butta l'amo ma che non sa quello che abboccherà: può succedere che il documento che si voleva esaminare si riveli di nessun interesse o viceversa vi si possano trovare degli altri atti con delle notizie interessantissime che non ci si aspettava.

Quando però ho trovato che un inventario del 1763 era relativo ad Antonio Perughi, non ho avuto molti dubbi che riguardasse proprio il mio antenato diretto, vista la rarità del cognome. Ho chiesto di consultarlo ed ho visto che consiste nell'elenco minuziosissimo di tutto quanto era contenuto nella grande casa di sua proprietà a Baura.

Evidentemente in quell'anno Antonio Perughi è deceduto ed è stato chiesto di compilare questo elenco che arriva a descrivere ciò che era contenuto nei singoli cassetti e a dire il nome che avevano i buoi nella stalla. Devo ancora esaminare a fondo tutte le notizie raccolte ma comunque bisognerà che torni a consultarlo (magari chiedendo il permesso di fotografarlo tutto) perché si tratta di moltissime pagine e per ora mi sono segnato solo alcuni fatti salienti.

Successivamente, avendo individuato un atto del 1798 fra un Antonio Cavallari ed un Travagli che sembrava promettente, ho chiesto di esaminarlo ma, nel pacco in questione, non l'ho trovato. Ho però constatato che il notaio in questione, che era Carlo Scannabecchi Contughi, operava a Francolino per cui, esaminando gli atti presenti nel pacco, ho comunque trovato varie notizie interessanti relative a persone e fatti di Pontelagoscuro.

Ho quindi chiesto di esaminare anche il pacco dei testamenti relativi all'attività di questo notaio e ne ho trovato uno di Don Antonio Cavallari di Francolino dal quale ho appreso che il Giuseppe Cavallari, mio antenato, era suo cugino. Considerato che tutti gli altri parenti di Don Antonio sono di Francolino, appare molto probabile che anche Giuseppe Cavallari o per lo meno suo padre fosse di Francolino.

Nel 2012 ho continuato ad esaminare gli atti di questo notaio ed anche di suo padre e suo nonno, tutti notai di Francolino ed ho trovato molti dati interessanti e cioè che Giuseppe, mio antenato, era figlio di Gioacchino Cavallari di Francolino ed aveva un fratello che si chiamava Luigi.
Dato che ho sempre apprezzato molto il famoso romanzo di Bacchelli Il mulino del Po, mi ha molto colpito lo scoprire che Giuseppe Cavallari, assieme a suo fratello Luigi e suo cugino Don Antonio, è stato proprietario di un mulino galleggiante che fu venduto nel 1781.

Ho anche trovato il contratto di nozze di Giuseppe Cavallari ed Eurosia Zanchetti e ciò ha aperto un nuovo filone di ricerca in quanto ho visto che, molto probabilmente, gli Zanchetti si erano da poco trasferiti a Pontelagoscuro da Bologna o da Ferrara e che potrebbero tutti derivare da un proprietario terriero vissuto a Castel Maggiore (allora Castagnolo Maggiore) nel XVII secolo a poche centinaia di metri da dove io ho abitato per più di venti anni.

Anche il cognome della madre di Eurosia, che è Mastellari, è interessante perché si tratta di un cognome di Cento e del bolognese e ciò fa pensare che il padre di Eurosia si sia trasferito a Pontelagoscuro quando era già sposato e sicuramente anche benestante in quanto i suoi figli sono diventati, in brevissimo tempo, importanti mercanti del borgo.

Purtroppo il grave terremoto del maggio 2012 ha danneggiato l'edificio dove si trova l'Archivio di Stato per cui ho dovuto sospendere le mie ricerche.
Nel 2014 sono tornato all'Archivio di Stato ed ho trovato vari altri dati sui Perughi. Sembra che Antonio Perughi sia stato sposato ben tre volte ma non sono stato in grado di dire quale delle sue tre mogli sia la madre della mia antenata Teresa Perughi.

Nel 2015 ho iniziato a consultare anche documenti dell'Archivio della famiglia Bentivoglio d'Aragona che possedette, per vari secoli, l'enorme tenuta del Barco che andava dalle rive del Po alle mura di Ferrara e che è conservato anch'esso presso l'Archivio di Stato di Ferrara.
In un contratto del 1750 fra i Bentivoglio e Giovacchino Cavallari, padre di Giuseppe, ho trovato il nome del padre di costui. Purtroppo la calligrafia di chi ha compilato il documento era pessima ma sembra che il nonno di Giuseppe si chiamasse Battista Cavallari ed è per ora, il più antico Cavallari mio antenato che ho scoperto anche se non appartiene al ramo principale paterno ma a quello di Elisabetta Cavallari.

Successivamente sono tornato alcune altre volte all'Archivio di Stato consultando vari documenti notarili ma senza trovare atti particolarmente interessanti tranne l'informazione che Giovanni Francesco Cavallari, nel 1766, era già deceduto. Ho guardato le mappe ed i brogliardi del Catasto Gregoriano relativi a Francolino e a Pontelagoscuro avendo la conferma che la particella 365 corrisponde all'Isola Bianca e che esisteva un contratto di livello fra i Massari proprietari dell'isola e vari Cavallari, evidentemente eredi di un Cavallari più antico.

Poi avendo individuato, nell'Archivio Massari, un contratto con Emidio Cavallari, l'ho letto sperando che si trattasse del mitico antenato dei Cavallari e che riguardasse l'Isola Bianca ma si è trattato di un vicolo cieco. Infatti l'Emidio Cavallari in questione è quello che viveva vicino a Portomaggiore nell'800 e che non risulta imparentato con i miei antenati ed ovviamente il contratto non aveva nulla a che fare con l'Isola Bianca.

La famiglia Bertaglia

Quella dei Bertaglia è la famiglia della madre del mio nonno paterno. Su di loro non ho fatto delle ricerche specifiche ma, dato che si tratta di una famiglia di Pontelagoscuro, ho trovato molte notizie che li riguardano durante le mie ricerche sui Cavallari.

Sui Bertaglia le notizie trasmesse oralmente erano poche e cioè mio padre e la Ziada tutto quello che sapevano era che Adele Bertaglia, moglie di Antonio Cavallari e mia bisnonna, era figlia unica di un farmacista.

Iniziate le ricerche sui Cavallari ho però trovato parecchi altri dati. Dal contratto di nozze ricuperavo il nome del padre (Pietro) e dall'archivio parrocchiale di Pontelagoscuro alcuni dati in più. Dei Bertaglia trovavo cinque nascite (Luigia 1811, Pietro 1812, Luigi 1814, Luigi 1815 e Chiara 1817). Tutti i bambini sono figli di Vincenzo Bertaglia di Pietro e Maria Piacentini di Giuseppe.

Dai nomi dei padrini ai battesimi si nota un'amicizia con i Cavallari, infatti Giuseppe Cavallari di Nicola è padrino al battesimo di Luigi (1814).

Nel già citato Mostra di immagini e documenti di Pontelagoscuro (Comune di Ferrara 1979) ho trovato il nome di Vincenzo Bertaglia, che dovrebbe proprio essere il padre del nostro Pietro, citato nell'ambito di alcuni documenti sulla Guardia Civica di Pontelagoscuro (28 dicembre 1831). Nello stesso elenco c'è anche Luigi Munari che è stato padrino al battesimo di Luigi Bertaglia (1815).

Nel 1996, riprendendo le ricerche, ho appreso da Claudio Borri le date di nascita e di morte di Adele Bertaglia. Ho scoperto anche che fra i maestri di Teodoro Bonati c'è stato anche un tale Romualdo Bertaglia (I metà del '700) che però non è affatto detto centri con i nostri Bertaglia.

Nel già citato Documenti del vivere quotidiano a Pontelagoscuro (Comune di Ferrara 1989) ho trovato un interessante elenco delle arti e mestieri in Pontelagoscuro e sotto la dicitura Professioni liberali (1853) c'è un Pietro Bertaglia che dovrebbe essere certamente il mio antenato ma che risulta essere Veterinario e non Farmacista. C'è anche un Giovanni Battista Bertaglia, Medico Chirurgo, di cui non si sa altro ma che esercitava a Ravalle.

In un documento del 1849 ho trovato anche un Bertaglia fabbro ed in un altro del 1846 si vede anche la sua firma che è P. Bertaglia; nell'elenco del 1853 ci sono tre fabbri ferrai ma nessun Bertaglia. Mentre non è impossibile che Pietro Bertaglia abbia fatto prima il veterinario e poi il farmacista (ma ci può anche essere semplicemente un errore nella tradizione orale) sembra più difficile che abbia fatto prima il fabbro e poi il veterinario e quindi dovrebbe trattarsi di due persone distinte (per quanto il fabbro specializzato in mascalcia, cioè nel ferrare i cavalli, era probabilmente anche abbastanza esperto di tutta una serie di problemi a cui poteva andare incontro un cavallo).

Nello 1998, quando ho consultato il Dizionario storico-araldico dell'antico Ducato di Ferrara, ho trovato queste notizie: BERTAGLIA D'oro al leone d'azzurro tenente un berrettone da dottore di nero: capo d'azzurro caricato di tre stelle d'oro e sostenuto da una fascia di rosso. Oriundi del Veneto: Giovanni, Felice e Romualdo dottori in legge (1708).

Stemma dei Bertaglia

Nel 2002, quando sono stato con Claudio all'Archivio Storico del Comune di Ferrara, abbiamo potuto consultare la busta 57 che oltre a molte altre cose, contiene il censimento del 1853 ed ho trovato anche Adele Bertaglia Firma di Pietro Bertaglia - 1846 che allora aveva otto anni e mi è stato confermato il dubbio che avevo e cioè che il padre fosse veterinario e non farmacista (ma forse lo ha fatto dopo). La cosa curiosa però è che era anche fabbro ferraio. Questo significa che la firma sulla lettera che avevo visto in una pubblicazione del Comune è effettivamente la sua.

Individuando Adele Bertaglia ho ottenuto però anche il nome di due nuovi antenati diretti con un cognome dapprima ignoto: Forlani. Sono la moglie di Pietro Bertaglia che si chiamava Luigia Forlani e suo padre Bianco Pellegrino da cui evidentemente deriva il nome del primo figlio di Adele Bertaglia.

Nel 2005 consultando il Catasto Carafa, ho scoperto che, nel 1779, vi erano numerosi Bertaglia che possedevano delle terre sulla riva del Po poste tra Garofalo e Raccano e quindi poco distanti da Pontelagoscuro anche se sulla riva opposta del Po.
Fra questi vi sono un Pietro ed un Luigi. Potrebbe quindi trattarsi di parenti dei nostri Bertaglia visto che Pietro e Luigi erano nomi molto frequenti nella famiglia (Pietro addirittura potrebbe essere il nonno del nostro Pietro Bertaglia).

Alla fine del 2006 consultando il ritrovato Archivio Parrocchiale di Pontelagoscuro ho scoperto che il padre di Bianco Pellegrino Forlani (nonno della mia bisnonna Adele Bertaglia) si chiamava Isidoro Forlani e che aveva sposato Caterina Guazzaloca.

Nel 2011, per poter scrivere la pagina su mia bisnonna Adele Bertaglia ed i suoi antenati, ho fatto molte ricerche sui Bertaglia che avevo già individuato a Garofalo sul Catasto Carafa constatando che il famoso esperto di idraulica, Romualdo Bertaglia, apparteneva a questa famiglia.
L'esame delle vaste proprietà che avevano a quell'epoca fa pensare che fosse uso nella famiglia non suddividere le terre fra i vari eredi ma di lasciare quasi tutto al primogenito e ciò aumenta la probabilità che anche i miei antenati appartenessero ad un ramo cadetto di questa famiglia ma che si fossero trasferiti a Pontelagoscuro non avendo terre che potessero dar loro un reddito sufficiente.

Questa ipotesi viene confermata da successive ricerche, ancora da approfondire, dalle quali sembra che l'ultima erede delle proprietà dei Bertaglia a Garofalo e a Raccano sia stata una donna che poi andò in sposa a Remigio Guarnieri di Pontelagoscuro mentre a Garofalo vivevano ancora dei Bertaglia ma di modeste condizioni economiche.

Nel 2023, presso l'Archivio Storico Comunale di Ferrara, consultando i dati del censimento del 1835 ho trovato due Bertaglia che vivevano a Ferrara e di mestiere facevano il fabbro. Resta ancora da verificare se fossero parenti del Pietro Bertaglia di Pontelagoscuro che era stato fabbro anche lui.


[1] - Luigi Ughi Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi - Ferrara 1804.   <<

[2] - Giovanni Bedani Memorie storiche di Pontelagoscuro - Ferrara 1905.   <<

[3] - Anton Francesco Trotti Memorie sull'origine e vicende di Pontelagoscuro in Atti della Deputazione ferrarese di storia patria - Volume 8, Serie 1, (1896), p. 323-330.   <<

[4] - Giornale del Basso Po pubblicato in "Giornale del Basso Po [22 marzo 1798 - 6 settembre 1798]. (Sei mesi di Repubblica Cisalpina a Ferrara)" a cura di Giulio Righini - Ferrara 1962.   <<

[5] - Mostra di immagini e documenti di Pontelagoscuro a cura di R. Menegatti e G. Savioli - Ferrara 1978.   <<

[6] - Enciclopedia della Musica - Edizioni Ricordi - Milano 1963.   <<

[7] - Gaetano Gaspari Musica e musicisti a Bologna - Ricerche, documenti e memorie riguardanti la storia dell'arte musicale in Bologna - Editore Forni - Bologna 1969 - (ristampa anastatica di vari articoli apparsi in Atti e Memorie di diverse Deputazioni di Storia Patria locali nella seconda metà del XIX secolo).   <<

[8] - Udilio Zappaterra Storia della Parrocchia di Cona -Origini e prime vicende in Voce di Ferrara del 11 ottobre 1975.   <<

[9] - Il Lago-Scuro Ponte per la Città - a cura di Marica Peron e Giacomo Savioli - Ferrara 1987.   <<

[10] - Carta della Pianta del Porto di Ponte Lago Scuro ridotto a Carta Marittima dal Ten.te in primo dell'Armata Citt.o Pietro Ulloa aggiunto al Cap.no di detto Porto, pubblicata a pagina 60-61 in "Il Lago-Scuro Ponte per la Città - a cura di Marica Peron e Giacomo Savioli - Ferrara 1987".   <<

[11] - Memorie per un piano di Regolamento del Porto del Ponte Lag'Oscuro - Biblioteca Comunale Ariostea (Manoscritti Classe I N. 421/2) - pubblicato in Il Lago-Scuro Ponte per la Città a cura di Marica Peron e Giacomo Savioli - Ferrara 1987.   <<

[12] - Ginevra Canonici Facchini Due giorni in Ferrara - Edizioni Bresciani - Ferrara 1819.   <<

[13] - Umberto Ferrari Guida commerciale della provincia di Ferrara, anno 1913 - Camera di commercio - Edizioni Bresciani - Ferrara 1913.   <<

[14] - Ferrara nella storia del Risorgimento italiano dal 1814 al 1821 - appunti raccolti da Giuseppe Ferraro e da Patrizio Antolini - Edizioni Bresciani - Ferrara 1885.   <<

[15] - Atto Vannucci I Martiri della Libertà - Dal 1794 al 1848 - Edizioni Poligrafia italiana - Livorno 1849-1850.   <<

[16] - Tommaso Casini I Deputati cispadani al Congresso di Reggio, 27 Dicembre 1796 - 9 gennaio 1797: Notizie pel centenario del tricolore italiano) - Edizioni Zamorani e Albertazzi - Bologna 1897.   <<

[17] - Ferrara, riflessi di una rivoluzione: itinerari nell'occasione della Mostra per il bicentenario della Rivoluzione francese a cura di Delfina Tromboni - Edizioni Corbo - Ferrara 1989.   <<

[18] - Antonio Dolcetti - diario manoscritto 1796-1801 - Fondo Carletti (n. 15727) - Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara.   <<

[19] - Antonio Dolcetti - Le cronache di Pontelagoscuro a cura di Roberto Balzani - Edizioni Analisi srl - Bologna 1993.   <<

[20] - Documenti del vivere quotidiano a Pontelagoscuro dalla Restaurazione all'Unità - Assessorato alle Biblioteche e agli Archivi del Comune di Ferrara - 1989.   <<

[21] - Dizionario storico-araldico dell'antico Ducato di Ferrara compilato dal conte Francesco Ferruccio Pasini Frassoni - Edizioni Forni - Bologna 1969 - (ristampa anastatica dell'originale, Roma 1914).   <<

[22] - Archivio delle Delegazioni (Pontelagoscuro) Busta 57 Anno 1853 - presso Archivio Storico Comunale di Ferrara.   <<

[23] - Università di Venezia Fonti per la Ricerca storica - Richieste di cittadinanza (secc. XIV-XV) - Rif. LCR2:19,N116 C3:105V.   <<

[24] - Werther Angelini - Economia e cultura a Ferrara dal '600 al tardo '700 - Edizioni Argalia, Urbino 1979.   <<

[25] - Catasti Censuari - 1877 - presso Archivio Storico Comunale di Ferrara.   <<

[26] - L'aristocrazia bizantina di P. Kazhdan e Silvia Ronchey pp. 218, 227, 243, 251, 268, 306, 308, 320, 331.   <<

[27] - Mark C. Bartusis The Kavallarioi of Byzanthium - in Speculum - A Journal of Medieval Studies n. 63, 1988, pp. 343-350.   <<

[28] - Catasto Carafa - compilato nel 1779 per la tassazione dei terreni dei tre comprensori del Polesine di Ferrara, di San Giorgio e della Transpadana Veneta - è conservato presso i Consorzi di Bonifica del I e II Circondario - nel 2005 è stato digitalizzato su DVD-ROM.   <<

[29] - Walter Ferrari - Storia illustrata di Pontelagoscuro 1055 - 1944 - con un DVD annesso - Pontelagoscuro, 2006.   <<

[30] - Liber Matrimoniorum 1648-1665 dell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelagoscuro.   <<

[31] - Sergio Anselmi - Pirati e corsari in Adriatico - Banca popolare dell'Adriatico - Pesaro, 1998.   <<

[32] - Luigi Samoggia - Blasonario medicinese: Stemmi delle Comunità e delle Famiglie Storiche di Medicina Beccari Editore - San Giovanni in Persiceto, 1997.   <<

[33] - Ráday Gyűjtemény - A Ráday Gyűjtemény évkönyve - Volume 3 - Gyűjtemény - Budapest, 1984.   <<

[34] - Giovanni Stegani - Cenni storici di Francolino - S. A. Industrie Grafiche - Ferrara 1936 - (ristampa anastatica a cura della Pro Loco di Francolino - Litografia Tosi - Ferrara, 2003).   <<

[35] - Archivio Parrocchiale della Chiesa di San Giorgio Martire a Bergantino, consultabile sul sito Family Search.   <<

[36] - Archivio di Stato di Roma - Fondo della presidenza del censo - Catasto Gregoriano.   <<

[37] - Archivio Storico del Comune di Ferrara - Archivio Comunale Antico - Estimi e terratici.   <<

[38] - Archivio Storico del Comune di Ferrara - Archivio Comunale Moderno - Anagrafe - Ruolo 1835.   <<


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